Autori:
Gabriele Bellabarba, Maria Logorelli,
Abstract:
L'indicatore riporta, per ciascuna regione/provincia autonoma e per i diversi livelli di tensione, i chilometri di linee elettriche esistenti, in valore assoluto e in rapporto alla superficie territoriale. Riporta, inoltre, il numero di stazioni di trasformazione/cabine primarie e cabine secondarie. Per quanto riguarda la consistenza della rete elettrica nazionale, distinta per tensione, le informazioni sono quelle in possesso delle ARPA/APPA e contenute nell'Osservatorio CEM di ISPRA. Relativamente alle linee elettriche con tensione 40-150 kV, 220 kV e 380 kV tra il 2018 e il 2019 la situazione è rimasta invariata per i livelli di tensione d’esercizio trattati. Negli anni passati il chilometraggio delle linee elettriche come il numero di cabine primarie e secondarie non ha mai rilevato grandi variazioni; tale tipologia di sorgente resta comunque uno dei principali oggetti di controllo/studio da parte delle ARPA/APPA in quanto l’esposizione ai livelli di campo elettrico e magnetico generati dagli elettrodotti non è da sottovalutare, così come l’attenzione posta dalla popolazione a questa problematica che resta comunque alta.
Descrizione:
L'indicatore riporta, per ciascuna regione/provincia autonoma e per i diversi livelli di tensione, i chilometri di linee elettriche esistenti, in valore assoluto e in rapporto alla superficie territoriale. Riporta, inoltre, il numero di stazioni di trasformazione/cabine primarie e cabine secondarie.
Scopo:
Quantificare le fonti principali di pressione sull'ambiente per quanto riguarda i campi a bassa frequenza (ELF).
RILEVANZA - L'indicatore:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
MISURABILITÀ - I dati utilizzati per la costruzione dell’indicatore sono/hanno:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
SOLIDITÀ - L'indicatore:
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Legge quadro 36/2001
L'art. 4 della Legge quadro 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prevede l'istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, e di catasti regionali realizzati in coordinamento con il catasto nazionale. Il 13 febbraio 2014 è stato emanato il Decreto ministeriale di istituzione del catasto in oggetto a valle di un processo di confronto tra ISPRA e le ARPA/APPA, iniziato diversi anni fa, al fine di definire e condividere le specifiche tecniche per la realizzazione del Catasto stesso. Il CEN (Catasto Elettromagnetico Nazionale) opera in coordinamento con i diversi Catasti Elettromagnetici Regionali (CER) e sono in fase di avvio dei progetti regionali finanziati dal MATTM secondo i disposti del DD n.72/2016 relativi alla realizzazione/gestione dei CER. Questo sicuramente porterà a un impulso positivo per la messa a regime degli stessi e di conseguenza del CEN.
L'art. 4 della Legge quadro 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prevede l'istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, e di catasti regionali realizzati in coordinamento con il catasto nazionale. Il 13 febbraio 2014 è stato emanato il Decreto ministeriale di istituzione del catasto in oggetto a valle di un processo di confronto tra ISPRA e le ARPA/APPA, iniziato diversi anni fa, al fine di definire e condividere le specifiche tecniche per la realizzazione del Catasto stesso. Il CEN (Catasto Elettromagnetico Nazionale) opera in coordinamento con i diversi Catasti Elettromagnetici Regionali (CER) e sono in fase di avvio dei progetti regionali finanziati dal MATTM secondo i disposti del DD n.72/2016 relativi alla realizzazione/gestione dei CER. Questo sicuramente porterà a un impulso positivo per la messa a regime degli stessi e di conseguenza del CEN.
DPSIR:
Determinante, Pressione
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
ISPRA,Annuario dei dati ambientali
ISPRA,Reports tematici
ISPRA,Reports tematici
Limitazioni:
Numerose sono le criticità che caratterizzano il reperimento delle informazioni relative agli impianti in oggetto, la relativa copertura spaziale e temporale e la qualità dei dati prime fra tutte la mancata emanazione del decreto sulle modalità di inserimento dei dati nel Catasto Elettromagnetico Nazionale relativo alle sorgenti ELF. Altri fattori sono da ritrovarsi nella scarsa efficienza degli strumenti di raccolta dati a livello locale, mancanza di risorse umane e finanziarie dedicate a questa attività.
Ulteriori azioni:
Azioni sinergiche da parte dei soggetti coinvolti nel cercare di supportare il flusso di informazioni con idonei strumenti normativi e con attività mirate all'analisi delle criticità sopra menzionate al fine di fare luce sulle problematiche e proporre soluzioni per dare maggiore uniformità e completezza del dato a livello nazionale.
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
http://agentifisici.isprambiente.it
Fonte dei dati di base:
Osservatorio CEM
Descrizione della metodologia di elaborazione:
Conteggio km linee e rapporto normalizzato di queste con la superficie regionale, conteggio stazioni/cabine primarie e cabine secondarie.
