IMPERMEABILIZZAZIONE E CONSUMO DI SUOLO

    Descrizione 1
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    Authors

    Luca Congedo, Ines Marinosci, Michele Munafò, Andrea Strollo

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L'indicatore quantifica il suolo consumato a seguito di una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale, secondo il principio del consumo di suolo netto, ovvero al netto delle trasformazioni da suolo consumato a suolo non consumato (in genere ripristino di cantieri e di altre aree che l’anno precedente rientravano nel consumo di suolo reversibile). Il consumo di suolo lordo registrato nel corso del 2023 ha riguardato 7.254 ettari di territorio, causando la perdita spesso irreversibile di aree naturali semi-naturali e agricole e dei loro rispettivi servizi ecosistemici.

    Description

    Il consumo di suolo è un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di una superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. Il fenomeno si riferisce a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative e infrastrutturali. Un processo prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici, fabbricati e insediamenti, all’espansione delle città, alla densificazione o alla conversione di terreno entro un’area urbana, all’infrastrutturazione del territorio. Il consumo di suolo può, quindi, essere definito come una variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato). Con consumo di suolo netto si intende il bilancio tra il consumo di suolo e l'aumento di superfici agricole naturali e seminaturali dovuto a interventi di recupero, demolizione, deimpermeabilizzazione, rinaturalizzazione o altro (Commissione europea, 2012). Successivamente è stato introdotto un nuovo sistema di classificazione che ha suddiviso i cambiamenti avvenuti in due categorie principali (permanente e reversibile) che costituiscono il secondo livello di classificazione,  poi, dove possibile, il suolo viene classificato al terzo livello sulla base del seguente sistema:

    - consumo di suolo permanente: edifici, fabbricati; strade asfaltate; sede ferroviaria; aeroporti (piste e aree di movimentazione impermeabili/pavimentate); porti (banchine e aree di movimentazione impermeabili/pavimentate); altre aree impermeabili/pavimentate non edificate (piazzali, parcheggi, cortili, campi sportivi); serre permanenti pavimentate; discariche;

    - consumo di suolo reversibile: strade non pavimentate; cantieri e altre aree in terra battuta (piazzali, parcheggi, cortili, campi sportivi, depositi permanenti di materiale); aree estrattive non rinaturalizzate; cave in falda; impianti fotovoltaici a terra; altre coperture artificiali la cui rimozione ripristina le condizioni iniziali del suolo.


     

    Purpose

    Valutare il consumo di suolo a scala nazionale, regionale, provinciale e comunale.

    Rilevanza
    It has a national scope or is applicable to environmental issues at the regional level but of national significance.
    It is able to describe the trend without necessarily providing an evaluation of it.
    It is simple, easy to interpret.
    It is sensitive to changes that occur in the environment and/or human activities.
    Provides a representative picture of environmental conditions, pressures on the environment.
    Provides a basis for international comparisons.
    Measurability
    Adequately documented and from a known source.
    Updated at regular intervals and with reliable procedures.
    Easily available or made available at a reasonable cost/benefit ratio.
    An 'adequate' spatial coverage.
    An 'appropriate' temporal coverage.
    Solidity
    It is based on national/international standards and national/international consensus on its validity.
    It is well founded in technical and scientific terms.
    It presents reliability and trustworthiness of the measurement and data collection methods
    Comparability over time
    Comparability in space
    Main regulatory references and objectives

    I Programmi di azione europei in campo ambientale e l’Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l’uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità. La Commissione europea è da anni impegnata a favorire un uso più sostenibile del terreno e del suolo. La nuova proposta di direttiva sul monitoraggio e la resilienza dei suoli (COM_2023_416_final - Soil Health Law), sottolinea l’importanza di avere suoli in buona salute e in grado di garantire i necessari servizi ecosistemici e la necessità di introdurre buone pratiche per mitigare gli effetti negativi dell'impermeabilizzazione sulle funzioni del suolo. Tali obiettivi sono stati ulteriormente esplicitati in precedenti atti strategici europei: “Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse” e “Strategia Tematica sull'ambiente urbano  (COM/2005/0718)”. Il 5 luglio 2023 la Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva denominata Soil Monitoring and Resilience. Rispetto all’attesa legge sulla salute del suolo, annunciata nella Strategia europea del suolo per il 2030, la Commissione europea ha preferito un approccio in due tempi, anticipando il monitoraggio e la valutazione della qualità dei suoli rispetto all’entrata in vigore di stringenti limiti di legge, i quali  sono rimandati alla fase di valutazione della direttiva, sei anni dopo la sua approvazione.

