Descrizione 1
Stefano Mariani
Le mappe di Standardized Precipitation Index (SPI) a 12 mesi forniscono una valutazione a livello nazionale e a larga scala delle condizioni di siccità idrologica, ottenute utilizzando i dati di precipitazioni raccolti e pubblicati dai servizi idro-meteorologici regionali e delle province autonome e quelli del soppresso Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. Il passo temporale di aggregazione a 12 mesi scelto per la valutazione dello SPI è quello che meglio descrive gli effetti della siccità (deficit di precipitazione) sulla portata dei fiumi, sulla ricarica degli invasi e sulla disponibilità di acqua nelle falde.
Nel 2024, le mappe di SPI a 12 mesi (SPI12) evidenziano condizioni di siccità, da estrema e moderata, per i territori dell'Italia centrale e per il Sud e le Isole maggiori. I mesi da giugno ad agosto 2024 sono stati quelli maggiormente caratterizzati da condizioni di siccità estrema sulla scala temporale di 12 mesi (SPI12 ≤ –2,0), come effetto del deficit di precipitazione riscontrato nella seconda metà del 2023 e poi nel 2024, in particolare sull'Italia meridionale. La massima estensione raggiunta da tale condizione si è osservata a giugno (16,1% del territorio italiano). Da maggio 2024 fino alla fine dell'anno, si è osservato anche un aumento delle aree caratterizzate da siccità severa o moderata sulla scala temporale di 12 mesi (–2,0 < SPI12 ≤ –1,0). In questo periodo, ad eccezione di ottobre e dicembre, la percentuale di territorio italiano soggetto a tali condizioni è stata sempre superiore al 20%, con un massimo a maggio (28,5%) e un minimo a settembre (21,6%).
L'intensità e la persistenza di queste condizioni nel 2024 hanno avuto effetti sulla disponibilità della risorsa idrica in diverse aree dell'Italia, causando, conseguentemente, impatti ambientali e socio-economici legati all'utilizzo dell'acqua.
La siccità è una condizione meteorologica naturale e temporanea in cui si manifesta una sensibile riduzione delle precipitazioni rispetto a condizioni climatiche di un determinato luogo di interesse. Pertanto, non è da confondere con il fenomeno di aridità, termine con il quale si indica una condizione climatica naturale permanente in cui la scarsa quantità di precipitazioni annue, associata a elevate temperature, non fornisce al terreno il necessario grado di umidità da promuovere lo sviluppo della vita.
Non esiste un’unica definizione di siccità, sebbene tutti si trovino in accordo sul fatto che la siccità sia un fenomeno temporaneo ma frequente, che può generare impatti di carattere ambientale, sociale ed economico. Il fenomeno delle siccità presenta caratteristiche differenti nelle componenti del ciclo idrologico, che, a loro volta producono impatti diversi sui sistemi idrici, sulle culture e sui sistemi socio-economici e ambientali. In relazione agli effetti prodotti, la siccità viene, in generale, classificata in quattro categorie:
- siccità meteorologica in caso di relativa scarsità di precipitazioni;
- siccità idrologica in presenza di un apporto idrico relativamente scarso nel suolo, nei corsi d’acqua, o nelle falde acquifere;
- siccità agricola in caso di deficit del contenuto idrico al suolo che determina condizioni di stress nella crescita delle colture;
- siccità socio-economica e ambientale intesa come l’insieme degli impatti che si manifestano come uno squilibrio tra la disponibilità della risorsa e la domanda per le attività economiche, per gli aspetti sociali e per la conservazione degli ecosistemi.
L’impatto della siccità sull’ambiente è poi legato alla gravità e al perdurare delle condizioni siccitose. Una carenza di piogge prolungata per molti mesi (6-12 mesi) avrà effetti sulla portata dei fiumi; mentre per un periodo maggiore (uno o due anni) graverà sulla disponibilità di acqua nelle falde.
