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MORIA DI API DOVUTA A USO DI FITOSANITARI

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Abstract: 
Le api, il polline e le altre matrici apistiche, forniscono importanti indicazioni sullo stato dell’ambiente naturale e sulla contaminazione chimica da fitofarmaci eventualmente presente. Le analisi di laboratorio permettono, inoltre, di rinvenire sulle api e sul polline eventuali sostanze attive presenti nei prodotti fitosanitari utilizzati nelle aree nelle quali le stesse effettuano i voli e bottinano. L’ISPRA partecipa da tempo ad attività di ricerca mirate a stabilire i possibili fattori e cause di mortalità delle colonie di api, anche a seguito delle diverse pratiche fitoiatriche implementate nelle aree naturali e a vocazione agricola. I dati rilevati consentono di ipotizzare un andamento oscillante intorno a un valore medio annuale di circa 43 casi di moria di api, con presenza di principi attivi sul corpo o altre matrici apistiche.
Descrizione: 
L’indicatore mette in relazione i fenomeni di moria delle api registrati sul territorio nazionale con il rinvenimento di principi attivi dei prodotti fitosanitari in matrici apistiche, confermato da laboratori di analisi preposti e riconosciuti dalla normativa (IIZZSS, ARPA, ICQRF e altri).
I dati sono raccolti tramite monitoraggio su api e prodotti dell’alveare, istituito a partire dal 2014 dal Ministero della salute con il supporto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tali controlli prevedono il coinvolgimento dei Servizi Veterinari pubblici, dei Servizi fitosanitari e dei laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.) che operano in maniera integrata e sinergica con altre istituzioni, attraverso l’applicazione di appositi protocolli e linee guida (Linee Guida Ministero della salute, 2014). In aggiunta, tale indicatore può essere alimentato anche da segnalazioni pervenute da apicoltori e da risultati di progetti di ricerca condotti sullo stato di salute delle api e degli alveari (es. progetto SPIA- BEENET del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali).
Scopo: 
Individuare le relazioni e l’entità, su scala nazionale, con le quali i principi attivi dei prodotti fitosanitari sono associati a fenomeni di moria nelle api domestiche (Apis mellifera subsp.). Tali dati forniscono informazioni anche sulla diffusione e la contaminazione ambientale da fitofarmaci.
Rilevanza: 
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Misurabilità: 
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità: 
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Principali riferimenti normativi e obiettivi: 
Decreto Interministeriale 15 luglio 2015 – Indicatori PAN Uso sostenibile prodotti fitosanitari (G.U. 27 luglio 2015, Serie Generale n. 172).
Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009.
Decreto legislativo 14 agosto 2012, n.150 recante: “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”.
Decreto Interministeriale del 22 gennaio 2014 "Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari adottato ai sensi dell’articolo 6 del citato decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150".
Decreto Interministeriale 10 marzo 2015 "Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette", previste dal Piano di Azione Nazionale.
Decreto 22 gennaio 2018 , n. 33- Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali.
Normativa quadro dell’apicoltura: Legge 24 dicembre 2004 n. 313 - Disciplina dell’apicoltura.
DPR 320/1954 Regolamento di Polizia Veterinaria.
L’attività di controllo e sorveglianza per i prodotti alimentari di origine animale è ribadita dal Regolamento (CE) n. 852/2004, Ministero dell’agricoltura (SPIA-BEENET).
DPSIR: 
Impatto
Tipologia indicatore: 
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici: 
Bellucci V., Bianco P., Formato G., Mutinelli F., Porrini C., Lodesani M. (2016). Morie dì api e prodotti fitosanitari. Apitalia Ricerca, 12/2016, 46-52, (https://www.researchgate.net/profile/Pietro_Bianco/publication/312295130_Morie_di_api_e_prodotti_fitosanitari/links/5878bf1b08ae329d622a8ac6/Morie-di-api-e-prodotti-fitosanitari.pdf);

Bellucci, V., Lucci, S., Campanelli, F., Sannino R., Formato, G., Giacomelli, A., Scaramozzino, Baggio A. (2010). Risultati del primo semestre di attività dell’indagine sul fenomeno della moria delle api all’interno delle aree naturali protette. APOidea Anno VII, 23-27;

