Descrizione 1
Giovanni Finocchiaro, Silvia Iaccarino
L’indicatore permette di quantificare la capacità ricettiva degli esercizi alberghieri, delle strutture complementari e dei bed and breakfast presenti sul territorio. Nonché stimare il grado di utilizzo delle strutture alberghiere. Nel 2023, l’indice di utilizzazione netta alberghiera raggiunge il 51,5%, valore più alto dal 1995.
L'indicatore riporta le principali informazioni concernenti l'offerta turistica, prendendo in esame la capacità degli esercizi ricettivi, in termini di numero di esercizi e di posti letto, nonché la densità per km2. Gli esercizi ricettivi sono suddivisi in - alberghieri: comprendono gli alberghi (indipendentemente dalla categoria) e le residenze turistico alberghiere; - complementari: comprendono campeggi e villaggi turistici, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (case e appartamenti per vacanze, esercizi di affittacamere, attività ricettive in esercizi di ristorazione, unità abitative ammobiliate per uso turistico, residence, locande), alloggi agrituristici (locali situati in fabbricati rurali nei quali viene dato alloggio a turisti da imprenditori agricoli singoli o associati), altri esercizi (ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini, bivacchi fissi, rifugi escursionistici o rifugi albergo, rifugi sociali d'alta montagna, foresterie per turisti) e bed and breakfast (strutture ricettive che offrono un servizio di alloggio e prima colazione per un numero limitato di camere e/o posti letto. È stimato il grado di utilizzo di una struttura, in un determinato periodo, rispetto alla sua potenzialità massima, mediante l'indice di utilizzazione netta, definito come il rapporto tra le presenze (P) registrate negli esercizi e il numero di giornate letto di effettiva apertura (Ge) degli esercizio alberghieri (escluse le chiusure stagionali, per restauro o altre chiusure temporanee), dove Ge è dato dal prodotto del numero di giorni di apertura dell'esercizio (ge) per il numero di posti letto L [ I=P/(Ge)*100= P/( ge *L) *100].
Quantificare la capacità ricettiva degli esercizi alberghieri, delle strutture complementari e dei bed and breakfast presenti sul territorio e la loro distribuzione.
L'indicatore non ha riferimenti diretti con specifici elementi normativi.
Descrizione 2
ISTAT, vari anni, Statistiche del turismo
Censimento delle seconde case
Qualificazione dati
http://dati.istat.it/ (SERVIZI/TURISMO)
http://demo.istat.it/
Nazionale, Regionale
1990-2023
Qualificazione indicatore
Rapporto, percentuale e variazione. Indice di utilizzazione netta, è dato dal rapporto tra le presenze (P) registrate negli esercizi e il numero di giornate letto di effettiva apertura (Ge) degli esercizio alberghieri (escluse le chiusure stagionali, per restauro o altre chiusure temporanee), dove Ge è dato dal prodotto del numero di giorni di apertura dell'esercizio (ge) per il numero di posti letto I=P/Ge)*100= P/( ge *L) *100.
Nel 2023 le infrastrutture turistiche presentano una crescita annuale in termini di numerosità degli esercizi ricettivi complessivi (2,2%), rilevabile soprattutto nelle categorie “alloggi in affitto” (10%) e “alloggi agro-turistici” (2,5%). La categoria dei bed and breakfast è ancora in calo rispetto al 2022 (-1,3%). Flebile calo del numero degli alberghi (-0,7%). Il numero dei posti letto segue la stessa dinamica, complessivamente pressoché costante (+0,1%)(Tabella 1).
L’indice dell’utilizzazione netta alberghiera cresce, non solo recuperando il biennio pandemico, ma presentando il valore record degli ultimi 28 anni oggetto di registrazione, attestandosi al 51,5% (Tabella 5). Questo comporta una maggiore efficienza delle risorse (ottimizzazione dell’uso dell’energia e dell’acqua), una riduzione degli sprechi alimentari, per contro potrebbero aumentare le pressioni ambientali, tuttavia con una gestione attenta e l'adozione di pratiche sostenibili, gli alberghi possono mitigare gli impatti negativi e contribuire positivamente alla sostenibilità ambientale.
Dal 2002 al 2023, in Italia, si registra una crescita complessiva del numero dei posti letto per km2, raggiungendo 17,2 letti/km2. In termini di numero di esercizi, la densità resta immutata per gli alberghi (0,11 esercizi/km2), mentre per i complementari ritorna e supera i valori pre COVID (0,54 esercizi/km2) (Tabella 3). Tuttavia, considerando solo le infrastrutture turistiche che hanno un peso maggiore sul territorio, quali alberghi, campeggi e alloggi agrituristici, tra il 1990 e il 2023, si osserva un aumento sia del numero degli esercizi (40,8%) sia del numero dei posti letto (23%).
Considerando l’indice di ricettività (Tabella 6), ossia la capacità di ospitare turisti rispetto al numero di residenti, ovvero, una misura per quantificare la moltiplicazione teorica della popolazione nel periodo di afflusso turistico, non si rilevano grandi variazioni. Emerge, comunque, l’ampia offerta ricettiva di alcune regioni, con valori notevolmente più alti del dato nazionale. L’indice annualmente è sempre inferiore a 100, quindi l'afflusso di turisti non supera la popolazione residente, tuttavia in alcune regioni e probabilmente in specifici periodi dell’anno, è importante che i territori continuino a implementare pratiche sostenibili per gestire il turismo e proteggere l'ambiente.
