L'indicatore quantifica il consumo di combustibili nel settore dei trasporti, al fine di contenerlo e/o diversificarlo. I consumi energetici nel settore del trasporto mostrano un andamento crescente dagli anni Novanta e decrescente dal 2007. Negli anni 2018 e 2019 si assiste a una ripresa dei consumi, nel 2020 la marcata riduzione è imputabile alla crisi pandemica, seguita nel 2021 da una ripresa e nel 2022 ad un ulteriore aumento. Al trasporto su strada e ai combustibili fossili spetta la quota  preponderante. Varie criticità caratterizzano il sistema dei trasporti nazionali, distante dagli ambiziosi obiettivi al 2030 e al 2050 sui consumi dei combustibili nel settore dei trasporti a livello europeo.

L'indicatore misura la dimensione della flotta veicolare che costituisce un importante fattore responsabile della pressione ambientale. Secondo Eurostat, l’Italia presenta il parco veicolare più elevato tra i paesi dell'Unione Europea in rapporto alla popolazione, infatti, nel 2022, il numero di autovetture per mille abitanti è pari a 682, superato solo da Liechtenstein e Islanda.

L'indicatore valuta le emissioni dei gas serra prodotte dal settore dei trasporti per verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali. Nel 2022 in Italia i trasporti sono responsabili del 26,6% delle emissioni totali di gas serra. Nel periodo 1990 - 2019 le emissioni del settore trasporti (esclusi i trasporti internazionali/bunkers) crescono del 4,1%; nel 2020 si verifica una marcata riduzione (-18,6%, rispetto al 2019) fondamentalmente imputabile alle misure di restrizione della mobilità dovute alla crisi pandemica, successivamente, dal 2020 al 2021, si registra un aumento delle emissioni  pari al 18,9%. Nel 2022, si stima un aumento del 6,7% rispetto all'anno precedente e un ritorno ai livelli pre-pandemia. Nel complesso le emissioni del settore dal 1990 al 2022 aumentano del 7,4%. Varie criticità caratterizzano il sistema dei trasporti nazionali, distante dagli ambiziosi obiettivi al 2030 e al 2050 sull’abbattimento delle emissioni dei gas serra a livello europeo.

L'indicatore consente di valutare le emissioni dei principali inquinanti atmosferici prodotte dal settore dei trasporti. In Italia, le emissioni nocive prodotte dal trasporto stradale sono diminuite notevolmente negli ultimi anni, grazie all’introduzione di catalizzatori, di filtri per particolato fine e di altre tecnologie installate nei veicoli. Dal 1990 al 2022 le emissioni su strada di composti organici volatili non metanici si riducono dell’88,2%, le emissioni di ossidi di azoto del 74,8% e quelle di particolato fine del 75,0%. Le emissioni di ossidi di zolfo, ormai quasi assenti nel trasporto stradale, sono ancora rilevanti nel trasporto via mare. Le stime del 2020 riflettono gli effetti della pandemia, mentre nel 2021 e 2022 si assiste ad una graduale ripresa. Le emissioni inquinanti in atmosfera vengono monitorate a livello nazionale ai fini della verifica del rispetto degli impegni di riduzione imposti a livello europeo, con l’obiettivo di conseguire livelli di qualità dell'aria che non comportino significativi impatti negativi e rischi significativi per la salute umana e l'ambiente.

The indicator allows for the assessment of emissions of major air pollutants produced by the transport sector. In Italy, harmful emissions from road transport have significantly decreased in recent years thanks to the introduction of catalytic converters, particulate filters, and other vehicle-installed technologies. From 1990 to 2022, road emissions of non-methane volatile organic compounds (NMVOCs) decreased by 88.2%, nitrogen oxides (NOx) emissions by 74.8%, and fine particulate matter (PM) emissions by 75.0%. Sulfur oxides (SOx) emissions, now nearly absent from road transport, remain significant in maritime transport. The 2020 estimates reflect the effects of the pandemic, while 2021 and 2022 show a gradual recovery. Pollutant emissions into the atmosphere are monitored at the national level to verify compliance with reduction commitments imposed by European legislation, aiming to achieve air quality levels that do not cause significant negative impacts or risks to human health and the environment.

The indicator quantifies fuel consumption in the transport sector to monitor and/or reduce and diversify it. Energy consumption in transport has shown an upward trend since the 1990s, followed by a decline starting in 2007. In 2018 and 2019, consumption rebounded, while 2020 saw a sharp reduction due to the pandemic crisis, followed by a recovery in 2021 and a further increase in 2022. Road transport and fossil fuels account for the predominant share. Several critical issues characterize the national transport system, which remains far from the ambitious 2030 and 2050 European targets for fuel consumption in the transport sector.

The indicator assesses greenhouse gas emissions from the transport sector to monitor progress towards national and international targets. In 2022, transport accounted for 26.6% of total greenhouse gas emissions in Italy. Between 1990 and 2019, transport emissions (excluding international transport/bunkers) increased by 4.1%. In 2020, a sharp decline (-18.6% compared to 2019) was observed, mainly due to mobility restrictions linked to the COVID-19 pandemic. Subsequently, emissions increased by 18.9% from 2020 to 2021. In 2022, a further estimated increase of 6.7% brought emissions back to pre-pandemic levels. Overall, emissions from the transport sector rose by 7.4% from 1990 to 2022. The national transport system faces multiple critical issues and remains far from achieving the ambitious 2030 and 2050 EU climate targets.

L'indicatore consente di monitorare per il periodo 2005-2022 la quota della flotta veicolare stradale conforme agli standard di emissione più recenti. Nel 2022 per le automobili è ancora presente una quota non trascurabile di veicoli a benzina di classe Euro 0 (13,7%), mentre per le auto diesel questa quota è molto inferiore e pari al 2,9% circa. Più preoccupante la situazione del parco commerciale, in gran parte con motorizzazioni diesel, dove l’11,2% dei veicoli leggeri (furgoni) e il 27,1% dei veicoli pesanti merci permangono in classe Euro 0.

This indicator tracks the share of road vehicles complying with the most recent emission standards during the 2005-2022 period. In 2022, passenger cars still showed a non-negligible proportion (13.7%) of Euro 0 gasoline vehicles, while for diesel cars this share was significantly lower at approximately 2.9%. More concerning is the commercial vehicle fleet situation - predominantly diesel-powered - where 11.2% of light commercial vehicles (vans) and 27.1% of heavy goods vehicles remain at Euro 0 standard.

The indicator measures the size of the vehicle fleet, which represents a major factor contributing to environmental pressure. According to Eurostat, Italy has the highest vehicle fleet among EU countries in relation to population. In 2022, the number of passenger cars per thousand inhabitants was 682, exceeded only by Liechtenstein and Iceland.