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IMPOSTE AMBIENTALI

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Abstract: 
Si presentano alcuni indicatori per l'Italia derivati dal modulo per le imposte ambientali nell'ambito dei conti economici ambientali. Tale modulo è costruito, quindi, in coerenza con i conti economici nazionali. Si forniscono informazioni sul gettito per categoria di imposta ambientale, e sulle quote di quest’ultimo sul Prodotto interno lordoe sul gettito totale delle imposte e dei contributi sociali. Infine viene mostrato il gettito delle imposte ambientali per unità residenti e non (Attività economiche e Famiglie) che corrispondondono l’imposta In Italia le imposte ambientali ammontano nel 2019 a 58,7 miliardi di euro.. Il gettito delle imposte ambientali nel 2019 corrisponde al 7,8% del gettito totale delle imposte e contributi sociali e al 3,3% del Prodotto interno lordo., inoltre,rispetto al 2008, è aumentato del 40,2%.
Descrizione: 
Si presentano alcuni indicatori per l'Italia derivati dal modulo per le imposte ambientali nell'ambito dei conti economici ambientali. Tale modulo è costruito, quindi, in coerenza con i conti economici nazionali. Si forniscono informazioni sul gettito per categoria di imposta ambientale, e sulle quote di quest’ultimo sul Prodotto interno lordoe sul gettito totale delle imposte e dei contributi sociali. Infine viene mostrato il gettito delle imposte ambientali per unità residenti e non (Attività economiche e Famiglie) che corrispondondono l’imposta In Italia le imposte ambientali ammontano nel 2019 a 58,7 miliardi di euro.. Il gettito delle imposte ambientali nel 2019 corrisponde al 7,8% del gettito totale delle imposte e contributi sociali e al 3,3% del Prodotto interno lordo., inoltre,rispetto al 2008, è aumentato del 40,2%.
Descrizione:
Una tassa ambientale si caratterizza per avere la sua base impositiva in una grandezza fisica, o una sua proxy, che ha provate conseguenze negative sull'ambiente. Si possono individuare quattro aree in cui ricadono le tasse ambientali: energia, trasporti, inquinamento e risorse naturali. Per quanto riguarda l'energia, le imposte ricadono su prodotti energetici che vengono utilizzati sia per sorgenti inquinanti puntuali sia mobili (cioè per finalità di trasporto); inoltre, le tasse sull'anidride carbonica rientrano in quest'area, essendo imposte su prodotti energetici. L'area dei trasporti, dunque, non comprende l'uso di combustibili per i trasporti; essa include principalmente le tasse sul possesso e sull'uso di veicoli e altri mezzi di trasporto. L'area dell'inquinamento comprende tasse sulle emissioni in atmosfera (ad esempio NOx e SOx), sulle emissioni nelle acque, sulla gestione dei rifiuti e sul rumore. L'ultima area, per la quale non sono previste misure impositive in Italia, prevede tasse sul prelievo di risorse naturali a eccezione dell’estrazione di petrolio e di gas.
L’indicatore misura il gettito per categoria delle imposte ambientali e il gettito delle imposte ambientali per le unità che corrispondono l’imposta (attività economiche e famiglie residenti e non )
Di seguito il dettaglio delle categorie di imposte ambientali italiane:

- energia:
sovrimposta di confine sui gas incondensabili;
sovrimposta di confine sugli oli minerali;
imposta sugli oli minerali e derivati;
imposta sui gas incondensabili;
imposta addizionale sull'energia elettrica di comuni e province;
imposta sull'energia elettrica e oneri di sistema fonti rinnovabili;
imposta sul gas metano;
imposta consumi di carbone;
contributo sui ricavi degli operatori del settore energetico a favore dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico;
entrate dell'Organismo Centrale di Stoccaggio Italiano;
proventi da utilizzo dei permessi di emissione;

- trasporto:
pubblico registro automobilistico (PRA);
imposta sulle assicurazioni Rc auto;
tasse automobilistiche a carico delle imprese;
tasse automobilistiche a carico delle famiglie;
imposta sugli aerotaxi;
imposta su imbarcazioni e aeromobili;

