Indicatori e dati
L’indicatore descrive le emissioni di gas serra prodotte dal settore agricolo a livello regionale, dovute principalmente alla gestione degli allevamenti e all’uso dei fertilizzanti. La fermentazione enterica dovuta al processo digestivo in particolare dei ruminanti, la gestione delle deiezioni prodotte dal bestiame, i processi fisico-chimici e biologici che avvengono nei suoli agricoli, la gestione delle risaie e la combustione dei residui agricoli liberano in atmosfera due importanti gas serra, metano (CH4) e protossido di azoto (N2O), che negli ultimi anni hanno assunto sempre maggiore importanza. Sono imputabili, inoltre al settore agricoltura le emissioni di anidride carbonica derivanti dall’applicazione al suolo di urea, calce e di nitrato ammonico calcareo (CAN - calcium ammonium nitrate).
La stima nazionale delle emissioni viene effettuata nell’ambito della realizzazione dell’inventario delle emissioni in atmosfera attraverso l’uso di appropriati fattori di emissione e/o modelli di stima. Le stime sono effettuate per singolo gas e quindi espresse in termini di CO2 equivalente. La metodologia internazionale di riferimento è indicata in ambito IPCC (IPCC Guidelines for National Greenhouse Gases Inventories, Revised 1996; 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories). Il National Inventory Report – NIR 2023 descrive in dettaglio le stime italiane.
La metodologia per la stima nazionale prevede il ricalcolo dell’intera serie storica per ogni modifica/aggiornamento realizzato. Conseguentemente, per i settori e gli inquinanti la cui stima nazionale ha subito degli aggiornamenti, anche gli indicatori regionali risentono di tali modifiche.
La disaggregazione territoriale a livello provinciale delle stime nazionali delle emissioni in atmosfera viene realizzata da ISPRA ogni 5 anni (4 anni a partire dal 2021) (De Lauretis et al., 2009; Taurino et al., 2022) ed è disponibile sul sito web della Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale https://emissioni.sina.isprambiente.it/ nella sezione dedicata agli Inventari locali. La disaggregazione provinciale viene ottenuta mediante l’applicazione di una metodologia top-down, attraverso cui alle stime nazionali viene associata una variabile proxy correlata all’attività delle sorgenti emissive. Per i settori emissivi Snap (Selected nomenclature for air pollution) e per gli inquinanti disaggregati valgono le seguenti ipotesi: esistenza di una correlazione forte tra l’emissione di una data attività ed il valore della variabile proxy; forte significatività della correlazione nel passaggio dalla scala nazionale a quella locale. Le pubblicazioni sopra citate forniscono il quadro metodologico generale delle stime provinciali. La disaggregazione provinciale delle emissioni di gas a effetto serra in agricoltura. Il settore agricolo comprende numerose attività agricole e di allevamento, di cui le principali sono gli allevamenti animali, le colture fertilizzate, le risaie, la combustione dei residui agricoli, che danno origine ad emissioni di gas serra principalmente di metano e protossido di azoto. Le principali variabili proxy utilizzate in questo settore sono:
• le consistenze del bestiame per tipologia animale e per provincia dell’indagine campionaria dell’Istat ‘Struttura e produzioni delle aziende agricole’ (SPA), disponibile sul sito Istat http://dati.istat.it/. Tale proxy è stato utilizzato per disaggregare a livello provinciale le emissioni nazionali di metano derivanti dalla fermentazione enterica (ad esclusione dei capi avicoli), le emissioni di metano e protossido di azoto dallo stoccaggio delle deiezioni animali, le emissioni di protossido di azoto dallo spandimento dei reflui zootecnici e dal pascolo;
• i quantitativi di fertilizzanti distribuiti per tipologia di fertilizzante sintetico e per provincia e la quantità di azoto minerale ed organico per provincia, desunti dall’indagine censuaria Istat ‘Distribuzione, per uso agricolo, dei fertilizzanti (concimi, ammendanti e correttivi)’, disponibile sul sito Istat http://dati.istat.it/. Tale proxy è stato usato per disaggregare le emissioni di protossido di azoto dovute dall’applicazione di azoto ai suoli e, in particolare, le emissioni relative alla fertilizzazione con concimi sintetici ed organici, diversi dai reflui zootecnici e dai fanghi di depurazione.
Altre proxy utilizzate sono: la superficie provinciale coltivata a riso (fonte Ente Nazionale Risi), disponibile sul sito Enterisi http://www.enterisi.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx, impiegata per disaggregare le emissioni di metano dalla coltivazione di questa coltura; la quantità di urea distribuita a livello provinciale per disaggregare le emissioni di anidride carbonica dovute all’applicazione del concime sui suoli; la produzione annuale raccolta dei cereali per disaggregare le emissioni di metano e protossido di azoto dovute alla combustione dei residui agricoli; la produzione annuale raccolta di varie colture per disaggregare le emissioni di protossido di azoto dovute all’apporto ai suoli di azoto, derivante dai residui colturali interrati. I dati sulle produzioni derivano dall’indagine dell’Istat ‘Stima delle superfici e produzioni delle coltivazioni agrarie, floricole e delle piante intere da vaso’, disponibile sul sito Istat http://dati.istat.it.
La disaggregazione a livello regionale per gli anni 2017 e 2021 ha richiesto una metodologia semplificata ma realizzata ad hoc in modo da assicurare la cadenza biennale. Tale metodologia è basata sull’aggiornamento delle stime nazionali di emissione e sulle informazioni desunte dalle variabili proxy 2019, in modo da mantenere la coerenza della serie storica.
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Aggiornamento
Informazioni sui dati
Ispra
Per maggiori dettagli sul tema:
https://emissioni.sina.isprambiente.it/
https://annuario.isprambiente.it/
Territorio
Serie storica
Dati
Emissioni di gas a effetto serra in agricoltura (valori in tonnellate di CO2 equivalente)
ISPRA