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TASSO DI USO CIRCOLARE DEI MATERIALI
Abstract:
Il tasso di uso circolare dei materiali misura la quota di risorse materiali riutilizzate da un'economia. Nel periodo 2004-2019 il tasso di uso circolare dei materiali italiano passa da 5,8% a 19,3%.
Descrizione:
Il tasso di uso circolare dei materiali (Circular Material Use Rate nella dizione inglese - CMUR) misura il contributo dei materiali riutilizzati (R) rapportato all’utilizzo complessivo di materiali (T), a livello di intera economia e per categoria di risorse (biomasse, minerali metalliferi, minerali non metalliferi, combustibili fossili). L’indicatore rappresenta dunque la percentuale di materia prima secondaria utilizzata nei processi produttivi. Tale ’indicatore è stato sviluppato da Eurostat e pubblicato, a partire da gennaio 2018, nell'ambito del Monitoring Framework della Comunicazione della Commissione europea 'Closing the loop - An EU action plan for the Circular Economy', COM(2015) 614 final.
Scopo:
Misurare il contributo dei materiali riciclati rispetto alla domanda complessiva di materiali. Un CMUR più alto significa che una maggiore quantità di materie prime secondarie rimpiazza materiali estratti o importati, dando enfasi inoltre, per come è costruito l’indicatore, allo sforzo profuso da un’economia nella raccolta di materiali destinati al recupero.
Rilevanza:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità:
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Non compilato
DPSIR:
Risposta
Tipologia indicatore:
Efficacia delle politiche (tipo D)
Riferimenti bibliografici:
Circular material use rate — Calculation method — 2018 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-18-013?inheritRedirect=true&redirect=%2Feurostat%2Fpublications%2Fmanuals-and-guidelines)
Limitazioni:
L’input di materiali di un sistema economico è dato dalle materie prime e dalle materie prime secondarie, sia interne sia importate. Le materie prime secondarie sono così articolate:
a) materiali (rifiuti) recuperati;
b) materiali (non derivanti dalla gestione dei rifiuti) generati come prodotti secondari di alcuni processi produttivi; questi sottoprodotti possono ulteriormente suddividersi in b.1) materiali con valore economico scambiati fra stabilimenti; b.2) flussi intra-stabilimento.
Il caso a) può essere approssimato dalle statistiche sui rifiuti, assumendo che l’input degli impianti di recupero sia pari all’output e che tutto diventi materia prima secondaria.
Il caso b) è al momento fuori dalla statistica ufficiale.
In definitiva, ciò che si valuta attualmente è solo il contributo del sistema di gestione dei rifiuti all’economia circolare. Restano esclusi gli altri usi circolari di materia, ad esempio la simbiosi industriale. In futuro, la parte di materia prima secondaria che non deriva dai rifiuti può crescere per via del suo aumento di valore. In altre parole, ci si aspetta che la valorizzazione di questi materiali e dei loro flussi circolari sia sempre più integrata nell’economia ordinaria. Ciò non sarà visibile come uso circolare, ma solo come minor estrazione di risorse naturali.
a) materiali (rifiuti) recuperati;
b) materiali (non derivanti dalla gestione dei rifiuti) generati come prodotti secondari di alcuni processi produttivi; questi sottoprodotti possono ulteriormente suddividersi in b.1) materiali con valore economico scambiati fra stabilimenti; b.2) flussi intra-stabilimento.
Il caso a) può essere approssimato dalle statistiche sui rifiuti, assumendo che l’input degli impianti di recupero sia pari all’output e che tutto diventi materia prima secondaria.
Il caso b) è al momento fuori dalla statistica ufficiale.
In definitiva, ciò che si valuta attualmente è solo il contributo del sistema di gestione dei rifiuti all’economia circolare. Restano esclusi gli altri usi circolari di materia, ad esempio la simbiosi industriale. In futuro, la parte di materia prima secondaria che non deriva dai rifiuti può crescere per via del suo aumento di valore. In altre parole, ci si aspetta che la valorizzazione di questi materiali e dei loro flussi circolari sia sempre più integrata nell’economia ordinaria. Ciò non sarà visibile come uso circolare, ma solo come minor estrazione di risorse naturali.
