CONTROLLI CITES
Data aggiornamento scheda:The number and outcomes of inspections carried out over the last 14 years (2010-2023) to verify compliance with the Washington Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (CITES) are analyzed. The indicator shows a rise in offenses in recent years.
Over the last six years (2018-2023), the total number of offenses increased from an average of 299 (2012-2017) to 769. In 2023a total of 4,063 inspections were conducted, identifying 769 offenses, of which 483 were administrative violations and 286 were criminal offenses, leading to fines amounting to €1,471,412 for administrative infractions.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE SPECIE TUTELATE DALLA DIRETTIVA UCCELLI (2009/147/CE)
Data aggiornamento scheda:This indicator provides a national overview of the conservation status of 268 breeding bird species assessed in the reporting under Article 12 of the Birds Directive 2009/147/EC. The assessment includes species of community interest listed in Annexes I and II of the Directive, as well as those that justify the designation of Special Protection Areas (SPAs).
At the national level, the percentage of species with a favourable conservation status increased from 51% (reporting period 2007-2012) to 56% (reporting period 2013-2018). However, this increase was insufficient to meet the target set by the EU Biodiversity Strategy 2020 (76%).
The short-term population trends, which reflect processes occurring in the last decade, indicate that 46% of species are increasing or stable, while nearly 25% of species are in decline (the population trend of the other 33% remains unknown). Regarding short-term trends in distribution range, the proportion of declining species is lower, as only the most severe declines result in range contractions: 21% of species show a contraction, while the remaining 79% have stable or expanding ranges.
CONSISTENZA E LIVELLO DI MINACCIA DI SPECIE VEGETALI
Data aggiornamento scheda:L’Italia ospita un patrimonio floristico di grande rilievo per ricchezza di specie e sottospecie (2.815 licheni, 1.209 briofite e 8.241 entità vascolari native) e per valore biogeografico. Secondo i dati aggiornati all’aprile 2024, il 20,65 % delle 8.241 entità della flora vascolare italiana (pari a 1.702 entità) è endemica, ovvero esclusiva del nostro territorio, e di queste, 1.128 sono anche esclusive regionali, cioè con areale ristretto a una sola regione. L’indicatore mostra anche lo stato di rischio IUCN della nostra flora per un contingente di 2.430 entità vascolari (che rappresentano il 29,5% della flora vascolare italiana), per le quali sono identificate anche le pressioni prevalenti. Purtroppo, lo stato di conservazione non può essere considerato soddisfacente poiché delle 2.430 entità vascolari valutate dalle Liste Rosse italiane il 2,2% (pari a 54 entità) sono estinte o probabilmente estinte e il 24,3% (590 entità) è a rischio di estinzione. Le pressioni antropiche correlate ai cambiamenti di uso del suolo continuano ad agire sul nostro territorio e rappresentano uno dei maggiori driver del rischio di estinzione delle specie vegetali. La Lista Rossa della flora vascolare indica tra le pressioni più rilevanti le modifiche dei sistemi naturali (il 39% dei 2.430 taxa valutati sono soggetti a questa forma di pressione), lo sviluppo agricolo (27%) e residenziale (27%) e il disturbo antropico diretto sugli ambienti naturali (20%).
CONTROLLI CITES
Data aggiornamento scheda:Vengono analizzati numero ed esito dei controlli effettuati negli ultimi 14 anni (2010-2023) per verificare il rispetto della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES - Convention on International Trade in Endangered Species of wild fauna and flora). L’indicatore mostra la crescita del numero di illeciti negli ultimi anni. Negli ultimi 6 anni (2018-2023) gli illeciti totali sono passati da una media di 769, ai 299 dei 6 anni precedenti (2012-2017). Nel 2023 sono stati eseguiti 4.063 accertamenti, rilevando 769 illeciti totali, di cui 483 amministrativi e 286 penali, e sanzionando un importo pari a 1.471.412 euro per illeciti amministrativi.
