Descrizione 1
Daniela Romano
L'indicatore descrive l'andamento delle emissioni nazionali di sostanze acidificanti SOx, NOx e NH3, sia a livello totale sia settoriale, evidenziandone il trend decrescente dal 1990 al 2023 (-72,3%). Con riferimento alla Direttiva 2016/2284 del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, che definisce gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni rispetto al 2005, applicabili dal 2020 al 2029 e a partire dal 2030, gli ossidi di zolfo e l’ammoniaca raggiungono la percentuale di riduzione imposta per il 2020 già dal 2009; mentre gli ossidi di azoto la raggiungono nel 2014.
La quantificazione delle emissioni avviene attraverso opportuni processi di stima, secondo la metodologia indicata dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook, 2019). Le emissioni antropogeniche di ossidi di zolfo (SOx) derivano in gran parte dall'uso di combustibili contenenti zolfo, mentre le sorgenti naturali sono principalmente i vulcani. Gli SOx sono tra i principali agenti del processo di acidificazione dell'atmosfera, con effetti negativi sugli ecosistemi e i materiali. Gli ossidi di azoto (NOx) sono da ricondurre ai processi di combustione che avvengono ad alta temperatura e le fonti sono principalmente i trasporti, gli impianti di riscaldamento, la combustione industriale, l’agricoltura, la produzione di elettricità e calore. Per quanto riguarda l'ammoniaca (NH3), le emissioni derivano quasi totalmente da attività agricole (inclusi gli allevamenti).
Valutare le pressioni delle sostanze acidificanti e il loro andamento negli anni a fronte degli obiettivi nazionali e internazionali di riduzione (D.Lgs. 171/04, Protocollo di Göteborg e Direttiva NEC).
Il Protocollo di Göteborg del 1999 della Convenzione del 1979 sull’inquinamento transfrontaliero a grande distanza, modificato nel 2012, è rivolto alla riduzione dell’acidificazione, dell’eutrofizzazione e dell’ozono troposferico (la Comunità Europea aderisce al protocollo con la Decisione del Consiglio 2003/507/CE). La Direttiva (UE) 2015/2193 (recepita con il Decreto legislativo 183 del 2017) si applica agli impianti di combustione medi e stabilisce norme per il controllo delle emissioni nell'aria di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx) e polveri, al fine di ridurre le emissioni nell'aria e i rischi potenziali per la salute umana e per l'ambiente derivanti da tali emissioni. La nuova Direttiva NEC 2016/2284 del Parlamento europeo e del Consiglio (recepita con il Decreto legislativo 81 del 2018), concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, definisce gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni rispetto al 2005, applicabili dal 2020 al 2029 e a partire dal 2030: per SOx rispettivamente impegni di riduzione del 35% e del 71%; per NOx rispettivamente impegni di riduzione del 40% e del 65%; per NH3 rispettivamente impegni di riduzione del 5% e del 16%.
Descrizione 2
De Lauretis R., 2000. Scenari di emissioni di ossidi di zolfo e di azoto, di componenti organici volatili e di ammoniaca, in “Il processo di attuazione del Protocollo di Kyoto in Italia. Metodi, scenari e valutazione di politiche e misure”, ENEA, 2000 EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook – 2019 (https://www.eea.europa.eu/publications/emep-eea-guidebook-2019)
ISPRA, 2025. Italian Emission Inventory 1990-2023. Informative Inventory Report 2025
ISPRA, De Lauretis R. et al., 2010. Trasporto su strada - Inventario nazionale delle emissioni e disaggregazione provinciale, Rapporti - N. 124 /2010.
Ministero per l’ambiente e per la tutela del territorio, 2003. Programma Nazionale per la riduzione delle emissioni annue di biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili ed ammoniaca, MATT, comunicazione alla CE ai sensi della Direttiva 2001/81/CE.
nessuna
nessuna
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Utilizzati i dati ISPRA dell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera (http://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/)
Nazionale
1990 - 2023
Qualificazione indicatore
Stime realizzate nell'ambito della preparazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera. Per valutare l'andamento complessivo vengono utilizzati i fattori di conversione in equivalenti acidi (H+). Tali fattori sono quelli utilizzati dall'Agenzia Europea dell'Ambiente. Per gli inquinanti atmosferici la metodologia utilizzata è quella indicata dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (EMEP/EEA Guidebook 2019). Per la descrizione della metodologia di stima si fa riferimento all'Informative Inventory Report – IIR (https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti; https://www.ceip.at/status-of-reporting-and-review-results/2024-submission /)
Le emissioni delle tre sostanze acidificanti nel 2023 sono pari complessivamente a 36,8 ktH+/a. In termini di tonnellate, 71.858 di ossidi di zolfo, 557.421 di ossidi di azoto e 382.214 di ammoniaca (Tabelle 1 e 2, Figura 4). Tutte e tre le sostanze raggiungono gli obiettivi di riduzione fissati per il 2020.
