Autori:
Alessandra Galosi
Abstract:
Indicatore elaborato per un campione ridotto di ghiacciai alpini, che rappresenta la somma algebrica tra la massa di ghiaccio accumulato, derivante dalle precipitazioni nevose, e la massa persa per fusione nel periodo di scioglimento.
Per i corpi glaciali italiani considerati si verifica una generale tendenza alla deglaciazione e alla fusione, in particolare dall’analisi dei dati dal 1995 al 2020 emerge che per 6 corpi glaciali considerati a livello complessivo, il bilancio cumulato mostra perdite significative che ammontano da un minimo di oltre 19 metri di acqua equivalente per il ghiacciaio del Basòdino al massimo di oltre 42 metri per il ghiacciaio di Caresèr, per una perdita di massa media annua pari a oltre un metro di acqua equivalente.
Per i corpi glaciali italiani considerati si verifica una generale tendenza alla deglaciazione e alla fusione, in particolare dall’analisi dei dati dal 1995 al 2020 emerge che per 6 corpi glaciali considerati a livello complessivo, il bilancio cumulato mostra perdite significative che ammontano da un minimo di oltre 19 metri di acqua equivalente per il ghiacciaio del Basòdino al massimo di oltre 42 metri per il ghiacciaio di Caresèr, per una perdita di massa media annua pari a oltre un metro di acqua equivalente.
Descrizione:
Indicatore elaborato per un campione ridotto di ghiacciai alpini, rappresenta la somma algebrica tra la massa accumulata, derivante dalle precipitazioni nevose invernali e primaverili, e la massa di ghiaccio persa nel periodo di fusione (ablazione).
Scopo:
Verificare la presenza di un trend nell'andamento dei bilanci annuali e ipotizzare un'eventuale correlazione con la variazione delle condizioni climatiche sull'arco alpino, quale indicazione sia di un cambiamento climatico generale sia degli effetti del global change sugli ambienti naturali.
RILEVANZA - L'indicatore:
È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
È semplice, facile da interpretare
È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
Fornisce una base per confronti a livello internazionale
MISURABILITÀ - I dati utilizzati per la costruzione dell’indicatore sono/hanno:
Adeguatamente documentati e di fonte nota
Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
Un’ “idonea” copertura temporale
SOLIDITÀ - L'indicatore:
È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
È ben fondato in termini tecnici e scientifici
Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
Comparabilità nel tempo
Comparabilità nello spazio
Principali riferimenti normativi e obiettivi:
Nessun riferimento e obiettivi fissati dalla normativa
DPSIR:
Stato, Impatto
Tipologia indicatore:
Descrittivo (tipo A)
Riferimenti bibliografici:
NIMBUS, Rivista Italiana di Meteorologia, Clima e Ghiacciai - Società Meteorologica Italiana Onlus (numeri vari).
EEA Report – N 1/2017. Climate change, impacts and vulnerability in Europe 2016 – An indicator-based report.
Østrem, G., & Brugman, M. (1966).Glacier mass balance measurements, Department of Mines and Technical Surveys, Glaciology Section.
Cogley, J. G. (2009). Geodetic and direct mass-balance measurements: comparison and joint analysis. Annals of Glaciology, 50(50), 96-100.
http://www.glaciologia.it/en/i-ghiacciai-italiani/le-campagne-glaciologiche/
EEA Report – N 1/2017. Climate change, impacts and vulnerability in Europe 2016 – An indicator-based report.
Østrem, G., & Brugman, M. (1966).Glacier mass balance measurements, Department of Mines and Technical Surveys, Glaciology Section.
Cogley, J. G. (2009). Geodetic and direct mass-balance measurements: comparison and joint analysis. Annals of Glaciology, 50(50), 96-100.
http://www.glaciologia.it/en/i-ghiacciai-italiani/le-campagne-glaciologiche/
Limitazioni:
Disponibilità del dato per un numero limitato di individui glaciali.
Ulteriori azioni:
Si auspica l’ampliamento di tale numero di ghiacciai particolarmente significativi
Frequenza rilevazione dati:
Annuale
Accessibilità dei dati di base:
Richiesta dei dati presso i referenti del monitoraggio dei vari ghiacciai.
