Descrizione 1
Giovanni Braca, Stefano Mariani
L'indicatore fornisce una valutazione sulle condizioni di umidità (surplus di precipitazione rispetto alla climatologia) e di siccità (deficit di precipitazione rispetto alla climatologia) a cui è soggetto il territorio nazionale, in termini di stato e trend. Per ciascun mese dal 1952 al 2024, la percentuale del territorio italiano soggetto a condizione di deficit e/o di surplus di precipitazione è espressa mediante lo Standardized Precipitation Index (SPI) relativo alla precipitazione aggregata sulla scala temporale di 3 e 12 mesi.
Il 2024 è stato caratterizzato, complessivamente a scala nazionale, da un surplus di precipitazione, a cui ha contribuito l’elevato volume di precipitazioni che si è riversato nell'Italia settentrionale. Centro Italia, Sud e Isole maggiori hanno, invece, continuato a essere caratterizzate da un deficit di precipitazione.
Ciò ha determinato valori massimi di percentuale del territorio nazionale caratterizzati da "siccità estrema" (SPI ≤ –2,0) uguali allo 0,5% e al 16,1%, rispettivamente per la precipitazione cumulata su 3 mesi e quella cumulata su 12 mesi. La percentuale massima di territorio nazionale caratterizzato da "siccità severa o moderata" (‒2,0 < SPI ≤ ‒1,0) è stata, invece, del 24,1% su una scala temporale di 3 mesi e del 28,5% su una scala temporale di 12 mesi. Per contro, sulla scala temporale di 3 mesi, valori massimi nell'anno della percentuale del territorio nazionale caratterizzata da "umidità estrema" (SPI ≥ 2,0) sono stati di 14,1%, mentre il valore massimo relativo a "umidità severa o moderata" (1,0 ≤ SPI < 2,0) è stato uguale a 42,1%. Su una scala temporale di 12 mesi, la percentuale del Paese colpita da "umidità estrema" ha raggiunto il valore massimo di 20,8%, mentre la percentuale con "umidità severa o moderata" ha raggiunto il massimo di 28,4%.
L’indicatore è basato sullo Standardized Precipitation Index (SPI) e valuta per ogni mese le percentuali di territorio soggette a condizioni di siccità moderata o severa (–2,0 < SPI ≤ –1,0) o di siccità estrema (SPI ≤ –2,0) e le percentuali di territorio con condizioni di umidità moderata o severa (1,0 ≤ SPI < 2,0) o di umidità estrema (SPI ≥ 2,0). Valori dello SPI compresi tra –1,0 e 1,0 corrispondono a situazioni rientranti nella normalità.
L’applicazione dello SPI su diverse scale temporali riflette le modalità con cui la siccità impatta sulla disponibilità delle risorse idriche: calcolato su periodi brevi (3 mesi) fornisce indicazioni sulla umidità dei suoli, mentre su periodi medi o lunghi (12 mesi) fornisce indicazioni sulla riduzione delle portate fluviali, sulla disponibilità di acqua nelle falde e sull'immagazzinamento di volumi idrici negli invasi naturali e artificiali.
L'indicatore è stato inserito a livello nazionale nella lista degli indicatori per la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica (https://climadat.isprambiente.it/).
L’indicatore a diverse scale temporali è correlato con le condizioni di deficit e/o di surplus delle risorse idriche di un territorio, permettendo perciò di valutarne la frequenza, l’estensione e la severità ed evidenziarne eventuali trend, anche in relazione all'impatto dei cambiamenti climatici.
Nessuno riferimento normativo.
Tuttavia, nell'ambito degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici, lo SPI, utilizzato per il calcolo del presente indicatore, è inserito nel set comune di indicatori per la valutazione delle condizioni di siccità e scarsità idrica. Si fa presente che gli Osservatori, istituiti nel 2016 per ciascun distretto idrografico come misura del Piano di Gestione delle Acque, ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, sono attualmente anche organo della relativa Autorità di Bacino Distrettuale, ai sensi di:
- D.Lgs. n. 152/2006, recante "Norme in materia ambientale" (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 - Suppl. Ordinario n. 96).
- D.L. n. 39/2023, recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2023), convertito con modificazioni dalla L. n. 68/2023 (G.U. Serie Generale n. 136 del 13-06-2023), in cui l’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici presso le Autorità di bacino distrettuali è stata disposta da una norma primaria.
- European Water Resilience Strategy, adottata dalla Commissione europea il 4 giugno 2025.