Le emissioni delle tre sostanze acidificanti espresse in equivalenti acidi sono complessivamente in diminuzione dal 1990 al 2023 (-72,3%). Nel 2023 risultano così distribuite: gli ossidi di zolfo hanno un peso pari al 6,1%, in forte riduzione rispetto al 1990 (-96%); le emissioni di ossidi di azoto e ammoniaca pesano, rispettivamente, il 32,9% e 61,0%, ambedue in diminuzione (-73,8%, -27,8%) ma con un peso relativo in aumento rispetto al 1990 (Tabella 2). In riferimento agli impegni di riduzione imposti dalla normativa, gli ossidi di zolfo, già dal 2009, con una diminuzione del 41% rispetto al 2005 (Figura 1), e l’ammoniaca, con un decremento del 7% rispetto al 2005 (Figura 3), raggiungono la percentuale di riduzione imposta per il 2020; mentre gli ossidi di azoto raggiungono nel 2014 la percentuale di riduzione imposta per il 2020, con una riduzione del 41% (Tabella 1, Figura 2).
Dati
Tabella 1: Emissioni di sostanze acidificanti per settore
ISPRA
A: Combustione energia e industria di trasformazione; B: Combustione non industriale; C: Combustione industriale; D: Processi produttivi; E: Estrazione,distribuzione combustibili fossili/geotermico; F: Uso di Solventi; G: Trasporti stradali; H: Altre sorgenti mobili; I: Trattamento smaltimento rifiuti; L: Agricoltura; M: Other (pets)
I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni.
Tabella 2: Emissioni nazionali complessive di sostanze acidificanti in equivalente acido
ISPRA
I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni. Fattore di conversione in equivalenti acidi (H+/kg): SOx=31,25; NOx=21,74; NH3=58,82.
Figura 4: Emissioni nazionali complessive di sostanze acidificanti in equivalente acido
ISPRA
I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni. Fattore di conversione in equivalenti acidi (H+/kg): SOx=31,25; NOx=21,74; NH3=58,82.
Le emissioni nazionali vengono calcolate conformemente alla metodologia di stima adottata a livello europeo e riportata nell’EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook 2019. Per garantire consistenza e comparabilità dell’inventario, l’aggiornamento annuale delle emissioni comporta la continua revisione dell’intera serie storica sulla base della maggiore informazione e dei più recenti sviluppi metodologici. Nei totali non vengono conteggiate le emissioni da sorgenti naturali (altre sorgenti di emissione e assorbimenti), conformemente alla classificazione adottata nella stima delle emissioni dell’inventario. Dall’analisi dei dati si nota che le emissioni di ossidi di zolfo si riducono di circa il 96% tra il 1990 e il 2023, tale riduzione è imputabile principalmente ai vincoli introdotti sul tenore di zolfo nei combustibili, che determinano una brusca diminuzione delle emissioni a livello generale, in particolare il settore dei trasporti stradali registra un calo del 99,7% arrivando a pesare, nel 2023, per circa lo 0,5% sul totale emesso a livello nazionale (Tabella 1, Figura 1). Dal 1990 al 2023 le emissioni di ossidi di azoto si riducono del 73,8%. Il contributo emissivo del trasporto stradale si mantiene negli anni abbastanza stabile, pari al 40,2% nel 2023, complessivamente tali emissioni si riducono del 77,5%. Le emissioni di NOx da modalità di trasporto diverse da quello stradale, pur decrescendo dal 1990 del 53%, rappresentano la seconda fonte di emissione a livello nazionale, e contribuiscono nel 2023 al 22,1% del totale emesso. Dalla combustione non industriale, unico settore che presenta un aumento (+15,5% dal 1990), proviene il 13,3% delle emissioni, mentre dalla combustione industriale e dalla combustione nel settore della produzione di energia e dell’industria di trasformazione rispettivamente il 7,7% e il 5,6% del totale emesso a livello nazionale nel 2023. Il settore dell'agricoltura ha un peso dell’8,9% e presenta una riduzione del 19,7% dal 1990 (Tabella 1, Figura 2). Le emissioni di ammoniaca dal 1990 al 2023 diminuiscono del 27,8%. Lungo l’intero periodo, il principale responsabile delle emissioni di NH3 è il settore agricolo, che contribuisce per il 91,4% delle emissioni totali e che, quindi, ne determina l’andamento negli anni (si riscontra una riduzione pari a – 30,1%). Le emissioni da trasporti stradali, pur presentando una marcata crescita, attenuata poi dalla decrescita registrata a partire dal 2001, rappresentano nel 2023 solo l’1,4% del totale emesso a livello nazionale. Le emissioni da trattamento e smaltimento dei rifiuti dal 1990 al 2023 aumentano del 46,7%, ma raggiungono nel 2023 un peso sul totale emesso a livello nazionale pari al 3,0% (Tabella 1, Figura 3).