Report

PERCENTUALE DEL TERRITORIO ITALIANO SOGGETTO A DEFICIT E SURPLUS DI PRECIPITAZIONE

Immagine abstract
Abstract: 
Viene calcolata, per ciascun mese dal 1952 al 2019, la percentuale del territorio italiano soggetto a deficit e/o surplus di precipitazione espresso mediante lo Standardized Precipitation Index (SPI) relativo alla precipitazione aggregata su 3 e 12 mesi.
Nel 2019 il territorio nazionale è stato caratterizzato mediamente da una situazione “normale” sia relativamente alla precipitazione cumulata su 12 mesi sia relativamente a quella cumulata su 3 mesi, con percentuali del territorio rispettivamente di oltre il 75% e oltre il 66%.
Descrizione: 
L’indicatore è basato sullo Standardized Precipitation Index (SPI) e valuta per ogni mese le percentuali di territorio soggette a eventi di siccità moderata o severa (–2 < SPI ≤ –1) o di siccità estrema (SPI ≤ –2) e le percentuali di territorio con condizioni di umidità moderata o severa (1 ≤ SPI < 2) o di umidità estrema (SPI ≥ 2). Valori dello SPI compresi tra –1 e 1 corrispondono a situazioni rientranti nella normalità. L’applicazione dello SPI su diverse scale temporali riflette le modalità con cui la siccità impatta sulla disponibilità delle risorse idriche: calcolato su periodi brevi (3 mesi) fornisce indicazioni sulla umidità dei suoli, mentre su periodi medi o lunghi (12 mesi) fornisce indicazioni sulla riduzione delle portate fluviali e dell'immagazzinamento di volumi idrici negli invasi naturali e artificiali.
Scopo: 
L’indicatore a diverse scale temporali è correlato con le condizioni di deficit e/o di surplus delle risorse idriche di un territorio, permettendo perciò di valutarne la frequenza, l’estensione e la severità ed evidenziarne eventuali trend.
Rilevanza: 
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità: 
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità: 
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi: 
Nessuno riferimento normativo
DPSIR: 
Stato
Tipologia indicatore: 
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici: 
McKee, T. B., Doesken N. J., and Kleist J., 1993. The relationship of drought frequency and duration of time scales. Eighth Conference on Applied Climatology, American Meteorological Society, Jan 17-23, 1993, Anaheim CA, pp. 179-186
WMO, 2012, Standardized Precipitation Index User Guide, WMO-No. 1090, Ginevra
ISPRA - Braca G., Bussettini M., Lastoria B., Mariani S., Piva F., 2021, Il Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare – BIGBANG: metodologia e stime. Rapporto sulla disponibilità naturale della risorsa idrica, Rapporti 339/21, Roma
SNPA - Rapporto sugli indicatori di impatto dei cambiamenti climatici – Edizione 2021. https://www.snpambiente.it/2021/06/30/rapporto-sugli-indicatori-di-impatto-dei-cambiamenti-climatici-edizione-2021
L'indicatore è inserito nel set di quelli riportati nel citato Rapporto per la sola regione Sardegna e con una metodologia di calcolo leggermente diversa.
Limitazioni: 
Nessuna
Ulteriori azioni: 
Non compilato  
Frequenza rilevazione dati: 
Mensile
Accessibilità dei dati di base: 
I dati di precipitazione utilizzati sono in massima parte quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati di precipitazione utilizzati nell'elaborazione dell’indicatore sono accessibili consultando i siti internet degli enti. I dati di precipitazione sono accessibili anche tramite il portale SCIA di ISPRA (http://www.scia.isprambiente.it/home_new.asp).
Fonte dei dati di base: 
ARPA/APPA (Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell'Ambiente)
Centri Funzionali di Protezione Civile
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Descrizione della metodologia di elaborazione: 
L’indice SPI è calcolato sulla base dei grigliati della precipitazione mensile prodotti dal modello BIGBANG versione 4.0 e aggregati sugli intervalli di 3 e 12 mesi. Vengono così prodotte mappe dell’indice SPI con risoluzione 1 km sulle quali si determina, mediante strumenti GIS, la percentuale del territorio nazionale caratterizzata da valori SPI ≤ –2 (siccità estrema), –2 < SPI ≤ –1 (siccità moderata o severa), –1 < SPI < 1 (situazione normale), 1 ≤ SPI < 2 (umidità moderata o severa) e SPI ≥ 2 (umidità estrema).