Core set:
7EAP - Dati sull'ambiente
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
13/20
Copertura temporale:
2019
L'indicatore si presta a una facile interpretazione. La comparabilità nel tempo e nello spazio sono buone in quanto la metodologia di calcolo è rimasta invariata. I dati in possesso delle ARPA/APPA risentono di numerose criticità legate sostanzialmente al flusso di informazioni tra gestore e ente locale/ARPA-APPA. |
Stato:
Buono
Descrizione/valutazione dello stato:
I dati forniti dalle ARPA/APPA risentono di numerose criticità legate sostanzialmente al flusso di informazioni tra gestore e ente locale/ARPA-APPA. Negli anni passati il chilometraggio di linee elettriche come il numero di cabine primarie e secondarie non ha mai rilevato grandi variazioni; tale tipologia di sorgente resta comunque uno dei principali oggetti di controllo/studio da parte delle ARPA/APPA in quanto l’esposizione ai livelli di campo elettrico e magnetico generati dagli elettrodotti non è da sottovalutare come anche l’attenzione della popolazione a questa problematica che resta comunque alta.
Trend:
Non compilato
Descrizione/valutazione del trend:
Per maggiore completezza di informazioni , ai fini della valutazione del trend temporale, si è scelto di considerare le linee elettriche con tensione 40-150 kV, 220 kV e 380 kV per le quali risulta una maggiore disponibilità di informazioni. Tra il 2018 e il 2019 la situazione è rimasta invariata per i livelli di tensione d’esercizio trattati.
Commenti:
Per quanto riguarda l'informazione sulla consistenza della rete elettrica nazionale, distinta per tensione, i dati riportati in Tabella 1 sono quelli in possesso delle ARPA/APPA e contenute nell'Osservatorio CEM di ISPRA. Le informazioni riportate in tabella sono state aggiornate, se pur in modo parziale, e riguardano 13 regioni/province autonome (Valle d'Aosta, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).
Titolo Tabella 1: Lunghezza (L) delle linee elettriche, diversificate per tensione e per regione, in valore assoluto e normalizzata alla superficie (S) regionale; numero di stazioni/cabine primarie e numero cabine elettriche secondarie (2019) Fonte Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM), ISTAT (aggiornamento al 31/12/2019) Legenda a Il totale Italia si riferisce alle regioni per cui il dato è completo e aggiornato, b Dato non aggiornato, c Lunghezza delle linee normalizzata alla superficie regionale (km di linea per 100 km2 di territorio), nd: dato non disponibile, *: il dato non copre tutta la regione, d: Aggiornamento linee AAT-AT a giugno 2019 (comprensivo linee acquisite da RFI);aggiornamento MT/BT solo di Enel al 31/12/2018 (municipalizzate agg. al 2017), e : gli unici dati aggiornati sono quelli di ASM ed e-distribuzione (elettrodotti media bassa tensione) I dati degli elettrodotti (linee e cabine) AT e AAT sono in parte modificati a seguito di ricalcolo usando sistemi GIS di dati parziali forniti da Terna nel 2009 e utilizzando l'Atlante Terna datato 2006. Per gli elettrodotti con tensione 40-150 kV sono considerati anche i dati di RFI che li ha forniti in cartaceo e parzialmente ricostruiti con sistemi GIS. Regione Linee con tensione >= 10 <=40 kV Linee con tensione > 40 <=150 kV Linee con tensione 220 kV Linee con tensione 380 kV Stazioni/cabine elettriche primarie Cabine elettriche secondarie Superficie L/Sc
10-40kVL/Sc
40 - 150 kVL/Sc
220 kVL/Sc
380 kVkm n. n. km2 km Piemonteb 82,000 3,235 1,029 804 nd nd 25,387.07 323 13 4 3 25387.00 Valle d’Aosta 1,500 250 240 130 27 1,940 3,260.90 46 8 7 4 Lombardia 42,696 5,597 1,683 1,351 729 63,037 23,863.65 179 23 7 6 Trentino-Alto Adige nd nd nd nd nd nd 13,605.50 nd nd nd nd Bolzano-Bozen nd nd nd 0 nd nd 7,398.38 nd nd nd 0 Trento nd 781 477 0 nd nd 6,207.12 nd 13 8 0 Veneto nd 3,600 1,350 630 nd nd 18,345.35 nd 20 7 3 Friuli-Venezia Giulia nd 1,470 224 211 119 nd 7,924.36 nd 19 3 3 Liguriab nd nd nd nd nd nd 5,416.21 nd nd nd nd Emilia-Romagnad 33532 3,966 356 958 302 52,332 22,452.78 149 18 2 4 Toscana 25,179 4,032 641 1,166 202 nd 22,987.04 110 18 3 5 Umbriae 8,978 1,377 180 87 63 10,081 8,464.33 106 16 2 1 Marche nd 1,685 101 218 102 nd 9,401.38 nd 18 1 2 Lazio nd nd nd nd nd nd 17,232.29 nd nd nd nd Abruzzob 9,701 1,015 274 184 73 9,266 10,831.84 90 9 3 2 Moliseb nd nd nd nd nd nd 4,460.65 nd nd nd nd Campania* nd 863 224 211 16 nd 13,670.95 nd 6 2 2 Puglia* nd 680 125 1,198 nd nd 19,540.90 nd 3 1 6 Basilicata nd 955 140 344 nd nd 10,073.32 nd 9 1 3 Calabria nd 150 638 147 nd nd 15,221.90 nd 1 4 1 Sicilia 36,357 1,649 1,649 381 nd 32,526 25,832.39 141 6 6 1 Sardegnab nd nd nd nd nd nd 24,100.02 nd nd nd nd ITALIAa 44,196 5,847 1,923 1,481 756 64,977 35,589 124 16 5 4