PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Costanza Mariotta

    Abstract
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    Abstract

    Nel 2022, anno segnato dal delicato contesto geopolitico internazionale, la produzione dei rifiuti speciali generati dal sistema produttivo nazionale (attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, ma anche di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale) fa registrare una flessione rispetto al 2021, analogamente a quanto rilevato per i rifiuti urbani, attestandosi a 161,4 milioni di tonnellate (-2,1%, corrispondente a 3,4 milioni di tonnellate). I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,8% del totale dei rifiuti prodotti, diminuiscono di 2,7 milioni di tonnellate (-1,8%), quelli pericolosi di quasi 680 mila tonnellate (-6,4%). 

    Il settore dell’edilizia continua a registrare ancora un aumento, pur se più contenuto rispetto al precedente anno, legato agli incentivi disposti dal Governo per la ristrutturazione degli immobili mirati alla riqualificazione energetica degli edifici unitamente alle attività dei cantieri destinati alla costruzione di infrastrutture e opere pubbliche e di edilizia abitativa e commerciale. 

    Descrizione

    L’indicatore misura la quantità totale di rifiuti speciali generati in Italia. L’informazione viene fornita disaggregata rispetto alle seguenti tipologie di rifiuto: rifiuti speciali pericolosi, rifiuti speciali non pericolosi e rifiuti da costruzione e demolizione. Viene, inoltre, presentata l’articolazione per attività economica.

    Scopo

    Misurare la quantità totale di rifiuti speciali prodotti e valutare gli impatti delle attività economiche, comprese quelle di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale, supportando processi decisionali e politiche ambientali nell'adozione delle relative strategie.

    Rilevanza
    Is it of national scope or applicable to environmental issues at regional level but of national significance
    It is able to describe the trend without necessarily providing an evaluation of the same
    It's simple, easy to interpret
    It is sensitive to changes that occur in the environment and/or human activities
    Provides a representative picture of environmental conditions, pressures on the environment or societal responses
    Provides a basis for international comparisons
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Updated at Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili intervals and with reliable procedures
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato sul piano tecnico e scientifico.
    Presenta affidabilità e attendibilità dei metodi di misurazione e raccolta dei dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva 2008/98/CE; 

    D.Lgs. 152/2006 e successive modificazioni; 

    D.Lgs. 205/2010; 

    Decreto Direttoriale 7 ottobre 2013 - Adozione e approvazione del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti (G.U. 18 ottobre 2013, n. 245). Il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti (Decreto Direttoriale 7 ottobre 2013) fissa i seguenti obiettivi di prevenzione al 2020, rispetto ai valori registrati nel 2010:

    • riduzione del 10% della produzione dei rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL
    • riduzione del 5% della produzione dei rifiuti speciali non pericolosi per unità di PIL. Sulla base di nuovi dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali, tale obiettivo potrà essere rivisto. 

    L 221 del 28/12/2015. 

    Decisione 2000/532/CE. 

    D.Lgs. n. 4/2008.

    I rifiuti speciali sono individuati all'articolo 184, comma 3 del D.Lgs. 152/2006 e successive modificazioni. Il citato decreto legislativo ribadisce i principi ispiratori della gerarchia europea che prevedono il seguente ordine di priorità: 

    • prevenzione
    • preparazione per il riutilizzo
    • riciclaggio
    • recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia
    • smaltimento.
    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (A)
    Riferimenti bibliografici

    ANPA - ONR, 1999, Il sistema ANPA di contabilità dei rifiuti – Prime elaborazioni dei dati

