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Economia e Ambiente
- CO2 NELLA PROSPETTIVA DELLA PRODUZIONE E DEL CONSUMOL’indicatore stima le emissioni dirette di CO2 prodotte dalle attività produttive (prospettiva della produzione) e la carbon footprint (prospettiva del consumo). Quest'ultima collega le emissioni di CO2 ai beni e servizi che sono oggetto di spese per i consumi finali e investimenti. Le emissioni dirette complessive di CO2 prodotte dalle attività economiche e dalle famiglie diminuiscono del 32,8% dal 2008 al 2021. La responsabilità di queste emissioni va attribuita in gran parte alle attività economiche che nel periodo in esame hanno un peso medio sul totale di oltre il 70%. Il livello delle emissioni delle attività economiche decresce nello stesso periodo del 37,1%, attestandosi nel 2021 a 4,05 tonnellate di CO2 pro capite. Secondo la 'prospettiva del consumo', ISPRA stima la carbon footprint italiana a 5,18 tonnellate di CO2 pro capite nel 2020.ECOINDUSTRIEGli indicatori derivati dal conto dei beni e servizi ambientali forniscono informazioni su occupazione, valore aggiunto, produzione ed esportazioni delle ecoindustrie, cioè sui produttori di beni e servizi per la protezione dell'ambiente (attività di prevenzione, riduzione ed eliminazione dell’inquinamento e di ogni altra forma di degrado ambientale) e per la gestione delle risorse naturali (conservazione, mantenimento e tutela delle risorse naturali da fenomeni di esaurimento). L'occupazione del settore delle ecoindustrie si riduce del 7,8% dal 2018 al 2020. Nel 2020, le ecoindustrie hanno generato 40,8 miliardi di euro di valore aggiunto, 104,3 miliardi di euro di produzione e 5,2 miliardi di euro di beni e servizi esportati. Il valore aggiunto dei prodotti ambientali costituisce stabilmente fra il 2018 e il 2020 circa il 2,% del Prodotto interno lordo .FLUSSI DI ENERGIA E DOMESTIC ENERGY FOOTPRINTUn sistema economico funziona anche grazie agli impieghi energetici. Il consumo totale di energia delle unità residenti indica la quantità di energia utilizzata dalle attività economiche e dalle famiglie per le attività di produzione e di consumo, distinguendone gli usi energetici da quelli non energetici. Il consumo totale di energia in Italia nel 2020 è pari a 6,50 exajoule, con una riduzione rispetto al 2008 del 23,8%. Il consumo totale è finalizzato per la quasi totalità agli usi energetici. Sempre nel 2020, oltre due terzi degli usi energetici totali sono imputabili alle attività produttive. Fra queste, le prime sei per usi energetici (circa la metà degli usi totali) contribuiscono a poco meno del 7% del Prodotto interno lordo italiano); la parte restante è dovuta ai consumi delle famiglie (principalmente riscaldamento/raffrescamento e trasporto). ISPRA stima inoltre la footprint energetica interna, che permette di analizzare gli usi energetici dal lato della domanda finale interna e di evidenziarne l'ammontare diretto e indiretto incorporato nei beni e nei servizi offerti sul mercato interno dalle filiere produttive italiane.FLUSSI DI MATERIA E PRODUTTIVITÀ DELLE RISORSEIl Consumo materiale interno misura il consumo apparente di risorse materiali di un'economia. Si tratta dell’indicatore principale derivato dai conti dei flussi di materia, utilizzato per costruire - in rapporto al Prodotto interno lordo - l'indicatore della Produttività delle risorse nell'ambito delle politiche sull’uso delle risorse naturali. Nel 2021 il Consumo materiale interno italiano ammonta a 526,4 milioni di tonnellate e la Produttività delle risorse si attesta a 3,19 euro/kg.IMPOSTE AMBIENTALILe informazioni statistiche relative alle imposte ambientali possono essere articolate secondo la categoria di imposta, le unità che le corrispondono, la classe di attività ambientale e la destinazione del gettito. In Italia, le imposte ambientali ammontano nel 2021 a 53,4 miliardi di euro. Il gettito delle imposte ambientali nel 2021 corrisponde a circa il 7% del gettito totale delle imposte e contributi sociali e a circa il 3% del Prodotto interno lordo.MATERIAL FOOTPRINTL'indicatore quantifica l'estrazione di risorse naturali - biomasse, minerali metalliferi, minerali non metalliferi e combustibili fossili - a livello globale, dovuta ai consumi finali e agli investimenti delle famiglie, delle imprese e della pubblica amministrazione in Italia. Nel 2020 il material footprint italiana è pari a 10,6 tonnellate pro capite.SPESE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTENel 2020, il livello della spesa dell'economia italiana per la protezione dell'ambiente si attesta a 43,1 miliardi di euro, pari al 2,6% del Prodotto interno lordo. Quest'ultimo rapporto resta stabile in confronto al 2016 (+0,3 punti percentuali). Le spese per la protezione dell'ambiente riguardano principalmente e stabilmente nel periodo considerato le finalità di gestione dei rifiuti e di gestione delle acque reflue. Le altre finalità di protezione dell'ambiente comprendono, in ordine di importanza nei due anni considerati: la protezione e il risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie; la protezione della biodiversità e del paesaggio; la protezione dalle radiazioni, ricerca e sviluppo, altre attività; la protezione dell'aria e del clima; l'abbattimento del rumore e delle vibrazioni (esclusa la protezione degli ambienti di lavoro).TASSO DI USO CIRCOLARE DEI MATERIALIIl tasso di uso circolare dei materiali misura la quota di risorse materiali riutilizzate da un'economia. Nel periodo 2004-2021 il tasso di uso circolare dei materiali italiano passa dal 5,8% al 18,4%.