DISTRIBUZIONE DEL VALORE ECOLOGICO SECONDO CARTA DELLA NATURA

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Roberta Capogrossi, Lucilla Laureti

    Abstract
    Abstract

    L'indicatore, basato sulle elaborazioni prodotte nell’ambito del progetto Carta della Natura, mostra la distribuzione del Valore Ecologico nel territorio di 17 regioni italiane, fornendone una rappresentazione fondata su una suddivisione in classi. Il Valore Ecologico è inteso come sinonimo di pregio naturale ed è calcolato, a partire dalle carte degli habitat regionali, per ogni poligono cartografato, con esclusione dei poligoni riferiti agli ambienti costruiti, totalmente cementificati. L’indicatore fornisce un quadro del mosaico ambientale nei diversi ambiti regionali, dal quale si evidenziano le aree di maggior pregio, anche in riferimento al loro stato di protezione. Le elaborazioni mostrano la percentuale di protezione di ogni territorio regionale e la composizione, in termini di Valore Ecologico, delle aree protette e di quelle esterne a esse. Il sistema delle aree protette (aree EUAP, siti Natura 2000 e aree Ramsar) include territori caratterizzati dalle classi di Valore Ecologico più alto, lasciandone però fuori frazioni significative.

    Descrizione

    L'indicatore descrive la distribuzione del Valore Ecologico (da qui in poi denominato per brevità VE) secondo le elaborazioni prodotte nell’ambito del progetto nazionale Carta della Natura. Fornisce una rappresentazione regionale basata su una suddivisione in 5 classi (molto bassa, bassa, media, alta e molto alta), cui si aggiunge la classe “non valutato” riferita agli ambienti costruiti, esclusi dalle stime del VE. Per ciascuna regione viene presentata una mappa, che mostra la distribuzione delle classi di VE e i perimetri delle aree protette (EUAP, aree della Rete Natura 2000 e aree Ramsar). Alla mappa sono affiancati due grafici riassuntivi, il primo dei quali mostra le percentuali del territorio regionale protetto e non protetto e le percentuali protette e non protette dei soli territori caratterizzati da VE alto e molto alto. Il secondo grafico mette a confronto la ripartizione percentuale delle classi di VE nell’intera regione, con quelle della sola porzione protetta e non protetta. Sono riportate infine alcune informazioni riguardanti gli habitat presenti nei territori attribuiti alle classi di VE alto e molto alto (numero di habitat la cui superficie occupata ricade totalmente all’interno di tali classi, indicazione delle frazioni di superficie protetta e non protetta).

    Scopo

    L'indicatore, tramite l’analisi della distribuzione spaziale delle classi di VE a scala regionale, consente di effettuare considerazioni in merito al mosaico ambientale dei territori e al loro pregio naturale. Analizza la percentuale di aree di VE alto e molto alto già sottoposte a tutela e di quelle non protette, fornendo indicazioni utili per l’individuazione di nuove aree da tutelare, per la pianificazione territoriale di livello nazionale e regionale e l’identificazione di azioni volte alla salvaguardia della biodiversità e agli obiettivi di sviluppo sostenibile.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È semplice, facile da interpretare.
    È sensibile ai cambiamenti che si verificano nell'ambiente e/o nelle attività umane
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull'ambiente e delle risposte della società.
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato sul piano tecnico e scientifico.
    Presenta affidabilità e attendibilità dei metodi di misurazione e raccolta dei dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Misurabilità (dati)
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La Legge Quadro sulle aree naturali protette (L. n. 394/91) è il fondamento istituzionale del progetto nazionale Carta della Natura, e all’art. 3 ne indica così le finalità: “Essa, …, individua lo stato dell'ambiente naturale in Italia evidenziandone i valori naturali e i profili di vulnerabilità territoriale". Il progetto Carta della Natura, pensato dalla Legge 394/91 a supporto del sistema delle aree protette, può rappresentare uno strumento tecnico utile rispetto agli obiettivi della Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030, che impone di aumentare la superficie di aree protette e di considerare le esigenze di tutela dell’ambiente in tutti i processi pianificatori, secondo una “governance” basata innanzi tutto su principi di sostenibilità ambientale. 

    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (A)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA, 2009. Il progetto Carta della Natura alla scala 1:50.000. Linee guida per la cartografia e la valutazione degli habitat., Manuale n.48/2009.

    (https://www.isprambiente.gov.it/files/carta-della-natura/cdn-manuale.pdf).

