ALTEZZA DELLA MAREA ASTRONOMICA LUNGO LE COSTE ITALIANE
Data aggiornamento scheda:La marea è un fenomeno periodico di innalzamento e abbassamento della superficie del mare dovuto all’attrazione gravitazione esercitata dalla Luna, dal Sole e dagli altri corpi celesti sulle masse di acqua presenti sulla Terra e secondariamente dovuto anche alle perturbazioni meteorologiche. I dati della Rete Mareografica Nazionale (ISPRA) sono stati utilizzati per caratterizzare l’ampiezza della componente astronomica del segnale di marea lungo le coste Italiane. La marea astronomica come ben noto, presenta profonde differenze nei diversi mari italiani, raggiungendo la sua massima escursione nel Nord Adriatico e nella Laguna di Venezia, essendo fortemente influenzata anche dalla configurazione del bacino.
ALTEZZA DELLA MAREA ASTRONOMICA LUNGO LE COSTE ITALIANE
Data aggiornamento scheda:The tide is a periodic phenomenon of rising and falling sea levels caused by the gravitational attraction exerted by the Moon, the Sun, and other celestial bodies on the Earth's water masses, and secondarily by meteorological disturbances. Data from the National Tide Gauge Network (ISPRA) were used to characterize the amplitude of the astronomical component of the tidal signal along Italian coasts. As well known, astronomical tides vary significantly across the different Italian seas, reaching their maximum range in the Northern Adriatic and Venice Lagoon, being strongly influenced by the basin's configuration.
CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE
Data aggiornamento scheda:The quality of bathing waters is fundamental for safeguarding citizens' health and also plays an important role from the perspective of protecting the natural environment and in terms of economic aspects in the tourism sector. For this reason, specific monitoring is carried out throughout the entire bathing season.
For the 2023 bathing season, more than 31,000 samples of sea and lake water were collected and analyzed over a total of more than 5,000 km of coastline designated for bathing.
At the municipal level, the kilometers of coastline are divided into more or less extensive bathing waters, for a total of 5,490 bathing waters.
The results of the analyses, in addition to ensuring the absence of health and hygiene risks during the season, also made it possible to classify the waters.
The classification was made using the monitoring results from the 2023 bathing season and those of the previous three seasons (2022-2021-2020).
At the national level, most of the waters fall into the excellent class (90.6%), however, critical issues still persist due to the presence of waters in the poor class (1.3%) and not classifiable (0.5%), for which it is not possible to express a quality judgment.
Also at the regional level, the percentage of waters in the excellent class is the highest and in some cases equals 100%.
In almost all regions, the waters in the sufficient and poor classes are decreasing, but the presence of the latter still prevents the full achievement of the directive’s objective.
CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE
Data aggiornamento scheda:La qualità delle acque di balneazione è fondamentale per la salvaguardia della salute dei cittadini e riveste un ruolo importante anche dal punto di vista della protezione dell'ambiente naturale e per gli aspetti economici nel settore del turismo. Per tale motivo vengono effettuati specifici monitoraggi durante tutta la stagione balneare. Relativamente alla stagione balneare 2023 sono stati raccolti e analizzati oltre 31.000 campioni di acqua marina e lacustre su un totale di oltre 5.000 km di costa adibita alla balneazione. A livello comunale i km di costa sono suddivisi in acque di balneazione più o meno estese, per un totale di 5.490 acque di balneazione. I risultati delle analisi, oltre a garantire durante la stagione l'assenza di rischi igienico sanitari, hanno anche permesso di classificare le acque. La classificazione è stata fatta utilizzando i risultati del monitoraggio effettuato durante la stagione balneare 2023 e quelli delle tre stagioni precedenti (2022-2021-2020). A livello nazionale la maggior parte delle acque è in classe eccellente (90,6%), tuttavia permangono ancora delle criticità dovute alle presenze di acque in classe scarsa (1,3%) e non classificabili (0,5%), per le quali non è possibile esprimere un giudizio di qualità. Anche a livello regionale la percentuale delle acque in classe eccellente è quella più elevata e in alcuni casi è pari al 100%. In quasi tutte le regioni diminuiscono le acque in classe sufficiente e scarsa ma la presenza di queste ultime ancora impedisce il raggiungimento pieno dell'obiettivo della direttiva.
