Descrizione 1
Marina Cerra, Paola Di Toppa, Daniele Montanaro
La normativa nazionale sul danno ambientale, regolamentata nella parte sesta del D.Lgs. 152/2006 (recepimento della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale), designa il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) come l'unica autorità competente per la prevenzione e la riparazione dei danni ambientali. Il Ministero agisce sia attraverso procedure giudiziarie sia amministrative, supportato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che fornisce l'assistenza tecnica necessaria. Nel 2024, su 455 procedimenti penali segnalati, il Ministero ha richiesto l'assistenza del SNPA per valutare il danno ambientale in 67 casi. Il SNPA ha concluso 64 istruttorie tecnico-scientifiche per supportare le decisioni ministeriali, inclusi alcuni casi del 2023 la cui conclusione è avvenuta nell’anno successivo. Il Ministero si è costituito parte civile in 6 casi, basandosi sulle relazioni tecniche del SNPA.
L’azione di danno nei processi penali viene avviata dal MASE attraverso l’attivazione del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che garantisce, come previsto dalla Legge 132/2016, il supporto tecnico-scientifico per tutti quei procedimenti penali, segnalati dalle Avvocature dello Stato, per i quali si rende necessaria una valutazione finalizzata all’accertamento di eventuali profili di danno ambientale. Ove accertati, il MASE, previa autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, procede a comunicare alle Avvocature Distrettuali la volontà di costituirsi parte civile per far valere la richiesta di riparazione del danno nei confronti dei responsabili.
L'indicatore rappresenta il numero di istruttorie tecniche elaborate per valutare danni ambientali, riflettendo l'azione statale per affrontare le conseguenze ambientali dei reati. I dati descrivono, oltre alla distribuzione territoriale dei procedimenti penali segnalati dalle Avvocature Distrettuali e di quelli per cui il MASE si è costituito parte civile, anche le informazioni di dettaglio dei casi oggetto delle istruttorie SNPA.
Tali dati sono organizzati su base regionale (per Tribunale di competenza) e forniscono informazioni riguardanti la tipologia dei reati contestati, la tipologia dei siti/attività presso cui si sono svolti i fatti oggetto di contestazione secondo la classificazione dell’Allegato 5 della parte sesta del D.Lgs. 152/2006 (attività a rischio di produrre un danno ambientale).
L’indicatore fornisce un quadro di insieme delle azioni promosse dalla PA centrale per l’avvio dei processi decisionali finalizzate a risolvere le conseguenze ambientali derivanti da illeciti contestati nei procedimenti penali su scala nazionale.
Direttiva comunitaria 2004/35/CE. Responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale.
D.Lgs. 152/2006, parte sesta. Norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente.
Legge 132/2016. Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Descrizione 2
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica)
Dati derivati dal database gestito internamente da ISPRA – Area per l’Accertamento, la valutazione e la riparazione del danno ambientale e dai dati forniti direttamente dall’autorità nazionale competente (MASE – Direzione Generale USSRI – Divisione IX – Danno Ambientale) per l'anno di riferimento.
Nazionale (I), Regionale (R)
2017-2024
Qualificazione indicatore
A partire dagli incarichi pervenuti al SNPA dal MASE, sono stati analizzati i contenuti dei procedimenti penali in fase preliminare nell'ambito delle istruttorie di valutazione del danno ambientale svolte nell’anno considerato. Tale analisi ha portato all'individuazione, sul territorio nazionale, della distribuzione percentuale delle attività illecite contestate e delle tipologie di sito maggiormente coinvolte in tali procedimenti.
Nel 2024 sono state svolte dal SNPA, su richiesta del MASE, 64 istruttorie di valutazione che rappresentano circa il 14% delle 455 segnalazioni pervenute al Ministero dalle Avvocature Distrettuali (Tabella 1). Rispetto all’anno precedente si osserva un incremento di 3 punti percentuali dei casi istruiti rispetto al numero di segnalazioni pervenute al MASE dalle Avvocature Distrettuali. Tale incremento conferma l’impegno dello Stato nelle azioni a salvaguardia dell’ambiente (Figura 1).
Nel complesso, sulla base delle informazioni raccolte a partire dal 2017, anno di istituzione del SNPA, dopo un trend lievemente negativo registrato fino al 2020, negli ultimi anni si rileva un aumento (Figura 1).
