Descrizione 1
Patrizia D'Alessandro
L'indicatore mostra la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero di discariche. Nel 2022, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 8,9 milioni di tonnellate, pari al 5% del quantitativo totale dei rifiuti speciali gestiti a livello nazionale (177 milioni di tonnellate). Rispetto al 2021, si rileva un decremento pari a circa 1,3 milioni di tonnellate (-12,6%), mentre, rispetto al 2020 (anno dell’emergenza epidemiologica da COVID-19), si registra una riduzione di 975 mila tonnellate (-9,9%). Il numero totale delle discariche operative è pari a 261: 118 discariche per rifiuti inerti (45% del totale degli impianti operativi), 132 discariche per rifiuti non pericolosi (51% del totale) e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4% del totale). Analizzando il triennio 2020 - 2022, si assiste a una progressiva diminuzione del numero totale delle discariche operative che passano da 285 del 2020, a 270 nel 2021 e 261 nel 2022.
Rappresenta la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero delle discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali.
Verificare l'applicazione della “gerarchia dei rifiuti” europea sulla gestione dei rifiuti prevista dall'art. 4 della Direttiva 2008/98/CE e successive modificazioni, che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione.
Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni.
Decisione 2003/33/CE decisione che stabilisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell’art. 16 e dell’allegato II della Direttiva 1999/31/CE e successive modificazioni.
D.Lgs. 36/2003 attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni.
D.Lgs. 152/2006 norme in materia ambientale - parte IV e successive modificazioni.
Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e successive modificazioni.
DM 27 settembre 2010 definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, modificato dal DM 24 giugno 2015.
Direttiva 2018/850/UE che modifica la Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
Direttiva 2018/851/UE che modifica la Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti.
D.Lgs. n. 121/2020 (3 settembre 2020) che recepisce la Direttiva 2018/850/UE.
Il D.Lgs. 36/2003 (attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) che stabilisce i requisiti operativi e tecnici per gli impianti di discarica definendo le procedure, i criteri costruttivi e le modalità di gestione di tali impianti al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente dei luoghi di raccolta dei rifiuti. Le discariche sono classificate in tre categorie in relazione alla tipologia di rifiuti: inerti, non pericolosi, pericolosi.
Riguardo ai criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, le disposizioni sono in parte contenute nel D.Lgs. 36/2003 ma, soprattutto, nel DM 27 settembre 2010 che traspone la Decisione 2003/33/CE della Commissione europea relativa ai criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle diverse tipologie di discarica. La Direttiva 2008/98/CE stabilisce i principi cardine in materia di rifiuti, quali ad esempio la definizione di rifiuto, di recupero e di smaltimento prevede l’obbligo di autorizzazione per tutti i soggetti coinvolti nella gestione e quello di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e la salute umana, e incentivando l’applicazione della “gerarchia dei rifiuti” che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione.
Descrizione 2
ISPRA, Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2024.
Qualificazione dati
ISPRA - Catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it).
Nazionale (I), Regionale (20/20)
1997-2022
Qualificazione indicatore
I dati sullo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali sono stati elaborati a partire dalla banca dati MUD 2023 (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, anno di riferimento 2022) bonificati, validati e integrati con le informazioni raccolte attraverso appositi questionari, predisposti da ISPRA, e inviati a tutti i soggetti che a vario titolo sono in possesso di informazioni in materia (ARPA/APPA, Regioni, Province, Comuni), nonché attraverso verifiche puntuali sui singoli impianti.
Nel 2022, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 8,9 milioni di tonnellate, pari al 5% del quantitativo totale gestito a livello nazionale (circa 177 milioni di tonnellate). Rispetto al 2021, si rileva un decremento pari a circa 1,3 milioni tonnellate (-12,6%), mentre, rispetto al 2020 (anno dell’emergenza epidemiologica da COVID-19), si registra una riduzione di 975 mila tonnellate (-9,9%) (Tabella 1). Parallelamente alla quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica anche il numero di impianti diminuisce passando da 270 nel 2021 a 261 nel 2022 (Tabella 3).
Nel periodo 1997-2022 la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica si riduce del 57,6% delineando, dunque, un trend positivo (Tabella 1 e Figura 1). Anche il numero di discariche operative che smaltiscono i rifiuti speciali diminuisce nel corso degli anni con un decremento del 25% rispetto al 2016, passano infatti da 350 impianti a 261 nel 2022 (Tabella 3).
Dati
Tabella 1: Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica in Italia
ISPRA
Tabella 2: Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per tipologia, a livello regionale
ISPRA
Tabella 3: Numero di discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali, per regione e per categoria
ISPRA
Nel 2022, i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi smaltiti in discarica ammontano a circa 7,9 milioni di tonnellate, rappresentando l’88,7% del totale smaltito in discarica a livello nazionale, mentre i rifiuti pericolosi, pari a poco più di 1 milione di tonnellate, costituiscono l’11,3%. L’analisi dei dati relativi al biennio 2021 - 2022 mostra un decremento dei quantitativi di rifiuti non pericolosi smaltiti, che passano da circa 9 milioni di tonnellate a circa 7,9 milioni di tonnellate (-11,9%, -1,1 milioni di tonnellate circa), mentre per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, si rileva una riduzione di circa 215 mila tonnellate, pari al -17,6% (Tabella 1 e Figura 1).
