Descrizione 1
Francesca Catini
Il monitoraggio previsto dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE per il Descrittore 7 prende in considerazione le alterazioni permanenti delle condizioni idrografiche dovute alle infrastrutture costiere e marine soggette a VIA nazionale, realizzate o in corso di realizzazione o progettazione a partire dal 2012. L'indicatore di riferimento per il D7C1 è relativo all’estensione dei corpi idrici marino costieri di ciascuna Sottoregione marina, definiti ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, che presenta impatti dovuti a cambiamenti permanenti delle condizioni idrologiche dovuti a nuove infrastrutture realizzate a partire dal 2012 e soggette a VIA nazionale. L'obiettivo per tale indicatore è il non superamento del 5% dell'estensione dei corpi idrici marino costieri. Nel 2023 l'obiettivo è stato raggiunto.
Nell’ambito del Descrittore 7, il termine condizioni idrografiche include sia l’ambito dei processi idrologici riferibili alla colonna d’acqua quali correnti, energia di fondo, regime salino e termico sia le caratteristiche fisiografiche dei fondali in termini morfologici e di natura dei substrati. La nuova Decisione (UE) 2017/848 del 17 maggio 2017 definisce i seguenti criteri per la valutazione del Buono Stato Ambientale (GES): 1) D7C1 - Secondario: Estensione, in chilometri quadrati (km2), della zona di valutazione che ha subito effetti negativi dal punto di vista idrografico; 2) D7C2 - Secondario: Estensione di ciascun tipo di habitat che ha subito effetti negativi, in chilometri quadrati (km2) o in quota percentuale (%) rispetto al totale dell'estensione dell'habitat naturale nella zona di valutazione. Tale valutazione si è resa necessaria in quanto alcune alterazioni idrografiche possono portare alla degradazione di habitat di interesse ecologico e/o conservazionistico (ad es. praterie di Posidonia oceanica) o all'instaurarsi di condizioni favorevoli alle fioriture algali (anche tossiche), alla diffusione delle meduse o altre alterazioni delle condizioni microbiologiche. Nel corso del I ciclo di implementazione della MSFD (2012-2018), il gruppo di lavoro comunitario il cui contributo è riassunto nella guida tecnica JRC - Technical guidance on monitoring for the Marine Stategy Framework Directive - Report EUR 26499 EN, ha indicato in 10 anni il periodo temporale oltre il quale un’alterazione delle condizioni idrografiche è da ritenersi permanente. Pertanto, le opere i cui lavori di realizzazione comportino un’alterazione delle condizioni idrografiche della durata inferiore ai 10 anni, sono escluse dell’analisi degli impatti per il Descrittore 7. Inoltre, nel valutare il livello di significatività dell’alterazione, l’analisi si è ristretta alle sole infrastrutture in ambito costiero e marino soggette a una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale a livello nazionale. Ciò ha consentito di escludere tutte quelle opere di difesa costiera, realizzazione di piccoli porti o marine ed estensioni di infrastrutture portuali esistenti che, non soggette a VIA nazionale, non si ritiene producano impatti significativi sugli ecosistemi marini come conseguenza specifica delle alterazioni delle condizioni idrografiche.
Valutare l'impatto prodotto dalle infrastrutture marine e marino-costiere sugli habitat, sia del fondo sia della colonna d'acqua, a seguito specificatamente della modifica delle condizioni idrografiche indotte dall'infrastruttura stessa.
Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE D.Lgs. 190/2010 di recepimento della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina 2008/56/EC Decisione (UE) 2017/848 DM 2 febbraio 2021 (con il quale è stata adottata la "Guida metodologica per il monitoraggio di infrastrutture soggette a VIA nazionale e potenzialmente in grado di alterare in modo significativo e permanente le condizioni idrologiche e caratteristiche fisiografiche").
Obiettivo dell'indicatore fissato dal DM 15 febbraio 2019 - Buono Stato Ambientale (GES) - G 7.1: non più del 5% dell’estensione dei corpi idrici marino costieri di ciascuna Sottoregione marina, definiti ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, presenta impatti dovuti a cambiamenti permanenti delle condizioni idrologiche dovuti a nuove infrastrutture realizzate a partire dal 2012 e soggette a VIA nazionale.
