Descrizione 1
Irma Lupica
Nel 2022 sono stati avviati a incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui circa 699 mila tonnellate (63% del totale) non pericolosi e oltre 409 mila tonnellate pericolosi (37% del totale). Il numero totale degli impianti che hanno ricevuto rifiuti speciali è pari a 70, 27 dei quali autorizzati principalmente al trattamento di rifiuti urbani. La gran parte degli impianti è localizzata al Nord (43) mentre al Centro e al Sud sono presenti, rispettivamente, 7 e 20 impianti. Coerentemente con la distribuzione del parco impiantistico la parte prevalente dei rifiuti speciali è trattata negli impianti localizzati al Nord (83,9% del totale con oltre 929 mila tonnellate), cui seguono le regioni del Sud con il 13,8% (oltre 153 mila tonnellate) e del Centro con il 2,3% (25 mila tonnellate).
Si definisce "impianto di incenerimento" qualsiasi unità e attrezzatura tecnica, fissa o mobile, destinata al trattamento termico di rifiuti con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. L’indicatore in esame misura le quantità (espressa in tonnellate) di rifiuti speciali trattati in impianti di incenerimento e il relativo numero di impianti presenti sul territorio.
L'indicatore consente di conoscere le quantità di rifiuti speciali destinati all’incenerimento e il numero di impianti presenti sul territorio nazionale; consente di effettuare comparazioni tra diverse realtà territoriali e di fornire supporto nei processi decisionali e nelle politiche ambientali.
Il riferimento normativo comunitario, in materia di incenerimento dei rifiuti, è la Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) che è stata recepita in ambito nazionale nel titolo III bis della Parte IV del Codice ambientale (D.Lgs. 152/06). Tale Direttiva regola in maniera completa l’incenerimento e il coincenerimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi a partire dalla realizzazione degli impianti, comprendendo anche le diverse fasi dell’attività di incenerimento dal momento della ricezione dei rifiuti fino allo smaltimento dei residui. In particolare, il decreto detta specifiche disposizioni in materia di: valori limite di emissione; metodi di campionamento, di analisi e di valutazione degli inquinanti derivanti dagli impianti di incenerimento e di coincenerimento dei rifiuti; criteri e norme tecniche generali riguardanti le caratteristiche costruttive, funzionali e gestionali degli impianti di incenerimento e di coincenerimento, con particolare riferimento alle esigenze di assicurare una protezione integrata dell’ambiente contro le emissioni causate da detti impianti; criteri temporali di adeguamento alle nuove disposizioni degli impianti esistenti. La Decisione 2019/2010/UE della Commissione ha stabilito le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per l'incenerimento dei rifiuti che fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione, compresi i valori limite di emissione in condizioni di esercizio normali, per le installazioni di cui al capo II della Direttiva 2010/75/UE (AIA).
Descrizione 2
ISPRA - Rapporto rifiuti speciali 2024
Nessuna limitazione
Nessuna
Qualificazione dati
Modello Unico di dichiarazione Ambientale MUD ISPRA - Catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it).
Nazionale, Regionale
2011-2022
Qualificazione indicatore
L'indicatore misura la quantità di rifiuti speciali inceneriti in Italia. L'informazione viene fornita disaggregata rispetto alle diverse tipologie di rifiuto, ovvero rifiuti speciali pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi trattati in impianti di incenerimento. Inoltre, vengono forniti i quantitativi inceneriti sia con un dettaglio di singolo impianto sia a livello regionale. La base informativa è costituita dai dati contenuti nel Modello Unico di Dichiarazione Ambientale comunicato da parte dei soggetti individuati dall'articolo 189 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006 alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. L’indicatore misura anche il numero di impianti di incenerimento dei rifiuti speciali.
Nel 2022 sono stati avviati a incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui circa 699 mila tonnellate (63% del totale) non pericolosi e oltre 409 mila tonnellate (37% del totale) pericolosi (Tabella 1). Il numero totale degli impianti che hanno ricevuto rifiuti speciali è pari a 70, 27 dei quali autorizzati principalmente al trattamento di rifiuti urbani (Tabella 3).In Italia l'incenerimento dei rifiuti speciali è una modalità di smaltimento poco diffusa, nel 2022 è pari allo 0,6% sul totale gestito (178 milioni di tonnellate). Rispetto al 2021, si registrano un lieve aumento delle quantità dei rifiuti speciali incenerite (0,4%, circa 5 mila tonnellate) (Tabella 1) e una diminuzione del numero di impianti (-5,4%, -4 unità) (Tabella 3).
Nel periodo 2011-2022, nonostante il numero di impianti si riduca di 30 unità i rifiuti speciali inceneriti crescono del 47,8% (Tabelle 1, 3 e Figura1).
Dati
Tabella 1: Quantità di rifiuti speciali inceneriti in Italia, per tipologia di rifiuto
ISPRA
Tabella 2: Quantità di rifiuti speciali totali (RS) e speciali pericolosi (RSP) inceneriti in Italia
ISPRA
Tabella 3: Numero di impianti di incenerimento per rifiuti speciali
ISPRA
Tabella 4: Quantità di rifiuti speciali utilizzati in impianti di incenerimento con recupero di energia (R1) – (2022)
ISPRA
Nel 2022 sono stati avviati a incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali trattate sia in impianti di incenerimento di rifiuti speciali sia in impianti dedicati, prevalentemente, al trattamento di rifiuti urbani e autorizzati dalle autorità competenti come impianti di smaltimento (D10) e/o come impianti di recupero energetico (R1), ai sensi della nota 4 dell’allegato C del D.Lgs. 152/06. In particolare, sono state trattate con l’operazione di recupero R1 circa 626 mila tonnellate di rifiuti speciali (Tabella 4). Gli impianti di incenerimento di rifiuti speciali presenti sul territorio nazionale, nel 2022, sono complessivamente 70, di cui 43 localizzati al Nord, 7 al Centro e 20 al Sud (Tabella 3).
I dati regionali, infatti, mostrano che in Lombardia sono inceneriti il 50,5% del totale dei rifiuti speciali trattati in Italia e il 45,5% dei rifiuti pericolosi, mentre in Emilia-Romagna sono inceneriti il 17,3% dei rifiuti speciali trattati e il 9,8% di quelli pericolosi (Tabella 2). Rispetto al 2021, le quantità di rifiuti speciali pericolosi presentano una flessione del 9% mentre quelle relative ai rifiuti non pericolosi aumentano del 6,9% (Tabella 1 e Figura 1).