Descrizione 2
- Braca, G., Mariani, S., Lastoria, B., Tropeano, R., Casaioli, M., Piva, F., Marchetti, G., e Bussettini, M., 2024: Bilancio idrologico nazionale: stime BIGBANG e indicatori sulla risorsa idrica. Aggiornamento al 2023. Rapporti n. 401/2024, ISPRA, Roma https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/bilancio-idrologico-nazionale-stime-bigbang-e-indicatori-sulla-risorsa-idrica-aggiornamento-al-2023.
- Braca, G., Mariani, S., Lastoria, B., Piva, F., Archi, F., Botto, A., Casaioli, M., Forte, T., Marchetti, G., Peruzzi, C., Tropeano, R., Vendetti, C., e Bussettini, M., 2023: Bilancio idrologico nazionale: focus su siccità e disponibilità naturale della risorsa idrica rinnovabile. Aggiornamento al 2022. Rapporti n. 388/2023, Roma https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/bilancio-idrologico-nazionale-focus-su-siccita-e-disponibilita-naturale-della-risorsa-idrica-rinnovabile-aggiornamento-al-2022.
- Braca, G., Bussettini, M., Lastoria, B., Mariani, S., e Piva F., 2021: Il Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare – BIGBANG: metodologia e stime. Rapporto sulla disponibilità naturale della risorsa idrica. Rapporti n. 339/21, Roma. Disponibile online all’indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-bilancio-idrologico-gis-based-a-scala-nazionale-su-griglia-regolare-bigbang.
- Mariani, S., Braca, G., Lastoria, B., Tropeano, R., Casaioli, M., Piva, F., Bussettini, M., 2024: “Il bilancio idrologico, la disponibilità di risorsa idrica e il bilancio idrico”, in Siccità, scarsità e crisi idriche, Emanuele Romano, Ivan Portoghese (a cura di), Habitat signa 1, 29-46. Roma: Cnr Edizioni. Disponibile online all’indirizzo: https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/SiccitaInterattivo_ver2.pdf.
- Mariani, S., e AA.VV., 2020: Note tecniche su crisi idriche, siccità e servizio idrico integrato – Manuale UTILITALIA. ISBN: 978 88 998 7903 7.
- Mariani, S., Braca, G., Romano, E., Lastoria, B. e Bussettini, M., 2018: Linee Guida sugli Indicatori di Siccità e Scarsità Idrica da utilizzare nelle Attività degli Osservatori Permanenti per gli Utilizzi Idrici, Pubblicazione progetto CReIAMO PA, 66 pp. Disponibile online all’indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/Osservatori/Linee%20Guida%20Pubblicazione%20Finale%20L6WP1_con%20copertina_ec.pdf.
- McKee, T. B., Doesken, N. J., and Kleist, J., 1993: The relationship of drought frequency and duration of time scales. Eighth Conference on Applied Climatology, American Meteorological Society, Jan 17–23, 1993, Anaheim CA, pp. 179–186.
- WMO, 2012: Standardized Precipitation Index User Guide, WMO-No. 1090, Ginevra.
Ulteriori riferimenti:
- Banca dati dei file ASCII grid dello SPI-Standardized Precipitation Index e dello SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index, calcolati sull'Italia mesi dal 1952 al 2024. Disponibile online all'indirizzo: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90/ascii_grid.
- Immagini dello SPI-Standardized Precipitation Index e dello SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index, calcolati sull'Italia dal 1952 al 2024. Disponibili online all'indirizzo: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90/figures.
- Portale de "Lo stato di severità idrica nazionale", con link ai portali degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici. Disponibile online all'indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html.
- Banca dati “Indicatori di impatto dei cambiamenti climatici”. Disponibile online sul portale: https://climadat.isprambiente.it/.
- News sull'utilizzo dei dati satellitari Sentinel-2 del Programma europeo Copernicus per quantificare l'impatto della siccità 2022 sulle componenti costitutive (macro-unità morfologiche "acqua", "vegetazione" e sedimenti") del Fiume Po. Disponibile online all'indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/notizie-e-novita-normative/notizie-ispra/2022/08/monitoraggio-siccita-copernicus.
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Qualificazione dati
I dati di precipitazione utilizzati sono in massima parte quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati di precipitazione utilizzati nell'elaborazione dell’indicatore sono accessibili consultando i siti internet degli enti o tramite opportuna richiesta. I dati sono aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare del BIGBANG di risoluzione 1 km, che ricopre l'intero territorio nazionale, e sono disponibili sul portale Groupware dell'ISPRA (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90).
