QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI SMALTITI IN DISCARICA E NUMERO DI DISCARICHE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Patrizia D'Alessandro

    Abstract
    Grafici interattivi
    Abstract

    Nel 2023, i quantitativi di rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 4,6 milioni di tonnellate, e il numero delle discariche operative è pari a 112 impianti. Si registra una riduzione, rispetto al 2022, delle quantità totali di rifiuti urbani smaltiti in discarica pari al 10,8% (-559 mila tonnellate), e del numero degli impianti pari al 4,3% (-5 impianti). 

    Descrizione

    Rappresenta la quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica e il numero delle discariche operative che smaltiscono rifiuti urbani.

    Scopo

    Verificare l’applicazione della gerarchia europea sulla gestione dei rifiuti prevista dall’art. 4 della Direttiva 2008/98/CE e successive modificazioni, che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione. Verificare il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dello smaltimento della frazione biodegradabile dei rifiuti urbani in discarica.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere la tendenza senza necessariamente fornire una valutazione della stessa.
    È semplice, facile da interpretare.
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull'ambiente e delle risposte della società.
    Fornisce una base per confronti internazionali.
    It has a threshold or reference value against which it can be compared.
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato sul piano tecnico e scientifico.
    Presenta affidabilità e attendibilità dei metodi di misurazione e raccolta dei dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Misurabilità (dati)
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni.

    Decisione 2003/33/CE decisione che stabilisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell’art. 16 e dell’allegato II della Direttiva 1999/31/CE e successive modificazioni.

    D.Lgs. 36/2003 attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni.

    D.Lgs. 152/2006 norme in materia ambientale - parte IV e successive modificazioni.

    Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e successive modificazioni.

    DM 27 settembre 2010 definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, modificato dal DM 24 giugno 2015.

    Direttiva 2018/850/UE che modifica la Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.

    Direttiva 2018/851/UE che modifica la Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti. 

    D.Lgs. n. 121/2020 (3 settembre 2020) che recepisce la Direttiva 2018/850/UE.

    La Direttiva 1999/31/CE stabilisce, per ciascuno Stato membro, che a partire dalla data di entrata in vigore della stessa: entro cinque anni i rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica devono essere ridotti al 75% del totale (in peso) dei rifiuti urbani biodegradabili prodotti nel 1995; entro otto anni devono essere ridotti al 50%; ed entro quindici anni devono essere ridotti al 35%. Tale Direttiva è stata recepita, nell’ordinamento nazionale, con il D.Lgs. 36/2003 che stabilisce i requisiti operativi e tecnici per gli impianti di discarica definendo le procedure, i criteri costruttivi e le modalità di gestione di tali impianti al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente dei luoghi di raccolta dei rifiuti. Ai sensi del citato decreto le regioni, a integrazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, hanno elaborato un programma per la riduzione della frazione biodegradabile da collocare in discarica, allo scopo di raggiungere gli obiettivi fissati di smaltimento dei rifiuti biodegradabili, per il breve termine (173 kg/anno per abitante entro il 2008), medio termine (115 kg/anno per abitante entro il 2011) e lungo termine (81 kg/anno per abitante entro il 2018). 

    La Direttiva 2008/98/CE stabilisce i principi cardine in materia di rifiuti individuando un ordine di priorità che dovrà incoraggiare l’opzione di gestione ambientalmente migliore. In questo ordine di priorità lo smaltimento in discarica è l’opzione meno preferibile da utilizzare come forma residuale di gestione. 

    I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica sono individuati dal D.Lgs. 36/2003 e, soprattutto, dal DM 27 settembre 2010 che traspone la Decisione 2003/33/CE della Commissione europea.

    La Direttiva 2018/850/UE entrata in vigore il 4 luglio 2018, che ha modificato la Direttiva 1999/31/CE, prevede la riduzione progressiva dello smaltimento in discarica dei rifiuti urbani fissando al 2035 l’obiettivo di riduzione di tali rifiuti in discarica al 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti. 

    Il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 121 (che modifica il D.Lgs. 152/2006), definisce i nuovi obiettivi di riciclaggio entro il 2030, il raggiungimento di almeno il 65% e di riduzione dello smaltimento in discarica, entro il 2035, a non più del 10% dei rifiuti prodotti.

    DPSIR
    Pressione
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Performance (B)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA, Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2024 (Rapporti n. 406/2024, versione integrale)

    https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-urbani-edizione-2024

    Fonte dei dati

    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Accessibilità dei dati di base
    Copertura spaziale

    Nazionale (I), Regionale (R 20/20)

    Copertura temporale

    1997-2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    I dati sullo smaltimento in discarica, sono stati elaborati a partire dalle informazioni contenute nelle dichiarazioni MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale) - 2024, anno di riferimento 2023, per i rifiuti urbani, effettuate dai gestori degli impianti. Successivamente, si è proceduto a un confronto con le informazioni raccolte attraverso l’invio di appositi questionari, predisposti da ISPRA, e inviati a tutti i soggetti competenti in materia di autorizzazioni e controlli (Regioni, Province, Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente e Osservatori Provinciali sui rifiuti). Nella fase di elaborazione dei dati si riscontrano, spesso, alcune incongruenze che rendono necessarie indagini puntuali sui singoli impianti.

    La quota di rifiuti biodegradabili è stimata da ISPRA sulla base dei valori relativi alle diverse frazioni merceologiche presenti nel rifiuto indifferenziato allocato in discarica, accertati attraverso specifiche campagne di indagine.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore risponde a precise domande di informazione (obiettivo gestione sostenibile dei rifiuti e rispetto della gerarchia prevista dalla normativa europea). I dati sullo smaltimento in discarica sono stati elaborati a partire dalla dichiarazione presentate dai gestori degli impianti confrontati attraverso l’invio di un apposito questionario, predisposto da ISPRA a tutti i soggetti competenti in materia di autorizzazioni e controlli. Sono stati anche eseguiti controlli puntuali sui singoli impianti per superare le incongruenze emerse. Tale metodologia ha permesso di ottenere la completa copertura temporale e spaziale per tutte le regioni e una buona affidabilità dei dati, con relativa comparabilità nel tempo e nello spazio.

    Stato
    Buono
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Analizzando il dato dello smaltimento in discarica rispetto alla produzione totale dei rifiuti urbani (circa 29,3 milioni di tonnellate) si rileva che il 15,7% dei rifiuti urbani prodotti viene ancora smaltito in discarica a livello nazionale (Figura 1). Tale percentuale dovrà, secondo quanto prevede la Direttiva 2018/850/UE scendere al 10% entro il 2035. 

    Valutazione/descrizione del trend

    Nel periodo 2000-2023, la quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica si riduce del 79%, delineando un trend positivo (Tabella 1). In particolare, nel 2023 si registra un decremento, rispetto al 2022, pari al 10,8%, e una riduzione del numero di impianti (-5). Nel Nord, infatti, il numero delle discariche passa dai 50 impianti del 2022 ai 49 nel 2023, nel Centro da 25 a 24 e nel Sud da 42 a 39. (Tabella 3).

    Commenti

    Nel 2023, i quantitativi di rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 4,6 milioni di tonnellate con una riduzione, rispetto al 2022, di 559 mila tonnellate (Tabella 1).
    Il 28,5% del totale smaltito (1,3 milioni di tonnellate) viene gestito negli impianti situati nel Nord del Paese, il 33% (1,5 milioni di tonnellate) viene avviato negli impianti del Centro, e al Sud, infine, viene smaltito il 38.5% (circa 1,8 milioni di tonnellate) del totale nazionale (Tabella 2).
    L’analisi dei dati a livello regionale evidenzia un calo tra il 2022 e il 2023, riferibile soprattutto alle regioni del Centro e del Sud dove si registra, rispettivamente, una riduzione di circa 238 mila tonnellate (-13,6%) e di circa 235 mila tonnellate (-11,7%); mentre al Nord si rileva una diminuzione di circa 86 mila tonnellate (-6,1%).
    Il decremento osservato nelle regioni centrali è ascrivibile, in particolare, alle quantità smaltite nel Lazio dove si registra una decrescita del 52,5% rispetto al 2022 (-236 mila tonnellate circa); contemporaneamente si assiste a un lieve incremento della raccolta differenziata che passa dal 54,5% del 2022 al 55,4% del 2023 (+30 mila tonnellate circa).
    Anche le Marche (-13,4%) presentano una riduzione delle quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica, così come l’Umbria (-3,4%). Nel caso della Toscana si rileva, invece, un incremento del 7% (+54 mila tonnellate circa).
    Al Sud, le riduzioni maggiori a livello quantitativo si riscontrano in Sicilia (-149 mila tonnellate, -16,8%). In questa regione la diminuzione delle quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica appare correlata all’incremento della raccolta differenziata che passa dal 51,5% del 2022 al 55,2% del 2023, con una crescita, in termini quantitativi pari a oltre 56 mila tonnellate. Si osservano diminuzioni anche in Calabria (-59 mila tonnellate circa, -30,7%), in Puglia (-58 mila tonnellate, -12,8%), in Basilicata (-45 mila tonnellate, -61,6%), e in Molise (-11 mila tonnellate, -12,8%). I quantitativi smaltiti in quest’ultima regione, ricomprendono circa 25 mila tonnellate importate da territori extra regionali.
    Aumentano, invece, le quantità smaltite in Abruzzo (+63,6%, pari a 83 mila tonnellate), per effetto di un incremento dei rifiuti pretrattati (da circa 130 mila tonnellate a circa 214 mila tonnellate); in questa regione la raccolta differenziata è pressoché stabile (passa, infatti, dal 64,5% del 2022 al 64,6% del 2023). Va comunque rilevato che circa 57 mila tonnellate destinate in discarica provengono da fuori regione. In Sardegna, infine, si rileva una leggera crescita del 2% (+4 mila tonnellate circa).
    In Campania, dove già dal 2021 non sono presenti impianti di discarica operativi, non si smaltiscono rifiuti in discarica ma vengono avviati allo smaltimento fuori dal territorio regionale.
    Al Nord si evidenziano riduzioni delle quantità smaltite in Lombardia (-31,2%), Veneto (-9,2%), Trentino-Alto Adige (-87,9%), Piemonte (-8,1%), e Valle d’Aosta (-36,9%).
    Si registra, invece, un incremento in Emilia-Romagna (+22,5%), dove, si riscontra, sia un aumento della produzione dei rifiuti urbani sia della raccolta differenziata che passa dal 74% nel 2022 al 77,1% nel 2023. Anche in Friuli-Venezia Giulia e in Liguria si rilevano aumenti, rispettivamente dell’87,1% (+26 mila tonnellate circa) e del 2,9% (+9 mila tonnellate circa).
    Nel 2023, a livello nazionale, sono operative 112 discariche per rifiuti non pericolosi che hanno ricevuto rifiuti di origine urbana. Rispetto al 2022, il censimento ha evidenziato una riduzione del numero complessivo di impianti di 5 unità, con valori che passano dai 50 impianti del 2022 ai 49 nel 2023 nel Nord, da 25 a 24 nel Centro e da 42 a 39 nel Sud. (Tabella 3).
    Il D.Lgs. 36/2003 e successive modificazioni prevede obiettivi di riduzione progressiva dello smaltimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB), da raggiungersi a livello di ambito territoriale ottimale, a breve (173 kg/anno per abitante entro il 2008), medio (115 kg/anno per abitante entro il 2011) e lungo termine (81 kg/anno per abitante entro il 2018).
    Il pro capite nazionale di frazione biodegradabile in discarica risulta, nel 2023, pari a 47kg per abitante, al di sotto dell’obiettivo stabilito dalla normativa italiana per il 2018 (81 kg/anno per abitante) (Figura 2).
    Nel 2023, 11 Regioni hanno conseguito l’obiettivo fissato per il 2018 (Trentino-Alto Adige, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Calabria, Veneto, Basilicata, Puglia e Sardegna) (la Campania non viene considerata in quanto non dispone di impianti).
    Le regioni più lontane dall’obiettivo sono il Molise (151 kg/abitante), la Valle d’Aosta (139 kg/abitante), la Toscana (135 kg/abitante) e le Marche (134 kg/abitante). I valori registrati in quest’ultima regione, come nel Molise, risentono dell’incidenza delle quote di rifiuti provenienti da fuori regione (Figura 2).

    Allegati
    File
    Titolo

    Tabella 1: Rifiuti urbani smaltiti in discarica, per macroarea geografica

    Fonte

    ISPRA

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    Tabella 2: Quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica a livello regionale

    Fonte

    ISPRA

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    Tabella 3: Numero di discariche per rifiuti urbani per regione

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 1: Trend della percentuale dei rifiuti urbani smaltiti in discarica sulla quantità totale dei rifiuti urbani prodotti

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 2: Pro capite di rifiuti urbani biodegradabili smaltiti in discarica

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ISPRA e Istat

    Grafici interattivi
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