    Limitazioni

    Il progetto non è stato ancora realizzato in 3 regioni, per le quali l'indicatore non è ancora stato calcolato

    Ulteriori azioni

    Completamento della copertura nazionale

    Fonte dei dati

    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

    ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)

    MASE (Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica)

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Undefined
    Accessibilità dei dati di base

    Dati  ISPRA  Sistema Informativo di Carta della Natura

    (https://www.isprambiente.gov.it/it/servizi/sistema-carta-della-natura/index)

    Dati Istat per i confini amministrativi regionali del censimento 2011

    (https://www.istat.it/it/archivio/104317#accordions)

    Dati del Geoportale cartografico del MASE per aree EUAP, Rete Natura 2000 e aree Ramsar (aggiornamenti 2017 e 2023)

    (Geoportale Nazionale del MASE)

    Copertura spaziale

    Regionale (17/20)

    Copertura temporale

    2009-2024 

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore è basato sull’Indice di Valore Ecologico (denominato per brevità VE) calcolato, regione per regione, nell'ambito del progetto nazionale Carta della Natura. Il VE è inteso nell'accezione di pregio naturale. Esso è calcolato per ciascuno dei poligoni (ecotopi) delle carte degli habitat in scala 1:50.000/1:25.000, realizzate nell'ambito di Carta della Natura. Sono esclusi dal calcolo, e quindi non valutati, i poligoni riferiti agli ambienti costruiti. Il processo di valutazione non è dunque “tipologico”, ossia riferito al tipo di habitat presente nelle carte, ma “topologico”, ossia riferito a ciascun ecotopo di ciascun tipo di habitat, ne consegue che ecotopi appartenenti a uno stesso tipo di habitat possono avere valori diversi di VE a causa di differenti condizioni ecologiche.

    Il VE è ricavato dal calcolo di un set di indicatori, selezionati sulla base dei criteri di significatività alla scala di indagine regionale, di reperibilità e di omogeneità per l'intero territorio nazionale. Essi prendono in considerazione: habitat e aree da tutelare ai sensi delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli, elementi di biodiversità vegetale e faunistica negli habitat (ricchezza di specie di fauna e flora basata su idoneità e areali), parametri strutturali tipici dell'ecologia del paesaggio. Con un algoritmo dai singoli indicatori si ricava il VE complessivo.

    Il calcolo del VE può essere aggiornato nel tempo. Tale aggiornamento è facilitato dall'uso di procedure informatiche che assicurano l'esecuzione standardizzata dei calcoli e consentono rapidità d'esecuzione.

    Per rappresentare visivamente i valori numerici derivanti dai calcoli si adotta una suddivisione in cinque classi (VE molto basso, basso, medio, alto, molto alto), alle quali si aggiunge la classe attribuita al territorio “non valutato”, ossia quello occupato da infrastrutture urbane, industriali, commerciali e ad aree completamente cementificate.

    Gli elaborati sono organizzati in un Sistema Informativo Territoriale dal quale si estraggono tutti i dati necessari per questo indicatore. Vengono utilizzati i confini delle aree protette, comprendenti aree EUAP, siti Natura 2000 e aree Ramsar, scaricati dal geoportale cartografico del MASE. I confini regionali, necessari per i calcoli delle superfici regionali, sono derivati dal censimento dei confini amministrativi dell’Istat.

    Come accennato, per ciascuna regione viene fornita la mappa e due grafici riassuntivi: l’istogramma superiore mostra le percentuali di territorio regionale protetto e non protetto a confronto con le percentuali protette e non protette dei soli territori caratterizzati da VE alto e molto alto. L’istogramma inferiore mette a confronto la ripartizione percentuale delle classi di VE nell’intera regione, nella porzione protetta e in quella non protetta. I valori percentuali indicati nei tre istogrammi sono tutti calcolati rispetto alla superficie totale regionale così da essere tra loro confrontabili.

    Periodicità di aggiornamento
    Quadriennale
    Qualità dell'informazione

    Le informazioni utilizzate per il popolamento dell'indicatore rappresentano dati di base utili ai fini della valutazione del VE del territorio italiano. L'accuratezza è buona per quanto riguarda la comparabilità dei dati e l'affidabilità delle fonti, ma non è completa per quanto riguarda la copertura spaziale dell'indicatore (17 regioni su 20). La comparabilità nel tempo e nello spazio sono assicurate da metodiche standardizzate e codificate. 

