Descrizione 1
Carla Iadanza, Alessandro Trigila
L'indicatore fornisce informazioni sulle aree a pericolosità da frana dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) sul territorio nazionale. La superficie complessiva, in Italia, delle aree a pericolosità da frana PAI e delle aree di attenzione è pari a 69.530 km2 (23% del territorio nazionale), di cui 28.801 km2 (9,5%) sono aree a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4, assoggettate ai vincoli di utilizzo del territorio più restrittivi.
L'indicatore fornisce informazioni sulle aree a pericolosità da frana perimetrate nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), redatti dalle Autorità di Bacino Distrettuali (ex Autorità di Bacino) e, per i territori di rispettiva competenza, dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. Le aree a pericolosità da frana includono, oltre alle frane già verificatesi, anche le zone di possibile evoluzione dei fenomeni e le zone potenzialmente suscettibili a nuovi fenomeni franosi.
L'ISPRA ha elaborato la nuova Mosaicatura nazionale (v. 5.0 - 2024) delle aree a pericolosità dei Piani di Assetto Idrogeologico – PAI, secondo la legenda armonizzata in 5 classi per l'intero territorio nazionale: pericolosità molto elevata P4, elevata P3, media P2, moderata P1 e aree di attenzione AA. La legenda è stata definita dall’ISPRA nel 2015, in coerenza con l'Atto di indirizzo e coordinamento (DPCM 29 Settembre 1998), e utilizzata per le precedenti versioni della Mosaicatura.
Fornire un quadro sulle aree a pericolosità da frana dei PAI su base nazionale, regionale, provinciale e comunale.
Raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati in materia di difesa del suolo e di dissesto idrogeologico riferita all'intero territorio nazionale (art. 55 del D. Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale”); D.L. 180/98 “Decreto Sarno” convertito in Legge 267/1998, DPCM del 29/09/98 (Atto di indirizzo e coordinamento), L. 365/00.
Descrizione 2
Trigila A., Lastoria B., Iadanza C., Bussettini M., Mariani S., D’Ascola F., Salmeri A., Cassese M.L., Pesarino V., Di Paola G., Romeo S., Rischia I., Dessì B., Spizzichino D., Licata V., Gallozzi P.L. (2025) Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio - Edizione 2024. ISPRA, Rapporti 415/2025
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Qualificazione dati
Mosaicatura nazionale: https://idrogeo.isprambiente.it/
Cartografia dei Piani di Assetto Idrogeologico: siti delle Autorità di Bacino Distrettuali e delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Nazionale, Regionale, Provinciale, Comunale
2024
Qualificazione indicatore
La mosaicatura delle aree a pericolosità da frana è stata effettuata mediante l’analisi e l’armonizzazione, secondo una legenda in 5 classi per l'intero territorio nazionale (pericolosità molto elevata P4, elevata P3, media P2, moderata P1 e aree di attenzione AA), dei dati forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.
È stata quindi calcolata la superficie delle aree a pericolosità da frana dei PAI su base regionale, provinciale e comunale.
La superficie complessiva, in Italia, delle aree a pericolosità da frana PAI e delle aree di attenzione è pari a 69.530 km2 (23% del territorio nazionale), di cui 28.801 km2 (9,5%) sono aree a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4, assoggettate ai vincoli di utilizzo del territorio più restrittivi.
Allo stato attuale non è definibile un trend dell'indicatore per la limitatezza della serie storica disponibile (2015, 2017, 2021, 2024).
Dati
Tabella 1: Aree a pericolosità da frana PAI su base regionale – Mosaicatura 2024
ISPRA
* Limiti amministrativi ISTAT 2024
** La Regione Autonoma Valle d'Aosta ha adottato, per le aree classificate a pericolosità elevata e media, vincoli assimilabili rispettivamente a P4 e P3; pertanto nella riclassificazione nazionale si è ritenuto di dare prevalenza alle misure di tutela del territorio piuttosto che alla nomenclatura adottata.
*** Si precisa che le frane, in gran parte di neoformazione, innescatesi in seguito agli eventi idrometeorologici di maggio 2023 dell'Emilia-Romagna e mappati nell'ambito della redazione del Piano Speciale preliminare di interventi sulle situazioni di dissesto idrogeologico (D.L. 1° giugno 2023, n. 61 convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2023, n. 100), alla data della Mosaicatura (v. 5.0 – 2024) non erano incluse nelle perimetrazioni dei PAI. L’Autorità di Bacino Distrettuale del Po ha avviato le procedure di aggiornamento.
