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DISTRIBUZIONE PER USO AGRICOLO DEI FERTILIZZANTI (CONCIMI, AMMENDANTI E CORRETTIVI)

Abstract: 
L’indicatore considera i fertilizzanti distribuiti in agricoltura, cioè i mezzi tecnici impiegati essenzialmente per la crescita delle colture agrarie. Analizza la loro distribuzione territoriale e nel tempo, per una rappresentazione complessiva dell’impatto ambientale in funzione dei quantitativi e tipologie di fertilizzanti immessi in commercio.
Nel 2019 sono stati immessi in commercio oltre 4,3 milioni di tonnellate di fertilizzanti.
Nel periodo 2000 – 2019 la distribuzione dei fertilizzanti presenta un decremento, pari a -278 mila tonnellate (-6%). L’andamento è differente nelle varie categorie, con una forte contrazione dei concimi minerali semplici e composti, che si riducono della metà (-1,7 milioni di tonnellate, -50%) e una contrazione più contenuta degli organo-minerali (- 89 mila tonnellate, pari a - 21%), cui si contrappone un incremento importante dei fertilizzanti organici, la cui distribuzione aumenta di oltre il doppio (+127%).
L’analisi del trend 2000-2019 degli elementi nutritivi che agiscono direttamente sulla fertilità del suolo e delle piante evidenzia la riduzione dei nutrienti principali (azoto, fosforo e potassio), con entità e dinamiche diverse per ogni singolo elemento, e il contemporaneo aumento della sostanza organica, presente nei fertilizzanti di origine organica e nei concimi organo – minerali. Tale evoluzione trova parziale corrispondenza nell’ultima annualità, quando rispetto al 2018 si ha un incremento dell’elemento nutritivo potassio e il calo nella sostanza organica, circostanze da associare eventualmente alle caratteristiche commerciali dei fertilizzanti immessi in commercio.

Descrizione: 
L’indicatore consente di valutare i quantitativi di fertilizzanti immessi annualmente al consumo per uso agricolo e di confrontare gli orientamenti della distribuzione nel tempo e sul territorio. I dati utili sono forniti dall’ISTAT e provengono dall’annuale rilevazione censuaria svolta presso le imprese che distribuiscono fertilizzanti con il marchio proprio o con marchi esteri. La rilevazione ISTAT considera le sostanze che forniscono elementi nutritivi alle piante (concimi minerali, concimi organici e concimi organo–minerali), quelle adatte a modificare e migliorare la struttura e le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del suolo (ammendanti e correttivi), i materiali di coltivazione di diversa natura rispetto al terreno agrario (substrati di coltivazione) e altri prodotti che agiscono sull’assorbimento degli elementi nutritivi o sulle anomalie di tipo fisiologico (prodotti ad azione specifica). Non comprende i fertilizzanti esportati e quelli distribuiti per un uso non agricolo. L’indicatore analizza i dati in rapporto alle diverse categorie di fertilizzanti e, nell’ambito dei concimi, in funzione del loro contenuto in elementi nutritivi, prendendo in considerazione quelli principali (azoto, fosforo e potassio), quelli secondari nel loro complesso (calcio, magnesio, sodio e zolfo) e il totale dei microelementi (boro, rame, ferro, ecc.). La distribuzione degli elementi nutritivi è valutata anche in rapporto alla superficie concimabile nazionale, che comprende i seminativi (esclusi i terreni a riposo), gli orti familiari e le coltivazioni legnose agrarie.
Scopo: 
Rappresentare il quantitativo di fertilizzanti distribuiti per uso agricolo e valutare la loro dinamica di distribuzione, su base nazionale e regionale. L’indicatore fornisce dati attendibili per una rappresentazione complessiva dell’impatto ambientale associato alla distribuzione dei fertilizzanti.
Rilevanza: 
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità: 
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità: 
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi: 
D.Lgs. 75/2010 e s.m.i.
