Descrizione 1
Giovanni Finocchiaro, Silvia Iaccarino
L’indicatore quantifica la pressione del turismo sul sistema di gestione dei rifiuti urbani in Italia. Esso rappresenta oggi un proxy riconosciuto per il monitoraggio del Goal 12 dell’Agenda 2030 (SDG 12.b.1). Dal 2023, la metodologia è stata arricchita includendo non solo i pernottamenti ufficiali nelle strutture ricettive, ma anche le presenze in alloggi gratuiti (seconde case, abitazioni di amici/parenti) e le escursioni giornaliere senza pernottamento. L’inclusione di queste componenti consente una stima più realistica e completa della popolazione turistica equivalente e, quindi, della quantità di rifiuti generati per abitante-equivalente. Nel 2023 l’indicatore ha raggiunto 15,7 kg/ab eq secondo la nuova metodologia, segnando un incremento del 53% rispetto al valore stimato con il metodo tradizionale (10,1 kg/ab eq).
L’indicatore misura uno degli impatti più significativi del turismo e cioè l’incremento della produzione di rifiuti urbani, stimando i rifiuti pro capite attribuibili al turismo attraverso il confronto tra la popolazione residente e una popolazione equivalente turistica. Questo indicatore consente di valutare la pressione esercitata dai flussi turistici sui sistemi locali di gestione dei rifiuti e rappresenta un utile proxy per il monitoraggio del Goal 12 dell’Agenda 2030 (SDG 12.b.1)
L'indicatore è ottenuto dalla differenza tra la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata con la popolazione residente e la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata, invece, con la "popolazione equivalente turistica", ottenuta aggiungendo alla popolazione residente le presenze turistiche registrate nell'anno e ripartite sui 365 giorni. Dal 2019 oltre ai pernottamenti in strutture ricettive in Italia effettuati dai residenti e dagli stranieri (presenze), si aggiungono: (a) pernottamenti in alloggi gratuiti (seconde case + abitazioni di parenti/amici) sia di italiani sia di stranieri e (b) visite in giornata effettuati dagli stranieri e dai residenti italiani in Italia. Le misure aggiuntive sono stimate mediante l’Indagine sul Turismo Internazionale della Banca d’Italia per gli stranieri (turismo inbound) e dall’indagine Istat “Viaggi e Vacanze” dell’Istat per i residenti italiani (turismo domestic). Per visite in giornata (escursioni) s’intendono quegli spostamenti per turismo senza pernottamento effettuati da visitatori (escursionisti) per qualunque motivo, con esclusione degli spostamenti dei frontalieri o in transito alle frontiere. Gli alloggi gratuiti sono le abitazioni di proprietà dei turisti (seconde case) e quelle di parenti e amici presso le quali si è ospiti in forma gratuita.
Fornire l'incidenza del settore turistico sulla produzione di rifiuti urbani.
Non esistono riferimenti normativi in materia e l’indicatore non presenta obiettivi.
Descrizione 2
EUROSTAT (2006) - Working Papers and Studies "Methodological work on measuring the sustainable development of tourism -Part 2 Holden, A., 2008. Environment and tourism, 2nd ed. ed, Routledge introductions to environment series. Routledge, London ; New York.
Nonostante l’ampliamento metodologico, permangono alcune limitazioni:
- si assume che turisti e residenti abbiano la stessa produttività media di rifiuti;
- mancano stime specifiche sui rifiuti generati nei punti di accesso turistico (es. aeroporti, porti);
- i rifiuti delle attività commerciali legate al turismo non sono inclusi direttamente nell’indicatore;
- la stima delle presenze in seconde case e delle escursioni giornaliere è indiretta e basata su indagini campionarie.
Tuttavia, l’indicatore rappresenta oggi la stima più avanzata disponibile, coerente con gli obiettivi SDG e utile per le politiche regionali e locali in materia di gestione rifiuti e sostenibilità turistica.
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
Banca d'Italia
http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/
https://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/rapporti-estero/turismo-internazionale/distribuzione-microdati/tabelle-pivot/index.html
Per i dati Istat (https://www.istat.it/dati/banche-dati/), (https://www.istat.it/dati/microdati/ad-uso-pubblico/).
Nazionale, Regionale
2006-2023
Qualificazione indicatore
Fino al 2018, l’indicatore è stato calcolato secondo il metodo base: (Rifiuti prodotti pro capite attribuibili al movimento turistico censito = (Rifiuti totali/Popolazione residente) - (Rifiuti totali/Popolazione residente+numero di presenze turistiche registrate nel corso dell'anno, ripartite sui 365 giorni),ovvero considerando la popolazione residente e i pernottamenti ufficiali registrati nelle strutture ricettive, suddivisi su base annua.
Dal 2019 è stata adottata una metodologia ampliata che include:
- Pernottamenti in alloggi gratuiti (seconde case, abitazioni di parenti/amici),
- Escursioni giornaliere senza pernottamento (sia di residenti sia di stranieri).
Le informazioni sono stimate a partire da fonti ufficiali: l’indagine ISTAT “Viaggi e Vacanze” per i residenti e l’indagine della Banca d’Italia per i turisti internazionali.
Nel 2023, l’indicatore calcolato con la nuova metodologia si attesta a 15,7 kg per abitante equivalente, registrando un aumento di 0,4 kg rispetto al 2022 (15,31 kg/ab eq ). Tale incremento conferma una pressione turistica persistente e in crescita, anche dopo la piena ripresa post-pandemica (Figura 1). Dal punto di vista ambientale, questo dato evidenzia una situazione negativa, in quanto il settore turistico continua a contribuire in misura rilevante alla produzione di rifiuti urbani, disallineandosi dagli obiettivi di prevenzione e riduzione previsti dalle politiche di economia circolare.
Nel periodo 2006–2023 l’indicatore mostra un andamento disomogeneo, anche per effetto del cambiamento metodologico intervenuto nel 2019. Dal 2006 al 2018 i dati sono calcolati con il metodo base (popolazione equivalente turistica calcolata tramite le sole presenze turistiche ufficiali), mentre dal 2019 è stato introdotto un metodo ampliato che include anche pernottamenti in alloggi gratuiti ed escursioni giornaliere. Pertanto, i valori pre-2019 non sono pienamente confrontabili con quelli più recenti (Tabella 1 e Figura 2)
Considerando la nuova metodologia, il periodo 2019–2023 mostra un trend crescente, che passa da 16,34 kg nel 2019 a 15,7 kg nel 2023, con una inevitabile flessione nel biennio pandemico. Dal punto di vista ambientale, questo andamento evidenzia un aumento della pressione turistica sul sistema dei rifiuti urbani, contrastando con gli obiettivi di sostenibilità e indicando la necessità di strategie di mitigazione e prevenzione più efficaci (Figura 2).
Dati
Tabella 1: Distribuzione regionale della quota pro capite dei rifiuti urbani attribuibili al turismo
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA, ISTAT e Banca d'Italia
Dal 2019 è stata migliorata la metodologia di elaborazione pertanto i dati pre con quelli post non sono confrontabili
Nel 2023, il valore medio nazionale dell’indicatore è pari a 15,7 kg per abitante equivalente, confermando una pressione turistica significativa sulla produzione di rifiuti urbani. Il dato, già elevato rispetto agli obiettivi di prevenzione e riduzione, evidenzia forti differenze territoriali (Tabella 1). Alcune regioni superano di gran lunga la media nazionale: la Valle d’Aosta raggiunge i 72,9 kg/ab eq, seguita dal Trentino-Alto Adige (65,5 kg/ab eq) e da altre 6 regioni. Queste regioni, caratterizzate da forte turismo residenziale e alta frequenza di visite giornaliere, mostrano un impatto ambientale molto più marcato (Figura 1). Da ciò scaturisce la necessità di approcci diversificati nella pianificazione della gestione dei rifiuti urbani. Le regioni con forte stagionalità turistica e utilizzo di seconde case richiedono interventi mirati per modulare i servizi di raccolta e migliorare la prevenzione attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte ai visitatori e ai residenti temporanei. Come si evince dalla Figura 3, in molte regioni il maggiore apporto deriva dalle notti in seconde case e ospitalità gratuita, che in alcune realtà superano il 50% del totale. L’escursionismo contribuisce in modo più contenuto ma stabile, mentre le presenze ufficiali mantengono un ruolo importante solo in alcune regioni. Questa lettura conferma che la pressione turistica rilevata con il metodo ampliato è in gran parte legata a forme di turismo meno “visibili” nei dati tradizionali.