Nazionale
1952–2024
Qualificazione indicatore
L’indice SPI è calcolato sulla base dei grigliati della precipitazione mensile prodotti dal modello BIGBANG, versione 9.0, e aggregati sugli intervalli di 3 e 12 mesi. Vengono così prodotte mappe dell’indice SPI con risoluzione 1 km sulle quali si determina, mediante strumenti GIS, la percentuale del territorio nazionale caratterizzata da valori SPI ≤ –2,0 (siccità estrema), –2,0 < SPI ≤ –1,0 (siccità moderata o severa), –1,0 < SPI < 1,0 (situazione normale), 1,0 ≤ SPI < 2,0 (umidità moderata o severa) e SPI ≥ 2,0 (umidità estrema).
Essendo la valutazione dello SPI dipendente dalla lunghezza delle serie storiche delle precipitazioni utilizzate e poiché le serie storiche si incrementano ogni anno, ne consegue che per uno stesso istante temporale di anno in anno il valore di SPI può leggermente cambiare così come le conseguenti valutazioni sulla percentuale di territorio nazionale ricadente nelle 5 categorie sopra indicate.
Per ciascuna aggregazione temporale considerata (3 mesi e 12 mesi) e per ciascuna classe di SPI, la valutazione dello stato è effettuata considerando la media dei dodici valori mensili del 2024 (di seguito indicata come "percentuale media") confrontata con la media della serie storica 1951–2024.
Nel 2024, la percentuale media del territorio rientrante nella situazione di normalità (–1,0 < SPI a 12 mesi < 1,0) è risultata uguale al 46,8%, inferiore alla corrispondente media della serie (68,0%). La percentuale media del territorio caratterizzata da valori di SPI inferiori o uguali a –1,0 (tutte le classi di siccità) è risultata superiore alla corrispondente media sul lungo periodo, così anche la percentuale media del territorio caratterizzate da valori di SPI superiori o uguali a 1,0 (tutte le classi di umidità).
La percentuale media del territorio caratterizzata da valori di SPI a 3 mesi rientranti nella situazione di normalità (–1,0 < SPI < 1,0) è uguale al 64,6%, leggermente inferiore alla corrispondente media della serie (68,0%). La percentuali media di territorio caratterizzate da valori di SPI a 3 mesi indicanti siccità estrema (SPI ≤ ‒2,0) sono risultate inferiori alla media di lungo periodo, così come quelli indicanti siccità moderata o severa (‒2,0 < SPI ≤ ‒1,0). Per contro, la percentuale media del territorio caratterizzato da valori di SPI superiori o uguali a 1,0 (tutte le classi di umidità) è risultata superiore alla corrispondente media sul lungo periodo.
L'analisi dei dati ha messo in evidenza trend crescenti statisticamente significativi per le aree soggette a deficit di precipitazione (siccità) valutati con lo SPI a 12 mesi (Figure 2, 4) e, conseguentemente, trend decrescenti per le aree soggette a valori normali e/o di surplus di precipitazione (Figure 6, 8). Ciò evidenzia un aumento nella percentuale del territorio italiano soggetto a siccità estrema su base annuale, a partire dall’inizio degli anni ’50, in linea con quanto riscontrato anche a livello europeo, strettamente dipendente all’impatto già in corso dei cambiamenti climatici. Non si riscontrano trend statisticamente significativi delle percentuali delle aree caratterizzate dallo SPI a 3 mesi (Figure 1, 3, 5, 7).