    Il 18 agosto 2024 è entrata in vigore la Nature Restoration Law, approvata con Regolamento (UE) 2024/1991 [1]  del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2024, il cui principale obiettivo è fermare l’attuale perdita e ripristinare la biodiversità dell’UE, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e adattarsi ai cambiamenti climatici, e per migliorare la sicurezza alimentare. Il regolamento stabilisce obblighi specifici per i diversi tipi di ecosistema, fra cui terreni agricoli, foreste ed ecosistemi urbani e, congiuntamente agli obiettivi della Strategia europea sulla biodiversità per il 2030, istituisce un quadro all’interno del quale gli Stati membri attuano misure di ripristino efficaci allo scopo di:

    • ripristinare il 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050;
    • ripristinare almeno il 30% degli ecosistemi terrestri, costieri, d’acqua dolce e marini che non sono in buono stato entro il 2030, con particolare attenzione agli habitat protetti e alle aree della rete Natura 2000;
    • rimuovere barriere artificiali per ripristinare almeno 25.000 km di fiumi a scorrimento libero;
    • piantare almeno tre miliardi di alberi entro il 2030 per migliorare la biodiversità e l’ecosistema urbano.

    [1]https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ:L_202401991

    Non essendoci una specifica normativa nazionale di riferimento, non esistono obiettivi sul tema. L’Italia è comunque tenuta a rispettare gli obiettivi comunitari e quelli previsti dall’Agenda 2030 che prevedono un processo di monitoraggio costruito attraverso un sistema di indicatori, alcuni specifici sul consumo di suolo, sull'uso del suolo e sulle aree artificiali che contemplano entro il 2030 l’allineamento del consumo alla variazione demografica e il bilancio non negativo del degrado del territorio. A livello regionale sono diverse le norme che impongono obiettivi di contenimento progressivo del consumo di suolo.


     

    DPSIR
    Pressure
    Indicator type
    Descriptive (A)
    Bibliographic references

    Munafò, M. (a cura di), 2024. Consumo di suolo, dina-miche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2024. Report ambientali SNPA, 43/2024


    https://groupware.sinanet.isprambiente.it/uso-copertura-e-consumo-di-suolo/library/consumo-di-suolo

    Limitations

    Difficoltà nella disponibilità di immagini ad altissima risoluzione per alcune aree.

    Further actions

    La disponibilità di immagini ad altissima risoluzione è propedeutica nel perfezionare la qualità dell’indicatore, rendendo più omogenee e precise le stime a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale.

    Data collection frequency
    Yearly
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Spatial coverage

    Nazionale; Regionale

    Time coverage

    2006;2012;2015-2023

    Processing methodology

    Le elaborazioni annuali seguono una metodologia omogenea che prevede le seguenti fasi:

    - acquisizione dei dati di input (immagini Sentinel 1 e 2, altre immagini satellitari disponibili, dati ancillari);

    - preprocessamento dei dati; - classificazione semi-automatica della serie temporale completa dell’anno in corso e dell’anno precedente di Sentinel 1 e 2;

    - produzione di una cartografia preliminare;

    - fotointerpretazione multitemporale completa dell’intero territorio ed editing a scala di dettaglio (≥1:5.000);

    - revisione della serie storica con correzione di eventuali errori di omissione/commissione; - rasterizzazione;

    - validazione;

    - mosaicatura nazionale e riproiezione in un sistema equivalente;

    - elaborazione e restituzione di dati e indicatori.

     

    Update frequency
    Year
    Qualità dell'informazione

    Essendo la scala di acquisizione delle informazioni di estremo dettaglio, i dati utilizzati per elaborare l'indicatore presentano un elevato livello di accuratezza; la comparabilità nel tempo e nello spazio sono garantite dall'aggiornamento annuale della Carta Nazionale del Consumo di Suolo che viene rivista e corretta annualmente grazie alla continua disponibilità di nuove immagini satellitari.

    State
    Poor
    Trend
    Negative
    Rating evaluation/description

    Nel 2023, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 7.254 ettari (Tabella 2), con un consumo di suolo netto pari a 6.439 ettari (Tabella 1 ) ovvero, in media, più di 17 ettari al giorno, il terzo valore più alto dal 2012 a oggi. e mantenendosi comunque lontana dal ritmo necessario per gli obiettivi di azzeramento del consumo netto di suolo. I dati confermano, quindi, che continua a mantenersi alto il tasso di artificializzazione e di impermeabilizzazione del territorio e che questo processo avviene a velocità elevata, causando la perdita, spesso irreversibile, di aree agricole e naturali. Il nostro Paese, nell’ultimo anno, ha perso suolo al ritmo di 2,3 metri quadrati ogni secondo. Anche se non esiste una normativa nazionale, si è ancora ben lontani dall'obiettivo di azzeramento del consumo di suolo previsto dall’Ottavo Programma di Azione Ambientale.


