Autori:
Renato Marra Campanale
Abstract:
Gli indicatori derivati dal conto dei beni e servizi ambientali forniscono informazioni - occupazione, valore aggiunto, produzione ed esportazioni - sui produttori di beni e servizi (ecoindustrie) per la protezione dell'ambiente (attività di prevenzione, riduzione ed eliminazione dell’inquinamento e di ogni altra forma di degrado ambientale) e per la gestione delle risorse naturali (conservazione, mantenimento e tutela delle risorse naturali da fenomeni di esaurimento).
L'occupazione del settore delle ecoindustrie è cresciuta da 390,0 migliaia di unità di lavoro nel 2014 a 427,5 nel 2018 (+9,6%). Nel 2018, le ecoindustrie hanno generato 33,2 miliardi di euro di valore aggiunto, 80,4 miliardi di euro di produzione e 6,0 miliardi di euro di beni e servizi esportati. Il valore aggiunto dei prodotti ambientali costituisce stabilmente fra il 2014 e il 2018 poco meno del 2% del Prodotto interno lordo (Pil).
L'occupazione del settore delle ecoindustrie è cresciuta da 390,0 migliaia di unità di lavoro nel 2014 a 427,5 nel 2018 (+9,6%). Nel 2018, le ecoindustrie hanno generato 33,2 miliardi di euro di valore aggiunto, 80,4 miliardi di euro di produzione e 6,0 miliardi di euro di beni e servizi esportati. Il valore aggiunto dei prodotti ambientali costituisce stabilmente fra il 2014 e il 2018 poco meno del 2% del Prodotto interno lordo (Pil).
Descrizione:
Gli indicatori derivati dal conto dei beni e servizi ambientali (EGSS - Environmental Goods and Services Sector) forniscono informazioni - occupazione, valore aggiunto, produzione ed esportazioni - sui produttori di beni e servizi (ecoindustrie) per la protezione dell'ambiente (attività di prevenzione, riduzione ed eliminazione dell’inquinamento e di ogni altra forma di degrado ambientale) e per la gestione delle risorse naturali (conservazione, mantenimento e tutela delle risorse naturali da fenomeni di esaurimento).
EGSS fa parte dei conti satellite ambientali sviluppati dal Sistema statistico europeo in coerenza con i principi, le definizioni e le classificazioni alla base dei conti economici nazionali, e nel rispetto dei principi delineati dallo standard statistico internazionale 'System of Environmental-Economic Accounting - Central Framework' (2012).
I beni e servizi ambientali comprendono molti prodotti, fra loro differenti, quali energia rinnovabile, veicoli elettrici, produzioni agricole biologiche, gestione delle acque reflue, servizi di trattamento dei rifiuti, recupero di siti minerari.La loro distinzione dai prodotti non ambientali non è facile. In linea di principio, i beni e servizi ambientali hanno una finalità ambientale, che viene individuata considerando congiuntamente l'impatto ambientale effettivo e le caratteristiche tecniche del prodotto, che devono essere idonee a proteggere l'ambiente o a conservare le risorse naturali.
Questa finalità ambientale viene statisticamente ricompresa nelle due classificazioni internazionali, Classification of Environmental Protection Activities (CEPA), attività di protezione dell'ambiente per prevenire, ridurre ed eliminare l'inquinamento e ogni altra forma di degrado ambientale, e Classification of Resource Management Activities (CReMA), attività di gestione delle risorse naturali per la loro tutela e conservazione:
CEPA 1. protezione dell'aria e del clima;
CEPA 2. gestione delle acque reflue;
CEPA 3. gestione dei rifiuti;
CEPA 4. protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie;
CEPA 5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni (esclusa la protezione degli ambienti di lavoro);
CEPA 6. protezione della biodiversità e del paesaggio;
CEPA 7. protezione dalle radiazioni (ad esclusione della protezione degli ambienti di lavoro e del rischio tecnologico e di incidente nucleare);
CEPA 8. ricerca e sviluppo;
CEPA 9. altre attività di protezione dell'ambiente;
CReMA 10. gestione delle acque;
CReMA 11. gestione delle risorse forestali, di cui: 11A: gestione di aree boschive; 11B: riduzione del consumo di risorse forestali;
CReMA 12. gestione della fauna e della flora selvatiche;
CReMA 13. gestione delle risorse energetiche, di cui: 13A. produzione di energia da fonti rinnovabili; 13B. gestione e risparmio di energia; 13C. riduzione dell'utilizzo delle energie fossili come materie prime;
CReMA 14. gestione dei minerali;
CReMA 15. attività di ricerca e sviluppo in materia di gestione delle risorse;
CReMA 16. altre attività di gestione delle risorse.
