Descrizione 1
Marco Matiddi, Arianna Orasi, Raffaella Piermarini, Cecilia Silvestri
L’Italia, in applicazione alla Direttiva Quadro per la Strategia Marina, ha attuato dal 2015 un esteso programma di monitoraggio dei rifiuti marini, inclusi i microrifiuti presenti nello strato superficiale della colonna d’acqua. Tale monitoraggio è condotto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (di cui ISPRA fa parte), sotto il coordinamento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). La composizione, quantità e distribuzione dei microrifiuti superficiali sono parametri essenziali per raggiungere il buono stato ambientale delle acque marine, obiettivo della Direttiva. I microrifiuti sono particelle con dimensioni inferiori ai 5 mm, la cui origine è difficile da identificare una volta disperse nell’ambiente. Queste particelle derivano sia da fonti primarie, come pellets e microgranuli utilizzati in cosmetica o prodotti abrasivi, sia da fonti secondarie, come la frammentazione di macrorifiuti. Con l’elaborazione dei dati effettuata dal 2016 al 2022 è stato possibile definire un valore mediano di densità delle microparticelle presenti nei nostri mari, pari a 0,04 microparticelle su m2,ossia 40.000 microparticelle su km2. Tale valore si conferma aggiungendo alla serie di dati anche quelli del 2023. A livello di Mediterraneo, la Convenzione di Barcellona ha fissato un valore soglia di 0,000845 microparticelle per m² (845 microparticelle per km²), pertanto, rispetto a questo valore, l’Italia è ancora distante dal raggiungimento del buono stato ambientale.
La definizione del “buono stato ambientale” (GES) per il Descrittore 10, ai sensi del DM 15 febbraio 2019 recita: “G 10.1 La composizione e la quantità dei rifiuti marini sul litorale, nello strato superficiale della colonna d’acqua, sul fondo marino, dei microrifiuti nello strato superficiale della colonna d’acqua e dei rifiuti marini ingeriti dagli animali marini sono tali da non provocare rilevanti impatti sull’ecosistema costiero e marino”. L’indicatore permette di misurare il numero di microparticelle per m2 di superficie marina, fornendo informazioni sul livello di inquinamento in mare da microrifiuti. Le microparticelle sono definite come delle particelle di origine antropica (solide, sintetiche e/o di matrice polimerica) con dimensioni inferiori di 5 mm. Le microparticelle in mare hanno una doppia provenienza primaria e secondaria. La primaria include la produzione di microparticelle quali pellets e microgranuli usati nella cosmetica o prodotti abrasivi di pulizia prodotti dalle industrie. La secondaria proviene dalla frammentazione e degradazione dei macrorifiuti in piccole particelle. La degradazione degli oggetti, con formazione di microparticelle, può impattare gli organismi marini mediante ingestione diretta o involontaria entrando in tal modo nella rete trofica.
Misurare la concentrazione dei microrifiuti sulla superficie marina. La riduzione nel tempo del tasso di incremento dei microrifiuti nello strato superficiale dei nostri mari permette di valutare se lo stato ambientale marino stia migliorando a seguito di specifiche azioni che prevedono la riduzione dell’immissione e l’incremento della raccolta di rifiuti sia in mare sia sui litorali.
Direttiva 2008/56/CE.
D.Lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010.
Decisione (UE) 2017/848 della Commissione del 17 maggio 2017 che definisce i criteri e le norme metodologiche relativi al buono stato ecologico delle acque marine nonché le specifiche e i metodi standardizzati di monitoraggio e valutazione, e che abroga e sostituisce la Decisione 2010/477/UE.
UNEP/MAP Barcelona Convention -United Nations Environment Programme Mediterranean Action Plan UNEP/MED WG.550/13.2023.Updated Baseline Values (BV) and Threshold Values (TV) for IMAP Common Indicator 23 (Seafloor macro-litter, Floating micro-plastics).
Descrizione 2
Baini, M., Fossi, M.C., Galli, M., Caliani, I., Campani, T., Finoia, M.G., Panti, C., 2018. Abundance and characterization of microplastics in the coastal waters of Tuscany (Italy): The application of the MSFD monitoring protocol in the Mediterranean Sea. Mar. Pollut. Bull. 133, 543–552. https://doi.org/10.1016/J.MARPOLBUL.2018.06.016.
Caldwell, J., Muff, L.F., Pham, C.K., Petri-Fink, A., Rothen-Rutishauser, B., Lehner, R., 2020. Spatial and temporal analysis of meso- and microplastic pollution in the Ligurian and Tyrrhenian Seas. Mar. Pollut. Bull. 159, 111515. https://doi.org/10.1016/j.marpolbul.2020.111515.