     

    Trend evaluation/description

    Dal 2006 al 2023 il consumo di suolo è aumentato di quasi 129.000 ettari, con quasi il 40% dei quali concentrati prevalentemente nelle regioni del Nord in particolare Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte (Tabella 3).

    Comments

    In termini assoluti, in Italia sono oggi irreversibilmente persi circa 2.157.766 ettari di suolo. Prendendo in esame le ripartizioni geografiche del territorio italiano, i valori percentuali più elevati si registrano al Nord: molte province che affacciano sulla Pianura Padana hanno ormai superato il 10% di superficie impermeabilizzata (Figura 1) con un sensibile incremento, in termini di ettari consumati tra il 2022 e 2023, registrato soprattutto nella pianura veneta e lombarda, in Piemonte e Puglia (Figura 2) . Il confronto tra ripartizioni geografiche (Figura 3) conferma i valori più alti di suolo consumato per le due ripartizioni del Nord, peraltro le uniche al di sopra del valore nazionale. La Lombardia detiene il primato anche in termini assoluti, con oltre 290 mila ettari del suo territorio coperto artificialmente, contro gli appena 7.000 ettari della Valle d’Aosta (Tabella 3).

    Nel 2023, in 15 regioni il suolo consumato supera il 5% con i valori più elevati in Lombardia, Veneto e Campania che vanno oltre il 10% di superficie regionale consumata (Tabella 1). Seguono Emilia-Romagna, Puglia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Liguria, con valori sopra la media nazionale e compresi tra il 7% e il 9%. La Valle d’Aosta è la regione con la percentuale più bassa (2,16%). Naturalmente va considerata sia la diversa morfologia regionale sia la storica e peculiare evoluzione del territorio nell’interpretare la rilevanza dei valori riscontrati. La densità dei cambiamenti netti fra il 2022 e il 2023, ovvero il consumo di suolo rapportato alla superficie territoriale, rende evidente il peso del Nord-Est che consuma 3,2 metri quadrati ogni ettaro di territorio, contro una media nazionale di 2,4 m2/ha (Tabella 1). Tra le regioni, la densità del consumo di suolo netto più alta si rileva in Campania (4,53 m2/ha), Veneto (3,32 m2/ha), Emilia-Romagna (3,26 m2/ha), Lombardia (3,05 m2/ha). Scendendo al di sotto dei 3 metri quadrati consumati per ogni ettaro di territorio, i valori più alti si registrano nel Lazio (2,49 m2/ha), Puglia (2,42 m2/ha), Marche (2,32 m2/ha) e Piemonte (2,10 m2/ha). Le regioni con il consumo di suolo netto maggiore, nel periodo 2006-2023, sono state la Lombardia (15.426 ha), la Puglia (14.752 ha), il Veneto (13.448 ha), l'Emilia-Romagna (12.478 ha), la Sicilia (10.853 ha) e il Piemonte (10.021 ha) in cui si è concentrato quasi il 60% di tutte le trasformazioni degli ultimi 17 anni. Le  regioni restanti presentano incrementi di consumo di suolo inferiori ai 10 mila ettari.

    In termini percentuali, l'incremento maggiore di suolo consumato nel periodo di riferimento 2006 - 2023 spetta alla Puglia (10,16%) seguita dalla Basilicata (8,42%); Lazio, Abruzzo, Sicilia, Marche, Calabria, Emilia-Romagna, Veneto, Umbria, Piemonte e Campania mostrano un incremento compreso tra il 7,3% e il 6,2 %. La media nazionale si attesta intorno al 6%. Friuli-Venezia Giulia, Molise, Valle d'Aosta, Toscana, Liguria, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Campania, Lombardia si sotto la media nazionale (Tabella 3). In linea con gli altri anni, i risultati evidenziano un consumo soprattutto reversibile, essendo più dell’80% dei cambiamenti interessato da cantieri e altre aree in terra battuta che in buona parte saranno probabilmente convertiti in consumo di suolo permanente nei prossimi anni (Tabella 2). In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e, in particolare, con il target "assicurare che il consumo di suolo non superi la crescita demografica", è stato inoltre elaborato l’indicatore SDG 11.3.1 che mette in relazione il tasso di variazione del consumo di suolo con il tasso di variazione della popolazione secondo un rapporto semilogaritmico (LCRPGR). (Negli anni analizzati (Tabella 4). si rilevano a livello nazionale valori quasi sempre inferiori a -1 , solo tra il 2020-2022 si osservano valori compresi tra -1 e 0 (nel 2022-2021 è -0,97 e nel 2021-2020 è -0,46), sintomo di una crescita insostenibile all'interno della quale l'aumento del suolo consumato è accompagnato da una riduzione della popolazione. Nel 2023, si rileva un valore molto negativo (-5,36). Si evidenziano, inoltre, situazioni di significativo sbilanciamento tra consumo e popolazione, con il valore positivo massimo pari a 149,60 in Campania (tra il 2021 e il 2022), 24,55 in Toscana (tra il 2020 e il 2021) e nel Lazio con 34,64 (tra il 2017 e il 2018). In tutti e tre i casi, la popolazione, la variazione di popolazione, seppur crescente, non è in linea con l'incremento di superficie consumata. Valori negativi più bassi, si registrano invece in Sicilia (-49,10) tra il 2021 e il 2022, nel Lazio (-9,30) tra il 2018 e il 2019 e nel Veneto (-8,46) tra il 2017 e il 2018. Nei suddetti casi, il decremento della popolazione ha un forte peso nel segno e nella dimensione dell'indicatore. Per quanto riguarda l'ultimo anno di riferimento (2022-2023), si segnalano la Lombardia (0,75) e il Trentino-Alto Adige (0,88) come uniche due regioni in cui l'indicatore rientra nell'intervallo di valori considerato come sostenibile (tra 0 e 1). Valore massimo positivo in Veneto (7,53) e minimo in Toscana (-7,19). (Tabella 4).

    Data
    Headline

    Tabella 1: Stima del suolo consumato, del consumo di suolo netto e della densità di consumo di suolo a livello regionale e per ripartizione geografica.

    Data source

    Elaborazione ISPRA su cartografia SNPA

    Note

    Durante l’aggiornamento dei dati sono state parzialmente riviste anche le cartografie degli anni precedenti sulla base dei nuovi dati satellitari disponibili, aggiornando, di conseguenza, le stime relative (anch’esse disponibili per il download sullo stesso sito). Tra le classi di consumo di suolo sono ora esclusi ponti, viadotti, strade minori, corpi idrici artificiali e serre non pavimentate, che nel passato erano, invece, considerate nella cartografia, portando, quindi, a una leggera revisione al ribasso dei valori di suolo consumato. I cambiamenti da un anno all’altro sono stati adeguati al nuovo sistema di classificazione assicurando la correttezza delle stime del consumo di suolo, mentre i dati degli anni precedenti sono in fase di revisione e potranno portare a futuri e ulteriori aggiornamenti per le stime del suolo consumato e al rilascio di nuove versioni delle cartografie. Inoltre il totale ITALIA risente di lievi arrotondamenti.

    Headline

    Tabella 2: Tipologie di consumo di suolo (II livello di classificazione)

    Note

    Elaborazione ISPRA su cartografia SNPA

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    Tabella 3: Variazione di suolo consumato dal 2006 al 2022 a livello regionale e di ripartizione geografica

    Data source

    Elaborazione ISPRA su cartografia SNPA

    Note

    Durante l’aggiornamento dei dati sono state parzialmente riviste anche le cartografie degli anni precedenti sulla base dei nuovi dati satellitari disponibili, aggiornando, di conseguenza, le stime relative (anch’esse disponibili per il download sullo stesso sito). Tra le classi di consumo di suolo sono ora esclusi ponti, viadotti, strade minori, corpi idrici artificiali e serre non pavimentate, che nel passato erano, invece, considerate nella cartografia, portando, quindi, a una leggera revisione al ribasso dei valori di suolo consumato. I cambiamenti da un anno all’altro sono stati adeguati al nuovo sistema di classificazione assicurando la correttezza delle stime del consumo di suolo, mentre i dati degli anni precedenti sono in fase di revisione e potranno portare a futuri e ulteriori aggiornamenti per le stime del suolo consumato e al rilascio di nuove versioni delle cartografie.

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    Tabella 4: Variazione di consumo di suolo rispetto alla variazione di popolazione

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    Elaborazione ISPRA su cartografia SNPA

    Data legend

    *= Rapporto semilogaritmico tra il tasso di variazione del consumo di suolo e il tasso di variazione della popolazione

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    Figura 1: Suolo consumato a livello provinciale

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    ISPRA

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    Figura 2: Localizzazione del consumo di suolo 2022-2023

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    ISPRA

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    Figura 3: Suolo consumato a livello regionale e di ripartizione geografica (% 2023)

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