    ANPA - ONR, 2001, Primo rapporto sui rifiuti speciali

    ANPA - ONR, Rapporto rifiuti, anni 2001-2007

    ISPRA, Rapporto Rifiuti 2008

    ISPRA, Rapporto Rifiuti Speciali, Edizioni 2009-2024

    Limitazioni

    Il dato di produzione dei rifiuti speciali è disponibile a livello nazionale, regionale e provinciale dal 1997 al 2005, e a livello nazionale e regionale per gli anni dal 2007 al 2009. Il dato 2006 risulta, invece, disponibile solo aggregato su scala nazionale, a causa delle modifiche normative introdotte dal D.Lgs. n. 152/2006 che hanno comportato, per tale anno, una consistente riduzione del tasso di copertura dell'informazione da parte delle banche dati MUD. Tale riduzione ha reso necessario il ricorso a procedure di stima attuabili solo su scala nazionale. Il comma 3 dell'art. 189 del D.Lgs. n. 152/2006 ha, infatti, inizialmente esonerato tutti i produttori di rifiuti non pericolosi dall'obbligo di dichiarazione con una consistente ripercussione sulle dichiarazioni, relative ai dati 2006, effettuate nell'anno 2007. Fatta eccezione per i settori totalmente esonerati, l'obbligo di dichiarazione è stato parzialmente reintrodotto con il D.Lgs. n. 4/2008, limitatamente alle imprese produttrici di rifiuti non pericolosi con un numero di dipendenti superiore a 10. Al fine di pervenire a una valutazione dei quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi prodotti nel 2006 (in assenza di una sufficiente copertura delle banche dati MUD relative a tale tipologia di rifiuti) si è reso, pertanto, necessario l'utilizzo di apposite metodologie di stima, basate sulla determinazione, per i diversi comparti industriali, di coefficienti specifici di produzione, derivati da studi di settore condotti da ISPRA. 

    Con riferimento ai rifiuti pericolosi si segnala, altresì, che sono state introdotte nuove esenzioni dall’obbligo della dichiarazione MUD per specifiche categorie, ai sensi dell’articolo 69, comma 1 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”. In considerazione delle esenzioni previste dalla norma vigente, pertanto, a partire dai dati relativi al 2015, la produzione dei rifiuti pericolosi è stata quantificata integrando le informazioni contenute nella banca dati MUD, con le stime effettuate per il solo settore dell’agricoltura. L’attuale meccanismo di acquisizione delle informazioni non consente di rendere disponibili i dati riferiti a un certo anno prima della fine dell’anno successivo.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    Utilizzate le informazioni contenute nella banca dati delle dichiarazioni ambientali annuali (MUD) effettuate dai soggetti obbligati ai sensi della legislazione vigente, integrati dai quantitativi stimati da ISPRA, non accessibili al pubblico. I dati di produzione di rifiuti speciali, pericolosi e non, a livello regionale, per attività economica e per capitolo dell’elenco europeo dei rifiuti sono consultabili sul sito web del Catasto Rifiuti, all’indirizzo: www.catasto-rifiuti.isprambiente.it

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    1997-2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore misura la quantità totale di rifiuti speciali generati in Italia. L'informazione viene fornita disaggregata rispetto alle diverse tipologie di rifiuto, ovvero rifiuti speciali pericolosi, rifiuti speciali non pericolosi e rifiuti speciali derivanti da attività di costruzione e demolizione. Viene, inoltre, presentata l'articolazione per attività economica. I dati di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi, relativi all'anno 2006 e, in parte, agli anni dal 2007 al 2020 sono stati integrati attraverso apposite metodologie di stima, così come quelli relativi alla produzione dei rifiuti speciali pericolosi relativi agli anni 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022.
    La base informativa è costituita dalle dichiarazioni ambientali (MUD) presentate annualmente dai soggetti obbligati ai sensi dell’art. 189 del D.Lgs. 152/2006. Le informazioni desunte dalla banca dati MUD sono state integrate con i quantitativi stimati mediante l’applicazione di specifiche metodologie per alcuni settori produttivi che, ai sensi della normativa vigente, risultano interamente o parzialmente esentati dall’obbligo di dichiarazione. Va rilevato che alcuni studi di settore sono stati aggiornati tenuto conto che molti materiali, prima classificati come rifiuti, sono attualmente qualificati come sottoprodotti ai sensi della legislazione vigente. Per tale motivo si è provveduto ad aggiornare, in particolare, le stime relative all’industria alimentare e delle bevande a partire dal 2011.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore risponde a precise domande di informazione (obiettivo: prevenzione rifiuti). Nel caso della comparabilità nello spazio, i dati raccolti sono validati secondo metodologie condivise. Per quanto attiene alla comparabilità nel tempo, si evidenzia che i dati di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi relativi agli anni 2006-2022 e quelli di produzione dei rifiuti speciali pericolosi relativi agli anni 2015-2022 sono stati integrati attraverso procedure di stima e non risultano, pertanto, pienamente confrontabili con quelli rilevati negli anni precedenti.

    Stato
    Medio
    Trend
    Negativo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2022, la produzione nazionale dei rifiuti generati dalle attività economiche, industriali e manifatturiere mostra invece una flessione del 2,1%, corrispondente a oltre 3,4 milioni di tonnellate. 

     

     

     

    Valutazione/descrizione del trend

    L’Italia dispone di una serie storica dei dati sui rifiuti speciali prodotti dal 1997 al 2022 in cui si evidenzia un trend in forte crescita. Nello specifico si rileva un deciso incremento della produzione nel periodo 1997-2006, seguito da una crescita più contenuta fino al 2008. Tra il 2008 e il 2009, a causa della grave crisi economico-finanziaria che ha investito il nostro Paese, si assiste invece a una contrazione dei quantitativi di rifiuti speciali (-5,7%). Nel 2010, la produzione nazionale dei rifiuti speciali torna nuovamente ad aumentare (+1,8%). Tra il 2011 e il 2017 si osserva un andamento altalenante della produzione di rifiuti speciali: tra il 2011 e il 2013 scende del 4,3% grazie principalmente alla riduzione dei rifiuti speciali non pericolosi prodotti da attività di costruzione e demolizione, mentre tra il 2013 e il 2014 torna ad aumentare (+4%) riallineandosi ai valori del 2011. La crescita prosegue sia nel biennio 2014 -2015 (+2,4%) sia in quello 2015 - 2016 (+2%). In particolare, l'andamento della produzione dei rifiuti speciali si conferma in crescita nell'ultimo quinquennio 2015-2019 (+16,3%), in linea con l'andamento degli indicatori socio economici. La produzione nel 2020 mostra un calo del 4,5% rispetto al 2019, corrispondente a quasi 7 milioni di tonnellate, per poi tornare ad aumentare nel 2021 (+12,2%). Il 2022, segnato dal delicato contesto geopolitico internazionale, fa registrare una diminuzione (-2,1%) (Tabella 1 e Figura 1).

    Commenti

    Nel 2022, la produzione nazionale dei rifiuti generati dal sistema produttivo nazionale (attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, ma anche di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale) fa registrare una flessione rispetto al 2021, analogamente a quanto rilevato per i rifiuti urbani, attestandosi a 161,4 milioni di tonnellate (-2,1%, corrispondente a più di 3,4 milioni di tonnellate). I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,8% del totale dei rifiuti prodotti, diminuiscono di 2,7 milioni di tonnellate (-1,8%), quelli pericolosi di quasi 680 mila tonnellate (-6,4%).

    Il settore dell’edilizia continua a registrare ancora un aumento, pur se più contenuto rispetto al precedente anno, legato agli incentivi disposti dal Governo per la ristrutturazione degli immobili mirati alla riqualificazione energetica degli edifici unitamente alle attività di cantieri destinati alla costruzione di infrastrutture e opere pubbliche e di edilizia abitativa e commerciale. 

    L’analisi dei dati per attività economica (secondo la classificazione ATECO 2007) mostra che il maggior contributo alla produzione complessiva dei rifiuti speciali è dato dal settore delle costruzioni e demolizioni (ATECO da 41 a 43) che, con quasi 80,8 milioni di tonnellate comprensivi dei rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione e di altri rifiuti prodotti da tali attività (ad esempio, rifiuti di imballaggio, oli esauriti, ecc.), copre il 50% del totale prodotto. Le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale (ATECO 38 e 39) contribuiscono per il 22,8% (36,8 milioni di tonnellate), mentre il 17,5% è rappresentato dall’insieme delle attività manifatturiere (ATECO da 10 a 33, circa 28,3 milioni di tonnellate). Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali per il 9,7% (quasi 15,6 milioni di tonnellate) (Tabella 2).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Produzione di rifiuti speciali

    Fonte

    ISPRA

    Legenda

    a Dati parzialmente stimati; b Dati stimati; c Inclusi i quantitativi di rifiuti speciali provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani;

    Titolo

    Tabella 2: Produzione di rifiuti speciali per attività economica (settore NACE)

    Fonte

    ISPRA

    Legenda

    a Dati parzialmente stimati; b inclusi i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi provenienti dal trattamento di rifiuti urbani

    Note

    RS = Rifiuti speciali;

    RSP = Rifiuti speciali pericolosi;                                                                                 

    RSNP = Rifiuti speciali non pericolosi                         

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    Titolo

    Figura 1: Produzione dei rifiuti speciali totali

    Fonte

    ISPRA

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