Bellucci V., Bianco P. M., Iorio M. (2018). Il mondo complesso delle api. Scienze e Ricerche 56, 5-10;

Bellucci V., Lucci S., Bianco P., Ubaldi A., Felicioli A., Porrini C., Mutinelli F., Battisti S., Spallucci V., Cersini A., Pietropaoli M. and Formato G. (2019). Monitoring honey bee health in five natural protected areas in Italy. Veterinaria Italiana, 55 (1), pp. 15-25. doi: 0.12834/VetIt.1209.6739.4;

Celli G., Maccagnani B. (2003). Honey bees as bioindicators of environmental pollution. Bulletin of Insectology 56 (1): 137-139, 2003 ISSN 1721-8861;

ISPRA (2020), Rapporto ISPRA 330/2020 “La sperimentazione dell'efficacia delle Misure del Piano d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) per la tutela della biodiversità”
https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/la-sperimentazione-dellefficacia-delle-misure-del-pan-per-la-tutela-della-biodiversita

ISPRA (2015), Rapporto 216/2015. Valutazione del rischio potenziale dei prodotti fitosanitari nelle Aree Natura 2000;

ISPRA (2011). Indagine tecnico conoscitiva sul fenomeno della moria delle api all’interno delle aree naturali protette Relazione Finale, pp. 185 (https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/vari/indagine_tecnico_conoscitiva_moria_api_rapporto_finale.pdf) ;

Girotti S.,Ghini E., Maiolini L., Bolelli E., Ferri N. (2013). Trace analysis of pollutants by use of honeybees, immunoassays, and chemiluminescence detection. Anal Bioanal Chem 405: 555 (https://doi.org/10.1007/s00216-012-6443-3);

Ministero della salute (2014). Linee guida per la gestione delle segnalazioni di moria o spopolamento degli alveari connesse all’utilizzo di agro farmaci,
(https://www.izsvenezie.it/linee-guida-per-la-gestione-delle-segnalazioni-di-moria-o-spopolamento-degli-alveari-connesse-allutilizzo-di-fitofarmaci/) ;

Mitchell E. A. D, Mulhauser B., Mulot M., Mutabazi A., Glauser G., Aebi1 A. (2017). A worldwide survey of neonicotinoids in honey. Science 358, (6359): 109-111;

Neumann., P., Carreck N. (2010). Honey bee colony losses. J. Apic. Res. 49 (1): 1-6. (http://www.ask-force.org/web/Bees/Neumann-Honey-Bee-Colony-Losses-2010.pdf (accessed 20/02/2013));

Porrini, C., Sabatini, A., Girotti, S., Ghini, S., Medrzycki, P., Grillenzoni, F., Bortolotti, … Celli G. (2003). Honey bees and bee products as monitors of the environmental contamination APIACTA 38, 63-70;

Porrini C., Mutinelli F., Bortolotti L., Granato A., Laurenson L., Roberts K., et al. (2016). The Status of Honey Bee Health in Italy: Results from the Nationwide Bee Monitoring Network. PLoS ONE 11(5): e0155411. doi.org/10.1371/journal.pone.0155411;

Rişcu A., Bura M. (2013). The impact of pesticides on honey bees and hence on humans. Animal Science and Biotechnologies, 46 (2), 272;

Sánchez-Bayo F., Goulson D., Pennacchio F, Nazzi F., Goka K., Desneux N. (2016). Are bee diseases linked to pesticides? — A brief review. Environment International 89–90, 7–11;

Whitehorn P.R., Connor S.O. Wackers F.L., Goulson D., (2012).Neonicotinoid Pesticide Reduces Bumble Bee Colony Growth and Queen Production. Science 336 (6079): 351-352. (https://www.sussex.ac.uk/webteam/gateway/file.php?name=whitehorn-2012.pdf&site=411);


