Descrizione 1
Roberta De Angelis
La qualità delle acque di balneazione è fondamentale per la salvaguardia della salute dei cittadini e riveste un ruolo importante anche dal punto di vista della protezione dell'ambiente naturale e per gli aspetti economici nel settore del turismo. Per tale motivo vengono effettuati specifici monitoraggi durante tutta la stagione balneare. Relativamente alla stagione balneare 2024 sono stati raccolti e analizzati oltre 31.600 campioni di acqua marina e lacustre su un totale di oltre 5.000 km di costa adibita alla balneazione. A livello comunale i km di costa sono suddivisi in acque di balneazione più o meno estese, per un totale di 5.506 acque di balneazione. I risultati delle analisi, oltre a garantire durante la stagione l'assenza di rischi igienico sanitari, hanno anche permesso di classificare le acque. La classificazione è stata fatta utilizzando i risultati del monitoraggio effettuato durante la stagione balneare 2024 e quelli delle tre stagioni precedenti (2023-2022-2021). A livello nazionale la maggior parte delle acque è in classe eccellente (91%), tuttavia permangono ancora delle criticità dovute alle presenze di acque in classe scarsa (1,1%) e non classificabili (1,1%), per le quali non è possibile esprimere un giudizio di qualità perché la maggior parte sono di nuova identificazione e non hanno completato il ciclo di 4 anni di monitoraggio, necessario per la classificazione. Anche a livello regionale la percentuale delle acque nelle classi eccellente e buona è quella più elevata.
La Direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione, recepita in Italia con il Decreto legislativo 30 maggio 2008, n.116 e attuata con il Decreto del Ministero della salute 30 marzo 2010, prevede che a ogni acqua venga assegnata una classe di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa). L'indicatore riporta il numero di acque ricadenti in ciascuna classe, a livello nazionale e regionale, ed è elaborato sulla base delle "informazioni stagionali" (Tabella 2, Allegato F, DM 30 marzo 2010) che annualmente il Ministero della salute trasmette al SINTAI ai sensi dell'art. 6 del DM 30 marzo 2010. Per il 2024 sono stati utilizzati anche i dati forniti dal SNPA raccolti nell'ambito della linea di attività balneazione afferente alla rete tematica acque marine, marino-costiere e di transizione (RRTEM_10). Nel calcolo dello status qualitativo, in alcuni casi le acque sono state considerate come raggruppamenti a seguito di casi di acque contigue con caratteristiche uniformi (art. 7, comma 6, D.Lgs. 116/2008). Questo potrebbe comportare delle differenze nel numero delle acque tra le diverse pubblicazioni di settore. Fornisce una descrizione orientativa dello stato qualitativo delle acque di balneazione a livello microbiologico, non offre, tuttavia, alcuna indicazione circa possibili impatti derivanti da fonti di inquinamento di altra natura.
Valutare il grado di balneabilità di un'acqua associato a un rischio igienico sanitario e fornire indicazioni circa la presenza di contaminazione microbiologica. Infatti, da un lato fornisce indicazioni ambientali del livello di contaminazione microbiologica (patogeni fecali), dall'altro esprime la probabilità di contrarre una patologia associata alla predetta contaminazione durante l'attività ricreativa (dalla classe eccellente a scarsa la probabilità aumenta). Inoltre, consente una stima indiretta dell'efficacia dei sistemi di trattamento delle acque reflue e di valutare nel tempo l'efficacia di eventuali misure di risanamento adottate. Infatti, la normativa prevede che siano messe in atto misure di miglioramento affinché le acque di balneazione siano almeno di classe sufficiente e, comunque, ogni acqua possa migliorare il proprio status qualitativo ovvero mantenerlo nel caso risultasse già eccellente.
L'indicatore risponde a quanto richiesto dalla Direttiva europea 2006/7/CE, che prevede il monitoraggio stagionale delle acque di balneazione e la classificazione delle stesse, sulla base di dati di monitoraggio relativi a 4 anni. L'obiettivo della direttiva è quello di non avere più acque in classe scarsa e aumentare il numero di quelle in classe eccellente.
Descrizione 2
Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane - http://www.sintai.isprambiente.it
Agenzia Europea dell'Ambiente - https://www.eea.europa.eu/themes/water/europes-seas-and-coasts/assessments/state-of-bathing-water/state-of-bathing-waters-in-2024
Offre una descrizione orientativa dello stato qualitativo delle acque di balneazione a livello microbiologico, non fornendo, tuttavia, alcuna indicazione circa possibili impatti derivanti da fonti di inquinamento di altra natura.