De Lucia G.A., Vianello A., Camedda A., Vani D., Tomassetti P., Coppa S., Palazzo L., Amici M., Romanelli G., Zampetti G., Cicero A.M., Carpentieri S., Di Vito S. and Matiddi M., 2018. Contamination of the Italian Minor Islands by micro-plastics pollution: survey of the clearest Italian sea waters. Water. 10 (8),1108. https://doi.org/10.3390/w10081108.
De Lucia G.A., Caliani I., Marra S., Camedda A., Coppa S., Alcaro L., Campani T., Giannetti M., Coppola D., Cicero A.M., Panti C., Baini M., Guerranti C., Marsili L., Massaro G..,Fossi M.C. and Matiddi M. 2014. Amount and distribution of neustonic micro-plastic off the Western Sardinian coast (Central-Western Mediterranean Sea). Marine Environmental Research. 100, 10-16. DOI: 10.1016/j.marenvres.2014.03.017.
Marrone, A., La Russa, M.F., Randazzo, L., La Russa, D., Cellini, E., Pellegrino, D., 2021. Microplastics in the center of mediterranean: Comparison of the two calabrian coasts and distribution from coastal areas to the open sea. Int. J. Environ. Res. Public Health 18, 20. https://doi.org/10.3390/ijerph182010712.
MSFD-TSGML 2013. Guidance on monitoring of marine litter in European Seas. A guidance document within the common implementation strategy for the marine strategy framework directive. EUR-26113 EN. JRC Scientific and Policy Reports JRC83985. http://mcc.jrc.ec.europa.eu/documents/201702074014.pdf.
UNEP/MED WG.482/19. 2020. Monitoring Guidelines/Protocols for Floating Microplastics
UNEP/MED WG.567/Inf.3.2023. 2023 Mediterranean Quality Status Report
Difficoltà nel valutare il trend delle concentrazioni dei microrifiuti sulla superficie marina a meno che non si abbiano serie storiche molto lunghe.
Qualificazione dati
http://www.db-strategiamarina.isprambiente.it/app/#/
Nazionale
2015-2023
Qualificazione indicatore
L’indicatore esprime la concentrazione dei microrifiuti nello strato superficiale della colonna d’acqua. La concentrazione di microplastiche viene espressa come numero di oggetti per m2 di acqua di mare campionata. Il calcolo della quantità di microparticelle/m2 viene eseguito sulla base della superficie di acqua filtrata (S) calcolata mediante la seguente formula:
S = L x l
dove:
L è la lunghezza del percorso lineare campionato, l è la larghezza della bocca della manta.
Nel 2023, rispetto al 2022, si osserva un aumento delle concentrazioni di microrifiuti nelle diverse sottoregioni marine italiane: Mar Adriatico, incremento del 38%; Mar Ionio e Mediterraneo centrale, incremento del 76%; Mar Mediterraneo occidentale, incremento del 19%. A livello europeo, non è ancora stato definito un valore soglia per determinare il buono stato ambientale riguardo ai microrifiuti marini. Tuttavia, nell'ambito della Convenzione di Barcellona, è stato stabilito per il Mediterraneo un valore soglia di 0,000845 microparticelle per metro quadrato, equivalente a 845 microparticelle per chilometro quadrato. Dall’analisi dei dati raccolti nel 2023 è emersa una densità mediana di microparticelle sulla superficie dei nostri mari pari a 0,04 per metro quadrato, ossia 40.000 microparticelle per chilometro quadrato. Il livello attuale di microparticelle è, quindi, significativamente superiore al valore soglia di 845 microparticelle per km2, evidenziando che si è ancora lontani dal raggiungimento del buono stato ambientale.
Valutare il trend delle concentrazioni di microrifiuti sulla superficie marina risulta complesso, a meno di disporre di serie storiche di dati sufficientemente lunghe. Calcolando la mediana delle concentrazioni di microrifiuti sulla superficie marina dal 2016 al 2022, si ottiene un valore di 0,04 microparticelle per m². L'aggiunta dei dati del 2023 non ha modificato questa mediana, suggerendo una certa stabilità del fenomeno. Nonostante ciò, l'utilizzo degli indici a base variabile ha permesso di rilevare variazioni annuali significative, che indicano la presenza di fluttuazioni nel tempo non rispecchiate dalla mediana complessiva. La distribuzione spaziale di questo inquinante è influenzata da molteplici fattori che interagiscono tra loro. Le microplastiche galleggianti sono trasportate dai movimenti dell'acqua di mare e la loro distribuzione rifletterà la circolazione superficiale e del vento. Nelle aree costiere, diversi fattori antropici possono influenzare il loro accumulo e dispersione. La vicinanza alle grandi città e alle attività antropiche (ad es. turismo costiero, nautica da diporto, agricoltura, porti, attività industriali, pesca, acquacoltura) può contribuire in modo significativo alla quantità di rifiuti marini negli ambienti marini.
