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INTENSITÀ TURISTICA
Abstract:
L’indicatore permette il monitoraggio del carico agente sul territorio dovuto al turismo, sia in termini di peso (arrivi) sia di sforzo sopportato (presenze). Rileva, inoltre, come alcune regioni e province autonome, rispetto alla media nazionale, siano caratterizzate da rapporti “arrivi/abitanti” e “presenze/abitanti” elevati, come nel caso della Valle d’Aosta e del Trentino-Alto Adige, anche nel “pandemico” 2020.
Descrizione:
Nel definire l'intensità turistica sono stati presi in considerazione quei parametri in grado di monitorare il carico del turismo sul territorio, in particolare i fattori responsabili delle pressioni e degli impatti esercitati sull'ambiente, che si traducono nello sfruttamento delle risorse naturali, produzione dei rifiuti, inquinamento, ecc. Il rapporto "numero degli arrivi per popolazione residente" rappresenta il peso del turismo sulla regione, mentre il rapporto "presenze per popolazione residente" offre l'idea dello sforzo sopportato dal territorio e dalle sue strutture. Il "numero degli arrivi" e il "numero delle presenze", distribuiti sul territorio e per mese, evidenziano le zone particolarmente "calde" e la stagionalità dei flussi turistici. La "permanenza media turistica", data dal rapporto tra il numero delle notti trascorse (presenze) e il numero dei clienti arrivati nella struttura ricettiva (arrivi), indica le pressioni sull'ambiente associate alla sistemazione turistica quali, per esempio, consumo idrico, smaltimento dei rifiuti, uso intensivo delle risorse naturali.
Scopo:
Determinare il carico turistico agente sul territorio.
Rilevanza:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
Misurabilità:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
Un’ “adeguata” copertura spaziale
Un’ “idonea” copertura temporale
Solidità:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Non sono previsti obiettivi per l'indicatore. I rifermenti normativi a supporto sono: Direttiva 95/97/CE del 23/11/95, L 135/01
DPSIR:
Determinante, Pressione
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
ISTAT
Limitazioni:
L'assenza di valori di riferimento che possano consentire la valutazione univoca del superamento o meno della capacità di carico del territorio, rappresenta un limite dell'indicatore.
Ulteriori azioni:
Misura dell'utilizzo delle risorse naturali.
Frequenza rilevazione dati:
Mensile
Accessibilità dei dati di base:
http://dati.istat.it/ (SERVIZI/TURISMO)
http://demo.istat.it/
http://demo.istat.it/
Fonte dei dati di base:
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Descrizione della metodologia di elaborazione:
La permanenza media è data dal rapporto tra il numero delle notti trascorse e il numero dei clienti arrivati nella struttura ricettiva. Rapporto, calcolo della percentuale e variazione indicizzata sono le elaborazioni effettuate per presentare le altre variabili di interesse.
Core set:
SDGs Indicators
Altri Core set:
Non compilato
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale, Regionale
Copertura temporale:
1991-2020
L'autorevolezza della fonte dei dati di base (ISTAT) garantisce che la qualità dell'informazione fornita dall'indicatore abbia una buona comparabilità nel tempo e nello spazio, oltre a una buona copertura spaziale e temporale. La definizione del rapporto arrivi/abitante e presenze/abitante consente di determinare la pressione agente sul territorio, anche se l’assenza di valori di riferimento non permette una valutazione univoca del superamento o meno della capacità di carico, tuttavia questo non inficia la qualità dell’informazione. |
Stato:
Non definibile
Descrizione/valutazione dello stato:
Nel 2020, l’intensità turistica, in termini di rapporto arrivi/abitante e presenze/abitante, risente inevitabilmente delle nefaste conseguenze per il settore turistico dovute alla pandemia, crollando rispettivamente sino a 0,9 e 3,5 (nel 2019 erano rispettivamente pari a 2,2 e 7,3) (Tabella 1). Quest’anno, a causa delle particolari condizione venutesi a creare, non si valuta lo stato. Si segnala, comunque, che alcune regioni tipicamente caratterizzate da valori molto più elevati di quelli nazionali, come il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta, sono quelle che hanno subito maggiormente un drastico calo, attestandosi rispettivamente a 6,8 e 5,8 per il rapporto arrivi/abitanti e 31 e 17,7 per il rapporto presenze/abitanti, valori questi pressoché dimezzati rispetto al 2019, anche se ancora notevoli (Tabella 2).
Trend:
Negativo
Descrizione/valutazione del trend:
In Italia, il “pandemico” 2020, in termini di flussi turistici (arrivi e presenze), ha portato i numeri del Paese a prima del 2000 (Figura 1). L'intensità turistica, eccetto per il 2020, tra il 2000 e il 2019 in termini di rapporto arrivi/abitante e presenze/abitante, presenta delle fluttuazioni annuali, aumentando gradualmente nel tempo, mentre la permanenza media nel 2020 aumenta (Tabella 1). La stagionalità dei flussi turistici resta concentrata nel trimestre estivo, anzi a seguito delle restrizioni avvenute fino ai primi di giugno del 2020, la prevalenza per l’estate aumenta, facendo svanire quella leggera attenuazione del fenomeno rilevata nel corso degli ultimi anni (Tabella 3). La permanenza media passa a livello nazionale da 3,3 a 3,7.
Variabili:
Presenze/abitante, arrivi/abitante
Allegati:
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Relativamente alla permanenza media, tenuto conto dell’anno anomalo, si segnala a livello nazionale un aumento della permanenza media dei turisti prevalentemente “domestici”, mentre a livello regionale, Lazio, Calabria e Sardegna hanno fatto registrare dei, seppur lievi, peggioramenti. Tale situazione generale può essere interpretata come se quei pochi (rispetto agli altri anni) turisti (per lo più nazionali) che hanno deciso di andare in vacanza lo abbiano fatto scegliendo probabilmente contesti percepiti come “sicuri” e decidendo, quindi, di essere più stanziali.
La stagionalità è un elemento importante da considerare, poiché la concentrazione di presenze in certi periodi dell’anno può influire sulla sostenibilità, generando delle pressioni sia sulla comunità sia sulle risorse naturali. La maggior parte dei Paesi europei è caratterizzata da dinamiche stagionali che vede un turismo concentrato in zone montuose in inverno, mentre in estate prevale il turismo costiero.
In Italia, la stagionalità dei flussi (Tabella 3), nel 2020, resta concentrata (anzi aumenta ancora di più) nel terzo trimestre (64,7% delle presenze) anche se va ricordato che tra marzo e maggio l’intero Paese è si è “bloccato” per la pandemia e quindi l’estate è stata interpretata, da chi ha mantenuto la voglia di viaggiare, come la prima opportunità di “evasione”.