Descrizione 1
Cristina Frizza
Dal 2005 al 2023, in Italia, il settore dell’economia circolare ha mostrato segnali di rafforzamento economico, con un aumento del valore aggiunto (+0,4 punti percentuali sul PIL) e degli investimenti (+0,2 punti), ma un calo dell’occupazione relativa (-0,2 punti), evidenziando la necessità di politiche che accompagnino la transizione con maggiore attenzione all’inclusione e alla dimensione sociale del lavoro circolare.
L’indicatore comprende dati su occupazione, valore aggiunto e investimenti nel settore dell’economia circolare. La metodologia sviluppata da Eurostat per derivare tali informazioni statistiche sulle attività economiche che si occupano di economia circolare si basa su:
- un quadro concettuale che comprende la definizione dell’economia circolare e ii criteri per definire le attività economiche collegate. Quest’ultimo punto si avvale della classificazione “10R framework for circular economy (refuse; rethink; reduce; re-use; repair; refurbish; remanufacture; repurpose; recycle; recover)”.
- l’identificazione delle attività economiche rilevanti nell’ambito del sistema integrato delle classificazioni delle attività economiche, dei beni e servizi (NACE, CPA e PRODCOM) e la relativa procedura di stima delle variabili occupazione, valore aggiunto e investimenti.
Misurare il contributo delle attività economiche all’economia circolare, in termini occupazionali e monetari (valore aggiunto e investimenti).
Comunicazione COM(2020) 98 final dell'11 marzo 2020 “A new Circular Economy Action Plan - For a cleaner and more competitive Europe'”
Decreto ministeriale n. 259, del 24 giugno 2022, che approva la Strategia Nazionale per l’economia circolare, quale documento programmatico volto all’individuazione delle azioni, obiettivi e misure che si intendono perseguire nella definizione delle politiche istituzionali volte ad assicurare un’effettiva transizione verso un’economia di tipo circolare.
Descrizione 2
Eurostat metadata "Private investment, jobs and gross value added related to circular economy sectors": https://ec.europa.eu/eurostat/cache/metadata/en/cei_cie011_esmsip2.htm
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Qualificazione dati
EUROSTAT (Ufficio Statistico delle Comunità Europee)
Dataset Eurostat:
https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/cei_cie011/default/table?lang=en&category=cei.cei_cie
https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/cei_cie012/default/table?lang=en&category=cei.cei_cie
Nazionale
2005-2023
Qualificazione indicatore
L'indicatore è calcolato con un quadro metodologico secondo i seguenti tre passaggi.
1. Quadro concettuale. La delimitazione delle attività economiche legate all’economia circolare è stata determinata mediante una classificazione dell’economia circolare basata sulla finalità dell’attività (sector classification by purpose).
2. Le attività rilevanti per l’economia circolare sono state individuate e confrontate con il sistema integrato di classificazioni economiche (NACE, CPA, PRODCOM). Diverse metodologie di stima sono utilizzate per individuare la quota di “circolarità” in ciascuna attività economica.
3. Delineazione e compilazione dei dati.
Maggiori informazioni sono disponibili nella sezione “Annexes” dei metadata Eurostat: https://ec.europa.eu/eurostat/cache/metadata/en/cei_cie011_esmsip2.htm
Nel 2023, lo stato può definirsi medio rispetto al contesto europeo. I principali indicatori mostrano valori prossimi alla media dell’UE: la quota di occupati nel settore dell’economia circolare è pari al 2% (in linea con la media europea); il valore aggiunto del settore sul PIL è pari all’1,6% (rispetto all’1,8% dell’UE); gli investimenti rappresentano lo 0,5% del PIL (contro lo 0,8% a livello europeo) (Tabelle 1 e 2).
Dall’analisi del trend dal 2005 al 2023, l’andamento è pressoché stabile evidenziando una crescita un po' più sostenuta per l’incidenza del valore aggiunto del settore dell’economia circolare che aumenta di 10,4 punti percentuale (Tabella 1 e Figura 1).
Dati
Tabella 1: Occupazione, valore aggiunto e investimenti del settore dell'economia circolare in Italia
Eurostat
Tabella 2: Incidenza, in Europa, degli occupati, del valore aggiunto e degli investimenti del settore dell'economia circolare sul totale
Eurostat
L’innovazione e gli investimenti in eco-design, materie prime secondarie, processi di riciclo e simbiosi industriale rappresentano i pilastri della transizione verso un’economia circolare in Italia. Il ruolo cruciale di queste attività non si limita al miglioramento dell’efficienza delle risorse e alla riduzione degli impatti ambientali, ma si estende anche alla promozione di una crescita economica sostenibile e inclusiva, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro e la riduzione delle disuguaglianze.
I dati relativi al periodo 2005-2023 indicano una dinamica positiva per quanto riguarda il valore aggiunto e gli investimenti nel settore dell’economia circolare, che aumentano rispettivamente di 0,4 e 0,2 punti percentuali in rapporto al PIL. Questo incremento suggerisce un rafforzamento delle capacità produttive e finanziarie del settore, riflettendo l’efficacia delle politiche volte a stimolare la transizione circolare.
Tuttavia, la contrazione della quota di occupati nel settore (-0,2 punti percentuali sul totale degli occupati) pone alcune questioni critiche (Tabella 1 e Figura 1). Considerando che le attività circolari – quali riciclo, riparazione e riuso – sono tradizionalmente ad alta intensità di lavoro, questo trend potrebbe indicare una maggiore automazione, una riallocazione delle risorse lavorative verso altri settori o potenziali lacune nelle politiche di formazione e inclusione del capitale umano .