**** Relativamente al territorio della Calabria, il dato è stato calcolato sulla base del Piano di Assetto Idrogeologico – Rischio Frane - PAI 2001 dei territori dell’ex Autorità di Bacino Regionale Calabria (approvato dal Comitato Istituzionale con Delibera n. 13 del 29/10/2001, dal Consiglio Regionale con Delibera n. 115 del 28/12/2001; successive Delibere del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale della Calabria n. 26 del 02/08/2011 Procedure di aggiornamento PAI FR e FI e n. 27 del 02/08/2011 Testo aggiornato delle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia - NdA).
Nel precedente Rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia - Edizione 2018 il dato era stato invece calcolato sulla base del Progetto di Aggiornamento del Piano stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico – PAI 2016 (Nota Segretario Generale Autorità di Bacino Regionale Calabria del 24/06/2016 Prot. n. 0203855), avviato con l’approvazione delle “Procedure per l’aggiornamento del Rischio Frane del PAI Calabria – Nuove Carte di Pericolosità e Rischio Frane” (Delibera del Comitato Istituzionale n. 3 del 11/04/2016), per il quale l’ex Autorità di Bacino Regionale Calabria aveva avviato la fase di concertazione con gli Enti territoriali.
Tale Progetto di Piano non ha poi concluso l'iter di adozione. L’Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale ha attualmente in corso la revisione e aggiornamento di tutti i tematismi afferenti al sistema fisico, ai fenomeni franosi e alla pericolosità da frana.
I dati risentono delle disomogeneità di mappatura e classificazione, dovute principalmente alle differenti metodologie utilizzate dalle Autorità di Bacino Distrettuali e dalle Province Autonome per la valutazione della pericolosità da frana.
Tabella 2: Aree a pericolosità da frana PAI su base provinciale – Mosaicatura 2024 Fonte
ISPRA
* Limiti amministrativi ISTAT 2024
I dati risentono delle disomogeneità di mappatura e classificazione, dovute principalmente alle differenti metodologie utilizzate dalle Autorità di Bacino Distrettuali e dalle Province Autonome per la valutazione della pericolosità da frana.
La superficie complessiva, in Italia, delle aree a pericolosità da frana PAI e delle aree di attenzione è pari a 69.530 km2 (23% del territorio nazionale) (Figura 1). La superficie delle aree a pericolosità da frana molto elevata è pari a 10.598 km2 (3,5%), quella a pericolosità elevata è pari a 18.203 km2 (6%), a pericolosità media a 18.074 km2 (6%), a pericolosità moderata a 15.489 km2 (5,1%) e le aree di attenzione sono pari a 7.165 km2 (2,4%). Considerando le classi a maggiore pericolosità (elevata P3 e molto elevata P4), assoggettate ai vincoli di utilizzo del territorio più restrittivi, le aree ammontano a 28.801 km2, pari al 9,5% del territorio nazionale.
Dall’analisi della Mosaicatura della pericolosità da frana sul territorio nazionale (Figura 1), emergono localmente disomogeneità di mappatura e classificazione.
La Toscana, l'Emilia-Romagna, la Valle d'Aosta, la Campania, la Sardegna, il Piemonte, l'Abruzzo, la Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento presentano le maggiori superfici (in km2) a pericolosità elevata P3 e molto elevata P4 (Tabella 1).
Dal confronto tra la Mosaicatura nazionale ISPRA 2024 e quella del 2020-2021, emerge un incremento del 15% della superficie complessiva classificata dai PAI (classi P4, P3, P2, P1 e AA) e del 9,2% delle classi a maggiore pericolosità (elevata P3 e molto elevata P4). Tra la Mosaicatura nazionale ISPRA 2020-2021 e quella 2017, l’incremento percentuale era stato dello 0,8% della superficie complessiva classificata dai PAI e del 3,8% delle classi a maggiore pericolosità; tra la Mosaicatura 2017 e quella del 2015, era stato del 2,9% della superficie complessiva e del 6,2% in P3-P4. Tali variazioni sono legate prevalentemente all'integrazione/revisione delle perimetrazioni da parte delle Autorità di Bacino Distrettuali e delle Province Autonome, anche con studi di maggior dettaglio o in aree non precedentemente coperte e alla mappatura di nuovi fenomeni franosi. Gli incrementi più significativi della superficie a pericolosità elevata e molto elevata tra la mosaicatura nazionale 2024 e quella del 2021 hanno riguardato la Provincia Autonoma di Bolzano, la regione Sardegna, Sicilia e Toscana.
La Mosaicatura nazionale (Figura 3) è consultabile sulla Piattaforma nazionale IdroGEO (https://idrogeo.isprambiente.it/).