INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI D'ITALIA (IFFI)

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Gianluigi Di Paola, Carla Iadanza, Alessandro Trigila

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’indicatore fornisce informazioni sul numero e sulla distribuzione delle frane in Italia. Le frane censite sono oltre 635.000 (periodo di riferimento 1116-2024) e interessano un’area di 25.004 km2, pari all’8,3% del territorio nazionale.

    Descrizione

    L’indicatore fornisce informazioni sul numero e sulla distribuzione delle frane in Italia sulla base dei dati contenuti nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia – IFFI. L’Inventario è realizzato dall’ISPRA, dalle regioni e province autonome e dalle ARPA competenti in materia; l’ISPRA ha la funzione di indirizzo, coordinamento e controllo delle attività, gestione della banca dati, produzione di elaborazioni e statistiche nazionali, diffusione dei dati; le regioni e province autonome hanno il ruolo fondamentale di raccolta, archiviazione, informatizzazione e validazione dei dati sulle frane. L’Italia è il Paese europeo maggiormente interessato da fenomeni franosi, con i 2/3 delle frane censite in Europa (Indagine EuroGeoSurveys del 2015). Le frane sono estremamente diffuse a causa delle caratteristiche geologiche e morfologiche del territorio italiano, che è per il 75% montano-collinare. L’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia ha l’obiettivo di identificare e mappare le frane sul territorio italiano secondo modalità standardizzate e condivise. La banca dati IFFI contiene la cartografia, i parametri alfanumerici ed eventuali foto, video e documenti associati alle frane e agli eventi franosi. Una frana è un movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo un versante ed è pertanto rappresentativa di un fenomeno in una determinata porzione di territorio. Un evento franoso rappresenta un determinato istante temporale (attivazione/riattivazione) di una frana; più eventi possono quindi essere associati a una frana. Le Frane IFFI vengono censite mediante la compilazione della Scheda Frane e rappresentate mediante un punto (Punto Identificativo del Fenomeno Franoso - PIFF) ubicato in corrispondenza del coronamento della frana, da un poligono quando la superficie è cartografabile alla scala di rilevamento adottata o da una linea, quando la larghezza della frana non è cartografabile (es. colamenti rapidi). Ogni frana è univocamente identificata sull’intero territorio nazionale attraverso un codice identificativo (ID-Frana). Gli eventi franosi vengono censiti mediante la compilazione della Scheda Evento che contiene una selezione dei campi della Scheda Frane e un minor numero di campi obbligatori. La geometria può essere rappresentata solo con un punto o anche con un poligono indipendentemente dalle dimensioni della frana. Nel caso l’evento venga rappresentato esclusivamente con il punto, quest’ultimo può essere ubicato in corrispondenza della corona, dell’unghia o in altra posizione “n.d.” (es. edificio o strada danneggiati) con diversi valori di accuratezza della posizione: esatta, < 100 m, < 1.000 m, < 10.000 m. La Scheda Evento può essere utilizzata per raccogliere dati in maniera speditiva soprattutto in emergenza; può essere impiegata per il censimento di un evento franoso, sia nel caso di un fenomeno di neoformazione sia di una riattivazione di una Frana IFFI esistente. L’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia rappresenta un utile strumento conoscitivo di base per la valutazione della pericolosità da frana, per la pianificazione territoriale e per la programmazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

    Scopo

    Fornire un quadro sul numero e la distribuzione delle frane sul territorio nazionale.

    Rilevanza
    Ha una portata nazionale o è applicabile a questioni ambientali a livello regionale ma di rilevanza nazionale?
    È semplice, facile da interpretare.
    È sensibile ai cambiamenti che si verificano nell'ambiente e/o nelle attività umane.
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull'ambiente.
    Fornisce una base per confronti internazionali.
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato sul piano tecnico e scientifico.
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Realizzazione della Carta inventario dei fenomeni franosi in Italia (Delibera del Comitato dei Ministri per i servizi Tecnici e gli interventi nel settore della difesa del suolo, 17/01/1997).

    Raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati in materia di difesa del suolo e di dissesto idrogeologico riferita all'intero territorio nazionale (art. 55 del D.Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale”).

    Aggiornamento dell'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (art. 6, comma 1 lettera g della L. 132/2016).

    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (A)
    Riferimenti bibliografici

    Iadanza C., Trigila A., Starace P., Dragoni A., Roccisano M., Biondo T. (2021), IdroGEO: A Collaborative Web Mapping Application Based on REST API Services and Open Data on Landslides and Floods in Italy. ISPRS International Journal of Geo-Information. 2021; 10(2):89. https://doi.org/10.3390/ijgi10020089.

    ISPRA - Trigila A., Iadanza C., Lastoria B., Bussettini M., Barbano A. (2021), Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio - Edizione 2021. Rapporti 356/2021.

    Iadanza C., Trigila A., Starace P., Dragoni A., Roccisano M., Biondo T. (2020), IdroGEO: la piattaforma italiana sul dissesto idrogeologico. Geomedia, 5, 2020.

    ISPRA - Trigila A., Iadanza C. (2008), Landslides in Italy – Special report 2008 (Rapporti 83/2008).

    APAT - Trigila A.  (2007), Rapporto sulle frane in Italia - Il Progetto IFFI: metodologia, risultati e rapporti regionali (Rapporti 78/2007).

    Limitazioni

    -

    Ulteriori azioni

    Rifinanziamento dell’Inventario IFFI per l'aggiornamento e l'integrazione della banca dati nazionale.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Continua
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia - ISPRA: https://idrogeo.isprambiente.it

    Copertura spaziale

    Nazionale, regionale, provinciale, comunale

    Copertura temporale

    1116-2024

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore è ottenuto mediante analisi statistiche ed elaborazioni GIS dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia. I dati sono rappresentati con diversi indici: numero di frane, numero di eventi franosi, area interessata da fenomeni franosi, densità di frane (numero di fenomeni/eventi franosi per chilometro quadrato), indice di franosità (superficie interessata da frane/superficie totale), distribuzione percentuale delle tipologie di movimento.

    Periodicità di aggiornamento
    Year
    Qualità dell'informazione

    I dati sono raccolti, archiviati ed elaborati, su tutto il territorio nazionale, attraverso l’uso di una metodologia standardizzata che si basa sull'utilizzo di più tecniche di acquisizione (aerofotointerpretazione, rilievi di campagna, monitoraggio strumentale) e di diverse fonti di informazione. I dati vengono, poi, sottoposti a processi di validazione. L'indicatore risponde pienamente alla domanda di informazione riguardante il numero, la distribuzione dei fenomeni franosi e le principali tipologie di movimento. È semplice, facile da interpretare e risulta comparabile nel tempo e nello spazio. Inoltre, fornisce un importante supporto ai processi decisionali per definire le strategie di mitigazione del rischio da frana e le priorità di intervento.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    L’Italia è il Paese europeo maggiormente interessato da fenomeni franosi, con oltre 635.000 frane che rappresentano circa i 2/3 delle frane censite in Europa.

    Valutazione/descrizione del trend

    La copertura temporale dell’Inventario è 1116-2024, periodo che intercorre tra la data di attivazione della frana più antica e di quella più recente contenute nell’Inventario. Tuttavia, non si dispone di una serie temporale significativa di parametri per un numero sufficiente di frane, in quanto la data di attivazione della frana, che permetterebbe di valutare eventuali trend, è disponibile per un numero molto ridotto di frane dell’Inventario (meno del 5% del totale).

    Commenti

    Le frane censite nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia sono 635.026 e interessano un’area di 25.004 km2, pari all’8,3% del territorio nazionale. Il censimento delle frane nell’Inventario IFFI è stato avviato dall’ISPRA e dalle regioni e province autonome nel 1999. Un quadro sulla distribuzione delle frane in Italia può essere ricavato dall’indice di franosità, dato dal rapporto tra l’area in frana e l’area totale, calcolato su una maglia di lato 1 km (Figura 1). L’indice di franosità montano-collinare (Tabella 1), che esprime l’incidenza della franosità sul territorio regionale potenzialmente interessato da fenomeni franosi, è stato calcolato utilizzando, oltre all’area in frana, il Modello orografico d’Italia semplificato (Rapporto sulle frane in Italia, Rapporti APAT 78/2007). La variazione del numero di frane, rispetto ai precedenti aggiornamenti della Banca dati Annuario, è legata principalmente all'attività di revisione/integrazione delle informazioni sulle frane nell’Inventario con studi di maggior dettaglio, e solo in parte è dovuto a nuovi fenomeni franosi censiti nell'arco dell'anno. I dati sulle frane sono aggiornati al 2024 per la Provincia Autonoma di Bolzano, le regioni Sicilia e Sardegna; al 2022 per il Piemonte; al 2021 per la Toscana; al 2018 per l’Umbria; al 2017 per Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Valle d'Aosta; al 2014 per Basilicata e Lombardia. Per le restanti regioni i dati sono aggiornati al 2007. L’ISPRA ha comunque proseguito a censire sul territorio nazionale, anche in collaborazione con le regioni e province autonome, gli eventi franosi principali, ovvero quelli che causano vittime, feriti, evacuati e danni a edifici, beni culturali, infrastrutture lineari di comunicazione primarie e reti di servizi (si veda l'indicatore "Eventi franosi principali" – Banca dati indicatori ambientali). Gli eventi franosi principali censiti nel 2023 sul territorio nazionale sono stati 192. Le tipologie di movimento più frequenti, classificate in base al tipo di movimento prevalente, sono gli scivolamenti rotazionali/traslativi (35,1%), i colamenti lenti (12,8%), i colamenti rapidi (13%), le frane di tipo complesso (9,4%) e le aree con crolli/ribaltamenti diffusi (9,4%) (Figura 2). Gran parte dei fenomeni franosi presentano delle riattivazioni nel tempo; spesso a periodi di quiescenza di durata pluriennale o plurisecolare si alternano, in occasione di eventi pluviometrici intensi, periodi di rimobilizzazione. Le precipitazioni brevi e intense e quelle persistenti sono i fattori più importanti per l’innesco dei fenomeni di instabilità. I fattori antropici assumono un ruolo sempre più determinante tra le cause predisponenti, con azioni sia dirette, quali tagli stradali, scavi, sovraccarichi dovuti a edifici o rilevati stradali o ferroviari, sia indirette quali, ad esempio, la mancata manutenzione del territorio e delle opere di difesa del suolo.

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Parametri principali - Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI)

    Fonte

    ISPRA

    Note

    (1) Limiti ISTAT 2022.

    (2) I dati sono aggiornati al 2024 per la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Sicilia e la Regione Sardegna; al 2022 per la Regione Piemonte; al 2021 per la Regione Toscana; al 2018 per la Regione Umbria; al 2017 per le regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Valle d'Aosta; al 2014 per le regioni Basilicata e Lombardia. Per le restanti regioni i dati sono aggiornati al 2007.

    (3) L'indice di franosità esprime il rapporto tra l'area in frana e l'area totale.

    (4) I dati relativi alla Calabria risultano sottostimati rispetto alla reale situazione di dissesto poiché la Regione Calabria - Autorità di Bacino Regionale ha effettuato l’attività di censimento dei fenomeni franosi prevalentemente nelle aree in cui sorgono centri abitati o interessate dalle principali infrastrutture lineari di comunicazione. 

    Thumbnail
    Titolo

    Figura 1: Indice di franosità sul territorio nazionale (%)

    Fonte

    ISPRA

    Thumbnail
    Titolo

    Figura 2: Distribuzione percentuale delle tipologie di movimento

    Fonte

    ISPRA

    Italian