http://www.izslt.it/apicoltura
http://www.isprambiente.gov.it/it
http://www.reterurale.it/api
https://www.izsvenezie.it/istituto/centri-di-referenza-nazionale/apicoltura/
http://api.entecra.it/index.php?c=8
http://www.informamiele.it/
http://www.federapi.biz/index.php?option=com_content&task=view&id=669&Itemid=0
http://www.mieliditalia.it/
https://www.anaiapi.it/
Limitazioni: 
I dati relativi alle morie potrebbero essere sottostimati, in quanto le comunicazioni e quindi la relativa raccolta delle informazioni e dei dati, sono su base volontaria non prevedendo misure che incentivino gli apicoltori interessati o forme di tutela dell’attività produttiva.
La raccolta dei dati presenta dei limiti in quanto i principi attivi tossici si degradano rapidamente nell’ambiente per effetto degli agenti atmosferici (es. nel caso dei neonicotinoidi, piretroidi); per evitare ciò è necessario che le matrici apistiche (in particolare le api morte) siano campionate nel giro di breve tempo e conservate a temperatura di congelamento sino alle analisi di laboratorio.
Ulteriori azioni: 
Al fine di favorire la comunicazione dei casi di moria da parte degli apicoltori e migliorare quindi l’accuratezza dei dati, potrebbe essere opportuno introdurre misure che incoraggino l’apicoltore a segnalare gli eventi e a collaborare con gli organi di controllo consentendo, al contempo, il proseguimento rapido delle indagini e tutelando l'attività produttiva dell'azienda apistica.

Frequenza rilevazione dati: 
Annuale
Accessibilità dei dati di base: 
http://www.iizzss.it/

Fonte dei dati di base: 
ASL (Azienda Sanitaria Locale)
CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura)
Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.)
MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali)
Descrizione della metodologia di elaborazione: 
ISPRA analizza i dati comunicati dagli II.ZZ.SS., li valida, elabora e aggrega su base spaziale e temporale
Core set: 
7EAP - Dati sull'ambiente
Altri Core set: 
Indicatore PAN (Piano d’azioni nazionale per l’uso sostenibile dei fitosanitari) – Decreto interministeriale del 15 luglio 2015
Periodicità di aggiornamento: 
Annuale
Copertura spaziale: 
Nazionale;
Regionale
Copertura temporale: 
2015-2020
L’indicatore è rilevante in quanto fornisce informazioni sulla diffusione e la contaminazione ambientale da prodotti fitosanitari, ma la raccolta dei dati presenta dei limiti in quanto i principi attivi tossici si degradano rapidamente nell’ambiente per effetto degli agenti atmosferici (es. nel caso dei neonicotinoidi, piretroidi); dettagli in “Limitazioni”.
I dati sono comunicati su base volontaria dagli apicoltori ai servizi veterinari delle AA.SS.LL territorialmente competenti. Tuttavia, non sempre gli apicoltori segnalano i casi di moria in quanto ciò potrebbe esporli a possibili provvedimenti restrittivi e sanzionatori, soprattutto se non sono registrati o non in regola con l’Anagrafe apistica nazionale. Alla luce di quanto sopra esposto l’indicatore potrebbe sottostimare i casi di morte e spopolamento effettivamente avvenuti sul territorio.
Stato: 
Scarso
Descrizione/valutazione dello stato: 
Nel corso del 2020 sono stati segnalati 87 sospetti avvelenamenti di apiari legati all’uso di fitosanitari, in 37 dei quali è stata rinvenuta la presenza di almeno uno o più principi attivi (Tabella 1).
Da evidenziare che i dati possono non rappresentare la totalità degli eventi di moria delle api in quanto spesso gli apicoltori, per non incorrere nelle verifiche degli organi di controllo, preferiscono sovente non segnalare questi eventi.
Anche nel corso del 2020, i mesi con maggior numero di casi di morie denunciati sono aprile, maggio e giugno, coincidenti con le fioriture primaverili (Figura 1). In tali periodi è vietato effettuare trattamenti fitosanitari poiché le api svolgono un’intensa attività di bottinamento che le rende maggiormente vulnerabili alla presenza di inquinanti diffusi presenti nell’ambiente, in particolare ai fitosanitari utilizzati nelle aree agricole.

