Descrizione 1
Piero Fraschetti, Francesca Lena, Walter Perconti, Emanuela Piervitali, Giulio Settanta
L'indicatore descrive la tendenza dei fenomeni di caldo intenso in Italia, nello specifico esprime il numero di giorni con temperatura minima dell'aria maggiore di 20°C. Nel 2024 è stato osservato un incremento di 25,2 notti tropicali rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento (1991-2020).
L'esistenza di eventi termici estremi e la presenza di eventuali tendenze significative è analizzata attraverso l'esame dei valori di temperatura minima e massima assoluta dell'aria. In particolare, l'indicatore "notti tropicali" definito nel "CCL/CLIVAR Working Group on Climate Change Detection" per l'analisi dei valori estremi di temperatura, esprime il numero di giorni con temperatura minima dell'aria maggiore di 20°C.
La serie annuale del numero medio di notti tropicali, espresso come differenza rispetto a una base climatologica, permette di stimare la frequenza di eventi di caldo intenso e di valutare eventuali tendenze significative nel corso degli anni.
L'indicatore non ha riferimenti diretti con elementi normativi.
Descrizione 2
https://scia.isprambiente.it;
APAT-OMS, 2007, Cambiamenti climatici ed eventi estremi: rischi per la salute in Italia, Rapporti 77/2007
ISPRA, 2022, I normali climatici 1991-2020 di temperatura e precipitazione in Italia; Stato dell'Ambiente 99/2022
ISPRA, 2018, Variazioni della temperatura in Italia: estensione della base dati e aggiornamento della metodologia di calcolo; Stato dell’ambiente 81/2018;
ISPRA, 2016, Controlli di qualità delle serie di temperatura e precipitazione; Stato dell'Ambiente 66/2016
ISPRA, 2015, Valori climatici normali di temperatura e precipitazione in Italia; Stato dell'Ambiente 55/2015
ISPRA, 2014, Focus su "Le città e la sfida ai cambiamenti climatici"; Stato dell'Ambiente 54/2014
ISPRA, 2013, Variazioni e tendenze degli estremi di temperatura e precipitazione in Italia; Stato dell'Ambiente 37/2013
ISPRA, 2012, Elaborazione delle serie temporali per la stima delle tendenze climatiche; Stato dell'Ambiente 32/2012
Peterson T.C ., Folland C , Gruza G, Hogg W, Mokssit A e Plummer N., 2001, Report on the activities of the Working Group on Climate Change Detection and Related Rapporteurs 1998-2001. World Meteorological Organization, Rep. WC DMP-47, WMO -TD 1071, Geneva, Switzerland, 143 pp.;
SNPA, 2025, Il clima in Italia nel 2024; Report ambientali SNPA n. 44/2025
Toreti A. e Desiato F., 2007, Changes in temperature extremes over Italy in the last 44 years, Int. J. Climatology, DO I 10.1002/joc.1576.
Miglioramenti nella stima delle notti tropicali in Italia potrebbero derivare dalla estensione del sistema di calcolo dell'indicatore ad altre fonti di dati elementari, al fine di incrementare la disponibilità delle serie storiche di temperatura che soddisfino requisiti di durata, continuità e completezza delle serie temporali.
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
SCIA – Sistema nazionale per l’elaborazione e diffusione di dati climatici (https://scia.isprambiente.it)
Nazionale
1961-2024
Qualificazione indicatore
Per stabilire se un determinato giorno dell'anno è stato caratterizzato dalla presenza di una notte tropicale, è effettuato un confronto tra la temperatura minima di quel determinato giorno e la soglia di temperatura di 20°C. Occorre quindi avere a disposizione la temperatura minima giornaliera. Il programma utilizzato dal sistema SCIA (Sistema nazionale per l’elaborazione e diffusione di dati climatici) elabora i dati elementari e restituisce un valore di temperatura minima giornaliera che è accettato come dato valido solo se ha superato determinati controlli. Se il dato di temperatura minima giornaliera è corretto, è effettuata la differenza tra questo e la soglia di 20°C e si stabilisce se il giorno può essere considerato come notte tropicale. Il valore annuale dell'indicatore è calcolato sommando il numero di notti tropicali presenti in un determinato anno. Questo valore è accettato come dato valido solo se è disponibile, nell'anno preso in considerazione, almeno il 75% dei dati giornalieri validi. La base climatologica per il calcolo delle anomalie è stata aggiornata al trentennio più recente, 1991-2020. Questa scelta deriva dalle recenti indicazioni dell’Organizzazione Mondiale Metereologica di un aggiornamento della base climatologica ogni dieci anni per finalità di climatologia operativa.
Nel 2024 è stato osservato un incremento di 25,2 notti tropicali rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento 1991-2020.
Negli ultimi 10 anni le notti tropicali sono state sempre superiori al trentennio di riferimento 1991-2020, ad eccezione del 2016, e poiché le principali strategie e programmi politici internazionali riguardanti i cambiamenti del clima hanno come obiettivo quello di contrastare il riscaldamento in atto nel sistema climatico, la valutazione di trend sfavorevole e l’assegnazione della relativa icona possono essere considerati in termini di allontanamento da tale obiettivo.
La serie storica delle anomalie medie annuali del numero di notti tropicali in Italia indica che il 2024, con un incremento di 25,2 notti rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento (1991-2020), si colloca al 1° posto fra i più caldi dell’intera serie (Figura 1).