EGSS fa parte dei conti satellite ambientali sviluppati dal Sistema statistico europeo in coerenza con i principi, le definizioni e le classificazioni alla base dei conti economici nazionali, e nel rispetto dei principi delineati dallo standard statistico internazionale 'System of Environmental-Economic Accounting - Central Framework' (2012).
I beni e servizi ambientali comprendono molti prodotti, fra loro differenti, quali energia rinnovabile, veicoli elettrici, produzioni agricole biologiche, gestione delle acque reflue, servizi di trattamento dei rifiuti, recupero di siti minerari.La loro distinzione dai prodotti non ambientali non è facile. In linea di principio, i beni e servizi ambientali hanno una finalità ambientale, che viene individuata considerando congiuntamente l'impatto ambientale effettivo e le caratteristiche tecniche del prodotto, che devono essere idonee a proteggere l'ambiente o a conservare le risorse naturali.
Questa finalità ambientale viene statisticamente ricompresa nelle due classificazioni internazionali, Classification of Environmental Protection Activities (CEPA), attività di protezione dell'ambiente per prevenire, ridurre ed eliminare l'inquinamento e ogni altra forma di degrado ambientale, e Classification of Resource Management Activities (CReMA), attività di gestione delle risorse naturali per la loro tutela e conservazione:
CEPA 1. protezione dell'aria e del clima;
CEPA 2. gestione delle acque reflue;
CEPA 3. gestione dei rifiuti;
CEPA 4. protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie;
CEPA 5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni (esclusa la protezione degli ambienti di lavoro);
CEPA 6. protezione della biodiversità e del paesaggio;
CEPA 7. protezione dalle radiazioni (ad esclusione della protezione degli ambienti di lavoro e del rischio tecnologico e di incidente nucleare);
CEPA 8. ricerca e sviluppo;
CEPA 9. altre attività di protezione dell'ambiente;
CReMA 10. gestione delle acque;
CReMA 11. gestione delle risorse forestali, di cui: 11A: gestione di aree boschive; 11B: riduzione del consumo di risorse forestali;
CReMA 12. gestione della fauna e della flora selvatiche;
CReMA 13. gestione delle risorse energetiche, di cui: 13A. produzione di energia da fonti rinnovabili; 13B. gestione e risparmio di energia; 13C. riduzione dell'utilizzo delle energie fossili come materie prime;
CReMA 14. gestione dei minerali;
CReMA 15. attività di ricerca e sviluppo in materia di gestione delle risorse;
CReMA 16. altre attività di gestione delle risorse.
Scopo:
Gli indicatori del conto EGSS, come gli altri due conti ambientali monetari (conti delle spese per la protezione dell'ambiente e imposte ambientali per attività economica), rendono esplicite il dettaglio di alcune transazioni economiche di rilevanza ambientale che il corpo centrale dei conti nazionali non evidenzia (valore aggiunto, produzione, esportazioni e occupazione) .
I cambiamenti climatici, il peggioramento delle condizioni ambientali e l'uso non sostenibile delle risorse naturali costituiscono una minaccia per tutti i paesi. Nell'Unione Europea, la Commissione ha presentato a fine 2019 la Comunicazione 'The European Green Deal' per raccogliere questa sfida e rimodulare gli impegni europei per arrivare a un'economia sostenibile, efficiente nell'uso delle risorse e competitiva. I beni e servizi prodotti dalle ecoindustrie sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi.
