MONITORAGGIO STRATEGIA MARINA – RIFIUTI MARINI SPIAGGIATI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Tomaso Fortibuoni, Francesca Ronchi, Danilo Scannella, Cecilia Silvestri

    Abstract
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    Abstract

    La Strategia Marina (Direttiva 2008/56/CE) rappresenta un importante strumento di governance del sistema mare, promuovendo l’adozione di strategie mirate alla salvaguardia dell’ecosistema marino per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale. Il Buono Stato Ambientale è valutato sulla base di 11 temi o descrittori qualitativi e, fra questi, il descrittore 10 prevede che le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provochino danni all’ambiente costiero e marino. L’Italia realizza dal 2015 un esteso programma di monitoraggio dei rifiuti marini, compresi quelli spiaggiati. Nel 2023, la mediana dei rifiuti marini totali spiaggiati sui litorali italiani è risultata di 250 rifiuti ogni 100 m, il valore più basso dell’intera serie storica. Si tratta però di una densità ancora nettamente superiore al valore soglia di 20 rifiuti ogni 100 m, stabilito a livello europeo come requisito per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale. Come negli anni precedenti, le plastiche monouso sono il rifiuto spiaggiato più comune rappresentando il 13% del totale; tuttavia, per questa tipologia di rifiuti si osserva un netto calo rispetto al 2022 (29%) che, se confermato nei prossimi anni, potrebbe rappresentare un primo risultato significativo dell'efficacia del Programma di Misure della Strategia Marina e, in particolare, dell’applicazione della Direttiva 2019/904 per la riduzione della plastica monouso.


    Descrizione

    La Direttiva 2008/56/CE (recepita dal D.Lgs. 190/2010) adotta misure a tutela dell’ecosistema marino al fine di conseguire e mantenere il Buono Stato Ambientale attraverso 11 Descrittori. Il Descrittore 10 è riferito ai rifiuti marini e una delle sue declinazioni, indicata come criterio D10C1, pone come obiettivo per gli Stati membri che la composizione, la quantità e la distribuzione dei rifiuti sul litorale, nello strato superficiale della colonna d'acqua e sul fondo, siano a livelli che non provochino danni all'ambiente costiero e marino.

    Il monitoraggio dei rifiuti sui litorali italiani è realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) con il coordinamento tecnico e scientifico dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), seguendo il protocollo europeo applicato da tutti gli Stati membri (MSFD Technical Group on Marine Litter 2023). Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) è l’Autorità competente che garantisce il coordinamento della attività previste nell’ambito dell’applicazione della Strategia Marina in Italia.

    Due volte l’anno (primavera e autunno), le Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) costiere monitorano i rifiuti di dimensioni superiori ai 2,5 cm in aree campione di 69 spiagge dislocate lungo tutto il litorale italiano.

    L’indicatore rappresenta la densità lineare lungo le coste di diverse tipologie di rifiuto (rifiuti totali, plastiche monouso, rifiuti legati alla pesca e acquacoltura, borse di plastica e rifiuti legati al fumo) espressa in numero di oggetti ogni 100 metri di litorale. Permette di identificare le principali tipologie di rifiuti presenti sulle coste italiane e monitorare nel tempo l’efficacia delle misure adottate per la loro riduzione, nonché di verificare il graduale avvicinamento al valore soglia di 20 rifiuti totali ogni 100 m definito a livello europeo come requisito per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale.

    Scopo

    Misurare la densità dei rifiuti sui litorali e identificare le principali tipologie di rifiuto in ogni sottoregione. Monitorare nel tempo l’efficacia dei Programmi di Misure della Strategia Marina e il graduale avvicinamento al valore soglia definito a livello europeo come requisito per il raggiungimento del Buono Stato Ambientale.

    Rilevanza
    Ha una portata nazionale o è applicabile a questioni ambientali a livello regionale ma di rilevanza nazionale?
    È in grado di descrivere la tendenza senza necessariamente fornire una valutazione della stessa.
    È semplice, facile da interpretare.
    È sensibile ai cambiamenti che si verificano nell'ambiente e/o nelle attività umane.
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull'ambiente.
    Fornisce una base per confronti internazionali.
    Ha una soglia o un valore di riferimento con cui può essere confrontato?
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili intervals and with reliable procedures
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato sul piano tecnico e scientifico.
    Presenta affidabilità e attendibilità dei metodi di misurazione e raccolta dei dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Comunicazione della Commissione sui valori di soglia fissati dalla Direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino 2008/56/CE e dalla Decisione (UE) 2017/848 della Commissione (C/2024/2078).

    Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 giugno 2008 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino).

    D.Lgs. 13 ottobre 2010, n. 190 Attuazione della Direttiva 2008/56/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino.

    Decreto 11 febbraio 2015. Determinazione degli indicatori associati ai traguardi ambientali e dei programmi di monitoraggio, predisposto ai sensi degli articoli 10, comma 1 e 11, comma 1, del D.Lgs. 190/2010.