Dati
Figura 1: Percentuale del territorio nazionale soggetto a deficit di precipitazione con valore di SPI a 3 mesi minore o uguale a ‒2,0 (siccità estrema). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 2: Percentuale del territorio nazionale soggetto a deficit di precipitazione con valore di SPI a 12 mesi minore o uguale a -2,0 (siccità estrema). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 3: Percentuale del territorio nazionale soggetto a deficit di precipitazione con valore di SPI a 3 mesi maggiore di ‒2,0 e minore o uguale a ‒1,0 (siccità severa o moderata). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 4: Percentuale del territorio nazionale soggetto a deficit di precipitazione con valore di SPI a 12 mesi maggiore di –2,0 e minore o uguale a –1,0 (siccità severa o moderata). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 5: Percentuale del territorio nazionale soggetto a surplus di precipitazione con valore di SPI a 3 mesi maggiore o uguale a 1,0 e minore di 2,0 (umidità severa o moderata). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 6: Percentuale del territorio nazionale soggetto a surplus di precipitazione con valore di SPI a 12 mesi maggiore o uguale a 1,0 e minore di 2,0 (umidità severa o moderata). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 7: Percentuale del territorio nazionale soggetto a surplus di precipitazione con valore di SPI a 3 mesi maggiore o uguale a 2,0 (umidità estrema). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Figura 8: Percentuale del territorio nazionale soggetto a surplus di precipitazione con valore di SPI a 12 mesi maggiore o uguale a 2,0 (umidità estrema). Periodo 1952-2024
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 1
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 2
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 3
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 4
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 5
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 6
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 7
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 8
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 9
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Dati per Figura 10
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
Nel 2024 il valore medio (dei dodici valori mensili) della percentuale di territorio italiano soggetto a condizioni di siccità estrema, caratterizzato da un SPI, relativo alla precipitazione aggregata a 3 mesi, minore o uguale a –2,0, è risultato essere uguale all'0,1%, notevolmente inferiore al corrispondente valore medio del periodo 1952–2024 uguale al 2,5%, raggiungendo tuttavia il valore massimo pari allo 0,5% nel mese di giugno. Parallelamente, il valore medio della percentuale di territorio nazionale soggetto a SPI a 12 mesi minore o uguale a –2,0 nel 2024 è risultato essere uguale al 5,3%, superiore al valore medio del periodo 1952–2024 pari al 2,1%. Sulla scala temporale di 12 mesi, il valore massimo è stato raggiunto nel mese di giugno, pari al 16,1%.
Di rilievo nel 2024 anche la percentuale di territorio italiano soggetto a condizioni di umidità estrema, ossia caratterizzato da un SPI superiore o uguale a 2,0. Per quanto riguarda l'aggregazione a 3 mesi, il valore medio è stato di 5,0%, ben superiore al corrispondente valore medio del periodo 1952–2024 uguale all'1,9%. La massima percentuale di territorio soggetto a umidità estrema si è avuta a maggio (14,1%).
Sulla scala temporale di 12 mesi, il valore medio è stato del 9,1%, superiore al corrispondente valore medio del periodo 1952–2024 uguale al 2,3%. La massima percentuale di territorio soggetto a umidità estrema si è avuta a ottobre (20,8%).
Se nel complesso il 2024 è stato caratterizzato da un surplus di precipitazione rispetto alla media di lungo periodo, molto diversi sono stati gli scostamenti delle precipitazioni mensili rispetto ai corrispondenti valori medi del periodo 1951–2024 e molto diversa è stata la distribuzione spaziale delle precipitazioni annue con elevati valori nel Nord del Paese e scarse quantità al Centro, al Sud e nelle Isole (si veda l’indicatore "Precipitazioni" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali).
Nella Figura 1 e nella Figura 2 sono riportate le percentuali, dal 1952 al 2024, delle aree del territorio nazionale soggette a siccità estrema, caratterizzate cioè da valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi e a 12 mesi, minori o uguali a –2,0. Nella serie storica dell’aggregazione a 12 mesi si registra un trend crescente, peraltro statisticamente significativo, della percentuale del territorio soggetta a situazioni di siccità estrema. Per le aree del territorio nazionale soggette a siccità severa o moderata, caratterizzate cioè da valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi e a 12 mesi, maggiori di –2,0 e minori o uguali a –1,0, non si riscontra un trend significativo nella serie relativa allo SPI a 3 mesi (Figura 3), mentre si rileva un trend crescente, anche questo statisticamente significativo, della percentuale del territorio soggetta a eventi di siccità severa o moderata sul periodo di 12 mesi (Figura 4).
In merito alla percentuale delle aree del territorio nazionale soggette a umidità severa o moderata, caratterizzate cioè da valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi e a 12 mesi, maggiori o uguali a 1,0 e minori di 2,0, non si riscontra un trend nella serie relativa allo SPI a 3 mesi (Figura 5), mentre si segnala un trend decrescente, statisticamente significativo, sul periodo di 12 mesi (Figura 6). Per le aree del territorio nazionale soggette a umidità estrema, caratterizzate cioè da valori di SPI, rispettivamente a 3 mesi (Figura 7) e a 12 mesi (Figura 8), maggiori o uguali a 2,0, si osserva nel periodo di 12 mesi un trend decrescente, statisticamente significativo.