Dati
Tabella 1: Numero dei casi relativi ai procedimenti penali in fase preliminare
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA e MASE
Tabella 2: Numerosità (e percentuale) delle tipologie di attività da Allegato 5 Parte VI Dlgs. 152/2006 relative agli illeciti contestati nei procedimenti penali oggetto di istruttoria SNPA nel 2024
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA
Nel 2024 sono pervenute al MASE, da parte delle Avvocature distrettuali dello Stato, 455 segnalazioni in cui il Ministero figura tra le persone offese negli atti introduttivi dei procedimenti penali. Nel complesso, la Campania risulta la regione da cui proviene la maggior parte delle segnalazioni (157), seguono Lazio e Puglia con, rispettivamente, 51 e 47 segnalazioni (Figura 2).
Nel dettaglio, il maggior numero di procedimenti penali segnalati proviene dal tribunale del distretto di Napoli Nord (49 segnalazioni totali); seguono i tribunali di Vallo della Lucania (48 segnalazioni totali), Torre Annunziata (24 segnalazioni totali) (Figura 3).
Il MASE, a valle di uno screening basato sulla rilevanza dei fatti contestati, ha individuato i casi potenzialmente in possesso dei presupposti necessari all'avvio dell'azione risarcitoria, corrispondenti a circa il 15% (67 casi) del totale delle segnalazioni. Per tali casi il Ministero ha incaricato il SNPA di svolgere un approfondimento tecnico-scientifico finalizzato a fornire elementi utili nel processo decisionale circa l'opportunità di costituirsi parte civile e procedere, quindi, alla richiesta di riparazione dei danni ambientali.
A fronte di tali incarichi, il SNPA ha concluso, nel 2024, 64 istruttorie tecniche che hanno portato, sulla base dei dati forniti dal MASE, alla costituzione di parte civile in 6 casi (Tabella 1).
I Tribunali di competenza dei casi giudiziari oggetto delle 64 istruttorie preliminari in esame sono risultati in prevalenza localizzati nelle regioni Campania (12), Sicilia (10), Umbria (8), Lazio (7) e Puglia (7) (Figura 4).
Come si rileva dalla Figura 5, i reati contestati nei 64 procedimenti penali istruiti dal SNPA si riferiscono generalmente a violazioni previste nel D.Lgs. 152/2006, prevalentemente in materia di gestione dei rifiuti (36% delle attività illecite contestate nel 2024). A questi si aggiungono i reati di danno del Codice Penale, inclusi i cosiddetti "ecoreati". Questi ultimi rappresentano, infatti, uno dei principali elementi di rilevanza la cui presenza tra i reati contestati permette di ottenere indicazioni sull'eventuale sussistenza di forme d’impatto sull'ambiente. Nell’ambito delle istruttorie per cui il MASE ha richiesto al SNPA una valutazione del danno ambientale, gli ecoreati rappresentano il 20% dei reati contestati nel 2024.Assumono rilievo, infine, anche le attività illecite legate agli scarichi idrici (circa il 12% dei reati contestati) e le violazioni in materia di edilizia e paesaggio (circa il 14%) . A questi si aggiungono i “reati di danno” previsti dal Codice Penale (come avvelenamento di acque destinate al consumo umano, alterazione e distruzione delle bellezze naturali, danneggiamento, incendio boschivo, ecc.) che complessivamente rappresentano circa il 13% dei reati contestati nei procedimenti penali oggetto di istruttoria.
Le attività a cui si riferiscono i reati contestati sono molteplici. Tra quelle coinvolte in tali procedimenti assumono particolare rilievo quelle elencate nell'Allegato 5 della parte sesta del D.Lgs. 152/2006. Tali attività professionali sono infatti considerate potenziali fonti di danno per le quali vige uno speciale regime di responsabilità soggettivo con inversione dell’onere della prova.
In 35 delle 64 istruttorie preliminari effettuate nel 2024 ossia in circa il 55% dei casi, sono stati riscontrati illeciti riferiti ad attività elencate nell'Allegato 5. In alcune delle 35 istruttorie, sono stati contestati illeciti riferiti a più di una attività da Allegato 5 (per un totale di 40), con prevalenza di attività di gestione rifiuti e di scarichi soggetti ad autorizzazione (Tabella 2).
I 6 procedimenti penali per i quali il MASE si è costituito parte civile, sulla base delle risultanze dell’attività istruttoria, sono riferibili a fatti avvenuti nel territorio delle regioni Sicilia (2 casi), Calabria (2 casi), Piemonte e Campania.