Lo Standardized Precipitation Index (SPI) è l’indice comunemente usato a livello nazionale e internazionale per quantificare, su una data scala temporale, il deficit o il surplus di precipitazioni nelle aree di interesse rispetto alla climatologia, ossia al regime pluviometrico di riferimento: valori positivi indicano una precipitazione maggiore della climatologia, ossia condizioni umide; valori negativi indicano una precipitazione minore della climatologia, ossia condizioni siccitose più o meno estreme. Questo indice è spesso utilizzato a livello regionale e/o di distretto idrografico per il monitoraggio e l’individuazione di periodi siccitosi, avvalendosi per il suo calcolo delle precipitazioni registrate dalle reti pluviometriche regionali e delle province autonome. Inoltre, è stato inserito sia in ambito europeo (dal “Water Scarcity & Drought” Expert Group della Common Implementation Strategy per la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE) sia internazionale (dal World Meteorological Organization) come uno degli strumenti più efficaci per il monitoraggio della siccità. Lo SPI fa, inoltre, parte del set di indicatori adottati dall’European Drought Observatory del Joint Research Center della Commissione europea. Non da ultimo, l'indicatore SPI è stato anche incluso nelle Linee guida nazionali che identificano il set comune di indicatori da adottare negli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici (istituiti nel 2016 come misura di Piano ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE e organo delle Autorità di Bacino Distrettuale ai sensi del D.L. 39/2023) nelle attività di monitoraggio delle situazioni di siccità e scarsità idrica.
Lo SPI è inoltre utilizzato per derivare un indicatore in grado di valutare, dalla scala locale alla scala nazionale, l'impatto dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica, attraverso il calcolo delle variazioni nella percentuale di territorio sottoposto a inusuali condizioni umide o secche (https://climadat.isprambiente.it/).
Per ciascuna area in esame, il calcolo dello SPI si basa sulla normalizzazione della distribuzione di probabilità della pioggia cumulata sulla scala temporale considerata (ad es., 1, 3, 6, 12, 24 o 48 mesi). Così facendo si rendono confrontabili regioni caratterizzate da diversi regimi climatici. Al fine di una valutazione a scala nazionale e a larga scala delle condizioni di siccità idrologica, si utilizzano le mappe di SPI a 12 mesi prendendo come dati di precipitazione aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare di risoluzione 1 km del modello di bilancio idrologico BIGBANG dell'ISPRA e come riferimento climatologico il periodo 1951‒2024 (baseline di riferimento).
Quantificare le condizioni di siccità idrologica di un determinato luogo in termini di deviazione statistica della precipitazione occorsa su una data scala temporale rispetto al corrispondente regime pluviometrico (ossia la climatologia di riferimento). Essendo un indice normalizzato, esso permette di rendere confrontabile tra di loro regioni caratterizzate da regimi climatici diversi. Conseguentemente, regioni a clima più secco e quelle a clima più umido sono monitorate nello stesso modo in un’unica mappa tematica.
I livelli di severità degli eventi di umidità e siccità in termini di SPI, associati al surplus e al deficit di precipitazione, adottati sono quelli definiti in letteratura: SPI ≥ 2,0 umidità estrema; 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa; 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata; ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma; ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata; ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa; SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema.
La normativa italiana vigente non fissa obiettivi ambientali specifici per l'indice SPI. Ciononostante, lo SPI è inserito nel set comune di indicatori per la valutazione delle condizioni di siccità e scarsità idrica condotte dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici. Si fa presente che gli Osservatori, istituiti nel 2016 per ciascun distretto idrografico come misura del Piano di Gestione delle Acque, ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, sono attualmente anche organo della relativa Autorità di Bacino Distrettuale, ai sensi di:
- D.Lgs. n. 152/2006, recante "Norme in materia ambientale" (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 - Suppl. Ordinario n. 96).