Core set: 
Non compilato  
Altri Core set: 
Non compilato  
Periodicità di aggiornamento: 
Annuale
Copertura spaziale: 
Nazionale
Copertura temporale: 
1952-2019
L'indicatore sintetizza molto bene la situazione di deficit o di surplus di precipitazione a livello nazionale. Proviene da dati acquisiti e validati secondo procedure omogenee a livello nazionale che ne consentono una buona comparabilità temporale e spaziale. La metodologia di calcolo è molto ben documentata ed è valida nel tempo e nello spazio.
Stato: 
Medio
Descrizione/valutazione dello stato: 
Nel 2019 la media (dei dodici valori mensili) della percentuale del territorio caratterizzata da valori di SPI a 12 mesi rientranti nella situazione di normalità (–1 < SPI < 1) è risultata pari al 75,4%, maggiore della corrispondente media della serie pari al 68,0% (Figura 10), mentre le percentuali del territorio caratterizzate da valori estremi negativi di SPI sono risultate inferiori alla media. Analogamente la media della percentuale del territorio caratterizzata da valori di SPI a 3 mesi rientranti nella situazione di normalità (–1 < SPI < 1) è pari al 66,6% (Figura 9), leggermente inferiore della corrispondente media della serie pari al 68,1%, mentre le percentuali di territorio caratterizzate da valori estremi negativi di SPI a 3 mesi sono risultate inferiori alla media.
Trend: 
Negativo
Descrizione/valutazione del trend: 
L'analisi dei dati ha messo in evidenza trend crescenti statisticamente significativi per le aree soggette a deficit di precipitazione valutati con lo SPI a 12 mesi (Figure 2, 4) e, conseguentemente, trend decrescenti per le aree soggette a valori normali e/o di surplus di precipitazione (Figure 6, 8). Non si riscontrano trend statisticamente significativi delle percentuali delle aree caratterizzate dallo SPI a 3 mesi (Figure 1, 3, 5, 7).
Variabili: 
Precipitazione
Commenti: 
Nella Figura 1 e nella Figura 2 sono riportate le percentuali, dal 1952 al 2019, delle aree del territorio nazionale soggette a siccità estrema, caratterizzate cioè da valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi e a 12 mesi, minori o uguali a –2. Sul periodo di 12 mesi si registra un trend crescente, peraltro statisticamente significativo, della percentuale del territorio soggetta a situazioni di siccità estrema. Per le aree del territorio nazionale soggette a siccità severa o moderata, caratterizzate cioè da valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi e a 12 mesi, maggiori di –2 e minori o uguali a –1, non si riscontra un trend significativo nella serie relativa allo SPI a 3 mesi (Figura 3), mentre si rileva un trend crescente, anche questo statisticamente significativo, della percentuale del territorio soggetta a eventi di siccità severa o moderata sul periodo di 12 mesi (Figura 4).
In merito alla percentuale delle aree del territorio nazionale soggette a umidità severa o moderata, caratterizzate cioè dal valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi e a 12 mesi, maggiori o uguali a 1 e minori di 2, non si riscontra un trend nella serie relativa allo SPI a 3 mesi (Figura 5), mentre si segnala un trend decrescente, statisticamente significativo, sul periodo di 12 mesi (Figura 6).
Per le aree del territorio nazionale soggette a umidità estrema, caratterizzate cioè dal valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi (Figura 7) e a 12 mesi (Figura 8), maggiori o uguali a 2, si osserva nel periodo di 12 mesi un trend decrescente, statisticamente significativo.
Infine nella Figura 9 e nella Figura 10, oltre alle percentuali del territorio nazionale nelle classi di SPI rappresentate singolarmente nelle figure precedenti, sono riportate quelle relative alla condizione di normalità compresa tra –1 e 1, rispettivamente per le durate di 3 mesi e di 12 mesi. Anche per quest’ultima classe di SPI relativo a 12 mesi, si segnala un trend negativo della percentuale di territorio, mentre non viene evidenziato un analogo trend per lo SPI a 3 mesi.
In definitiva l'indicatore ha messo in evidenza un trend crescente delle aree che in Italia sono interessate da fenomeni di deficit di precipitazione, in particolare relativamente alla durata di 12 mesi, che avviene ovviamente a spese di quelle caratterizzate da situazioni normali e di surplus, che presentano, quindi, un trend decrescente.