    Decisione (UE) 2017/848 della Commissione del 17 maggio 2017 che definisce i criteri e le norme metodologiche relativi al buono stato ecologico delle acque marine nonché le specifiche e i metodi standardizzati di monitoraggio e valutazione, e che abroga la decisione 2010/477/UE.

    Decreto 15 febbraio 2019. Aggiornamento della determinazione del buono stato ambientale delle acque marine e definizione dei traguardi ambientali.

    Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.

    Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 196 Attuazione della Direttiva (UE) 2019/904, del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente.

    Valore soglia di 20 oggetti/100 m indicato a livello europeo come obiettivo per il raggiungimento di un Buono Stato Ambientale delle coste rispetto il Descrittore 10 (Commission Notice on the threshold values set under the Marine Strategy Framework Directive 2008/56/EC and Commission Decision (EU) 2017/848).

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Performance (B)
    Efficacia delle politiche (D)
    Riferimenti bibliografici

    Hanke G., Walvoort D., van Loon W., Addamo A. M., Brosich A., Montero M. del Mar C, Jack M. M. E., Vinci M., Giorgetti A. (2019). EU Marine Beach Litter Baselines. JRC Technical Report 2019. https://ec.europa.eu/jrc.

    Fortibuoni T., Amadesi B., Vlachogianni T. (2021). Composition and abundance of macrolitter along the Italian coastline: The first baseline assessment within the European Marine Strategy Framework Directive. Environmental Pollution, 268, 115886. https://doi.org/10.1016/j.envpol.2020.115886.

    MSFD Technical Group on Marine Litter, Guidance on the Monitoring of Marine Litter in European Seas An update to improve the harmonised monitoring of marine litter under the Marine Strategy Framework Directive, EUR 31539 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, ISBN 978-92-68-04093-5, doi:10.2760/59137, JRC133594.

    Van Loon W., Hanke G., Fleet D., Werner S., Barry J., Strand J., Eriksson J., Galgani F., Gräwe D., Schulz M., Vlachogianni T., Press M., Blidberg E., Walvoort D. (2020). A European threshold value and assessment method for macro litter on coastlines, EUR 30347 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2020, ISBN 978-92-76-21444-1 (online), doi:10.2760/54369 (online), JRC121707.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Semestrale
    Fonte dei dati
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2015-2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Il campionamento dei rifiuti spiaggiati viene effettuato all’interno di un unico transetto rappresentato da un tratto di spiaggia di 100 m, due volte l’anno (primavera e autunno). L’area di campionamento copre l’intera profondità della spiaggia, dalla battigia fino al sistema dunale o alla vegetazione e/o ai manufatti presenti (ad esempio strade). Il transetto viene ripetuto con la massima precisione possibile in ogni campionamento e durante gli anni. Le spiagge monitorate nel 2023 sono state 69 sia in primavera sia in autunno. Tutti gli oggetti di dimensioni superiori a 2,5 cm (nel loro lato più lungo) visibili sulla superficie della spiaggia sono stati classificati in categorie codificate a livello europeo (MSFD Technical Group on Marine Litter 2023). Le densità sono espresse come mediana del numero di oggetti ogni 100 m di spiaggia. Ai fini dell'indice gli oggetti sono stati raggruppati secondo 4 macrocategorie: rifiuti totali; oggetti di plastica monouso (SUP); rifiuti che provengono dalla pesca e dall'acquacoltura (FISH); sacchetti e borse di plastica (BAG); rifiuti legati al fumo (SMOKE). Il trend temporale delle mediane è valutato mediante il test di Mann-Kendall. Lo scopo del test di Mann-Kendall è di valutare statisticamente se c'è un trend monotono positivo o negativo della variabile di interesse nel tempo. Un trend monotono positivo (negativo) significa che la variabile aumenta (diminuisce) costantemente nel tempo, ma il trend può essere lineare o meno.

    Periodicità di aggiornamento
    Year
    Qualità dell'informazione

    Il punteggio relativo alla qualità dell’informazione scaturisce dal fatto che l’indicatore è semplice da applicare e interpretare, i dati sono robusti e comparabili dal momento che la metodologia di campionamento e analisi è standardizzata. Inoltre, la copertura spaziale è tale da garantire l’informazione a scala nazionale e quella temporale permette di identificare un trend.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2023, la densità di rifiuti lungo le coste italiane si conferma molto alta (mediana di 250 rifiuti ogni 100 m) rispetto al valore soglia stabilito a livello europeo per il conseguimento del Buono Stato Ambientale (20 oggetti/100 m) (Figura 1).

    La sottoregione Adriatico si attesta l’area con le maggiori densità di rifiuti totali (mediana di 318 oggetti/100 m), seguita dal Mediterraneo occidentale (mediana di 282 oggetti/100 m) e Ionio e Mediterraneo centrale (mediana di 136 oggetti/100 m).

