Descrizione 1
Patrizia D'Alessandro
L'indicatore mostra la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero di discariche. Nel 2023, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a 7,9 milioni di tonnellate, pari al 4,4% del quantitativo totale dei rifiuti speciali gestiti a livello nazionale (circa 179 milioni di tonnellate). Rispetto al 2022, si rileva un decremento di circa 997 mila tonnellate (-11,2%), mentre, rispetto al 2021, si registra una riduzione di 2,3 milioni di tonnellate (-22,4%). Il numero totale delle discariche operative è pari a 249: 105 discariche per rifiuti inerti (42,2% del totale degli impianti operativi), 133 discariche per rifiuti non pericolosi (53,4% del totale), e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4,4% del totale). Analizzando il triennio 2021 - 2023, si assiste a una progressiva diminuzione del numero totale delle discariche operative che passano da 270 del 2021, a 261 nel 2022 e a 249 nel 2023.
Rappresenta la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero delle discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali.
Verificare l'applicazione della “gerarchia dei rifiuti” europea sulla gestione dei rifiuti prevista dall'art. 4 della Direttiva 2008/98/CE e successive modificazioni, che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione.
Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni.
Decisione 2003/33/CE decisione che stabilisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell’art. 16 e dell’allegato II della Direttiva 1999/31/CE e successive modificazioni.
D.Lgs. 36/2003 attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni.
D.Lgs. 152/2006 norme in materia ambientale - parte IV e successive modificazioni.
Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e successive modificazioni.
DM 27 settembre 2010 definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, modificato dal DM 24 giugno 2015.
Direttiva 2018/850/UE che modifica la Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
Direttiva 2018/851/UE che modifica la Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti.
D.Lgs. n. 121/2020 (3 settembre 2020) che recepisce la Direttiva 2018/850/UE.
Il D.Lgs. 36/2003 (attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) che stabilisce i requisiti operativi e tecnici per gli impianti di discarica definendo le procedure, i criteri costruttivi e le modalità di gestione di tali impianti al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente dei luoghi di raccolta dei rifiuti. Le discariche sono classificate in tre categorie in relazione alla tipologia di rifiuti: inerti, non pericolosi, pericolosi.
Riguardo ai criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, le disposizioni sono in parte contenute nel D.Lgs. 36/2003 ma, soprattutto, nel DM 27 settembre 2010 che traspone la Decisione 2003/33/CE della Commissione europea relativa ai criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle diverse tipologie di discarica. La Direttiva 2008/98/CE stabilisce i principi cardine in materia di rifiuti, quali ad esempio la definizione di rifiuto, di recupero e di smaltimento prevede l’obbligo di autorizzazione per tutti i soggetti coinvolti nella gestione e quello di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e la salute umana, e incentivando l’applicazione della “gerarchia dei rifiuti” che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione.
Descrizione 2
ISPRA, Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2025.
Qualificazione dati
ISPRA - Catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it).
Nazionale (I), Regionale (20/20)
1997-2023
Qualificazione indicatore
I dati sullo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali sono stati elaborati a partire dalla banca dati MUD 2024 (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, anno di riferimento 2023) bonificata, validati ed integrati con le informazioni raccolte attraverso appositi questionari, predisposti da ISPRA, ed inviati a tutti i soggetti che a vario titolo sono in possesso di informazioni in materia (ARPA/APPA, Regioni, Province, Comuni), nonché attraverso verifiche puntuali sui singoli impianti.
Nel 2023, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a 7,9 milioni di tonnellate, pari al 4,4% del quantitativo totale gestito a livello nazionale (circa 179 milioni di tonnellate). Rispetto al 2022, si rileva un decremento pari a circa 997 mila tonnellate (-11,2%), mentre, rispetto al 2021, si registra una riduzione di 2,3 milioni di tonnellate (-22,4%) (Tabella 1). Parallelamente alla quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica anche il numero di impianti continua a diminuire, raggiungendo 249 nel 2023 (Tabella 3).
Nel periodo 1997-2023, la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica si riduce del 62% delineando, dunque, un trend positivo (Tabella 1 e Figura 1). Anche il numero di discariche operative che smaltiscono i rifiuti speciali diminuisce nel corso degli anni con un decremento del 29% rispetto al 2016, passano infatti da 350 impianti a 249 nel 2023 (Tabella 3).
