Descrizione 1
Eleonora Di Cristofaro, Francesca Palomba
L’indicatore descrive le emissioni di ammoniaca (NH3) in atmosfera prodotte dal settore agricolo, dovute principalmente alla gestione degli allevamenti e all’uso dei fertilizzanti, e permette di valutare il peso del settore rispetto al totale delle emissioni nazionali e il raggiungimento degli obiettivi di riduzione. Nel 2023, il settore agricoltura è responsabile dell’emissione in atmosfera di 349,23 kt di NH3, pari a 91,4% del totale nazionale e registrando una riduzione del 18% rispetto al 2005 contribuisce, quindi, in modo decisivo al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.
L'andamento delle emissioni di NH3 è in linea con gli obiettivi fissati dal Protocollo di Göteborg e dalla Direttiva sui limiti nazionali di emissione (Direttiva NEC – National Emission Ceiling).
L’indicatore descrive le emissioni di ammoniaca (NH3) in atmosfera prodotte dal settore agricolo e principalmente dalle forme intensive che esso ha assunto negli ultimi decenni. In particolare, vengono considerate le emissioni prodotte dall’utilizzo esteso dei fertilizzanti sintetici e organici e dalla gestione degli allevamenti (emissioni dal ricovero e dallo stoccaggio). Una quota minima delle emissioni nazionali di NH3 proviene da altri processi produttivi, dai trasporti stradali e dal trattamento/smaltimento dei rifiuti. La deposizione di NH3 contribuisce a diversi problemi ambientali, quali l’acidificazione dei suoli, l’alterazione della biodiversità e l’eutrofizzazione delle acque; inoltre, essa interviene nella formazione del particolato, con conseguenze sulla salute umana. La quantificazione delle emissioni di NH3 avviene attraverso appropriati processi di stima definiti dalle metodologie indicate nel manuale di riferimento EMEP/EEA (EMEP/EEA, 2019) concernente l’inventario delle emissioni atmosferiche.
Valutare l'andamento delle emissioni e il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali di riduzione stabiliti dal Protocollo di Göteborg e dalla Direttiva NEC. Valutare la quota di emissioni di ammoniaca imputabile all'agricoltura rispetto al totale nazionale.
- Convenzione UNECE sull’inquinamento transfrontaliero a lungo raggio (Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution, CLRTAP);
- Protocollo di Göteborg (1999 e 2012);
- Direttiva NEC (2016/2284) e D.Lgs. 81/2018 di recepimento.
L’obiettivo fissato dalla Direttiva NEC (2016/2284 del 14/12/2016 che abroga e sostituisce la Direttiva NEC (2001/81/CE)) è pari alla riduzione del 5% di emissioni di ammoniaca per ogni anno dal 2020 al 2029 (come stabilito dall’aggiornamento del Protocollo di Göteborg del 2012) e del 16% a partire dal 2030, rispetto alle emissioni del 2005.
Descrizione 2
- Cóndor R.D., Di Cristofaro E., De Lauretis R., 2008. Agricoltura: inventario nazionale delle emissioni e disaggregazione provinciale. Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Rapporto tecnico ISPRA 85/2008. Roma, Italia. URL: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/agricoltura-inventario-nazionale-delle-emissioni-e
- Cóndor R.D., 2011. Agricoltura: emissioni nazionali in atmosfera dal 1990 al 2009. Rapporto ISPRA 140/2011. Roma, Italia. URL: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/agricoltura-emissioni-nazionali-in-atmosfera-dal
- EEA, 2022. National Emission reduction Commitments Directive reporting status 2022. URL: https://www.eea.europa.eu/publications/national-emission-reduction-commitments-directive-2022/national-emission-reduction-commitments-directive
- EMEP/EEA, 2019. Air Pollutant Emission Inventory Guidebook. Technical report No 13/2019. URL: https://www.eea.europa.eu/publications/emep-eea-guidebook-2019/part-b-sectoral-guidance-chapters/4-agriculture
- ISPRA, 2025 [a]. Italian Emission Inventory 1990-2023. Informative Inventory Report 2025. Rapporti 411/2025. URL: https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/#Report
- ISPRA, 2025 [b]. Serie storiche delle emissioni nazionali di inquinanti atmosferici 1990-2023. URL: https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/#Report
- ISTAT, 2025. Dati annuali sulla consistenza del bestiame, sulla produzione di latte, sui mezzi di produzione, sulle coltivazioni. Istituto Nazionale di Statistica. URL: http://dati.istat.it/
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
ISPRA, Inventario delle emissioni in atmosfera (https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/)
Nazionale
1990-2023
Qualificazione indicatore
L'indicatore rappresenta la stima delle emissioni nazionali di ammoniaca prodotte dal settore agricolo (Cóndor et al., 2008; Cóndor, 2011), elaborate secondo la metodologia descritta nel manuale di riferimento dell'inventario delle emissioni di inquinanti atmosferici (EMEP/EEA, 2019). Nell’Informative Inventory Report - IIR (ISPRA, 2025 [a]) è descritta la metodologia di stima e i dati usati, sono riportati i dati di emissione, l’analisi dei trend e delle categorie emissive principali, le attività di controllo e qualità dei dati, la pianificazione delle attività di miglioramento delle stime.