- D.L. n. 39/2023, recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2023), convertito con modificazioni dalla L. n. 68/2023 (G.U. Serie Generale n. 136 del 13-06-2023), in cui l’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici presso le Autorità di bacino distrettuali è stata disposta da una norma primaria.
- European Water Resilience Strategy, adottata dalla Commissione europea il 4 giugno 2025.
Descrizione 2
- Braca, G., Mariani, S., Lastoria, B., Tropeano, R., Casaioli, M., Piva, F., Marchetti, G., e Bussettini, M., 2024: Bilancio idrologico nazionale: stime BIGBANG e indicatori sulla risorsa idrica. Aggiornamento al 2023. Rapporti n. 401/2024, ISPRA, Roma. Disponibile online all’indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/bilancio-idrologico-nazionale-stime-bigbang-e-indicatori-sulla-risorsa-idrica-aggiornamento-al-2023.
- Braca, G., Mariani, S., Lastoria, B., Piva, F., Archi, F., Botto, A., Casaioli, M., Forte, T., Marchetti, G., Peruzzi, C., Tropeano, R., Vendetti, C., e Bussettini, M., 2023: Bilancio idrologico nazionale: focus su siccità e disponibilità naturale della risorsa idrica rinnovabile. Aggiornamento al 2022. Rapporti n. 388/2023, Roma https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/bilancio-idrologico-nazionale-focus-su-siccita-e-disponibilita-naturale-della-risorsa-idrica-rinnovabile-aggiornamento-al-2022.
- Braca, G., Bussettini, M., Lastoria, B., Mariani, S., e Piva, F., 2021: Il Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare – BIGBANG: metodologia e stime. Rapporto sulla disponibilità naturale della risorsa idrica. Rapporti n. 339/21, Roma. Disponibile online all’indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-bilancio-idrologico-gis-based-a-scala-nazionale-su-griglia-regolare-bigbang.
- Edwards, D. C., and McKee, T. B., 1997: Characteristics of 20th century drought in the United States at multiple time scales. Climatology Rep. 97–2, Department of Atmospheric Science, Colorado State University, Fort Collins, Colorado, 155 pp.
- Mariani, S., Braca, G., Lastoria, B., Tropeano, R., Casaioli, M., Piva, F., Bussettini, M., 2024: “Il bilancio idrologico, la disponibilità di risorsa idrica e il bilancio idrico”, in Siccità, scarsità e crisi idriche, Emanuele Romano, Ivan Portoghese (a cura di), Habitat signa 1, 29-46. Roma: Cnr Edizioni. Disponibile online all’indirizzo: https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/SiccitaInterattivo_ver2.pdf.
- Mariani, S., e AA.VV., 2020: Note tecniche su crisi idriche, siccità e servizio idrico integrato – Manuale UTILITALIA. ISBN: 978 88 998 7903 7.
- Mariani, S., Braca, G., Romano, E., Lastoria, B. e Bussettini, M., 2018: Linee Guida sugli Indicatori di Siccità e Scarsità Idrica da utilizzare nelle Attività degli Osservatori Permanenti per gli Utilizzi Idrici, Pubblicazione progetto CReIAMO PA, 66 pp. Disponibile online all’indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/Osservatori/Linee%20Guida%20Pubblicazione%20Finale%20L6WP1_con%20copertina_ec.pdf.
- McKee, T. B., Doesken, N. J., and Kleist, J., 1993: The relationship of drought frequency and duration of time scales. Eighth Conference on Applied Climatology, American Meteorological Society, Jan 17–23, 1993, Anaheim CA, pp. 179–186.
- Panofsky, H. A., and Brier, G. W., 1958: Some applications of statistics to meteorology. Pennsylvania State University, University Park, 224 pp.
- Thom, H. C. S., 1966: Some methods of climatological analysis. WMO N. 199. Technical Note N. 81., Ginevra, 53 pp.