Consultazione del sito http://www.wgms.ch/
Consultazione del sito http://www.wgms.ch/
Fonte dei dati di base:
Comitato Glaciologico Italiano
Comitato Glaciologico Trentino SAT
Dip. Ingegneria Civile e Ambientale - Università di Trento
Kappenberger G.
Meteotrentino
Museo delle Scienze di Trento
Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
Società Meteorologica Italiana
Università di Padova
Descrizione della metodologia di elaborazione:
Ai fini dell’elaborazione dell'indicatore sono stati considerati 7 corpi glaciali: nelle Alpi occidentali il ghiacciaio del Ciardoney; nelle Alpi centrali il Caresèr, con la più lunga serie storica, risalente al 1967, il Basòdino, lo Sforzellina e il Fontana Bianca; nelle Alpi orientali il Dosdè orientale e il Vedretta Pendente. Tali corpi glaciali sono stati selezionati in funzione della presenza significativa di dati storici pubblicati e di metodi di stima del bilancio di massa eseguiti da operatori qualificati. Data la loro differente ubicazione sull'arco alpino, i diversi ghiacciai possono essere considerati rappresentativi dei differenti settori climatici.
Per la raccolta dei dati sono necessarie due campagne di misura. La stima dell’accumulo, effettuata alla fine della stagione invernale (maggio-giugno), ha lo scopo di quantificare la neve accumulata, tramite la misurazione dello spessore del manto nevoso e della sua densità. La seconda campagna, effettuata a fine estate (settembre), ha lo scopo di quantificare le perdite per fusione di neve e ghiaccio (ablazione). Sulla superficie del ghiacciaio sono inserite diverse paline ablatometriche la cui emersione varia in rapporto alla fusione o all'aumento dello spessore del ghiaccio rispetto all'anno precedente. Ogni palina è ritenuta rappresentativa di una data porzione di ghiacciaio. Nel corso dell'ultimo decennio si registra l'impiego di tecniche diverse per il computo della fusione glaciale, quali ad esempio, la fotogrammetria aerea, il lidar terrestre, le tecnologie GNSS, etc. La differenza tra accumulo e fusione, alla quale viene sommato il quantitativo residuo di neve invernale alla fine della stagione di ablazione, determina il bilancio di massa netto del ghiacciaio.
Per la raccolta dei dati sono necessarie due campagne di misura. La stima dell’accumulo, effettuata alla fine della stagione invernale (maggio-giugno), ha lo scopo di quantificare la neve accumulata, tramite la misurazione dello spessore del manto nevoso e della sua densità. La seconda campagna, effettuata a fine estate (settembre), ha lo scopo di quantificare le perdite per fusione di neve e ghiaccio (ablazione). Sulla superficie del ghiacciaio sono inserite diverse paline ablatometriche la cui emersione varia in rapporto alla fusione o all'aumento dello spessore del ghiaccio rispetto all'anno precedente. Ogni palina è ritenuta rappresentativa di una data porzione di ghiacciaio. Nel corso dell'ultimo decennio si registra l'impiego di tecniche diverse per il computo della fusione glaciale, quali ad esempio, la fotogrammetria aerea, il lidar terrestre, le tecnologie GNSS, etc. La differenza tra accumulo e fusione, alla quale viene sommato il quantitativo residuo di neve invernale alla fine della stagione di ablazione, determina il bilancio di massa netto del ghiacciaio.
Core set:
7EAP - Dati sull'ambiente
Periodicità di aggiornamento:
Annuale
Copertura spaziale:
Nazionale
Copertura temporale:
1967-2020
La misura del bilancio di massa è in fase diretta con l'andamento climatico per cui rappresenta un'informazione rilevante per la valutazione degli effetti del clima sui ghiacciai; tuttavia le serie storiche disponibili, generalmente poco estese, forniscono indicazioni relative soltanto al trend recente. Inoltre, sebbene i diversi ghiacciai possano essere considerati rappresentativi dei differenti settori climatici di appartenenza, il numero dei campioni è attualmente ridotto e, pur avendo un significato rilevante per l’analisi dei trend, non permette approfondimenti su scala locale. Relativamente alla comparabilità nel tempo e nello spazio, queste possono essere considerate entrambe ottime, in quanto la metodologia di costruzione dell'indicatore è rimasta invariata. |
Stato:
Scarso
Descrizione/valutazione dello stato:
Per l’anno idrologico 2019-2020 emerge un quadro negativo dai dati di bilancio di massa disponibili per i ghiacciai italiani analizzati (Figura 1).