DIFFUSIONE DI SPECIE ALLOCTONE ANIMALI E VEGETALI
Data aggiornamento scheda:L'indicatore fornisce un quadro dell'attuale presenza in Italia delle specie alloctone animali e vegetali, attraverso la loro consistenza numerica, mostrando i trend di introduzione nel territorio nazionale nell'ultimo secolo, il tasso medio annuo di introduzione (numero medio di nuove specie alloctone introdotte ogni anno), i vettori di ingresso (secondo le categorie CBD) e la distribuzione delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. Il numero di specie alloctone in Italia è in progressivo e costante aumento. Sulla base dei dati attualmente disponibili le specie esotiche introdotte nel nostro Paese sono state quasi 3.800, di cui 3.659 attualmente presenti sul territorio. Il numero medio di specie introdotte per anno è aumentato in modo esponenziale nel tempo, passando da 6 specie/anno degli anni ’70, a 16 specie/anno nello scorso decennio, per arrivare alle quasi 30 specie/anno nel decennio in corso. Anche l’andamento del numero cumulato di specie introdotte in Italia a partire dal 1900 conferma questo andamento esponenziale, con un aumento in 120 anni di oltre il 500%.
FRAMMENTAZIONE DEL TERRITORIO NATURALE E AGRICOLO
Data aggiornamento scheda:Territorial fragmentation is the process that leads to a progressive reduction in the area of natural and semi-natural environments and an increase in their isolation. This process, which transforms large land patches into smaller and more isolated parts, is primarily driven by urban expansion phenomena, which can take more or less sustainable forms, and the development of infrastructure networks aimed at improving connections between urbanized areas through linear works. In 2023, 42.34% of the national territory was classified as highly and very highly fragmented. The regions with the largest areas of very high fragmentation are Veneto (39.98%), Lombardia (33.57%), Emilia-Romagna (25.87%), and Campania (25.69%). This data confirms the strong correlation between fragmentation and urbanization density.
FRAMMENTAZIONE DEL TERRITORIO NATURALE E AGRICOLO
Data aggiornamento scheda:La frammentazione del territorio è il processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e seminaturali e un aumento del loro isolamento. Tale processo, responsabile della trasformazione di patch di territorio di grandi dimensioni in parti di territorio di minor estensione e più isolate, è frutto principalmente dei fenomeni di espansione urbana che si attuano secondo forme più o meno sostenibili e dello sviluppo della rete infrastrutturale volta a migliorare il collegamento delle aree urbanizzate mediante opere lineari. Il 42,34% del territorio nazionale risulta nel 2023 classificato a elevata e molto elevata frammentazione. Le regioni con maggior superficie a frammentazione molto elevata sono Veneto (39,98%), Lombardia (33,57%), Emilia-Romagna (25,87%) e Campania (25,69%). Tale dato conferma la stretta corrispondenza tra frammentazione e densità di urbanizzazione.
STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI DI UCCELLI MIGRATORI
Data aggiornamento scheda:The indicator provides an overview of the health status of common migratory passerine bird populations in Europe by assessing their resilience to climate change. Rising spring temperatures due to global warming trigger an earlier onset of vegetation growth which in turn leads to, an earlier peak in insect availability. If migratory birds do not adjust their arrival at breeding sites accordingly, they may struggle to find sufficient prey to feed their chicks. A failure to anticipate migration timing translates into lower resilience to climate change, ultimately threatening population survival.
This study examines the temporal variation in the arrival dates of migratory passerines at stopover sites used after crossing the Sahara and the Mediterranean Sea during their spring migration from Africa to European breeding grounds. Based on the analysis of migration timing for 10 bird species recorded at 26 ringing stations participating in ISPRA’s Piccole Isole Project over a 36-year period (1988–2023), the study found that 40% of the species exhibitmigration shifts that are too slow (advancing by only about one day every seven or more years) to effectively counteract the impacts of climate change.
INDICE DI COPERTURA VEGETALE MONTANA (MOUNTAIN GREEN COVER INDEX)
Data aggiornamento scheda:L’indice valuta la percentuale di copertura vegetale in aree montane, definite in accordo con le sei classi altimetriche con quote superiori a 300 m s.l.m. proposte dalla FAO nel 2015 (UNEP- WCMC). Il dato è espresso in termini di superficie vegetale montana totale e con riferimento alla distinzione tra superfici naturali e superfici agricole.