Dati
Tabella 1: Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica in Italia
ISPRA
Tabella 2: Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per tipologia, a livello regionale
ISPRA
Tabella 3: Numero di discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali, per regione e per categoria
ISPRA
I quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi smaltiti in discarica ammontano a 7 milioni di tonnellate, rappresentando l’88,8% del totale smaltito in discarica a livello nazionale, mentre i rifiuti pericolosi, pari a poco più di 882 mila tonnellate, costituiscono l’11,2%. L’analisi dei dati relativi al biennio 2022 - 2023 mostra un decremento dei quantitativi di rifiuti non pericolosi smaltiti, che passano da circa 7,9 milioni di tonnellate a poco più di 7 milioni di tonnellate (-11,1%, -875 mila tonnellate), mentre per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, si rileva una riduzione di 121 mila tonnellate, pari al -12,1% (Tabella 1 e Figura 1)
Il 55,7% è gestito negli impianti situati nel Nord del Paese, dove le quantità passano da circa 4,8 milioni di tonnellate nell 2022 a 4,4 milioni nel 2023 (-7,4%, corrispondente a un calo di circa 353 mila tonnellate). Il 25,3% viene avviato a smaltimento negli impianti del Centro, interessati da un decremento pari al 7,3% (-157 mila tonnellate circa); le quantità smaltite passano, infatti, da 2,2 milioni di tonnellate del 2022 a 2 milioni di tonnellate del 2023. Al Sud, infine, dove viene smaltito il 19% del totale nazionale, si riscontra un decremento pari all’24,5% (-487 mila tonnellate circa) (Tabella 2).
Il quantitativo dei rifiuti speciali smaltito nelle regioni del Nord riguarda in particolar modo: la Lombardia (-13,8%, -305 mila tonnellate) e l’Emilia-Romagna (-12,7%, -38 mila tonnellate). La Lombardia (1,9 milioni di tonnellate, pari al 43,3% della macroarea e al 24,1% del totale nazionale) e il Veneto (1,1 milione di tonnellate circa, pari al 24,9% della macroarea e al 13,9% del totale nazionale), che rappresentano le regioni dove vengono smaltiti i maggiori quantitativi di rifiuti, evidenziano, rispettivamente, un decremento pari a 305 mila tonnellate (-13,8%) e un incremento pari a circa 83 mila tonnellate (+8,1%). Nelle restanti regioni, si segnala, una riduzione per il Piemonte (-32 mila tonnellate, -6,7%), la Valle d’Aosta (-12 mila tonnellate circa, -14,5%), il Friuli-Venezia Giulia (-27 mila tonnellate, -12,8) e la Liguria (-19 mila tonnellate circa, -4,7%).
Nelle regioni del Centro, in termini quantitativi, la maggior variazione si osserva per la Toscana (-145 mila tonnellate, -16,8%); seguono le Marche (-50 mila tonnellate circa, -25,8%) e l’Umbria (-16 mila tonnellate circa, -3,7%); mentre nel Lazio si registra un incremento (+7,8%, +53 mila tonnellate). In tale area i maggiori quantitativi di rifiuti smaltiti si rilevano nel Lazio (737 mila tonnellate, pari al 36,9% della macroarea e al 9,3% del totale nazionale) e nella Toscana (circa 718 mila tonnellate pari al 35,9% della macroarea e al 9,1% del totale nazionale).
Nelle regioni del Sud, la Sardegna rappresenta la regione con i maggiori quantitativi smaltiti (652 mila tonnellate circa, pari al 43,5% della macroarea e l’8,3% del totale nazionale) e registra una riduzione di 174 mila tonnellate circa, pari al -21,1%. Segue la Puglia con circa 432 mila tonnellate smaltite, pari al 28,8% della macroarea geografica e al 5,5% del totale nazionale. Rispetto al 2022, in questa regione si rileva una contrazione del 38,7% (-273 mila tonnellate circa). Analoghe tendenze, anche se con variazioni meno significative, si registrano in Sicilia (-19 mila tonnellate, -6%) e in Calabria (-14 mila tonnellate, -26,8%). Nelle restanti regioni, si rileva, una riduzione di 4 mila tonnellate in Molise (-9,9%), 3 mila in Basilicata (-7%), e di circa 420 tonnellate in Abruzzo (-8,8%). La regione Campania non è dotata di impianti sul proprio territorio.
Nel 2023, il numero totale delle discariche operative è pari a 249; secondo la classificazione prevista dal decreto legislativo D.Lgs. 36/2003 e successive modificazioni, il parco impiantistico è costituito da 105 discariche per rifiuti inerti (42,2% del totale degli impianti operativi), 133 discariche per rifiuti non pericolosi (53,4% del totale), e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4,4% del totale). Il maggior numero di discariche è localizzato nelle regioni del Nord, con 134 impianti, mentre nel Centro e nel Sud sono presenti, rispettivamente 38 e 77 impianti (Figura 2e Tabella 3). Analoga distribuzione territoriale si rileva per le discariche per rifiuti inerti (63 impianti nel Nord, 8 al Centro e 34 al Sud) e per quelle per rifiuti non pericolosi (67 impianti al Nord, 26 al Centro e 40 al Sud). La localizzazione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi vede, infine, 4 impianti al Nord, 4 al Centro e 3 al Sud (Tabella 3 e Figura 2).