Trend:
Negativo
Descrizione/valutazione del trend:
Per i corpi glaciali italiani in esame si verifica una generale tendenza alla deglaciazione e alla fusione, in particolare dal 1995 al 2020 per 6 corpi glaciali considerati a livello complessivo, il bilancio cumulato mostra perdite significative che ammontano da un minimo di oltre 19 metri di acqua equivalente per il ghiacciaio del Basòdino a un massimo di oltre 42 metri per il ghiacciaio di Caresèr, con una perdita di massa media annua pari a oltre un metro di acqua equivalente (Figura 2).
Commenti:
I dati di bilancio di massa costituiscono di fatto un'indicazione fondamentale per valutare lo "stato di salute" dei ghiacciai. Attualmente in Italia è monitorato un numero limitato di ghiacciai, spesso purtroppo con serie discontinue o di entità ridotta. Di conseguenza per l'elaborazione dell'indicatore sono stati considerati 7 corpi glaciali: nelle Alpi occidentali il ghiacciaio del Ciardoney; nelle Alpi centrali il Caresèr, con la più lunga serie storica, risalente al 1967, il Basòdino, lo Sforzellina e il Fontana Bianca; nelle Alpi orientali il Dosdè orientale e il Vedretta Pendente. I corpi glaciali scelti sono stati selezionati in funzione della presenza significativa di dati storici pubblicati e di sistemi di bilancio di massa attivati da operatori qualificati. Data la loro differente ubicazione sull'arco alpino, i diversi ghiacciai possono essere considerati rappresentativi dei differenti settori climatici. Dal punto di vista della correlazione con l'andamento climatico, sebbene l'informazione sul bilancio annuale possieda un valore intrinseco elevato, la risposta del ghiacciaio ai principali fattori climatici (temperatura e precipitazioni) risulta non sempre lineare in quanto le caratteristiche del singolo bacino glaciale possono incidere sul bilancio annuale in modo diverso: ad esempio, se nel caso del Basòdino il fattore caratterizzante sembra essere la presenza notevole di accumuli nevosi tardo invernali, per il Ciardoney la correlazione tra clima e bilancio sembra essere regolata anche da fattori quali la permanenza estiva del manto nevoso, la tipologia della neve invernale e la variazione dell'entità della radiazione solare diretta a parità di temperatura dell'aria. Nel complesso si delinea un quadro molto articolato, dove lo scioglimento dei ghiacciai rappresenta la risultante del fattore termico a cui si combinano le variazioni della distribuzione delle precipitazioni nel corso dell'anno e le condizioni climatiche peculiari (Figura 1)
Foglio1
Titolo Tabella 1: Bilancio di massa netto di alcuni ghiacciai italiani Fonte Comitato Glaciologico Italiano, Comitato Glaciologico Trentino SAT, Meteotrentino, Dip. Ingegneria Civile e Ambientale Università di Trento, Museo delle Scienze di Trento, Dip.ti TeSAF e Geoscienze dell'Università di Padova (Caresèr); Società Meteorologica Italiana (Ciardoney); G. Kappenberger (Basòdino); Comitato Glaciologico Italiano (Sforzellina e Dosdè orientale), Ufficio idrografico della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige (Fontana Bianca, Vedretta Pendente) Legenda Dal 2018, Il dato di massa, del Weißbrunnferner – Ghiacciaio di Fontana Bianca è stimato in