CLEAN COAST INDEX (CCI)
Data aggiornamento scheda:Any solid material, manufactured or processed by humans, abandoned or lost in the marine and coastal environment or that reaches the sea in any way is defined as marine litter. Italy, with Legislative Decree No. 190/2010 transposing the Marine Strategy Framework Directive, has been conducting an intensive marine litter monitoring program since 2015, including beach litter. Twice a year, in spring and autumn, the coastal Regional Environmental Protection Agencies (ARPA) carry out monitoring of solid waste present in sample areas of 69 reference beaches along the national coastline. To assess the cleanliness of the beaches based on the density of litter present in the monitored sample areas, the Clean Coast Index (CCI) was calculated, an indicator developed and applied internationally.
In 2023, the CCI was calculated for 69 beaches both in spring and autumn. In spring, 80% of the monitored beaches were clean or very clean compared to 12% of dirty or very dirty beaches. In autumn, 77% of the beaches were clean or very clean, while 12% were dirty or very dirty. The rest of the beaches were fairly clean. Compared to the previous year, the percentage of clean or very clean beaches increased in autumn (75% in 2022), while in spring it remained the same.
CLEAN COAST INDEX (CCI)
Data aggiornamento scheda:Qualsiasi materiale solido, fabbricato o trasformato dall'uomo, abbandonato o perso in ambiente marino e costiero o che arrivi al mare in qualsiasi modo è definito un rifiuto marino. L’Italia, con il Decreto Legislativo n. 190/2010 di recepimento della Direttiva Quadro sulla Strategia per l'Ambiente Marino, effettua dal 2015 un intenso programma di monitoraggio dei rifiuti marini, inclusi quelli spiaggiati. Due volte l’anno, in primavera e autunno, le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) costiere realizzano il monitoraggio dei rifiuti solidi presenti in aree campione di 69 spiagge di riferimento lungo il litorale nazionale. Per valutare il grado di pulizia delle spiagge sulla base della densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate è stato calcolato il Clean Coast Index (CCI), un indicatore sviluppato e applicato a livello internazionale.
Nel 2023 il CCI è stato calcolato per 69 spiagge sia in primavera sia in autunno. In primavera, l’80% delle spiagge monitorate sono risultate pulite o molto pulite contro il 12% di spiagge sporche o molto sporche. In autunno, il 77% delle spiagge sono risultate pulite o molto pulite, mentre il 12% sporche o molto sporche. Il resto delle spiagge è risultato abbastanza pulito. Rispetto all’anno precedente, la percentuale di spiagge pulite o molto pulite è aumentata in autunno (75% nel 2022), mentre in primavera si è mantenuta uguale.
CONCENTRAZIONE OSTREOPSIS OVATA
Data aggiornamento scheda:Ostreopsis cf. ovata is a potentially toxic benthic microalga, currently present in most Italian coastal regions with blooms that can lead to human intoxication phenomena and toxic effects on benthic marine organisms (states of distress or mortality). The continuous expansion along the Italian coasts of Ostreopsis cf. ovata, of its blooms and the associated health, environmental and economic issues, has led to the establishment of a monitoring surveillance program of the microalga starting from 2007. This activity is carried out annually in the summer season by the Regional Environmental Agencies (ARPA). The data so far provided by the ARPA, collected and processed by ISPRA, have clarified the distribution and trend of blooms at national and regional level. To date, the microalga has been detected at least once in the monitoring campaigns carried out so far in 12 out of 15 coastal regions. In 2023, Ostreopsis cf. ovata is present in 12 coastal regions, that is in 145/221 stations (68.7%), while it is absent in all samples taken along the coasts of Emilia-Romagna, Molise and Veneto.