I cambiamenti climatici, il peggioramento delle condizioni ambientali e l'uso non sostenibile delle risorse naturali costituiscono una minaccia per tutti i paesi. Nell'Unione Europea, la Commissione ha presentato a fine 2019 la Comunicazione 'The European Green Deal' per raccogliere questa sfida e rimodulare gli impegni europei per arrivare a un'economia sostenibile, efficiente nell'uso delle risorse e competitiva. I beni e servizi prodotti dalle ecoindustrie sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi.
RILEVANZA - L'indicatore:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
MISURABILITÀ - I dati utilizzati per la costruzione dell’indicatore sono/hanno:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Un’ “adeguata” copertura spaziale
SOLIDITÀ - L'indicatore:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Regolamento (UE) n. 691/2011 relativo ai conti economici ambientali europei, come modificato dal Regolamento (UE) N. 538/2014
DPSIR:
Risposta
Tipologia indicatore:
Benessere (tipo E)
Riferimenti bibliografici:
Environmental goods and services sector accounts — Handbook 2016 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-16-008)
- System of Environmental-Economic Accounting 2012 - Central Framework. United Nations, New York, 2014 (https://seea.un.org/content/seea-central-framework)
- System of Environmental-Economic Accounting 2012 - Central Framework. United Nations, New York, 2014 (https://seea.un.org/content/seea-central-framework)
Limitazioni:
Non compilato
Ulteriori azioni:
Non compilato
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
Database di Eurostat:
Occupazione: https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_egss1&lang=en;
Produzione, valore aggiunto, esportazioni - https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_egss2&lang=en;
Database di Istat: http://dati.istat.it/Index.aspx --> Conti nazionali --> Conti ambientali --> Conti dei beni e servizi ambientali
Occupazione: https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_egss1&lang=en;
Produzione, valore aggiunto, esportazioni - https://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=env_ac_egss2&lang=en;
Database di Istat: http://dati.istat.it/Index.aspx --> Conti nazionali --> Conti ambientali --> Conti dei beni e servizi ambientali
Fonte dei dati di base:
EUROSTAT (Ufficio Statistico delle Comunità Europee)
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
La metodologia di elaborazione dell’indicatore è consultabile nel documento Environmental goods and services sector accounts — Handbook 2016 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-16-008)
Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale
Copertura temporale:
2014-2018
L’indicatore è calcolato in conformità alle caratteristiche di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità, completezza richieste dalla metodologia di riferimento. |
Stato:
Non definibile
Descrizione/valutazione dello stato:
Nel 2018, le ecoindustrie, con 390.000 addetti, hanno generato 33,2 miliardi di euro di valore aggiunto, 80,4 miliardi di euro di produzione e 6,0 miliardi di euro di beni e servizi esportati. Il valore aggiunto delle ecoindustrie costituisce stabilmente fra il 2014 e il 2018 poco meno del 2% del prodotto interno lordo (Pil) (Tabella 1).
Trend:
Positivo
Descrizione/valutazione del trend:
L'occupazione del settore economico dei e servizi ambientali (ecoindustrie) è cresciuta da 390,0 migliaia di unità di lavoro nel 2014 a 427,5 nel 2018 con un incremento del 9,6% (Tabella 1). Pur ritenendo la serie storica non ancora adeguata a fornire indicazioni sufficientemente solide, si registra un andamento positivo.