Regolamento (UE) 2019/1009
Regolamento (CE) 2003/2003
Direttiva 86/278/CEE
Direttiva 91/676/CEE
D.M. MiPAAF 19/04/1999
D.Lgs. 152/99
D.Lgs. 152/06
Direttiva 2000/60/CE
Direttiva 2006/118/CE
D.Lgs. 205/10
Direttiva 2008/98/CE

Il decreto legislativo 29 aprile 2010 n. 75 e s.m.i. disciplina la produzione e l’immissione in commercio dei fertilizzanti minerali e organici. Nella prospettiva dello sviluppo dell’economia circolare assume una forte rilevanza l’approvazione del Regolamento 5 giugno 2019 n. 2019/1009 del Parlamento europeo e del Consiglio, che detta le norme per la messa a disposizione sul mercato comunitario di prodotti fertilizzanti dell’UE e abroga il precedente regolamento (CE) 2003/2003 (abrogazione integrale dal luglio 2022). Infatti, in un contesto di tutela della salute umana, animale o vegetale, della sicurezza e dell’ambiente, oltre ai concimi ottenuti da materiali inorganici o ottenuti per via chimica, il Regolamento supporta l’esigenza di utilizzare materiali riciclati o organici nella concimazione. Al fine del recupero della sostanza organica è da citare anche la Direttiva 86/278/CEE, sull’utilizzo agronomico dei fanghi. La Direttiva 91/676/CEE del Consiglio (Direttiva Nitrati), del 12 dicembre 1991, reca disposizioni per la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole e introduce misure specifiche per l’applicazione al terreno dei fertilizzanti azotati, con limiti per ettaro nella distribuzione degli effluenti di allevamento e nella concentrazione dei nitrati nelle acque. In particolare, limita l’applicazione di effluenti zootecnici a una quantità pari a 170 kg di N/ha/anno, mentre il limite massimo di concentrazione dei nitrati ammesso nelle acque è pari a 50 mg/l. Di diretta emanazione sono il Decreto Ministeriale 19 aprile 1999 “Codice di buona pratica agricola”, che fornisce gli indirizzi per la corretta utilizzazione dei fertilizzanti azotati e il DM 25 febbraio 2016 con le norme tecniche sull’utilizzazione degli effluenti di allevamento, delle acque reflue e del digestato. In riferimento alla problematica dell’inquinamento dei nitrati da origine agricola, il D.Lgs. 152/99 “Disposizioni sulla tutela delle acque da inquinamento”, aggiornato con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 recante "Norme in materia ambientale", prevede l'individuazione di aree vulnerabili ai nitrati, onde salvaguardare le acque superficiali e sotterranee dalla contaminazione. Da citare sono anche la Direttiva quadro sulle acque 2000/60/EC e la Direttiva 2006/118/CE, che non introducono limiti di impiego ma hanno come obiettivi la protezione delle acque interne, costiere e sotterranee dall’inquinamento, nonché il correlato Piano di azione in agricoltura (marzo 2014), predisposto dal Ministero dell’ambiente e altre Istituzioni nazionali e regionali, che affronta gli impatti del settore agricolo sulle risorse idriche.
DPSIR: 
Pressione
Tipologia indicatore: 
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici: 
ISTAT, Mezzi di produzione in agricoltura, https://www.istat.it/it/agricoltura
Limitazioni: 
Il dato fa riferimento alla quantità commercializzata e non ai quantitativi realmente distribuiti dagli operatori agricoli.
Ulteriori azioni: 
Disporre dei dati sulle quantità utilizzate dagli operatori agricoli, eventualmente registrati presso aziende rappresentative dei diversi contesti territoriali.
Frequenza rilevazione dati: 
Annuale
Accessibilità dei dati di base: 
ISTAT, Distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti (concimi, ammendanti e correttivi)
Fonte dei dati di base: 
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione: 
L'indicatore si basa sui dati statistici messi a disposizione da ISTAT, a seguito dell'indagine censuaria denominata "Rilevazione sulla distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti".
Core set: 
7EAP - Dati sull'ambiente
SDGs Indicators
Altri Core set: 
Non compilato  
Periodicità di aggiornamento: 
Annuale
Copertura spaziale: 
Nazionale, Regionale
Copertura temporale: 
1971, 1981, 1985, 1990-2019
I dati, affidabili e accurati, sono raccolti direttamente dall'ISTAT, quale Soggetto nazionale competente ai sensi della normativa nazionale e comunitaria.
I dati sono rilevati su base provinciale, tramite questionari autocompilati dalle imprese che immettono al consumo i fertilizzanti distribuiti per uso agricolo, sia con il proprio marchio, sia con marchi esteri. L'informazione prodotta fornisce una significativa rappresentazione di sintesi dello stato generale delle vendite dei fertilizzanti a livello nazionale e regionale e della loro potenziale pressione ambientale.
La comparabilità temporale e spaziale è elevata.
Stato: 
Medio
Descrizione/valutazione dello stato: 
Nel 2019 sono stati immessi in commercio oltre 4,3 milioni di tonnellate di fertilizzanti (Tabella 1). Il 39,5% è costituito dai concimi minerali (semplici, composti, a base di meso e microelementi). I fertilizzanti di natura organica costituiscono il 38,9% del totale e sono rappresentati dagli ammendanti (78%) e dai concimi organici (22%). Seguono i correttivi del suolo (9,5%), i concimi organo-minerali (7,6%), i substrati di coltivazione (3,1%) e i prodotti ad azione specifica (1,5%).