Dati
Figura 3: Concentrazione annuale dei microrifiuti nel Mar Adriatico
Elaborazione ISPRA su dati ARPA
Le barre in grigio rappresentano l’indice di variabilità a base mobile. La linea blu rappresenta la percentuale annuale di microrifiuti. N è il numero di campioni effettuati nell’anno.
Figura 4: Concentrazione annuale dei microrifiuti nel Mar Ionio e Mediterraneo centrale
Elaborazione ISPRA su dati ARPA
Le barre in grigio rappresentano l’indice di variabilità a base mobile. La linea blu rappresenta la percentuale annuale di microrifiuti. N è il numero di campioni effettuati nell’anno.
Figura 5: Concentrazione annuale dei microrifiuti nel Mediterraneo occidentale
Elaborazione ISPRA su dati ARPA
Le barre in grigio rappresentano l’indice di variabilità a base mobile. La linea blu rappresenta la percentuale annuale di microrifiuti. N è il numero di campioni effettuati nell’anno.
Dal 2015 al 2023 sono state condotte campagne di monitoraggio dei microrifiuti marini nelle tre sottoregioni: Mediterraneo occidentale, Mar Ionio e Mediterraneo centrale, e Mar Adriatico. Il 2015 ha rappresentato l'anno pilota per la messa a punto dei metodi di campionamento e analisi, mentre i dati raccolti dal 2016 al 2023 sono stati utilizzati per alimentare l'indicatore. L'analisi dei dati è stata effettuata utilizzando indici a base mobile, che, considerando le concentrazioni annuali dei microrifiuti, evidenziano le variazioni dell'intensità del fenomeno di anno in anno. La distribuzione dei dati per sottoregione nel periodo 2016-2023 (Figura 1) risulta asimmetrica: i valori di microrifiuti campionati sono più concentrati nelle classi tra 0 e 0,04 micr/m² e più dispersi per valori superiori alla mediana. I dati del 2023 confermano le concentrazioni mediane riscontrate nel periodo 2016-2022, indicando una stabilità del fenomeno. La distribuzione territoriale dei microrifiuti mostra variazioni rispetto agli anni precedenti. Il contributo della sottoregione Adriatica rimane costante, passando dal 39,7% nel 2022 al 39,6% nel 2023. Nel Mar Mediterraneo Occidentale, il contributo è aumentato dal 33,8% nel 2022 al 39% nel 2023. Al contrario, nel Mar Ionio e Mediterraneo centrale, si osserva una diminuzione dal 26,4% al 21,4% (Figura 2). Le Figure 3, 4 e 5 mostrano la concentrazione annuale dei microrifiuti per ciascuna sottoregione. Le barre in grigio rappresentano l'indice di variabilità a base mobile, mentre la linea blu indica la percentuale annuale di microrifiuti. La lettera "N" rappresenta il numero di campioni effettuati nell'anno, utile per verificare la stabilità del campionamento nel tempo.
Nel Mar Adriatico, la percentuale di concentrazione dei microrifiuti (linea blu) è aumentata dal 10% nel 2022 al 14% nel 2023. Quando l'indice mobile è superiore a 100 indica un aumento del fenomeno rispetto all'anno precedente, di conseguenza, nella sottoregione Mar Adriatico, essendo l’indice mobile pari a 138, significa che nel 2023 si rileva un aumento della concentrazione dei microrifiuti del 38% rispetto a quella del 2022 (Figura 3).
Nella sottoregione Mar Ionio e Mediterraneo centrale (Figura 4), la percentuale di microrifiuti è aumentata dal 2,4% nel 2021 al 5,5% nel 2022, raggiungendo il 9,35% nel 2023 con un indice mobile di 176, indicando un incremento della concentrazione dei microrifiuti del 76%, nel 2023. Nel Mediterraneo occidentale, l'intensità della concentrazione di microrifiuti è passata dal 10% nel 2022 al 12% nel 2023 e un indice mobile di 119, indicando in questo caso un aumento del 19% (Figura 5). Analizzando l'andamento della linea blu nei tre grafici, emerge la difficoltà nel definire un trend chiaro, con una tendenza apparentemente in diminuzione negli anni precedenti e in aumento nell'ultimo anno (Figure 3, 4, 5).