    Stato
    Medio
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    L’indicatore, pur non essendo riferito all’intero territorio nazionale, interessa il 79% della superficie nazionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia- Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto) e i diversi settori del Paese: Nord, Centro, Sud e Isole. Accanto ad aspetti favorevoli si evidenziano situazioni che meritano attenzione ai fini conservazionistici: in 9 delle 17 regioni esaminate la superficie a VE alto/molto alto supera il 30% dell’intero territorio, mentre in 5 regioni quella a VE basso/molto basso/non valutato raggiunge o supera il 60% del territorio. È emersa una buona rispondenza tra il sistema delle aree protette e le aree a VE alto/molto alto, con una superficie media di copertura pari al 48,8% nelle 17 regioni analizzate. L’indicatore mostra anche aree a VE alto/molto alto al di fuori delle aree protette, in alcuni casi inserite in un contesto generale di bassa naturalità o artificiale. La superficie complessiva delle aree protette raggiunge o supera il 30% dell’intero territorio regionale solamente in 3 delle 17 regioni esaminate (Abruzzo, Campania, Valle d’Aosta), percentuale che rappresenta il target di protezione fissato dalla Strategia Europea per la biodiversità per il 2030. Ciò mostra che in Italia ci sono ancora notevoli margini di intervento per ampliare la copertura delle aree protette.

    Valutazione/descrizione del trend

    Not definable.

    Commenti

    Le mappe regionali di distribuzione delle classi di VE (Figure 1-17) forniscono una rappresentazione spaziale che, pur con i limiti legati alla scala di restituzione grafica delle immagini, permette di fare alcune considerazioni sul mosaico ambientale di ciascuna regione e sulle differenze tra regione e regione. Si può osservare, ad esempio, che i territori collinari e montani sono caratterizzati da classi di VE più elevato, diversamente dai territori di pianura. Alcune regioni sono caratterizzate da alti livelli di VE distribuiti un po' ovunque sul territorio (ad es. Liguria, Sardegna, Valle d’Aosta), mentre altre hanno distribuzioni nettamente distinte tra i territori a VE alto o molto alto e quelli a VE basso o molto basso (ad es. Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia, Veneto). In queste ultime regioni si possono notare aree residuali a maggior VE, immerse in una matrice ambientale di bassa o nulla naturalità e quindi di basso VE. 

    I territori a maggiore VE, sono caratterizzati da ambienti naturali o anche seminaturali, boschivi, arbustivi, prativi, oppure rocciosi delle alte quote, mentre i territori a VE basso o molto basso sono artificiali, per lo più agricoli, con colture arboree o seminativi, estensivi o intensivi. I territori caratterizzati da VE medio rappresentano ambienti intermedi dal punto di vista della qualità ambientale, come ad esempio alcuni ambienti seminaturali di origine secondaria, che rivestono un ruolo ecologico importante, sia come corridoi ecologici sia come aree “cuscinetto”, rilevanti ai fini della conservazione della biodiversità. 

    Le aree escluse dai calcoli del VE sono quelle completamente artificiali costruite, del tessuto urbano, residenziale, industriale o commerciale (grigie in mappa).

    La sovrapposizione dei confini delle aree protette (EUAP, siti Natura 2000 e aree Ramsar) alla mappa di distribuzione delle classi di VE, mostra visivamente come il sistema delle aree protette interessi maggiormente territori caratterizzati dalle classi di VE più alto, lasciandone però fuori frazioni molto differenti: minime in alcune regioni, più estese in altre.

    Per quanto riguarda la ripartizione percentuale delle diverse classi di VE (Figure 1-17) si evidenzia l’eterogeneità tra regioni: in 3 regioni la superficie caratterizzata da VE alto o molto alto supera il 50% (Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Valle d’Aosta); di contro in altre regioni (Campania, Emilia-Romagna, Marche, Puglia o Veneto) la percentuale di territorio a VE basso o molto basso e di territorio “non valutato” raggiunge o supera il 60% della superficie regionale.

    I territori caratterizzati da VE medio in alcune regioni sono piuttosto significativi nella matrice ambientale complessiva poiché raggiungono e superano il 20% della superficie regionale, con un massimo del 32% in Sardegna.

    Anche l’analisi distributiva delle classi di VE dentro e fuori le aree protette è indicativa di una grande variabilità tra una regione e l’altra, come si può notare dall’istogramma di ripartizione in classi di VE. In linea generale si può osservare, come prevedibile, che in tutte le regioni studiate i territori protetti sono caratterizzati da una maggiore incidenza di aree a VE alto o molto alto e minima presenza di aree cementificate “non valutate”.