Trend: 
Positivo
Descrizione/valutazione del trend: 
Nel periodo 2000 – 2019 la distribuzione dei fertilizzanti registra un decremento, pari a 278 mila tonnellate (-6%). L’andamento è differente nelle varie categorie, con una forte riduzione nei concimi minerali semplici e composti, che si riducono della metà (- 1,7 milioni di tonnellate, - 50%) e una contrazione più contenuta degli organo-minerali (- 89 mila tonnellate, pari al 21%), a cui si contrappone l’incremento importante dei fertilizzanti organici, la cui distribuzione aumenta di oltre il doppio (+127%) e si concentra sugli ammendanti.

Dall’analisi dei dati emerge una propensione positiva abbastanza consolidata nell’utilizzo degli ammendanti, da correlare alle moderne scelte tecniche aziendali e alla complessiva dinamica del comparto agricolo. Le motivazioni sono diverse e comprendono la maggiore sensibilità ambientale degli operatori agricoli , l’ attenzione crescente dei consumatori verso l’ambiente, il consolidamento della politica agricola verso forme di agricoltura più rispettose degli equilibri ambientali nonché le decisioni della politica comunitaria e la volontà del legislatore nazionale di valorizzare la sostenibilità ambientale del recupero della sostanza organica, in alternativa allo smaltimento dei rifiuti organici in discarica.
Quanto espresso trova conferma nell’andamento 2000 – 2019 nell' utilizzazione della parte attiva dei fertilizzanti, ossia gli elementi nutritivi che agiscono direttamente sulla fertilità del suolo e delle piante. Infatti, il trend evidenzia (Tabella 2 e Figura 1) la riduzione dei nutrienti principali (azoto, fosforo e potassio), con entità e dinamiche diverse per ogni singolo elemento, e il contemporaneo notevole aumento della sostanza organica, presente nei fertilizzanti di origine organica e nei concimi organo – minerali. Tale evoluzione trova parziale corrispondenza nell’ultima annualità, quando rispetto al 2018 (Tabella 2) si ha un incremento dell’elemento nutritivo potassio e il calo nella sostanza organica, circostanze da associare eventualmente alle caratteristiche commerciali dei fertilizzanti immessi in commercio.
Variabili: 
Elementi nutritivi contenuti nei fertilizzanti
Fertilizzanti distribuiti per categoria
Commenti: 
Nel 2019, la categoria di fertilizzanti più venduta continua ad essere quella dei minerali, con oltre 1,7 milioni di tonnellate (Tabella 1), di cui i 2/3 (il 67%) sono minerali semplici. Tra questi ultimi prevalgono i concimi a base di azoto (soprattutto urea, nitrato ammonico e nitrato di calcio), che ne rappresentano oltre i 4/5 (l’87,2%). L’entità del valore, unito al fatto che il 97,3% dei minerali composti (binari e ternari) contiene azoto, dimostra che i concimi azotati sono la tipologia predominante dei prodotti minerali immessi in commercio (circa il 90%). Tuttavia, oltre al progressivo avvicinamento dei volumi di vendita dei fertilizzanti di natura organica rispetto ai concimi minerali, con una differenza minima in termini assoluti (pari a 25,6 mila tonnellate), per la prima volta gli ammendanti superano i concimi minerali semplici e diventano la tipologia di fertilizzante più distribuita. Un dato certamente positivo, da associare al beneficio dei fertilizzanti organici sulla struttura del terreno, al loro minore impatto sull’eventuale inquinamento delle falde e al maggior peso dei fertilizzanti sintetici nell’emissione dei gas serra in atmosfera.
Il titolo di ogni elemento nutritivo (principali, secondari o mesoelementi, microelementi e sostanza organica) è associato alle caratteristiche del fertilizzante immesso in commercio. Nel 2019, sono stati distribuiti circa 574 mila tonnellate di azoto, 255 mila tonnellate di ossido di potassio e 696 mila tonnellate di sostanza organica. Oltre i 3/5 della sostanza organica (il 65%) e del potassio (il 63%), il 59% dell’azoto e oltre la metà del fosforo (52%) sono distribuiti nelle quattro regioni della pianura padana (Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte) (Tabella 3). Ponendo a confronto il contenuto in elementi nutritivi dei fertilizzanti con il dato della superficie nazionale concimabile fornito dall’ISTAT, senza nessuna analisi di correlazioni rispetto alle specifiche esigenze nutrizionali delle colture agrarie e delle variabili ambientali, nel 2019 la distribuzione media ad ettaro è di 62,9 chilogrammi di azoto, 18,8 chilogrammi di fosforo, 28,2 chilogrammi di potassio e 76,9 chilogrammi di sostanza organica.
Allegati: