Descrizione 1
Silvia Ermili, Irma Lupica, Francesca Minniti
L'indicatore misura il quantitativo di rifiuti avviati al trattamento meccanico biologico nel 2022, che ammonta a oltre 8,7 milioni di tonnellate. Rispetto al 2021, si assiste a una riduzione dei quantitativi trattati negli impianti in esame di 547 mila tonnellate (-5,9 %) riconducibile a una diminuzione sia dei rifiuti urbani indifferenziati sia di quelli derivanti dal loro trattamento. Tale variazione è coerente con il calo della produzione dei rifiuti urbani rilevato nel 2022, che risulta pari a oltre 500 mila tonnellate.
Il trattamento meccanico biologico rappresenta una fase intermedia della gestione dei rifiuti urbani e consta di due fasi ben differenziate: il trattamento meccanico, in cui il rifiuto viene vagliato per separare le diverse frazioni merceologiche, e il trattamento biologico volto a conseguire la mineralizzazione delle componenti organiche maggiormente degradabili e l’igienizzazione per pastorizzazione del prodotto. L'indicatore misura la quantità di rifiuti avviati al trattamento meccanico biologico.
Verificare l'efficacia delle modalità di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati e individuare le destinazioni finali dei flussi dei rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento meccanico biologico allo scopo di supportare processi decisionali e politiche ambientali.
Direttiva 2008/98/CE e s.m.i.
D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.
Direttiva 2018/850/UE
Direttiva 2018/851/UE
Descrizione 2
Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2023
Qualificazione dati
Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) Questionari inviati ad ARPA/APPA e gestori impianti ISPRA-Banca dati catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it) ISPRA
Nazionale, Regionale
2000-2022
Qualificazione indicatore
Le informazioni relative al sistema impiantistico, alla tipologia e alle quantità di rifiuti urbani gestiti sono acquisite attraverso la banca dati MUD e questionari per la rilevazione di informazioni puntuali inviati sia alle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell'Ambiente sia ai gestori degli impianti. La procedura per la costruzione dell'indicatore prevede differenti fasi utili a qualificare e quantificare i rifiuti trattati e quelli prodotti dagli impianti di trattamento meccanico/trattamento meccanico-biologico attraverso l'analisi e il confronto delle informazioni disponibili. Oltre alla quantificazione dei rifiuti prodotti dai suddetti impianti, sono individuate le operazioni di trattamento dei rifiuti cui essi sono successivamente destinati.
Il quantitativo dei rifiuti destinati al trattamento meccanico biologico (oltre 8,7 milioni di tonnellate) nel 2022 presenta una flessione rispetto al 2021 (-5,9%) attribuibile al calo della produzione di rifiuti urbani (-1,9%) (Tabella 1 e Figura 1).
Nel periodo 2000-2019 si è rilevata una notevole crescita dei quantitativi dei rifiuti trattati in impianti di trattamento meccanico biologico (più che triplicati). Tale andamento ha subito un'inversione nel 2020, anno in cui si assiste a una flessione del totale trattato, attribuibile al calo della produzione di rifiuti urbani per la pandemia da SARS-CoV-2. Nel triennio 2020-2022, infatti, si osserva una riduzione del 9,2% (Tabella 1).
Dati
Tabella 1: Rifiuti in ingresso agli impianti di trattamento meccanico-biologico
ISPRA
Tabella 2: Trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani, per regione
ISPRA
Nel 2022 è avviato al trattamento meccanico biologico aerobico un quantitativo di rifiuti pari ad oltre 8,7 milioni di tonnellate (Tabella1, Figura 1). I rifiuti trattati sono costituiti per l’81,5% da rifiuti urbani indifferenziati (oltre 7,1 milioni di tonnellate), per il 12,9% (poco più di 1 milione di tonnellate) da rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, per il 2, 2% (circa 188 mila tonnellate) da altre frazioni merceologiche di rifiuti urbani (carta, plastica, metalli, legno, vetro e frazioni organiche da raccolta differenziata) e, infine, per il 3,4% (quasi 300 mila tonnellate) da rifiuti speciali provenienti da comparti industriali (settore conciario, agro industria, lavorazione del legno) e dal trattamento di altri rifiuti, appartenenti al sub-capitolo 1912 dell’Elenco europeo dei rifiuti (Tabella 2). Al Nord, sono trattate 1,9 milioni di tonnellate, con una diminuzione di oltre 155 mila (-7,6%) rispetto al 2021. Al Centro, invece, sono trattate quasi 2,6 milioni di tonnellate, con una diminuzione, rispetto al 2021, del 2,8%, pari a 74 mila tonnellate. Al Sud, che rappresenta la macroarea che avvia la maggiore quantità di rifiuti a tale trattamento intermedio, i rifiuti trattati sono quasi 4,3 milioni di tonnellate, con una flessione, rispetto all’anno precedente, di oltre 317 mila tonnellate, pari a circa il 6,9% (Tabella 1, Figura 1). I quantitativi dei rifiuti/materiali prodotti dagli impianti di trattamento meccanico biologico registrano un generale decremento quale conseguenza della riduzione dei rifiuti trattati; nel 2022 sono state prodotte da tale tipologia impiantistica oltre 7,9 milioni di tonnellate di rifiuti/materiali, costituiti per il 48% da frazione secca (oltre 3,8 milioni di tonnellate), da Combustibile Solido Secondario (CSS) (circa 1,4 milioni di tonnellate, pari al 17,3% del totale), da frazione organica non compostata (circa 1,3 milioni di tonnellate, pari al 16,4% del totale), da biostabilizzato (696 mila tonnellate, pari al 8,8% del totale), da bioessiccato ( quasi 14,7 mila tonnellate, pari allo 0,2% del totale), da frazioni merceologiche avviate a operazioni di recupero, incluso il riciclaggio, quali carta, plastica, metalli, legno, vetro (quasi 97 mila tonnellate, pari all’1,2% del totale), da frazione umida (520 mila tonnellate, pari al 6,6% del totale) e, infine, da percolato (121 mila tonnellate, pari all’1,5% del totale) (Figura 2).