- Titolo Figura 1: Indicatori delle ecoindustrie confrontati con i corrispondenti indicatori dell'economia complessiva. Italia, 2014-2018
Fonte Elaborazioni ISPRA su dati Istat
Note l'occupazione è espressa in unità di lavoro; le variabili monetarie sono espresse a prezzi costanti (2010) - Titolo Figura 2: Occupazione nelle ecoindustrie per finalità ambientale. Italia, 2014 e 2018
Fonte Istat
Note la classificazione CEPA comprende le attività di protezione dell'ambiente; la classificazione CReMA comprende le attività di gestione delle risorse naturali. Titolo Tabella 1: Occupazione, valore aggiunto, produzione ed esportazioni delle ecoindustrie. Italia, 2018 e variazioni 2014-2018 Fonte Istat, Eurostat Legenda Note la variazione 2014-18 del valore aggiunto è in termini reali Occupazione Valore aggiunto Produzione Esportazioni Attività economiche (NACE Rev. 2) 2018 2014-2018 2018 2014-2018 2018 2018 Codice attività Descrizione attività unità di lavoro % M euro % M euro M euro TOTALE NACE Totale attività economiche 427,531 9.6 33,181 3.5 80,446 5,990 A Agricoltura, silvicoltura e pesca 54,499 10.1 1,852 6.4 2,821 378 B Industria estrattiva 38 18.8 3 93.2 8 0 C Industria manifatturiera 118,236 5.6 7,554 10.8 23,001 5,451 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 11,718 −13.0 8,284 −10.3 13,927 0 E Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 154,511 7.9 11,385 0.8 31,561 4 F Costruzioni 48,622 11.0 2,275 14.7 5,789 9 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli 2,297 49.0 136 100.6 300 0 H Trasporti e magazzinaggio 180 0.0 14 −7.2 46 0 I Servizi di alloggio e di ristorazione 10 −37.5 0 −44.0 1 0 J Servizi di informazione e comunicazione 2 0 0 −30.9 0 0 K Attività finanziarie e assicurative 0 0 0 0 0 0 L Attività immobiliari 3 0.0 0 27.2 0 0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 32,305 46.4 1,505 50.5 2,699 148 N Attività amministrative e di servizi di supporto 1,696 68.9 65 54.0 100 0 O Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria 0 0 0 0 0 0 P Istruzione 2,524 6.7 68 2.7 117 0 Q Sanità e assistenza sociale 0 0 0 0 0 0 R Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 0 0 0 0 0 0 S Altre attività di servizi 890 19 39 20 75 0 T Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico, produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze 0 0 0 0 0 0 U Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 0 0 0 0 0 0
Fra il 2014 e il 2018, solo l'occupazione di questo settore economico cresce più velocemente dell'indicatore corrispondente dell'intera economia (occupazione totale); la crescita del valore aggiunto delle ecoindustrie è infatti più lenta se confrontata con il Pil (Figura 1). Uno sguardo all'occupazione delle ecoindustrie per finalità ambientale (Figura 2) mostra che nel 2018 quasi un terzo degli addetti lavorano per la gestione dei rifiuti (30,6%) , oltre un quarto per la gestione e risparmio di energia (26,1%) e l'11,2% per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nessuna finalità ambientale registra un calo di addetti dal 2014 al 2018, e quelle che ottengono gli incrementi maggiori sono la gestione delle acque reflue, la protezione del suolo e delle acque del sottosuolo e le attività mirate all'efficienza energetica. Più in generale, l'occupazione delle due macro finalità statisticamente considerate - cioè le attività di protezione dell'ambiente per prevenire, ridurre ed eliminare l'inquinamento e ogni altra forma di degrado ambientale (CEPA) e le attività di gestione delle risorse naturali per la loro tutela e conservazione (CReMA) - si ripartiscono stabilmente nel periodo considerato con le seguenti quote: CEPA 53%, CReMA 47%.
Spostando il focus sulle unità produttive, si può fornire una visione complementare a quella per finalità ambientale delle attività svolte (Tabella 1). Si nota che nel 2018 oltre un terzo dell'occupazione delle ecoindustrie è impiegato nelle attività di 'Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento' (36,1%), oltre un quarto nella manifattura (27,7%) e il 12,7% in Agricoltura, silvicoltura e pesca. Per quanto riguarda il valore aggiunto, oltre un terzo è prodotto da Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (34,3%), un quarto da Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (25,0%) e oltre un quinto dall'Industria manifatturiera (22,8%). Infine, la quasi totalità delle esportazioni proviene dalla manifattura (oltre il 90%), il 6,3% dal settore agricolo e il 2,5% da attività professionali, scientifiche e tecniche.