CONCENTRAZIONE OSTREOPSIS OVATA
Data aggiornamento scheda:Ostreopsis cf. ovata è una microalga bentonica potenzialmente tossica, ad oggi presente nella maggior parte delle regioni costiere italiane con fioriture che possono dare luogo a fenomeni di intossicazione umana e a effetti tossici su organismi marini bentonici (stati di sofferenza o mortalità). La continua espansione lungo le coste italiane di Ostreopsis cf. ovata, delle sue fioriture e delle problematiche sanitarie, ambientali ed economiche ad essa associate, ha portato a istituire un programma di monitoraggio di sorveglianza della microalga a partire dal 2007. Tale attività viene eseguita annualmente nella stagione estiva dalle Agenzie Regionali per l’Ambiente (ARPA). I dati finora forniti dalle ARPA, raccolti ed elaborati da ISPRA hanno chiarito la distribuzione e l’andamento delle fioriture a livello nazionale e regionale. Ad oggi la microalga è stata riscontrata almeno una volta nelle campagne di monitoraggio finora effettuate in 12 regioni costiere su 15. Nel 2023, l'Ostreopsis cf. ovata è presente in 12 regioni costiere ovvero in 145/221 stazioni (68,7%), mentre risulta assente in tutti i campioni prelevati lungo le coste dell'Emilia-Romagna, Molise e Veneto.
EUTROFIZZAZIONE
Data aggiornamento scheda:L’eutrofizzazione è un processo causato dall’arricchimento in nutrienti, in particolare composti dell’azoto e del fosforo, che determina un incremento della produzione primaria e della biomassa algale con conseguente alterazione delle comunità bentoniche e, in generale, diminuzione della qualità delle acque. L’immissione nell’ambiente marino e costiero di azoto e fosforo può derivare da fonti diffuse (carichi fluviali, principali collettori di attività agricole e di scarichi civili) e da fonti puntuali (scarichi derivanti dagli impianti di trattamento delle acque reflue, industriali e derivanti da attività di acquacoltura).
Obiettivi legati al controllo e alla gestione dell'eutrofizzazione sono fissati dalla Direttiva Quadro sulle Acque (WFD, Direttiva 2000/60/CE), dalla Direttiva sulla Strategia Marina (Descrittore 5, Direttiva 2008/56/CE) e dalle Direttive Nitrati (Direttiva 91/676/CEE) e Acque Reflue Urbane (Direttiva 91/271/CEE) maggiormente focalizzate, le ultime due, sulla gestione delle pressioni. Le cause dell’eutrofizzazione sono soprattutto da riferirsi agli apporti di nutrienti veicolati a mare dai fiumi o dagli insediamenti costieri che provocano seri impatti negativi sulla salute degli ecosistemi marini e sull’uso sostenibile di beni e servizi; le principali fonti di nutrienti sono riconducibili al settore agro-zootecnico e a quello civile (insediamenti urbani).
Le valutazioni dello stato ambientale in relazione all'eutrofizzazione, in accordo a quanto previsto dalla Direttiva 2008/56/CE, ha evidenziato il raggiungimento del Buono Stato Ambientale. Pertanto, le misure finora adottate ai sensi della Direttiva 2000/60/EC, della Direttiva 91/676/CEE e della Direttiva 91/271/CEE risultano idonee al raggiungimento dei traguardi ambientali.