    I territori caratterizzati da VE alto o molto alto nelle diverse regioni rappresentano frazioni molto diverse del territorio: da un minimo del 7% del territorio regionale in Emilia-Romagna (2% VE molto alto e 5% VE alto), a un massimo del 25% in Valle d’Aosta (9% VE molto alto e 16% VE alto) e, se rapportati all’intero territorio protetto, rappresentano rispettivamente il 55% in Emilia-Romagna e l’84% in Valle d’Aosta.

    In tutte le regioni, i territori a VE alto o molto alto raggiungono o superano il 45% dell’intera superficie protetta, con valori minimi in Puglia (45%) e massimi in Friuli-Venezia Giulia (90%), con una media del 65%.

    Per quanto concerne i territori cementificati “non valutati”, la superficie media, all’interno delle aree protette nelle 17 regioni non raggiunge l’1,5%.

    L'analisi della distribuzione del VE nei territori non protetti evidenzia una maggiore incidenza delle classi di VE basso o molto basso mentre la superficie occupata dalle classi di VE alto o molto alto è variabile: si passa da regioni, quali Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Valle d’Aosta, in cui tale superficie è molto significativa, con percentuali superiori al 30% del territorio regionale, a regioni in cui questa superficie scende nettamente fino a risultare inferiore al 15% (Campania, Emilia-Romagna, Marche, Puglia e Umbria).

    Da ciò si può desumere che in alcune regioni gli ambienti naturali e seminaturali a elevato VE sono diffusi su tutto il territorio, non solo nelle aree già protette, mentre in altre ciò non avviene o avviene in minor misura a causa di una massiccia artificializzazione che ha ridotto la superficie degli habitat naturali e degradato la qualità ecologica dei territori. In tali contesti, le aree di pregio naturale ancora esistenti e immerse in una matrice antropizzata acquistano una grande importanza ai fini conservazionistici.

    Per ciascuna regione si riporta il numero di habitat di maggior pregio (habitat che occupano superfici totalmente ricadenti nelle classi di VE alto e molto alto) e la percentuale di protezione di questi habitat (Tabella 1). Tra questi sono compresi tipi di habitat molto eterogenei, alcuni molto estesi caratterizzanti paesaggi regionali, altri localizzati, rari, frammentati e spesso a rischio (ad es. habitat ripariali o habitat costieri).

    L’indicatore evidenzia la buona corrispondenza tra il sistema delle aree protette e i territori regionali di elevato pregio naturale (VE), ma le analisi descritte segnalano anche l’esistenza di territori a elevato pregio ancora privi di forme di tutela. L'analisi di questi dati può fornire utili indicazioni per la pianificazione territoriale nell’ambito di: studi propedeutici all'individuazione di nuove aree da proteggere, procedure di revisione dei perimetri delle aree protette già esistenti, azioni volte a riqualificare territori degradati o a migliorare la connettività ecologica in territori seminaturali ed antropizzati.

    Allegati
    File
    Titolo

    Tabella 1: Numero di habitat la cui superficie ricade totalmente nelle classi di Valore Ecologico 'alta' e 'molto alta' e relativa percentuale di protezione

    Fonte

    ISPRA  Sistema Informativo di Carta della Natura 

    Note

    L'anno di riferimento dei dati relativi a ciascuna Regione è esplicitato nella relativa figura

    Immagine
    Titolo

    Figura 1: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Abruzzo

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Abruzzo  (2011) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

    Immagine
    Titolo

    Figura 2: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Basilicata

    Note

     ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Basilicata  (2012) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 3: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Calabria

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Calabria (2023) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2023).

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    Titolo

    Figura 4: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Campania

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Campania  (2017) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 5: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Emilia-Romagna

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Emilia-Romagna  (2021) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 6: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Friuli-Venezia Giulia

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Friuli-Venezia Giulia  (2021) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 7: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Lazio

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Lazio  (2008) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 8: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Liguria

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Liguria  (2013) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 9: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Marche

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Marche  (2022) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 10: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Molise

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Molise  (2021) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 11: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Puglia

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Puglia  (2012) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 12: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Sardegna

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Sardegna  (2011) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 13: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Sicilia

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Sicilia  (2008) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 14: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Toscana

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Toscana  (2019) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 15: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Umbria

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Umbria  (2012) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 16: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Valle d’Aosta

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Valle d’Aosta  (2008) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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    Titolo

    Figura 17: Distribuzione del Valore Ecologico nella Regione Veneto

    Fonte

    ISPRA, Sistema Informativo Carta della Natura, Carta degli habitat della Regione Veneto  (2008) e valutazioni; ISTAT, confini amministrativi (2011); MASE, confini Aree Protette (2017, 2021).

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