Descrizione 1
Silvia Ermili, Irma Lupica, Francesca Minniti
L'indicatore misura il quantitativo di rifiuti avviati al trattamento meccanico biologico che, nel 2023, è pari a quasi 9 milioni di tonnellate. Dal confronto con il 2022, si osserva un aumento dei quantitativi trattati negli impianti in esame quasi 186 mila tonnellate (+2,1%) riconducibile esclusivamente ad un incremento delle quantità dei rifiuti del capitolo 19 dell’EER (Rifiuti prodotti da impianti di gestione dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale), derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, mentre si riduce dell’1,7% (124 mila tonnellate) la quantità di rifiuti indifferenziati.
Il trattamento meccanico biologico rappresenta una operazione di gestione intermedia dei rifiuti urbani e consta di due fasi principali ben differenziate: il trattamento meccanico, in cui il rifiuto viene vagliato per separare le diverse frazioni merceologiche, e il trattamento biologico volto a conseguire la mineralizzazione delle componenti organiche maggiormente degradabili e l’igienizzazione per pastorizzazione del prodotto. L'indicatore misura la quantità di rifiuti avviati al trattamento meccanico biologico.
Monitorare le modalità di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati ed i flussi dei rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento meccanico biologico allo scopo di supportare processi decisionali e politiche ambientali.
Direttiva 2008/98/CE e s.m.i.
D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.
Direttiva 2018/850/UE
Direttiva 2018/851/UE
Descrizione 2
Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2024
Qualificazione dati
Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) Questionari inviati ad ARPA/APPA e gestori impianti ISPRA-Banca dati catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it) ISPRA
Nazionale, Regionale
2000-2023
Qualificazione indicatore
Le informazioni relative al sistema impiantistico, alla tipologia e alle quantità di rifiuti urbani gestiti sono acquisite attraverso la banca dati delle dichiarazioni ambientali MUD ed i questionari inviati sia alle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell'Ambiente sia ai gestori degli impianti per la rilevazione di informazioni puntuali. Oltre alla quantificazione dei rifiuti prodotti dai suddetti impianti, sono individuate le operazioni di trattamento dei rifiuti cui essi sono successivamente destinati.
Il quantitativo dei rifiuti destinati al trattamento meccanico biologico (circa 9 milioni di tonnellate) nel 2023 presenta un aumento rispetto all'anno precedente (+2,1%) (Tabella 1 e Figura 1) riconducibile esclusivamente a un incremento delle quantità dei rifiuti del capitolo 19 dell’EER (Elenco Europeo Rifiuti), derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, mentre si riduce dell’1,7% (124 mila tonnellate) la quantità di rifiuti indifferenziati.
Nel periodo 2000-2019 si rileva una notevole crescita dei quantitativi dei rifiuti trattati in impianti di trattamento meccanico biologico (più che triplicati). Tale andamento ha subito un'inversione nel 2020, anno in cui si assiste a una flessione del totale trattato, attribuibile al calo della produzione di rifiuti urbani per la pandemia da SARS-CoV-2. Nel triennio 2020-2023, continua a osservarsi una riduzione, pari al 7,2% (Tabella 1).
Dati
Tabella 1: Rifiuti in ingresso agli impianti di trattamento meccanico-biologico
ISPRA
Tabella 2: Trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani, per regione
ISPRA
Nel 2023 è avviato al trattamento meccanico biologico aerobico un quantitativo di rifiuti pari a circa 9 milioni di tonnellate (Tabella1, Figura 1). I rifiuti trattati sono costituiti per il 78,4% da rifiuti urbani indifferenziati (7 milioni di tonnellate), per il 16,4 % da rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani appartenenti al capitolo 19 dell’elenco europeo (oltre 1,4 milioni di tonnellate), per l’1,9% (circa 167 mila tonnellate) da altre frazioni merceologiche di rifiuti urbani (carta, plastica, metalli, legno, vetro e frazioni organiche da raccolta differenziata) e, infine, per il 3,3% da rifiuti speciali provenienti da comparti industriali (agro industria, lavorazione del legno, ecc.), con un quantitativo pari a 292 mila tonnellate (Tabella 2). Al Nord, sono trattate oltre 1,7 milioni di tonnellate e presentano una riduzione del 7,8% (circa 149 mila tonnellate) rispetto al 2022. Al Centro, invece, sono trattate circa 2,6 milioni di tonnellate dove si osserva un aumento pari a oltre 18 mila tonnellate (+0,7%). Anche il Sud, che ha trattato circa 4,6 milioni di tonnellate, registra incrementi delle quantità trattate rispetto all'anno precedente di oltre 316 mila tonnellate (+7,4%) (Tabella 1, Figura 1).
Le quantità dei rifiuti/materiali prodotti dagli impianti di trattamento meccanico biologico sono pari a pari ad oltre 8,1 milioni di tonnellate e sono costituiti per il 47,1% da frazione secca (oltre 3,8 milioni di tonnellate), da Combustibile Solido Secondario (CSS) (oltre 1,6 milioni di tonnellate, pari al 20,5% del totale), da frazione organica non compostata (oltre 1,1 milioni di tonnellate, pari al 14,1% del totale), da biostabilizzato (poco più di 740 mila tonnellate, pari al 9,1% del totale), da frazione umida (oltre 474 mila tonnellate, pari al 5,8% del totale), da frazioni merceologiche avviate a operazioni di recupero, incluso il riciclaggio, quali carta, plastica, metalli, legno, vetro (circa 106 mila tonnellate, pari all’1,3% del totale), dal bioessiccato (27 mila tonnellate, lo 0,3% del totale) e, infine, da percolato (circa 149 mila tonnellate, pari all’1,8% del totale) (Figura 2).