La Direttiva NEC (2016/2284) ha stabilito un obiettivo di riduzione del 5% per le emissioni nazionali di ammoniaca per ogni anno dal 2020 al 2029 e del 16% a partire dal 2030, rispetto alle emissioni del 2005. In particolare, per l’Italia l’obiettivo al 2023 è pari a 457,74 kt di emissioni nazionali di ammoniaca, mentre quello al 2030 è pari a 404,74 kt. Nel 2023, il settore agricoltura è responsabile dell’emissione in atmosfera di 349,23 kt di NH3, pari al 91,4% del totale nazionale (Tabella 1), e registrando una riduzione del 18% rispetto al 2005 contribuisce, quindi, in modo decisivo al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.
Nel 2023 le emissioni di ammoniaca provenienti dal settore agricolo sono diminuite rispetto al 2005 di circa 18%, mentre dal 1990 al 2023 si è registrata una riduzione del 30,1%, passando da 499,89 kt a 349,23 kt (Figura 1). Dal 1990 la riduzione delle emissioni è attribuibile principalmente alla contrazione del numero di capi allevati di alcune specie zootecniche, alla riduzione dell’uso di fertilizzanti azotati sintetici e delle superfici e produzioni agricole, alla diffusione di tecniche di abbattimento delle emissioni nella gestione degli allevamenti.
Dati
Tabella 1: Andamento delle emissioni di ammoniaca da agricoltura classificate per fonte
ISPRA
1 include le emissioni dovute all’uso dei fertilizzanti azotati sintetici
2 include le emissioni dovute allo spandimento delle deiezioni animali e di altri fertilizzanti organici, al pascolo, al processo di azoto-fissazione del leguminose, allo spandimento dei fanghi da depurazione, inoltre sono state aggiornate includendo anche quelle derivanti dai residui colturali lasciati sui suoli agricoli e successivamente incorporati.
3 include le emissioni dovute al ricovero e allo stoccaggio delle deiezioni animali
Le emissioni di ammoniaca dall’agricoltura nel 2023 subiscono, rispetto all’anno precedente, un aumento dell'11 % dovuto principalmente all’incremento delle emissioni dovute all’uso dei fertilizzanti sintetici (81,5%) (Figura 2).
La variabilità interannuale delle emissioni di ammoniaca dovute all’uso di fertilizzanti sintetici è interamente determinata dai dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) sulle quantità di fertilizzanti sintetici venduti a livello nazionale, assumendo che tali prodotti vengano effettivamente applicati ai suoli agricoli e considerando in particolare il contenuto di azoto in essi presente.
Nel 2023, la fonte emissiva più significativa è rappresentata dalla gestione degli allevamenti (emissioni dal ricovero e dallo stoccaggio), che contribuisce per il 54% al totale delle emissioni di NH3 di origine agricola. Le altre fonti emissive del settore sono (Figura 3): lo spandimento delle deiezioni animali (15,1%), l’applicazione al suolo di fertilizzanti azotati sintetici (22,8%), il pascolo e l’azoto fissato al suolo tramite il processo di azoto-fissazione prodotto dalle radici delle leguminose che contribuiscono alle emissioni della categoria definita “emissioni da terreni senza fertilizzanti” (3,8%), gli altri fertilizzanti organici (2,5%), lo spandimento dei fanghi da depurazione (0,3%), la combustione dei residui agricoli (0,1%) e le emissioni da residui colturali (1,0%).