Descrizione 1
Gabriella Aragona, Lucia Muto
L'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono destinate all'estero ai fini del recupero e dello smaltimento. Nel 2023, la quantità totale di rifiuti speciali esportata è pari a 5,5 milioni di tonnellate, di cui 3,7 milioni di tonnellate sono rifiuti non pericolosi (67% del totale) e 1,8 milioni di tonnellate sono rifiuti pericolosi (33% del totale). I maggiori quantitativi di rifiuti sono destinati alla Germania e all'Austria, rispettivamente circa 1,2 milioni di tonnellate e oltre 700 mila tonnellate.
L'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono destinate all'estero ai fini del recupero e dello smaltimento, specificando i Paesi di destinazione e la tipologia del rifiuto.
Analizzare quali tipologie di rifiuti vengono destinate all'estero ai fini del recupero e dello smaltimento.
• Convenzione di Basilea del 22/03/1989 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e successivi emendamenti;
• Decisione OCSE C(2001)107 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati al recupero;
• Regolamento 1013/2006/CE e s.m.i. che disciplina la spedizione dei rifiuti tra Stati membri della Comunità, anche attraverso Paesi terzi;
• Regolamento 1418/2007/CE e s.m.i. relativo all’esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, verso alcuni paesi ai quali non si applica la Decisione dell’OCSE.
Non esistono obiettivi fissati dalla normativa.
Descrizione 2
ISPRA - Rapporto Rifiuti Speciali Edizione 2025
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
ISPRA, Banca dati MUD, non accessibile al pubblico
Nazionale, Regionale
2010-2023
Qualificazione indicatore
Le quantità sono analizzate per singolo codice EER (Elenco Europeo Rifiuti), per regione di provenienza e per Paese di destinazione.
La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2023 è pari a 5,5 milioni di tonnellate, di cui il 67% è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 33% da rifiuti pericolosi; si registra un aumento del 13,4% rispetto al 2022 (Tabella 1). Analizzando la quantità esportata sul totale prodotto (164,5 milioni di tonnellate) si denota un peso poco significativo, pari al solo 3,3%; mentre considerando la quantità esportata di rifiuti speciali pericolosi sul totale dei pericolosi prodotti (10,2 milioni di tonnellate) il valore sale al 17,8%.
Nel periodo 2010-2023 il quantitativo totale esportato di rifiuti speciali aumenta del 44,3% (Tabella 1) mentre la produzione aumenta del 20%. Analizzando i rifiuti esportati rispetto a quelli prodotti, si rileva nel 2010 un valore pari al 2,8% mentre nel 2023 del 3,3%. La lieve variazione registrata nel periodo consente di considerare il trend stabile.
Dati
Tabella 3: Rifiuti speciali esportati per regione di provenienza, 2023
ISPRA
La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2023 è pari a 5,5 milioni di tonnellate (Tabella 1). Come mostrano la Tabella 2 e la Figura 1, i maggiori quantitativi di rifiuti sono destinati alla Germania e all'Austria. In Germania sono esportate circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (il 21,6% del totale esportato), costituite prevalentemente da rifiuti pericolosi (762 mila tonnellate). In Austria sono esportate oltre 700 mila tonnellate di rifiuti, di cui circa 192 mila tonnellate pericolosi.
La Lombardia esporta le maggiori quantità di rifiuti speciali, circa 1,8 milioni di tonnellate, costituite per il 53,9% da rifiuti pericolosi; segue il Veneto, con 691 mila tonnellate, costituite per il 78,2% da rifiuti non pericolosi (Tabella 3).
Come rappresentato in Figura 2, il quantitativo maggiormente esportato, pari al 74,1% del totale dei rifiuti non pericolosi, è costituito dai “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti”, seguito con l'11,4% da “rifiuti prodotti da processi termici” e con il 5,3% dai “rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco”. I “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” costituiscono il 3,7% del totale dei rifiuti non pericolosi esportati e sono per la quasi totalità rifiuti metallici. Relativamente ai rifiuti pericolosi esportati: il 50,3% sono “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti”, il 38,2% sono “rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione” e il 6,7% sono “rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco” (Figura 3).