EUTROFIZZAZIONE
Data aggiornamento scheda:Eutrophication is a process caused by the enrichment of nutrients, particularly nitrogen and phosphorus compounds, which leads to an increase in primary production and algal biomass, resulting in the alteration of benthic communities and, in general, a decline in water quality. The input of nitrogen and phosphorus into the marine and coastal environment can originate from diffuse sources (river loads, major collectors of agricultural activity, and urban discharges) and point sources (discharges from wastewater treatment plants, industrial activities, and aquaculture operations). Objectives related to eutrophication control and management are set by the Water Framework Directive (WFD, Directive 2000/60/EC), the Marine Strategy Framework Directive (Descriptor 5, Directive 2008/56/EC), and the Nitrates Directive (Directive 91/676/EEC) and Urban Waste Water Treatment Directive (Directive 91/271/EEC), which are particularly focused on pressure management. The causes of eutrophication are primarily linked to nutrient inputs carried into the sea by rivers or coastal settlements, which cause serious negative impacts on the health of marine ecosystems and the sustainable use of goods and services. The main sources of nutrients are related to the agri-livestock and urban sectors.
Environmental assessments regarding eutrophication, in accordance with the requirements of Directive 2008/56/EC, have highlighted the achievement of Good Environmental Status. Therefore, the measures adopted so far under Directive 2000/60/EC, Directive 91/676/EEC, and Directive 91/271/EEC have proven effective in achieving environmental targets.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA - ALTERAZIONE DELLE CONDIZIONI IDROGRAFICHE
Data aggiornamento scheda:The monitoring provided by the Marine Strategy Framework Directive 2008/56/EC for Descriptor 7 considers the permanent alterations of hydrographic conditions due to coastal and marine infrastructures subject to national EIA, constructed or under construction or design since 2012. The reference indicator for D7C1 relates to the extent of coastal marine water bodies in each marine subregion, defined under Directive 2000/60/EC, which presents impacts due to permanent changes in hydrographic conditions due to new infrastructures constructed since 2012 and subject to national EIA. The objective for this indicator is not to exceed 5% of the extent of coastal marine water bodies. In 2023, the objective was achieved.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA - MICRORIFIUTI NELLO STRATO SUPERFICIALE DELLA COLONNA D'ACQUA
Data aggiornamento scheda:Italy, in application of the Marine Strategy Framework Directive, has implemented an extensive marine litter monitoring program since 2015, including micro-litter present in the surface layer of the water column. This monitoring is conducted by the National System for Environmental Protection (of which ISPRA is a part), under the coordination of the Ministry of Environment and Energy Security (MASE). The composition, quantity, and distribution of surface micro-litter are essential parameters for achieving the good environmental status of marine waters, the objective of the Directive. Micro-litter are particles smaller than 5 mm, whose origin is difficult to identify once dispersed in the environment. These particles derive from both primary sources, such as pellets and microbeads used in cosmetics or abrasive products, and secondary sources, such as the fragmentation of macro-litter. With the data processing carried out from 2016 to 2022, it was possible to define a median density value of micro-particles present in our seas, equal to 0.04 micro-particles per m², or 40,000 micro-particles per km². This value is confirmed by adding the 2023 data to the series. At the Mediterranean level, the Barcelona Convention has set a threshold value of 0.000845 micro-particles per m² (845 micro-particles per km²), therefore, compared to this value, Italy is still far from achieving good environmental status.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA – RIFIUTI MARINI SPIAGGIATI
Data aggiornamento scheda:The Marine Strategy (Directive 2008/56/EC) represents an important governance tool for the marine system, promoting the adoption of strategies aimed at safeguarding the marine ecosystem to achieve Good Environmental Status. Good Environmental Status is assessed based on 11 themes or qualitative descriptors, and among these, Descriptor 10 requires that the properties and quantities of marine litter do not cause harm to the coastal and marine environment. Since 2015, Italy has been implementing an extensive monitoring program for marine litter, including beach litter. In 2023, the median of total marine litter stranded on Italian shores was 250 items per 100 m, the lowest value in the entire historical series. However, this is still a density significantly higher than the threshold value of 20 items per 100 m, established at the European level as a requirement for achieving Good Environmental Status. As in previous years, single-use plastics are the most common type of beach litter, representing 13% of the total; however, for this type of litter, there is a sharp decline compared to 2022 (29%), which, if confirmed in the coming years, could represent a significant first result of the effectiveness of the Marine Strategy Measures Program and, in particular, the application of Directive 2019/904 for the reduction of single-use plastics.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA - CONCENTRAZIONE DI CONTAMINANTI
Data aggiornamento scheda:Descriptor 8 of the Marine Strategy Framework Directive 2008/56/EC (MSFD), in order to achieve good environmental status of marine waters through the gradual elimination of pollution, specifically requires the assessment of the presence of chemical contaminants and their effects in environmental matrices. During the 2021–2023 period, ISPRA conducted monitoring of the Adriatic Sea Subregion (MAD), Ionian Sea and Central Mediterranean Subregion (MIC), and Western Mediterranean Subregion (MWE). The data were processed and integrated with those provided by regional agencies and experimental zooprophylactic institutes.