    Valutazione/descrizione del trend

    Nel 2023 si è osservata lungo le coste italiane una diminuzione della densità dei rifiuti totali rispetto a tutta la serie storica 2015-2022, passando da una mediana di 303 oggetti/100 m del 2022 a 250 oggetti/100 m nel 2023 (Figura 1, Tabella 1). Nella sottoregione Adriatico si è registrata una diminuzione statisticamente significativa dei rifiuti totali (Figura 2), così come dei rifiuti provenienti da pesca e acquacoltura (FISH) (Figura 4) e delle borse e sacchetti di plastica (BAG) (Figura 6). Non si osserva invece un trend significativo per le plastiche monouso (Figura 3) e i rifiuti legati al fumo (SMOKE), principalmente mozziconi di sigaretta (Figura 5). Anche nello Ionio e Mediterraneo centrale sono diminuiti significativamente i rifiuti totali (Figura 2). In questa sottoregione sono diminuite significativamente anche le plastiche monouso (SUP) (Figura 3), i rifiuti legati al fumo (SMOKE) (Figura 5) e le borse e sacchetti di plastica (Figura 6). Nella sottoregione Mediterraneo occidentale non si osserva una diminuzione statisticamente significativa dei rifiuti totali (Figura 2), mentre tutte le altre categorie (SUP. FISH, SMOKE e BAG) presentano un trend in diminuzione statisticamente significativo.

    L’adozione di misure specifiche per la riduzione di oggetti monouso e per il corretto smaltimento delle reti da pesca dismesse dovrebbe contribuire - sebbene in tempi difficili da stimare - alla diminuzione del numero di oggetti che finiscono lungo le coste e quindi al progressivo avvicinamento all’obiettivo unionale.


    Commenti

    Nel 2023, rispetto al 2022, a livello nazionale si registra una diminuzione della densità di rifiuti totali, in particolare delle plastiche monouso. Questa diminuzione ha riguardato sia la sottoregione Adriatica sia la sottoregione Ionio e Mediterraneo centrale, che resta quella con le minori densità di rifiuti spiaggiati (Figura 2). La plastica monouso (SUP) (Figura 3) rappresenta la macrocategoria più abbondante in tutte le sottoregioni, con il 13% del totale dei rifiuti. L’Adriatico è interessato da un’elevata densità di rifiuti legati alla pesca e acquacoltura (FISH), che presentano una densità mediana di 23 oggetti/100 m contro i 5 oggetti/100 m nel Mediterraneo occidentale e 4 oggetti/100 m nello Ionio e Mediterraneo centrale (Figura 4). I rifiuti legati al fumo (SMOKE) nel 2023 sono diminuiti in tutte le sottoregioni rispetto all’anno precedente, pur se nello Ionio e Mediterraneo centrale le densità sono risultate maggiori (12 oggetti/100 m) rispetto alle altre due (8 oggetti/100 m in Adriatico e 7 oggetti/100 m nel Mediterraneo occidentale) (Figura 5). Per quanto riguarda i sacchetti e le borse di plastica (BAG), non si sono osservate sostanziali differenze rispetto al 2022 (Figura 6).


    Allegati
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    Figura 1: Valori mediani delle densità lineari (oggetti/100 m) dei rifiuti totali presenti lungo le coste italiane sulla base dei monitoraggi realizzati nell’ambito della Strategia Marina

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

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    Titolo

    Figura 2: Densità lineare (oggetti/100 m) dei rifiuti totali spiaggiati nelle tre sottoregioni in cui sono suddivisi i mari italiani

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

    Note

    Le linee uniscono il valore mediano per ciascun anno e sottoregione, le barre rappresentano lo scarto interquartile

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    Figura 3: Densità lineare (oggetti/100 m) delle plastiche monouso (SUP) nelle tre sottoregioni in cui sono suddivisi i mari italiani

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

    Note

    Le linee uniscono il valore mediano per ciascun anno e sottoregione, le barre rappresentano lo scarto interquartile

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    Figura 4: Densità lineare (oggetti/100 m) dei rifiuti legati alla pesca e all’acquacoltura (FISH) nelle tre sottoregioni in cui sono suddivisi i mari italiani

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

    Note

    Le linee uniscono il valore mediano per ciascun anno e sottoregione, le barre rappresentano lo scarto interquartile

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    Figura 5: Densità lineare (oggetti/100 m) dei rifiuti legati al fumo (SMOKE) nelle tre sottoregioni in cui sono suddivisi i mari italiani

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

    Note

    Le linee uniscono il valore mediano per ciascun anno e sottoregione, le barre rappresentano lo scarto interquartile

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    Figura 6: Densità lineare (oggetti/100 m) delle borse e sacchetti di plastica (BAG) nelle tre sottoregioni in cui sono suddivisi i mari italiani

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    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

    Note

    Le linee uniscono il valore mediano per ciascun anno e sottoregione, le barre rappresentano lo scarto interquartile

    Titolo

    Tabella 1: Densità mediana e range interquartile per tipologia di rifiuto e sottoregione

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ARPA

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