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INCIDENZA DEL TURISMO SUI RIFIUTI
Abstract:
L’indicatore intende rilevare la quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. Nel 2019, il valore è pari a 9,71 kg/ab. equivalenti, confermando il trend in crescita avviato nel 2014.
Descrizione:
Uno degli impatti più significativi del turismo è l'incremento della produzione dei rifiuti. L'indicatore rileva il contributo del settore turistico alla produzione di rifiuti urbani, evidenziando quanto i rifiuti prodotti pro capite risentano del movimento turistico. L'indicatore è ottenuto dalla differenza tra la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata con la popolazione residente e la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata, invece, con la "popolazione equivalente", ottenuta aggiungendo alla popolazione residente le presenze turistiche registrate nell'anno e ripartite sui 365 giorni.
Scopo:
Fornire l'incidenza del settore turistico sulla produzione di rifiuti urbani.
Rilevanza:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Non esistono riferimenti normativi in materia e l’indicatore non presenta obiettivi.
DPSIR:
Pressione
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
EUROSTAT (2006) - Working Papers and Studies "Methodological work on measuring the sustainable development of tourism -Part 2
Holden, A., 2008. Environment and tourism, 2nd ed. ed, Routledge introductions to environment series. Routledge, London ; New York.
Holden, A., 2008. Environment and tourism, 2nd ed. ed, Routledge introductions to environment series. Routledge, London ; New York.
Limitazioni:
L'indicatore fornisce soltanto una misura ancora parziale del contributo del turismo alla produzione dei rifiuti urbani, poiché non sono quantificate dalla statistica ufficiale le presenze giornaliere senza pernottamento, cioè i cosiddetti "escursionisti" o quelle nelle seconde case. Cosi come sarebbe da considerare anche il contributo che le attività economiche-commerciali dei servizi collegati al turismo certamente forniscono alla produzione di rifiuti assimilati.
Ulteriori azioni:
Non compilato
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/
http://dati.istat.it/ "Servizi/Turismo"
http://dati.istat.it/ "Servizi/Turismo"
Fonte dei dati di base:
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
Rifiuti prodotti pro capite attribuibili al movimento turistico censito = (Rifiuti totali/Popolazione residente) - (Rifiuti totali/Popolazione residente+numero di presenze turistiche registrate nel corso dell'anno, ripartite sui 365 giorni).
Core set:
SDGs Indicators
Altri Core set:
Green Deal - Transition to a circular economy
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale, Regionale
Copertura temporale:
2006-2019
L'indicatore, pur essendo un proxy, presenta aderenza alla domanda di informazione riguardante le pressioni generate dai settori produttivi in generale e dal turismo in particolare. L'accuratezza, la comparabilità nel tempo e nello spazio sono garantite dall'autorevolezza delle fonti dei dati utilizzate. |
Stato:
Scarso
Descrizione/valutazione dello stato:
Nel 2019, a livello nazionale, la quota di rifiuti urbani prodotti attribuibili al settore turistico, si attesta a 9,71 kg/ab. equivalenti, con un leggero aumento rispetto all’anno precedente.
Trend:
Negativo
Descrizione/valutazione del trend:
Esaminando il periodo 2006-2019, a livello nazionale, la quota di rifiuti urbani prodotti attribuibili al settore turistico mostra un andamento altalenante: in decremento fino al 2009, poi una crescita, seppur lieve, nel 2010 e nel 2011, per diminuire fino al 2013, e successivamente tornare ad aumentare, raggiungendo 9,71 kg/ab. equivalenti nel 2019 (Figura 2).
Variabili:
kg / ab.equivalenti
Commenti:
Nel 2019, a livello nazionale, il movimento turistico censito ha prodotto mediamente 9,71 kg di rifiuti urbani/ab. equivalenti (Tabella 1). Ciò è ottenuto dalla differenza tra la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata con la popolazione residente, pari a 498,4 kg, e la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata, invece, con la "popolazione equivalente" (ricavata aggiungendo alla popolazione residente il numero delle presenze turistiche registrate nel corso dell’anno, ripartite su 365 giorni), pari a 489 kg. La conferma di come le presenze dei turisti gravino sul territorio si ha proprio da quelle regioni che registrano valori di intensità turistica elevati: sono, infatti, il Trentino-Alto Adige (59,60 kg pro capite) e la Valle d'Aosta (44,31 kg pro capite) a presentare, anche nel 2019, la più alta incidenza del movimento turistico "censito" sulla produzione totale di rifiuti urbani (Figura 1). Nel periodo 2006-2019 si rilevano degli aumenti in 12 regioni: Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Sardegna, Puglia, Piemonte, Basilicata, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Toscana, Campania. Da segnalare altresì che, nonostante si sia tenuto conto delle presenze turistiche, l'indicatore fornisce soltanto una misura parziale del contributo del turismo alla produzione dei rifiuti urbani, poiché non sono quantificate dalla statistica ufficiale le presenze giornaliere senza pernottamento, cioè i cosiddetti "escursionisti" o quelle in seconde case. Sarebbe opportuno considerare anche il contributo che le attività economiche-commerciali dei servizi collegati al turismo certamente forniscono alla produzione di rifiuti assimilati, fenomeno non totalmente compreso nella produzione dei rifiuti urbani.
Allegati:
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