- SNPA, 2024: Il clima in Italia nel 2023. Report SNPA n. 42/202. Disponibile online all’indirizzo: https://www.snpambiente.it/snpa/il-clima-in-italia-nel-2023/.
- Vicente-Serrano, S. M., Beguería, S., and López-Moreno, J. I., 2010: A Multiscalar Drought Index Sensitive to Global Warming: The Standardized Precipitation Evapotranspiration Index. J. Climate, 23, 1696–1718.
- WMO, 2016: Handbook of Drought Indicators and Indices, WMO-No. 1173, Gineva.
- WMO, 2012: Standardized Precipitation Index User Guide, WMO-No. 1090, Ginevra.
- WMO, 2009: Experts agree on a universal drought index to cope with climate risks. Press Release No. 872.
Ulteriori riferimenti:
- Bollettino mensile di siccità ISPRA, con link ai bollettini idrologici mensili e di siccità regionali e all'EDO. Disponibile online all'indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/siccitas/index.html.
- Banca dati dei file ASCII grid dello SPI-Standardized Precipitation Index e dello SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index, calcolati sull'Italia dal 1952 al 2024. Disponibile online all'indirizzo: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90/ascii_grid.
- Immagini dello SPI-Standardized Precipitation Index e dello SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index, calcolati sull'Italia dal 1952 al 2024. Disponibili online all'indirizzo: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90/figures.
- Portale de "Lo stato di severità idrica a scala nazionale", con link ai portali degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici. Disponibile online all'indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html.
- Banca dati “Indicatori di impatto dei cambiamenti climatici”. Disponibile online all'indirizzo: https://climadat.isprambiente.it/.
- News sull'utilizzo dei dati satellitari Sentinel-2 del Programma europeo Copernicus per quantificare l'impatto della siccità 2022 sulle componenti costitutive (macro-unità morfologiche "acqua", "vegetazione" e sedimenti") del Fiume Po. Disponibile online all'indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/notizie-e-novita-normative/notizie-ispra/2022/08/monitoraggio-siccita-copernicus.
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Qualificazione dati
ISPRA
Servizi idro-meteorologici regionali e delle province autonome
I dati di precipitazione utilizzati sono in massima parte quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati di precipitazione utilizzati nell'elaborazione dell’indicatore SPI sono accessibili consultando i siti internet degli enti o tramite opportuna richiesta. I dati sono aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare del BIGBANG di risoluzione 1 km, che ricopre l'intero territorio nazionale, e sono disponibili sul portale Groupware dell'ISPRA (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90).
Nazionale
gennaio–dicembre 2024
Qualificazione indicatore
Lo SPI è un indicatore statistico basato sul confronto tra la precipitazione registrata in un determinato luogo e in un determinato periodo t di mesi (dove t = 12 mesi nell'indicatore qui pubblicato) con la distribuzione a lungo termine della precipitazione per quel determinato luogo aggregata per lo stesso periodo di tempo t. In altre parole, se si vuole calcolare lo SPI a 12 mesi alla fine di giugno per un determinato anno si metterà a confronto la precipitazione totale registrata nel periodo che va da luglio dell'anno precedente a giugno dell'anno in esame con la serie a lungo termine della precipitazione cumulata sul periodo luglio-giugno registrata negli anni passati (la sua climatologia di riferimento).
Il calcolo dello SPI si basa quindi sull'analisi di una serie storica a lungo termine di osservazioni di precipitazione aggregate su un determinato intervallo temporale t. Operativamente, per ciascuno mese in esame e per ciascun box del grigliato dei dati di precipitazione aggregati mensilmente e spazializzati sulla griglia a 1 km del BIGBANG, la serie X delle cumulate annuali (la variabile aleatoria analizzata) è interpolata a una distribuzione di probabilità di tipo gamma, stimando i parametri della distribuzione con la tecnica della massima verosimiglianza. Tuttavia, dato che la distribuzione gamma G(x) non è definita per valori uguali a zero, mentre la serie delle precipitazioni può contenere degli zeri (i giorni di non pioggia), la distribuzione cumulativa è ridefinita come segue:
H(x)=q + (1 – q)*G(x),
dove q è la probabilità di precipitazione nulla, che può essere stimata come il rapporto tra il numero di zeri nella serie temporale delle precipitazioni (m) e il numero totale di osservazioni di precipitazione:
m/n.