- inquinamento:
tributo speciale discarica;
tassa sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto;
tributo provinciale per la tutela ambientale;
imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili.
Scopo: 
Le politiche ambientali si possono avvalere, accanto a strumenti di 'command and control', di strumenti più flessibili, quali quelli economici, basati su incentivi per raggiungere soluzioni ai problemi ambientali a un costo inferiore, per correggere le esternalità ambientali, per creare entrate fiscali da utilizzare per finalità specifiche. Strumenti economici come le tasse ambientali rientrano in quest'ambito teso a rafforzare il principio 'chi inquina paga' e per raggiungere specifici obiettivi. Le imposte ambientali possono essere utili per scoraggiare comportamenti dannosi per l'ambiente, fornendo incentivi per ridurre il peso sull'ambiente e preservarlo modificando i prezzi.
Lo scopo di questo indicatore è soddisfare le esigenze conoscitive legate al ruolo crescente degli strumenti economici nell’ambito delle politiche ambientali. A tali esigenze l’indicatore può rispondere sia direttamente sia come possibile input per modelli finalizzati ad analisi economiche quali, ad esempio, il calcolo dell’impatto di uno strumento fiscale sui costi dei diversi settori economici, sull’inflazione, sulla competitività a livello internazionale di specifici settori.
Rilevanza: 
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità: 
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità: 
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi: 
Regolamento (UE) N. 691/2011 relativo ai conti economici ambientali europei
DPSIR: 
Risposta
Tipologia indicatore: 
Efficacia delle politiche (tipo D)
Riferimenti bibliografici: 
Environmental taxes - A statistical guide - 2013 edition. Eurostat, Luxembourg, 2013 (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-13-005)
Limitazioni: 
I dati sulle imposte ambientali riguardanti le aree inquinamento e risorse naturali sono presentati congiuntamente in quanto per alcuni paesi la distinzione fra i due tipi di imposta non è possibile.
Ulteriori azioni: 
Non compilato  
Frequenza rilevazione dati: 
Annuale
Accessibilità dei dati di base: 
Database di Eurobase:
- Environmental tax revenues: https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_tax&lang=en
- Environmental taxes by NACE: https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_taxind2&lang=en

Database di Istat: http://dati.istat.it/Index.aspx# --> Conti nazionali --> Conti ambientali --> Gettito delle imposte ambientali
Fonte dei dati di base: 
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione: 
La metodologia di elaborazione dell’indicatore è consultabile nel documento Environmental taxes - A statistical guide - 2013 edition. Eurostat, Luxembourg, 2013 (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-13-005)
Core set: 
Resource Efficiency Scoreboard
Altri Core set: 
Resource Efficiency Scoreboard
Periodicità di aggiornamento: 
Annuale
Copertura spaziale: 
Nazionale
Copertura temporale: 
2008-2019
L’indicatore è calcolato in conformità alle caratteristiche di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità, completezza richieste dalla metodologia di riferimento.
Stato: 
Non definibile
Descrizione/valutazione dello stato: 
L’indicatore è calcolato in conformità alle caratteristiche di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità, completezza richieste dalla metodologia di riferimento.
Trend: 
Positivo
Descrizione/valutazione del trend: 
In Italia nel 2019, rispetto al 2008, il gettito delle imposte ambientali è aumentato del 40,2% delineando un trend positivo (anche se va notato che la variabile monetaria è valutata a prezzi correnti, e non è quindi possibile una valutazione al netto delle variazioni dei prezzi).
Il giudizio positivo è rafforzato dalla crescita, dal 2008 al 2019, delle percentuali del rapporto delle imposte ambientali sul Prodotto interno lordo e sul totale delle imposte (Tabella 1). Ciò si traduce in una maggiore attenzione rivolta alle problematiche ambientali e dunque alla loro risoluzione.
Variabili: 
Gettito delle imposte ambientali
Commenti: 
Il gettito delle imposte ambientali, nel 2019, corrisponde al 7,8% del gettito totale delle imposte e contributi sociali e al 3,3% del Prodotto interno lordo (PIL) (Tabella 1, Figura 1). Va notato che l'andamento di queste due quote è aumentato dal 2008 al 2019; rispettivamente di 1,5 e 0,7 punti percentuali (6,2% e 2,6% nel 2008).
Dall’esame delle categorie di imposte ambientali si rileva che le imposte sull'energia coprono in maniera stabile, lungo tutto il periodo 2008-2019, oltre l'80% del totale. Le tasse sul trasporto, per la maggior parte imposte sulla proprietà di veicoli, costituiscono circa il 18% del totale nel 2019 (21,7% nel 2008). Solo un piccolo 1% proviene dall'imposizione sull'inquinamento e sulle risorse naturali (ma da ricordare che in Italia non sono previste misure impositive per l'estrazione di risorse) (Tabella 1, Figura 1).
Nel 2018 le attività economiche, le famiglie e le unità non residenti contribuiscono alle imposte ambientali rispettivamente per il 44%, 54% e 2% (Tabella 2).
Come si evince dalla Tabella 3, nel 2018, le imposte per l'energia vengono pagate sia dalle attività economiche sia dalle famiglie per quasi il 49% di questa imposta. Le attività economiche che contribuiscono maggiormente sono l'Industria manifatturiera (tra cui spiccano Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a. e Attività metallurgiche), i Trasporti e magazzinaggio, il Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, le Costruzioni e la Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
I contributori al gettito delle imposte sul trasporto sono le famiglie (76,3%), seguite dalle attività economiche per la restante parte (23,7%; in particolare: commercio, costruzioni, manifattura e trasporti). Il gettito dell'imposta per l'inquinamento proviene per il 57% dalle famiglie e per il 42% dalle attività economiche. Fra queste ultime, quasi la metà del gettito del totale delle attività proviene dall'Industria manifatturiera, dalla Gestione delle reti fognarie, attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, recupero dei materiali, attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti e dal Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti.
Allegati: 
AllegatoDimensione
File Tabella 1_rev1.xlsx12.91 KB
Image icon Figura 1.PNG25.23 KB
File Dati Figura 1.xlsx18.71 KB
File Tabella 2.xlsx21.28 KB
File Tabella 3.xlsx20.35 KB