Dall’analisi emerge una significativa presenza di aree vegetate soprattutto nelle classi 5 e 6, ossia tra 300 e 1.500 m s.l.m. I cambiamenti riscontrati sono per la maggior parte associabili a una riduzione delle aree vegetate, mentre si registrano degli aumenti nelle fasce a quota maggiore, con un massimo di poco più di 1.800 ettari in Veneto e di poco superiore ai 1.000 ettari in Lombardia. Significativi anche gli aumenti di copertura vegetale montana nelle Marche e in Toscana, che, insieme a Lombardia e Veneto, sono le uniche regioni a mostrare un aumento complessivo di aree verdi montane, al netto delle riduzioni.
INDICE DI COPERTURA VEGETALE MONTANA (MOUNTAIN GREEN COVER INDEX)
Data aggiornamento scheda:The index evaluates the percentage of vegetation cover in mountain areas, defined according to the six altitude classes with elevations above 300 m above sea level proposed by FAO in 2015 (UNEP-WCMC). The data is expressed in terms of total mountain vegetation area and with reference to the distinction between natural and agricultural areas.
The analysis reveals a significant presence of vegetated areas, especially in classes 5 and 6, which are between 300 and 1,500 m above sea level. The changes observed are mostly associated with a reduction in vegetated areas, while increases are recorded in higher altitude bands, with a maximum of just over 1,800 hectares in Veneto and slightly more than 1,000 hectares in Lombardia. Significant increases in mountain vegetation cover are also found in Marche and Tuscany, which, together with Lombardia and Veneto, are the only regions showing an overall increase in mountain green areas, net of reductions.
SPESA PRIMARIA PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE, USO E GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI IN RIFERIMENTO ALLA BIODIVERSITA'
Data aggiornamento scheda:In 2022, Italy's primary environmental expenditure increased by 163% compared to 2021, reflecting a greater political interest in environmental issues. However, the share of key sectors (biodiversity and landscape protection, forest and wildlife management) in total environmental spending declined from 9.1% to 4.2%.
Despite the increase in available resources, spending capacity varies across sectors, with efficiency rates ranging from 88.5% for biodiversity to 69.1% for forest management. This trend highlights the need to optimize investments to ensure the protection of natural heritage, in alignment with the sustainable development goals of the 2030 Agenda.
CONSISTENZA E LIVELLO DI MINACCIA DI SPECIE VEGETALI
Data aggiornamento scheda:Italy hosts a remarkable floristic heritage, both in terms of species and subspecies richness (2,815 lichens, 1,209 bryophytes, and 8,241 native vascular entities) and biogeographical value. Of the 8,241 Italian vascular plant,1,702 species (equal to 20.65%) are endemic, meaning they exist exclusively in the country. Among these, 1,128 species are regionally endemic, with their range restricted to a single Italian region (data updated to April 2024).
The indicator also highlights the IUCN risk status of 2,430 vascular plant entities (representing 29.5% of Italy’s vascular flora), identifying the main threats affecting them. Unfortunately, the overall conservation status cannot be considered satisfactory: 2.2% (54 species) of the 2,430 evaluated entities are extinct or likely extinct; 24.3% (590 species) are at risk of extinction.
Human-induced pressures related to land-use changes represent a major driver of plant species extinction risk. The Red List of vascular flora identifies the most critical pressures affecting species: Modification of natural systems (39% of the 2,430 assessed taxa are subject to this pressure);
Agricultural development (27%); Residential development (27%); Direct human disturbance in natural environments (20%).