This monitoring revealed that, although the data coverage for the study of contaminant concentrations varied across matrices and subregions, there was an overall improvement. This allowed for the assessment of GES (Good Environmental Status) for the sediment matrix in two MRUs and for the biota matrix in the Adriatic MRU.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA - ALTERAZIONE DELLE CONDIZIONI IDROGRAFICHE
Data aggiornamento scheda:Il monitoraggio previsto dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE per il Descrittore 7 prende in considerazione le alterazioni permanenti delle condizioni idrografiche dovute alle infrastrutture costiere e marine soggette a VIA nazionale, realizzate o in corso di realizzazione o progettazione a partire dal 2012. L'indicatore di riferimento per il D7C1 è relativo all’estensione dei corpi idrici marino costieri di ciascuna Sottoregione marina, definiti ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, che presenta impatti dovuti a cambiamenti permanenti delle condizioni idrologiche dovuti a nuove infrastrutture realizzate a partire dal 2012 e soggette a VIA nazionale. L'obiettivo per tale indicatore è il non superamento del 5% dell'estensione dei corpi idrici marino costieri. Nel 2023 l'obiettivo è stato raggiunto.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA - CONCENTRAZIONE DI CONTAMINANTI
Data aggiornamento scheda:Il Descrittore 8 della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE (MSFD) al fine di conseguire il buono stato ambientale delle acque marine, attraverso la graduale eliminazione dell’inquinamento, richiede specificatamente la valutazione della presenza dei contaminanti chimici e dei loro effetti nelle matrici ambientali. Nel triennio 2021-2023 è stato svolto da ISPRA il monitoraggio della Sottoregione Mar Adriatico (MAD), Sottoregione Mar Ionio e Mediterraneo Centrale (MIC) e Sottoregione Mar Mediterraneo Occidentale (MWE) i cui dati sono stati elaborati e integrati con quelli consegnati dalle Agenzie regionali e gli istituti zooprofilattici sperimentali.
