Consumi energetici nei trasporti

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L'indicatore quantifica il consumo di combustibili nel settore dei trasporti, al fine di contenerlo e/o diversificarlo. I consumi energetici nel settore del trasporto mostrano un andamento crescente dagli anni Novanta e decrescente dal 2007. Negli anni 2018 e 2019 si assiste a una ripresa dei consumi, nel 2020 la marcata riduzione è imputabile alla crisi pandemica, seguita nel 2021 da una ripresa e caratterizzata nel 2022 e 2023 da un ulteriore aumento. Al trasporto su strada e ai combustibili fossili spetta la quota  preponderante. Varie criticità caratterizzano il sistema dei trasporti nazionali, distante dagli ambiziosi obiettivi al 2030 e al 2050 sui consumi dei combustibili nel settore dei trasporti a livello europeo.

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DIFFUSIONE DI CARBURANTI A MINORE IMPATTO AMBIENTALE

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In Italia, si rileva una maggiore diffusione di carburanti a minor impatto ambientale rispetto ad altri Paesi europei. I fattori che hanno consentito tale risultato sono la parziale esenzione dalle accise per questi carburanti e la possibilità di circolazione nei centri urbani durante i periodi di blocco del traffico per le autovetture alimentate a gas di petrolio liquefatto e gas naturale. Attualmente l’utilizzo dei carburanti a minore impatto ambientale (di cui i biocarburanti costituiscono il 42,2%) è tuttavia ancora minoritario, rappresentando nel 2023 solo l’11% del consumo totale dei carburanti su strada, di cui il 6% è rappresentato da carburanti fossili a basse emissioni e il 5% da biocarburanti, mentre l’89% è rappresentato ancora da benzina e gasolio.
 
 
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EMISSIONI DI GAS SERRA DAI TRASPORTI

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L'indicatore valuta le emissioni dei gas serra prodotte dal settore dei trasporti per verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali. Nel 2023 in Italia i trasporti sono responsabili del 28,3% delle emissioni totali di gas serra. Nel periodo 1990 - 2019 le emissioni del settore trasporti (esclusi i trasporti internazionali/bunkers) crescono del 4,0 %; nel 2020 si verifica una marcata riduzione (-18,6%, rispetto al 2019) fondamentalmente imputabile alle misure di restrizione della mobilità dovute alla crisi pandemica, successivamente, dal 2020 al 2021, si registra un aumento delle emissioni pari al 18,9%. Nel 2023, si conferma un ritorno ai livelli pre-pandemia. Nel complesso le emissioni del settore dal 1990 al 2023 aumentano del 6,7%. Varie criticità caratterizzano il sistema dei trasporti nazionali, distante dagli ambiziosi obiettivi al 2030 e al 2050 sull’abbattimento delle emissioni dei gas serra a livello europeo.

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EMISSIONI DI INQUINANTI ATMOSFERICI DAI TRASPORTI

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L'indicatore consente di valutare le emissioni dei principali inquinanti atmosferici prodotte dal settore dei trasporti. In Italia, le emissioni nocive prodotte dal trasporto stradale sono diminuite notevolmente negli ultimi anni, grazie all’introduzione di catalizzatori, di filtri per particolato fine e di altre tecnologie installate nei veicoli. Dal 1990 al 2023 le emissioni su strada di composti organici volatili non metanici si riducono dell’87,6%, le emissioni di ossidi di azoto del 71,3% e quelle di particolato fine del 69,9%. Le emissioni di ossidi di zolfo, ormai quasi assenti nel trasporto stradale, sono ancora rilevanti nel trasporto via mare. Le emissioni inquinanti in atmosfera vengono monitorate a livello nazionale ai fini della verifica del rispetto degli impegni di riduzione imposti a livello europeo, con l’obiettivo di conseguire livelli di qualità dell'aria che non comportino significativi impatti negativi e rischi significativi per la salute umana e l'ambiente.

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