Nessuna
Qualificazione dati
SNPA e EEA
Utilizzati i dati SNPA raccolti nell'ambito della Linea di attività Balneazione afferente alla rete tematica RRTEM_10 e dati dell'Agenzia Europea dell'Ambiente scaricabili:
Acque di balneazione – SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente
Nazionale, Regionale
2013-2024
Qualificazione indicatore
L'indicatore viene elaborato raggruppando le acque di balneazione appartenenti a ciascuna classe di qualità a livello regionale e nazionale. La classificazione è effettuata sulla base dei risultati di monitoraggio relativo alle campagne 2021, 2022, 2023 e 2024.
Come mostrato in Figura 1, a livello nazionale, la percentuale delle acque di qualità eccellente è alta rispetto alla media europea (90% contro 85% dell'UE). A livello regionale (Figura 2), e in generale, si può affermare che il numero delle acque in classe eccellente e buona è molto elevato in tutte le regioni, tuttavia, la presenza di acque scarse in 11 regioni impedisce il totale raggiungimento dell’obiettivo della direttiva.
Come si evince dalla Figura 3, il trend è positivo fino al 2017, poiché diminuiscono le acque in classe scarsa e aumentano le acque di qualità superiore, soprattutto eccellenti e buone. Dal 2017 al 2019 si ha un’inversione: si riducono le acque in classe eccellente e aumentano quelle in classe scarsa. Nel 2020, si segnala un lieve miglioramento: infatti, tornano a diminuire le acque in classe scarsa mentre quelle di classe superiore, in particolare le eccellenti, aumentano. Nel 2024, si conferma la tendenza al miglioramento dovuto all'aumento del numero delle acque in classe buona ed eccellente e alla diminuzione delle acque in classe scarso e non classificabili, a dimostrazione che quest'ultima categoria di acque spesso contiene acque di qualità superiore e non necessariamente scarsa.
Durante la stagione balneare 2024 in Italia sono state classificate 5.506 acque di balneazione, di queste: 4.984 appartengono alla classe eccellente, 314 alla classe buona, 86 a quella sufficiente e 63 a quella scarsa. Il numero delle acque non classificate è pari a 59 e per molte di queste non è possibile fare alcuna valutazione perché sono di nuova designazione e non hanno completato il quadriennio necessario per la classificazione. In tutte le regioni, il numero delle acque eccellenti è superiore alle altre classi e se si sommano anche le acque in classe buona questo valore supera il 90% (Figura 2). Le acque in classe scarsa sono presenti in numero variabile nelle seguenti regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna. Sono ancora presenti in alcune regioni acque non classificabili per le quali non è stato possibile esprimere un giudizio di qualità per varie ragioni, principalmente perché sono acque di nuova identificazione e non hanno raggiunto il numero minimo di campionamenti utile per classificare. In alcuni casi, da una stagione all'altra, può verificarsi un peggioramento dello stato qualitativo di un'acqua di balneazione che può essere imputato a più fattori, tra cui l'efficacia dei sistemi di depurazione e delle reti fognarie anche in relazione alle condizioni climatiche. Infatti, il monitoraggio delle acque di balneazione valuta la presenza di contaminazione fecale, derivante principalmente dagli scarichi urbani. Quando intervengono fattori che ne compromettono l'efficacia, quali ad esempio guasti o eventi di pioggia intensa, questi sistemi rilasciano nell'ambiente reflui non depurati, che compromettono la balneabilità. Ne sono un esempio le forti piogge che si sono verificate nelle ultime stagioni, poiché hanno mandato in tilt diversi depuratori, con conseguente scarico di reflui non depurati. Purtroppo, questi eventi allontanano il raggiungimento dell’obiettivo della direttiva e richiamano l’attenzione su una migliore gestione del territorio cui l’acqua di balneazione appartiene, anche in funzione del cambiamento climatico. In generale, i risultati del monitoraggio eseguito durante la stagione 2024 hanno evidenziato un lieve miglioramento, dovuto al mantenimento dell'elevato numero delle acque in classe eccellente e buona e a una diminuzione del numero delle acque in classe scarsa.