Ulteriori azioni:
Non compilato
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
Database di Eurostat: https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_cur&lang=en
Fonte dei dati di base:
EUROSTAT (Ufficio Statistico delle Comunità Europee)
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
Le elaborazioni si basano sull’integrazione di tre fonti di dati: statistiche dei rifiuti (ISPRA); statistiche del commercio internazionale (Istat); conti dei flussi di materia (Istat).
L’indicatore è definito come il rapporto (R / T) tra i materiali riutilizzati (R) e l’uso complessivo di materiali (T). Ad un tasso più alto corrisponde un uso maggiore di materiali secondari in sostituzione di materia prima (e quindi di risorse naturali estratte).
Il numeratore (R) comprende: “Recupero di rifiuti' meno 'Importazioni di rifiuti destinati al recupero” più “Esportazioni di rifiuti destinati al recupero”. Si noti che il “Recupero di rifiuti” non include il recupero di energia e il riempimento (backfilling).
Il denominatore (T) comprende: “Consumo materiale interno ” più i materiali riutilizzati (R).
Per approfondimenti: Circular material use rate — Calculation method — 2018 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-18-013?inheritRedirect=true&redirect=%2Feurostat%2Fpublications%2Fmanuals-and-guidelines )
L’indicatore è definito come il rapporto (R / T) tra i materiali riutilizzati (R) e l’uso complessivo di materiali (T). Ad un tasso più alto corrisponde un uso maggiore di materiali secondari in sostituzione di materia prima (e quindi di risorse naturali estratte).
Il numeratore (R) comprende: “Recupero di rifiuti' meno 'Importazioni di rifiuti destinati al recupero” più “Esportazioni di rifiuti destinati al recupero”. Si noti che il “Recupero di rifiuti” non include il recupero di energia e il riempimento (backfilling).
Il denominatore (T) comprende: “Consumo materiale interno ” più i materiali riutilizzati (R).
Per approfondimenti: Circular material use rate — Calculation method — 2018 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-18-013?inheritRedirect=true&redirect=%2Feurostat%2Fpublications%2Fmanuals-and-guidelines )
Core set:
Non compilato
Altri Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale
Copertura temporale:
2004-2019
L’indicatore è calcolato in conformità alle caratteristiche di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità nel tempo e nello spazio, completezza richieste dalla metodologia di riferimento. |
Stato:
Medio
Descrizione/valutazione dello stato:
Lo stato può definirsi medio, in quanto pur se in presenza di un trend positivo dell'indicatore, il tasso di circolarità dei materiali, pari a 19,5% nel 2019, potrebbe essere incrementato ulteriormente (Tabella 1, Figura 1).
Trend:
Positivo
Descrizione/valutazione del trend:
Il trend del tasso di circolarità dei materiali, nel periodo 2004-2019, passa dal 5,8% al 19,5%, con un aumento di 13,6 punti percentuali. Tale andamento può essere valutato positivamente (Tabella 1, Figura 1).
Variabili:
Tasso di circolarità dei materiali
Commenti:
Nel periodo 2004-2019 il tasso di uso circolare dei materiali italiano passa da 5,8% a 19,6%. Si tratta di una crescita molto più accentuata di quella conseguita dall'Unione Europea, che nello stesso periodo passa da 8,3% a 11,9%. A partire dal 2010 è possibile mostrare l'indicatore disaggregato per tipo di materiale: biomasse, minerali metalliferi, minerali non metalliferi e combustibili fossili; come si evince dalla Tabella 1, nel 2019 i materiali maggiormente riutilizzati con il 51,4% sono i “minerali metalliferi”.
Allegati:
Allegato | Dimensione |
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