Da questo monitoraggio si evince che per lo studio della concentrazione dei contaminanti la percentuale di copertura dei dati, sebbene differente per le varie matrici e sottoregioni, ha mostrato un miglioramento, permettendo il raggiungimento della valutazione del GES per la matrice sedimento in due MRU e per la matrice biota nella MRU Mar Adriatico.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA - MICRORIFIUTI NELLO STRATO SUPERFICIALE DELLA COLONNA D'ACQUA
Data aggiornamento scheda:L’Italia, in applicazione alla Direttiva Quadro per la Strategia Marina, ha attuato dal 2015 un esteso programma di monitoraggio dei rifiuti marini, inclusi i microrifiuti presenti nello strato superficiale della colonna d’acqua. Tale monitoraggio è condotto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (di cui ISPRA fa parte), sotto il coordinamento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). La composizione, quantità e distribuzione dei microrifiuti superficiali sono parametri essenziali per raggiungere il buono stato ambientale delle acque marine, obiettivo della Direttiva. I microrifiuti sono particelle con dimensioni inferiori ai 5 mm, la cui origine è difficile da identificare una volta disperse nell’ambiente. Queste particelle derivano sia da fonti primarie, come pellets e microgranuli utilizzati in cosmetica o prodotti abrasivi, sia da fonti secondarie, come la frammentazione di macrorifiuti. Con l’elaborazione dei dati effettuata dal 2016 al 2022 è stato possibile definire un valore mediano di densità delle microparticelle presenti nei nostri mari, pari a 0,04 microparticelle su m2,ossia 40.000 microparticelle su km2. Tale valore si conferma aggiungendo alla serie di dati anche quelli del 2023. A livello di Mediterraneo, la Convenzione di Barcellona ha fissato un valore soglia di 0,000845 microparticelle per m² (845 microparticelle per km²), pertanto, rispetto a questo valore, l’Italia è ancora distante dal raggiungimento del buono stato ambientale.
MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA – RIFIUTI MARINI SPIAGGIATI
Data aggiornamento scheda:La Strategia Marina (Direttiva 2008/56/CE) rappresenta un importante strumento di governance del sistema mare, promuovendo l’adozione di strategie mirate alla salvaguardia dell’ecosistema marino per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale. Il Buono Stato Ambientale è valutato sulla base di 11 temi o descrittori qualitativi e, fra questi, il descrittore 10 prevede che le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provochino danni all’ambiente costiero e marino. L’Italia realizza dal 2015 un esteso programma di monitoraggio dei rifiuti marini, compresi quelli spiaggiati. Nel 2023, la mediana dei rifiuti marini totali spiaggiati sui litorali italiani è risultata di 250 rifiuti ogni 100 m, il valore più basso dell’intera serie storica. Si tratta però di una densità ancora nettamente superiore al valore soglia di 20 rifiuti ogni 100 m, stabilito a livello europeo come requisito per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale. Come negli anni precedenti, le plastiche monouso sono il rifiuto spiaggiato più comune rappresentando il 13% del totale; tuttavia, per questa tipologia di rifiuti si osserva un netto calo rispetto al 2022 (29%) che, se confermato nei prossimi anni, potrebbe rappresentare un primo risultato significativo dell'efficacia del Programma di Misure della Strategia Marina e, in particolare, dell’applicazione della Direttiva 2019/904 per la riduzione della plastica monouso.
UPWELLING
Data aggiornamento scheda:Upwelling is a physical phenomenon caused by the action of wind and currents that can generate an upwelling current, oriented offshore and perpendicular to the coast. This phenomenon has a significant impact on the local fish fauna and is therefore of great interest. The identification of the most favorable areas for the occurrence of this phenomenon has been carried out using wind speed and direction data provided by the National Tide Gauge Network (RMN) managed by ISPRA. These data, appropriately processed, allow the identification of coastal areas that are most likely to be exposed to the upwelling phenomenon, such as the Carloforte area in Sardinia, which is confirmed to be among the most favorable for the generation of this variable.
UPWELLING
Data aggiornamento scheda:L'upwelling è un fenomeno fisico dovuto all'azione di vento e correnti che possono generare una corrente di risalita, orientata verso il largo e ortogonale alla costa.
Questo fenomeno ha un notevole impatto sulla fauna ittica locale e per questo di grande interesse. L'individuazione delle aree più favorevoli al generarsi di questo fenomeno è stata realizzata utilizzando i dati di velocità e direzione del vento forniti dalla Rete Mareografica Nazionale (RMN) gestita da ISPRA. Questi dati opportunamente elaborati consentono di individuare le zone costiere che con più probabilità sono maggiormente esposte al fenomeno dell’upwelling come, ad esempio, la zona di Carloforte in Sardegna che si conferma essere tra le più favorevoli alla generazione di tale variabile.