La distribuzione cumulativa H(x) è poi trasformata in una distribuzione normale. Pertanto, il valor medio dello SPI per un determinato luogo e periodo di aggregazione considerato è uguale a zero. La trasformazione conserva la probabilità cumulativa, nel senso che la probabilità della variabile aleatoria X (la precipitazione cumulata su 12 mesi nel caso specifico) di trovarsi al di sotto di un certo valore nella distribuzione gamma è uguale alla probabilità della variabile trasformata normalmente distribuita di trovarsi al di sotto della trasformata di quel valore.
Dal momento che lo SPI è distribuito secondo una funzione di probabilità normale, è possibile monitorare sia periodi secchi sia periodi umidi. Valori negativi di SPI corrispondono a periodi più secchi rispetto alla climatologia, ossia indicano un deficit di precipitazione (siccità), mentre valori positivi di SPI corrispondono a periodi più umidi, ossia indicano un surplus di precipitazione. Maggiore è la distanza dalla climatologia (ossia dal regime pluviometrico di riferimento), maggiore è la severità dell’evento. Inoltre, la normalizzazione che è alla base di questo indice permette di rappresentare nello stesso modo e su una stessa mappa aree soggette a climatologie differenti.
Maggiori dettagli sulla metodologia di elaborazione sono reperibili sul Bollettino di Siccità di ISPRA (https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/siccitas/spicalc.html).
Nel corso del 2024, condizioni di siccità, da estrema a moderata, hanno interessato vaste zone del Sud e delle Isole maggiori oltre che, in maniera minore, il Centro Italia. Condizioni di umidità, ossia di surplus di precipitazione rispetto ai valori medi di riferimento, hanno caratterizzato il Nord Italia.
Su una scala temporale di 12 mesi, l'indicatore di siccità idrologica ha evidenziato, in termini di aree colpite, un peggioramento della situazione a partire da maggio 2024.
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Dati
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 13: Percentuali di territorio nazionale soggetto nel 2024 a condizioni di siccità estrema e siccità severa o moderata su una scala temporale di 12 mesi
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- Siccità estrema: SPI ≤ ‒2,0
- Siccità moderata o severa: ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,0
Figura 13: Percentuali di territorio nazionale soggetto nel 2024 a condizioni di siccità estrema e siccità severa o moderata su una scala temporale di 12 mesi
Nel 2024, le mappe di SPI a 12 mesi (SPI12), calcolate sulle precipitazioni spazializzate sulla griglia con passo orizzontale di 1 km del BIGBANG dell'ISPRA, hanno evidenziato condizionati di siccità, da estrema a moderata, in diverse aree del Centro Italia, del Sud e delle Isole maggiori, mentre il Nord è stato interessato da condizioni di umidità, anch'essa da estrema a moderata (Figure 1–12). Tale situazione è stata determinata dall'accesso di precipitazione che ha coinvolto l'Italia settentrionale, mentre la restante parte del territorio nazionale ha sofferto un notevole deficit di precipitazione (si veda l’indicatore "Precipitazioni" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali). In talune aree, questo deficit si è iniziato a osservare già alla fine del 2023.