Il 53,4% del totale viene gestito negli impianti situati nel Nord del Paese, dove le quantità passano da circa 5,2 milioni di tonnellate nel 2021 a circa 4,8 milioni nel 2022 (-8%, corrispondente a un calo di circa 415 mila tonnellate). Il 24,3% viene avviato a smaltimento negli impianti del Centro, interessati da un decremento pari al 20,6% (-559 mila tonnellate); le quantità smaltite passano, infatti, da 2,7 milioni di tonnellate del 2021 a circa 2,2 milioni di tonnellate del 2022. Al Sud, infine, dove viene smaltito il 22,3% del totale nazionale, si riscontra un decremento pari all’13,5% (-310 mila tonnellate circa). (Tabella 2).
La diminuzione del quantitativo di rifiuti speciali smaltito al Nord interessa in particolare il Friuli-Venezia Giulia (-36,1%, -121 mila tonnellate circa), la Liguria (-18,6%, -92 mila tonnellate), la Valle d’Aosta (-11,1%, -10 mila tonnellate) e il Trentino-Alto Adige (-8,6%, -4 mila tonnellate circa). La Lombardia (2,2 milioni di tonnellate, pari al 46,5% della macroarea e al 24,8% del totale nazionale) e il Veneto (1 milione di tonnellate, pari al 21,4% della macroarea e all’11,4% del totale nazionale), che rappresentano le regioni dove vengono smaltiti i maggiori quantitativi di rifiuti, evidenziano decrementi pari, rispettivamente, a circa 328 mila tonnellate (-12,9%) e a 62 mila tonnellate (-5,8%). Aumenti si segnalano, invece, in Piemonte (+39,1%, +136 mila tonnellate) e in Emilia-Romagna (+28,1%, +66 mila tonnellate).
Le variazioni più significative, nel Centro, interessano la Toscana (-23,7%, -268 mila tonnellate circa) e il Lazio (-22,8%, -202 mila tonnellate circa); seguono l’Umbria (-15,4%, -76 mila tonnellate circa) e le Marche (-6,3%, -13 mila tonnellate circa). In tale area i maggiori quantitativi di rifiuti smaltiti si rilevano in Toscana (circa 863 mila tonnellate pari al 40% della macroarea e il 9,7% del totale nazionale) e nel Lazio (circa 684 mila tonnellate, pari al 31,7% della macroarea e al 7,7% del totale nazionale).
Il Sud, passando da circa 2,3 milioni di tonnellate a circa 2 milioni di tonnellate, mostra un decremento di circa 310 mila tonnellate (-13,5%). La Sardegna presenta i maggiori quantitativi smaltiti (826 mila tonnellate circa, pari al 41,6% della macroarea e il 9,3% del totale nazionale) e una riduzione di 116 mila tonnellate circa, pari al 12,3%. Segue la Puglia con circa 705 mila tonnellate smaltite, pari al 35,5% della macroarea geografica e al 7,9% del totale nazionale. Rispetto al 2021, in questa regione si rileva una contrazione del 21,5% (-193 mila tonnellate circa). Analoghe tendenze, anche se con variazioni meno significative, si registrano in Basilicata (-28 mila tonnellate circa, -41,4%) e Calabria (-18 mila tonnellate, -25,8%). Nelle restanti regioni, invece, si rileva un incremento di circa 4 mila tonnellate in Abruzzo, dovuto, esclusivamente, a un maggiore contributo dei rifiuti identificati dal codice EER 170605 (materiali da costruzione contenenti amianto). Nel Molise si osserva una crescita dei quantitativi smaltiti di 6 mila tonnellate circa, dovuta principalmente a un maggiore contributo dei rifiuti non pericolosi, in particolare di quelli identificati con il codice EER 191212 (altri rifiuti - compresi materiali misti), che passano da poco più di 27 mila tonnellate del 2021 a circa 34 mila tonnellate nel 2022. Si segnala, infine, la Sicilia (+35 mila tonnellate circa, +12,3%). La regione Campania non è dotata di impianti sul proprio territorio.
Nel 2022, il numero totale delle discariche operative è pari a 261; secondo la classificazione prevista dal D.Lgs. 36/2003 e successive modificazioni, il parco impiantistico è costituito da 118 discariche per rifiuti inerti (45% del totale degli impianti operativi), 132 discariche per rifiuti non pericolosi (51% del totale), e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4% del totale). Il maggior numero di discariche è localizzato nelle regioni del Nord, con 146 impianti, mentre nel Centro e nel Sud sono presenti, rispettivamente 43 e 72 impianti. Analoga distribuzione territoriale si rileva per le discariche per rifiuti inerti (74 impianti nel Nord, 11 al Centro e 33 al Sud) e per quelle per rifiuti non pericolosi (68 impianti al Nord, 28 al Centro e 36 al Sud). La localizzazione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi vede, infine, 4 impianti al Nord, 4 al Centro e 3 al Sud (Tabella 3 e Figura 2).