base alle misure su solo 3 paline di monitoraggio (paline P9, P10 e P16) Tabella Anno Caresèr Ciardoney Basòdino Sforzellina Dosdé orientale Fontana Bianca* Vedretta Pendente mmWEQ 1967 −386 1968 247 1969 −5 1970 −631 1971 −650 1972 400 1973 −1,276 1974 −319 1975 145 1976 −268 1977 988 1978 79 1979 −182 1980 12 1981 −839 1982 −1,678 1983 −787 1984 −591 395 1985 −758 −600 1986 −1,138 −106 1987 −1,645 −920 −466 1988 −1,056 −970 −1,096 1989 −817 −570 1990 −1,578 −1,160 1991 −1,734 −1,210 1992 −1,199 −970 349 −770 −1,091 1993 −303 −410 −82 −286 −556 1994 −1,743 −1,100 444 −712 −955 1995 −1,081 −560 614 −728 −682 1996 −1,320 −370 166 −816 −1,250 −444 −534 1997 −920 −660 −209 −814 −219 −623 −12 1998 −2,240 −3,360 −1,074 −1,682 −466 −1,623 −1,210 1999 −1,800 −2,430 −444 −1,209 −1,269 −967 −541 2000 −1,610 −1,230 −782 −1,440 −1,000 −740 −1,379 2001 −250 160 590 382 300 395 48 2002 −1,149 −400 −360 −1,001 −1,100 −435 −1,294 2003 −3,317 −3,000 −2,040 −1,800 −1,800 −2,951 −2,078 2004 −1,562 −1,060 −490 −1,900 −1,600 −994 −427 2005 −2,005 −2,230 −1,172 −1,700 −1,400 −1,471 −963 2006 −2,093 −2,100 −2,501 −2,000 −1,500 −1,753 −1,780 2007 −2,746 −1,490 −902 −1,400 −1,400 −1,607 −2,154 2008 −1,851 −1,510 −1,168 −1,200 −1,246 −1,484 2009 −1,235 −490 130 −700 −622 −844 2010 −962 −830 −584 −798 −195 −134 2011 −1,922 −1,700 −1,000 −1,740 −1,580 −1,011 −1,800 2012 −2,460 −2,160 −1,369 −1,890 −1,931 −1,936 2013 −1,039 −690 82 −280 −47 −790 2014 −131 −560 −250 60 467 −113 2015 −2,475 −1,840 −1,550 −1,456 −1,291 −1,441 2016 −1,748 −1,800 −1,100 −1,068 −1,312 −1,258 2017 −2,747 −1,390 −1,250 −1,260 −1,880 −1,589 2018 −1,981 −1,450 −1,500 −1,242 −2,344 −2,229 2019 −1,432 −1,650 −331 −930 −976 −1,048 2020 −1,371 −780 −550 −1,420 −1,077 −1,896 - Titolo Figura 1: Bilancio di massa netto di alcuni ghiacciai italiani
Fonte Comitato Glaciologico Italiano, Comitato Glaciologico Trentino SAT, Meteotrentino, Dip. Ingegneria Civile e Ambientale Università di Trento, Museo delle Scienze di Trento, Dip.ti TeSAF e Geoscienze dell'Università di Padova (Caresèr); Società Meteorologica Italiana (Ciardoney); G. Kappenberger (Basòdino); Comitato Glaciologico Italiano (Sforzellina e Dosdè orientale), Ufficio idrografico della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige (Fontana Bianca, Vedretta Pendente)
Legenda * Dal 2018, Il dato di massa, del Weißbrunnferner – Ghiacciaio di Fontana Bianca è stimato in base alle misure su solo 3 paline di monitoraggio (paline P9, P10 e P16)
Note - Titolo Figura 2: Bilancio di massa cumulato di alcuni ghiacciai italiani
Fonte Comitato Glaciologico Italiano, Comitato Glaciologico Trentino SAT, Meteotrentino, Dip. Ingegneria Civile e Ambientale Università di Trento, Museo delle Scienze di Trento, Dip.ti TeSAF e Geoscienze dell'Università di Padova (Caresèr); Società Meteorologica Italiana (Ciardoney); G. Kappenberger (Basòdino); Comitato Glaciologico Italiano (Sforzellina ), Ufficio idrografico della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige (Fontana Bianca, Vedretta Pendente)
Legenda * Dal 2018, Il dato di massa, del Weißbrunnferner – Ghiacciaio di Fontana Bianca è stimato in base alle misure su solo 3 paline di monitoraggio (paline P9, P10 e P16)