Dati
Tabella 1: Capacità degli esercizi alberghieri, degli esercizi complementari e dei Bed and Breakfast in Italia
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT
a La voce "Alloggi in affitto iscritti al REC" dall'anno 2000 viene denominata "Alloggi in affitto" e include tutte le tipologie di alloggio in affitto gestite in forma imprenditoriale;b Gli alloggi agro-turistici negli anni 1990-1995 sono inclusi nella voce "Altri esercizi"; c Ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini e simili. Dal 1990 al 1995 sono inclusi anche gli alloggi agro-turistici; d Dal 2002 la tipologia "Bed and Breakfast" non viene più inserita nella voce "Altri esercizi", ma è rilevata separatamente; e Le variazioni annue delle variabili relative alla capacità delle strutture ricettive possono incorporare l’effetto spurio di revisioni straordinarie degli archivi degli esercizi ricettivi utilizzati dagli enti periferici del turismo che forniscono i dati di base. Tali processi di revisione e aggiornamento riguardano prevalentemente gli “Alloggi in affitto”, gli “Alloggi agro-turistici” e le “Altre strutture ricettive”; f In Friuli-Venezia Giulia e in Campania si rileva una una discontinuità nei dati sugli esercizi extra-alberghieri, poiché sono state effettuate modifiche nei meccanismi di raccolta e di classificazione dei dati. Per la Calabria i dati sono al 2010, perché l'Ente Intermedio di rilevazione non ha trasmesso i dati per il 2011
Tabella 2: Capacità degli esercizi ricettivi, per tipologia di esercizio e per regione (2022)
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT
a La voce "Alloggi in affitto iscritti al REC" dall'anno 2000 viene denominata "Alloggi in affitto" e include tutte le tipologie di alloggio in affitto gestite in forma imprenditoriale; b Dal 2002 la tipologia "Bed and Breakfast" non viene più inserita nella voce "Altri esercizi", ma è rilevata separatamente; - = il fenomeno non esiste oppure esiste e viene rilevato, ma i casi non si sono verificati
Tabella 3: Densità degli esercizi ricettivi
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT
Tabella 4: Densità degli esercizi ricettivi per regione e provincia autonoma (2022)
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT
Tabella 5: Indice di utilizzazione netta degli esercizi alberghieri per regione e provincia autonoma
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT
a LAZIO: Replicati i dati per il comune di Roma con quelli dell'ultimo anno disponibile, mesi gennaio-dicembre. b LAZIO: Replicati i dati per la provincia di Roma con quelli dell'ultimo anno disponibile, mesi gennaio-dicembre. c LAZIO: Replicati i dati per la regione con quelli dell'ultimo anno disponibile, mesi gennaio-dicembre. d SICILIA:Replicati i dati per le province di Messina e Ragusa con quelli dell'ultimo anno disponibile, mesi gennaio-dicembre. e SICILIA:Replicati i dati per il comune di Palermo con quelli dell'ultimo anno disponibile, mesi gennaio-dicembre. f SARDEGNA:Replicati i dati per le province di Olbia-Tempio, Medio-Campidano, Ogliastra e Carbonia-Iglesias con quelli dell'ultimo anno disponibile, mesi gennaio-dicembre. g ITALIA:Il calcolo risente delle precedenti note a-b-c-d-e-f
Figura 2: Variazione del numero di posti letto negli esercizi alberghieri e complementari
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT
La linea tratteggiata relativa agli esercizi complementari indica l'esclusione dei Bed and Breakfast, fino all'anno 2001 inclusi in tale tipologia di esercizio
I totali riportati nelle tabelle possono risentire di lievi differenze dovute all'arrotondamento.
La capacità totale degli esercizi ricettivi a livello nazionale aumenta nel 2023, rispetto all’anno precedente, , sia in termini di numero di esercizi (2,2%) sia di posti letto 0,1%) (Tabella 1).
Nel 2023, in Italia si rilevano 17,2 posti letto/km2, in crescita dal 2002. Per il totale degli esercizi ricettivi, la densità resta invariata; nel dettaglio, si registrano valori pari a 0,11 esercizi alberghieri/km2e 7,39 posti letto/km2, mentre per gli esercizi complementari, 0,54 esercizi/km2 e 9,3 posti letto/km2 (Tabella 3).
A livello regionale permane una situazione simile all’anno precedente, sono sempre Provincia autonoma di Bolzano e Veneto a detenere i valori più alti di densità, rispettivamente 33,8 posti letto/km2 e 31,9 posti letto/km2 (Tabella 4).
Relativamente all'indice di utilizzazione netta, crollato nel 2020 al 29,7% a causa della pandemia, nel 2023 arriva al51,5%. Nonostante il netto miglioramento della situazione al livello nazionale, rispetto al 2022, alcune regioni e province autonome mostrano un calo (Friuli-Venezia Giulia, Trento, Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Veneto), mentre Trentino-Alto Adige, Lazio e Sardegna registrano le crescite maggiori tra gli 11 e i 15 punti percentuali in più (Tabella 5).