Cambiamenti climatici

Un’attenta valutazione dei progressi verso la lotta ai cambiamenti climatici è fondamentale per capire come le diverse componenti di questa politica si sviluppano nel tempo e se il cambiamento va nella direzione desiderata. L’analisi di indicatori riguardanti lo stato del clima e la sua evoluzione costituisce la base informativa indispensabile per la valutazione della vulnerabilità e degli impatti dei cambiamenti climatici.
Sono presenti gli indicatori ISPRA che maggiormente possono contribuire a descrivere o a monitorare, parzialmente o integralmente le varie componenti dei vari aspetti dei cambiamenti climatici.

QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI INCENERITI E RECUPERATI ENERGICAMENTE E NUMERO DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO

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Nel 2023 sono stati avviati ad incenerimento circa 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui quasi 690 mila tonnellate (64,7% del totale) non pericolosi e quasi 376 mila tonnellate pericolosi (35,3% del totale). Gli impianti di incenerimento in esercizio che trattano tali rifiuti sono complessivamente 74, di cui 44 localizzati al Nord, 8 al Centro e 22 al Sud. In coerenza con la distribuzione del parco impiantistico, la parte prevalente dei rifiuti speciali è trattata negli impianti localizzati al Nord (82,6% del totale, con quasi 880 mila tonnellate), cui seguono le regioni del Sud, con il 15,4% (164 mila tonnellate) e quelle del Centro, con il 2% (circa 22 mila tonnellate).

 

EMISSIONI DI GAS SERRA (CO2 ,CH4 ,N2O,HFCS,PFCS,SF6 ):PROCAPITE E PIL

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L’indicatore rappresenta, nell'arco temporale 1990 - 2023, l’andamento delle emissioni di gas serra in Italia per abitante e rispetto al PIL. Si rileva una diminuzione per entrambi, accentuata dalla crescita della popolazione e del PIL, che evidenziano dunque un disaccoppiamento tra determinanti e pressioni.

PERDITE ECONOMICHE DOVUTE AL CLIMA

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L'indicatore descrive l'andamento delle perdite economiche pro capite registrate in Italia a causa di eventi meteorologici e climatici.

Dal 1990 al 2023, l’Italia ha subito perdite economiche sempre più ingenti a causa degli eventi estremi legati al cambiamento climatico. Il trend ha mostrato un'accelerazione netta a partire dal 2017: rispetto al 2016, il valore pro-capite delle perdite economiche è raddoppiato, e nel 2023 è addirittura quintuplicato, segnando il picco massimo dell’intera serie storica. Questo dato colloca l’Italia, dal 2017 in poi, ben al di sopra della media europea.

Le cause di queste perdite sono da ricercarsi principalmente nelle caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio italiano, che lo rendono particolarmente vulnerabile a frane e alluvioni. A ciò si aggiunge l' urbanizzazione, che trasforma le città in veri e propri "hot spot" climatici, aggravando l’impatto degli eventi estremi. Siccità prolungate, alluvioni, frane, ondate di calore e incendi boschivi hanno provocato gravi conseguenze: dalla perdita di vite umane a danni ad abitazioni, infrastrutture, attività agricole e carenza di risorse idriche.

ENTITÀ DEGLI INCENDI BOSCHIVI

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Il fenomeno degli incendi boschivi, analizzato sulla base dei dati raccolti dal 1970 al 2023 dal Corpo Forestale dello Stato, ora CUFA dell'Arma dei Carabinieri, presenta un andamento altalenante, con anni di picco (1993, 2007, 2017, 2021) che si alternano ad anni di attenuazione (2013, 2014, 2018). La presenza degli incendi all’interno delle Aree Protette è alta, con valori eccezionalmente elevati in alcune annate, come il 2021 o il 2022, in cui sono stati percorsi dal fuoco, rispettivamente 26.507 e 11.101 ettari. Molto alta l’incidenza degli incendi di origine volontaria, che rappresentano circa la metà degli eventi registrati, arrivando in alcuni anni a superare il 60% (2012, 2014, 2015, 2016, 2020). 

EMISSIONI DI GAS SERRA (CO2, CH4, N2O, HFCS, PFCS, SF6): DISAGGREGAZIONE SETTORIALE

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore rappresenta la serie storica delle emissioni di gas serra nazionali dal 1990 al 2022, per settore di provenienza. Dall’analisi dei dati si registra, nel 2022, una riduzione sensibile delle emissioni rispetto al 1990 (-21%), spiegata dalla recessione economica che ha frenato i consumi negli ultimi anni ma anche da un maggiore utilizzo di energie rinnovabili, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 provenienti dal settore energetico (-20 % rispetto al 1990).

INTENSITÀ DI EMISSIONE DI ANIDRIDE CARBONICA NELL’INDUSTRIA RISPETTO AL VALORE AGGIUNTO

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore di efficienza, elaborato per gli anni dal 1990 al 2020, esprime le emissioni di anidride carbonica per unità di valore aggiunto nell’industria manifatturiera ed edilizia in Italia. La consistente riduzione dell’intensità di emissione negli anni (-48% tra il 1990 e il 2020) è indice del miglioramento del livello di efficienza raggiunta dall’industria manifatturiera ed edilizia in Italia.

STRATEGIE E PIANI DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Data aggiornamento scheda:

Le Strategie e i Piani regionali di Adattamento sono lo strumento principale a disposizione delle regioni per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e implementare azioni finalizzate a ridurre le vulnerabilità dei territori. In Italia, le strategie e i piani regionali adottati sono ancora molto pochi. Nonostante manchino un quadro normativo cogente e un contesto di riferimento programmatico nazionale, si rilevano tuttavia iniziative, progetti e studi climatici e di vulnerabilità che si auspica portino verso percorsi di approvazione prima di Strategie e poi di Piani di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Il problema dei cambiamenti climatici impone, infatti, che vengano definite e realizzate con urgenza azioni concrete volte a rendere i territori più resilienti.