Sulla scala di aggregazione di 12 mesi, qui scelta per il calcolo dello SPI per meglio descrivere gli effetti della siccità sulla portata dei fiumi, sulla capacità degli invasi e sulla ricarica delle falde acquifere (la cosiddetta "siccità idrologica"), si nota a partire da maggio 2024 (Figura 5) un aumento delle aree interessate da siccità estrema (SPI12 ≤ –2,0) e soprattutto di quelle aree condizionate da siccità moderata o severa (‒2,0 < SPI12 ≤ ‒1,0). Il picco di siccità estrema (SPI12 ≤ –2,0) è stato registrato nel mese di giugno (Figura 6) con il 16,1% del territorio nazionale soggetto a tale condizione (Figura 13). Sicilia e Calabria sono state le regioni più colpite, oltre a diverse aree del versante adriatico del continente, dalla Calabria alla Toscana, del versante tirrenico del Lazio, e la parte orientale della Sardegna. Alla percentuale del 16,1% di territorio condizionato da siccità estrema va, inoltre, sommata una quota del 24,8% relativa alle aree del Paese soggette a siccità moderata o severa (‒2,0 < SPI12 ≤ ‒1,0). Seguono, per quanto riguarda la siccità estrema, i mesi di luglio (14,2% del territorio italiano) e di agosto (12,6%). In questi due mesi, la siccità da moderata a severa è rimasta intorno al 26‒27% (Figura 13). In termini di percentuale del territorio colpito da siccità da moderata a severa sono, inoltre, da segnalare i mesi di maggio (28,5%) e di novembre (24,8%).
Nel 2024 la media (dei dodici valori mensili) della percentuale del territorio caratterizzate da SPI12 inferiore o uguale a –1,0 (ossia tutte le classi di siccità) è risultata superiore al corrispondente valore medio calcolato sul lungo periodo (si veda l’indicatore "Percentuale del territorio italiano soggetto a deficit e surplus di precipitazione" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali).
Il deficit di precipitazione osservato nel Centro Italia, nel Sud e nelle Isole maggiori, aggravato dalle alte temperature registrate nel corso del 2024 (+1,33 °C per la temperatura media annua a scala nazionale rispetto al 1991‒2020), ha determinato in questi territori una riduzione della disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile (si veda anche l’indicatore "Internal flow" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali), con conseguenti impatti socio-economici e ambientali.
Le condizioni siccità e di severità idrica che nel 2024 hanno afflitto in maniera diversificata il territorio nazionale sono state oggetto di continuo monitoraggio e analisi da parte degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici, organo di ciascuna Autorità di Bacino Distrettuale (ai sensi del D.L. n. 39/2023). Durante l'anno, gli Osservatori dei distretti idrografici del Nord Italia (Alpi Orientali, Fiume Po e Appennino Settentrionale) hanno visto confermare una sostanziale situazione normale, ossia uno scenario non critico di severità idrica. Di contro, gli Osservatori dei distretti idrografici dell'Appennino Centrale, dell'Appennino Meridionale, della Sardegna, e soprattutto quello della Sicilia hanno registrato condizioni di severità idrica da media ad alta (https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html/), con la necessità di adottare opportune misure e azioni di governance in ragione del livello di severità idrica riscontrata. In taluni casi (Sicilia, aree della Basilicata servite dallo schema idrico del Basento-Camastra, e alcuni territori calabresi delle province di Reggio Calabria, Crotone e Cosenza), si è arrivati alla dichiarazione di stato di emergenza per grave deficit idrico da parte del Consiglio dei Ministri.
Per una valutazione di dettaglio della siccità 2024, anche per scale temporali inferiori ai 12 mesi, si rimanda alla consultazione dei bollettini idrologici e/o di siccità emessi mensilmente a livello regionale dagli uffici preposti al monitoraggio idro-meteorologico (federati nell'ambito del Tavolo Nazionale per i Servizi di Idrologia Operativa: https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/Tavolo_IdrologiaOper.html), oltre che alla consultazione delle mappe di SPI pubblicate sul Bollettino di Siccità dell'ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/siccitas/) o alle valutazioni di SPI e SPEI prodotte nell'ambito del BIGBANG (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_90/).