SPESA PRIMARIA PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE, USO E GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI IN RIFERIMENTO ALLA BIODIVERSITA'
Data aggiornamento scheda:Nel 2022, la spesa primaria per l’ambiente in Italia è aumentata del 163% rispetto al 2021, riflettendo un maggiore interesse politico per le questioni ambientali. Tuttavia, l’incidenza dei settori chiave (protezione della biodiversità e del paesaggio, gestione delle foreste e della fauna selvatica) sul totale della spesa ambientale è calata dal 9,1% al 4,2%. Nonostante un incremento delle risorse disponibili, la capacità di spesa varia tra i settori, con coefficienti che vanno dall’88,5% per la biodiversità al 69,1% per la gestione forestale. Questo andamento sottolinea la necessità di ottimizzare gli investimenti per garantire la tutela del patrimonio naturale, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
DIFFUSIONE DI SPECIE ALLOCTONE ANIMALI E VEGETALI
Data aggiornamento scheda:The indicator provides an overview of the current presence of alien animal and plant species in Italy through quantitative data, showing the temporal trends of introduction in Italy over the last century, the average annual introduction rate (average number of new alien species introduced each year), the pathways (according to CBD categories), and the distribution of invasive alien species of Union concern. The number of alien species in Italy is progressively and constantly increasing. Based on currently available data, nearly 3,800 exotic species have been introduced into our country, of which 3,659 are currently present in the territory. The average number of species introduced per year has increased exponentially over time, increasing from 6 species/year in the 1970s to 16 species/year in the last decade,reaching nearly 30 species/year in the current decade. The cumulative number of species introduced in Italy since 1900 also confirms this exponential trend, with an increase of over 500% in 120 years.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE SPECIE TUTELATE DALLA DIRETTIVA UCCELLI (2009/147/CE)
Data aggiornamento scheda:L’indicatore fornisce un quadro nazionale sullo stato di conservazione delle 268 specie di uccelli nidificanti valutate nel processo di rendicontazione ex art.12 della Direttiva Uccelli 2009/147/CE. Tra queste, sono incluse le specie di interesse comunitario elencate negli Allegati I e II della Direttiva, nonché quelle specie che giustificano la designazione delle Zone a Protezione Speciale (ZPS). Il risultato dell’indicatore a livello nazionale vede un aumento dal 51% (ciclo di rendicontazione 2007-2012) a 56% (ciclo rendicontazione 2013-2018) di specie con uno stato di conservazione favorevole sul totale delle specie. Tale incremento non ha consentito comunque di soddisfare l’obiettivo posto dalla Strategia per la Biodiversità 2020 dell’Unione Europea (76%). Lo stato di conservazione dell'avifauna italiana nidificante può essere, inoltre, valutato attraverso i trend di popolazione a breve termine, che riflettono i processi in atto nell'ultimo decennio: il 46% delle specie presenta un incremento di popolazione o stabilità demografica, mentre quasi un quarto delle specie risulta in decremento (il restante 33% presenta un andamento di popolazione sconosciuto). Per ciò che concerne, invece, i trend a breve termine dell’estensione d'areale di distribuzione, la frequenza delle specie in diminuzione è minore, poiché solo i casi di declino più marcato portano anche a contrazioni di areale: il 21% delle specie mostra una riduzione di areale, mentre il restante 79% presenta un trend di areale stabile o in aumento.
STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI DI UCCELLI MIGRATORI
Data aggiornamento scheda:L'indicatore fornisce un quadro dello stato di salute delle popolazioni di uccelli passeriformi migratori comuni in Europa attraverso una valutazione della resilienza delle specie migratrici al cambiamento climatico. L’aumento delle temperature primaverili dovute al riscaldamento globale comporta un anticipo stagionale dell’attività vegetativa e quindi del picco di presenza di insetti. Di conseguenza, se i migratori non anticipano in ugual misura l’arrivo ai siti riproduttivi non trovano abbondanza di prede nel momento in cui devono alimentare i pulcini. Un mancato anticipo della data di migrazione si traduce quindi in una bassa resilienza delle popolazioni migratrici ai cambiamenti climatici, con effetti negativi sulla loro sopravvivenza. Viene quindi analizzatala la variazione temporale della data di arrivo dei passeriformi migratori presso i siti di sosta utilizzati dopo l’attraversamento del Sahara e del Mar Mediterraneo durante il viaggio primaverile dall’Africa verso i siti riproduttivi europei. Sulla base dell’analisi della data di migrazione di 10 specie di uccelli contattate in 26 stazioni di inanellamento aderenti al Progetto Piccole Isole di ISPRA nel periodo 1988-2023 (36 anni), si rileva che il 40% delle specie prese in considerazione mostra un anticipo della data di migrazione troppo lento (di circa 1 giorno ogni 7+ anni) per essere definito sufficiente a contrastare gli effetti del cambiamento climatico.