Trend: 
Non definibile
Descrizione/valutazione del trend: 
I dati rilevati dal 2015 al 2020 consentono di evidenziare un andamento oscillante intorno a un valore medio annuale di circa 43 casi di moria di api, con presenza di principi attivi sul corpo o altre matrici apistiche. L’andamento osservato indica un’esposizione costante ai prodotti fitosanitari, soprattutto in alcune aree del Paese (Figura 1 - Figura 2). A seguito dell’adozione da parte del Ministero della salute delle “Linee Guida Min. Sal., 2014”, il percorso previsto vede il coinvolgimento in primis del sistema sanitario e apistico, come anche di parte del comparto agricolo nella rilevazione con gli organi di controllo preposti (Ministero della Salute, Uffici Veterinari delle ASL, MiPAAF, Agenzie di Sviluppo Agricolo Regionali, CREA e associazioni e singoli apicoltori) per la gestione delle segnalazioni di moria o spopolamento degli alveari connesse all’utilizzo di prodotti fitosanitari. L’istituzione di un’attività di monitoraggio sistematica sugli avvelenamenti delle api, attivata nel luglio 2014 dal Ministero della salute, ha consentito, a partire dal 2015, di rilevare in modo ufficiale i casi di avvelenamento, evidenziando un costante aumento di sensibilità da parte dei diversi portatori di interesse riguardo alla necessità di denunciare i casi di morie delle api, consapevoli anche dei possibili impatti sull'ambiente correlati all'impiego di tali prodotti. Nel 2015 il numero di casi di morie di api registrati a scala nazionale, in cui dalle analisi di laboratorio sono stati rinvenuti i principi attivi di prodotti fitosanitari, è stato pari a 31. Se si esclude il solo 2018 negli anni 2016, 2017, e ancor più nel 2019, il numero di casi confermati dalla presenza di principi attivi ha raggiunto rispettivamente i valori di 49, 50 e 56, mentre nel 2020 le morie registrate sono state 38, tornando prossime al valore medio. La diminuzione dei casi osservata nel corso 2018 e del 2020 potrebbe indicare, quindi, un effetto positivo dei provvedimenti di legge e dell’opera di sensibilizzazione condotta dalle istituzioni per un utilizzo maggiormente sostenibile e responsabile dei prodotti fitosanitari.
Variabili: 
Numero di morie delle api registrate
Commenti: 
Le cause di mortalità anomale, secondo le informazioni fornite, possono essere attribuibili sia ad avvelenamento da prodotti fitosanitari, sia all'azione di diversi patogeni sulle api. Nei casi in cui le analisi per la ricerca dei principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari ha dato esito positivo, è stata rinvenuta spesso la presenza di più principi attivi, indicando così come una combinazione di più fattori possa determinare mortalità anomale e spopolamento degli alveari.
Secondo quanto evidenziato dalle analisi dei dati disponibili per i sei anni (Tabella 2), le sostanze attive più tossiche per le api e maggiormente riscontrate nei campioni sono state le seguenti:
- tra la classe chimica dei neonicotinoidi troviamo imidacloprid, clothianidin e il thiametoxan;
- chlorpyriphos e chlorpyriphos-methil suo principale metabolita, insetticida organofosforico. Il chlorpyriphos è una sostanza che i monitoraggi ambientali su diverse matrici, non solo apistiche, indicano come inquinante diffuso e presente anche nelle acque, sulla vegetazione e nei suoli ed è stato abolito dall’uso nell’Unione Europea, a partire dal 16 aprile 2020 per gli effetti tossici sulla salute umana e sulle api e sugli organismi acquatici;
- permetrhina, insetticida piretroide largamente utilizzato soprattutto per le disinfestazioni contro le zanzare e altri insetti molesti altamente tossico per le api;
- dimethoate, e omethoate suo principale metabolita, insetticida organofosforico sistemico caratterizzato da elevata tossicità anche per le api.
Nel 2020 la tendenza dei casi di morie regionali sembra simile agli anni precedenti, confermando la presenza di morie soprattutto in alcune regioni dove risultano essere maggiori le vendite di fitosanitari per ettaro di superficie coltivata. Infatti nel 2020, si registrano i seguenti casi di morie di api: 10 nella provincia autonoma di Bolzano, 9 nel Veneto, 6 sia nella provincia autonoma di Trento, sia in Piemonte, 2 casi in Campania e 1 solo in Puglia (Figura 2).