Descrizione 2
González D., Coughlan C., Stips A., Stolk A., González Pola C., Moreno Aranda I.M., Giorgi G., Rees J., Babbini L., Manca Zeichen M., Alenius P., Cariou V., Zervakis V., Krzyminski. W. (2015) - Review of the Commission Decision 2010/477/EU concerning MSFD criteria for assessing Good Environmental Status, Descriptor 7; EUR 27544 EN; https://doi.org/10.2788/435059
Zampoukas N.; Palialexis A.; Duffek A.; Graveland J.; Giorgi G.; Hagebro C.; Hanke G.; Korpinen S.; Tasker M.; Tornero Alvarez M.; Abaza V.; Battaglia P.; Caparis M.; Dekeling R.; Frias Vega M.; Haarich M.; Katsanevakis Stylianos M.; Klein H.; Krzyminski W.; Laamanen M.; Le Gac J.; Leppanen J.; Lips U.; Maes T.; Magaletti E.; Malcolm S.; Marques J. M.; Mihail O.; Moxon R.; O'Brien C.; Panagiotidis P.; Penna M.; Piroddi C.; Probst W. N.; Raicevich S.; Trabucco B.; Tunesi L.; Van Der Graaf S.; Weiss A.; Wernersson A.; Zevenboom W. (2014) - Technical guidance on monitoring for Marine Strategy Framework Directive, JRC, Report EUR 26499 EN http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC88073 https://doi:10.2788/70344
La valutazione ha utilizzato il solo criterio D7C1 sull’estensione, in chilometri quadrati (km2), della zona di valutazione che ha subito effetti negativi dal punto di vista idrografico e non il D7C2 sull’estensione di ciascun tipo di habitat che ha subito effetti negativi, in chilometri quadrati (km2) o in quota percentuale (%) rispetto al totale dell'estensione dell'habitat naturale nella zona di valutazione.
Al fine di standardizzare il monitoraggio delle nuove infrastrutture soggette a VIA nazionale e rilevanti per la valutazione del Descrittore 7 della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina, la “Guida metodologica per il monitoraggio di infrastrutture soggette a VIA nazionale e potenzialmente in grado di alterare in modo significativo e permanente le condizioni idrologiche e caratteristiche fisiografiche” è stata adottata con il DM 2 febbraio 2021 “Aggiornamento dei programmi di monitoraggio coordinati per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine”. Quindi a differenza di quanto avvenuto finora, con l’adozione di tale Guida metodologica, i soggetti proponenti dovranno seguire specifici piani di monitoraggio per la valutazione del Descrittore 7. Annualmente è previsto l'aggiornamento della lista delle infrastrutture soggette a VIA nazionale che saranno oggetto del monitoraggio ai fini del Descrittore 7.
Qualificazione dati
I risultati sul valore dell'indicatore sono disponibili con cadenza sessennale sul Report MSFD ai sensi degli art. 8 (valutazione ambiente marino) della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina – 2008/56/CE, la cui ultima versione -Report MSFD 2024 - è accessibile tramite il SIC - Sistema Informativo Centralizzato della Strategia Marina - http://www.db-strategiamarina.isprambiente.it . I dati di monitoraggio utilizzati per valorizzare l'indicatore sono accessibili sempre tramite il SIC nella sezione "Report MSFD 2024" e nella sezione "Dati di monitoraggio ARPA-ISPRA 2018-2023".
Nazionale
2012-2023
Qualificazione indicatore
L'estensione dei corpi idrici marino costieri di ciascuna Sottoregione marina interessata da impatti causati da cambiamenti permanenti delle condizioni idrologiche, derivanti da nuove infrastrutture realizzate a partire dal 2012 e soggette a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nazionale, viene calcolata secondo la seguente procedura: con cadenza annuale viene effettuata una ricognizione delle infrastrutture costiere e marine, realizzate o in fase di realizzazione o progettazione dal 2012, che sono soggette a VIA nazionale. Per ogni infrastruttura, viene stimata l'estensione in chilometri quadrati (km²) dell'area che presenta alterazioni delle condizioni idrografiche indotte dall'infrastruttura stessa. Successivamente, per ciascuna Sottoregione, vengono sommate le estensioni relative alle infrastrutture presenti e oggetto di valutazione. Infine, si calcola il rapporto tra la somma di tali estensioni e l'estensione complessiva dei corpi idrici marino costieri della Sottoregione.
Nel I ciclo della MSFD (2012-2018) è stata prodotta la “Guida metodologica per il monitoraggio di infrastrutture soggette a VIA nazionale e potenzialmente in grado di alterare in modo significativo e permanente le condizioni idrologiche e caratteristiche fisiografiche” adottata con il D.M. 2 febbraio 2021 “Aggiornamento dei programmi di monitoraggio coordinati per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine” per standardizzare il processo di stima dell’estensione spaziale delle modifiche permanenti alle condizioni idrografiche (D7C1) finalizzate alla verifica del raggiungimento del target di riferimento T 7.1.
Tuttavia, allo stato attuale, il monitoraggio realizzato dai soggetti proponenti le 22 infrastrutture individuate, consultabile sul portale del MASE dedicato alle VIA (https://va.mite.gov.it/it-IT/Procedure/ProcedureInCorso), non segue quanto strettamente prescritto dalla Guida. I diversi soggetti hanno effettuato monitoraggi delle condizioni idrografiche e si sono avvalsi di modellistica numerica per lo studio del moto ondoso e delle correnti in maniera eterogenea e ciò non ha consentito di standardizzare il metodo di valutazione. Per tali ragioni, si è proceduto alla valutazione dell’estensione spaziale delle aree interessate da modifiche permanenti delle condizioni idrografiche attraverso l’adozione di un criterio che consentisse di procedere in maniera sistematica. Questo criterio, per quanto riguarda le infrastrutture portuali, deriva dai risultati della valutazione condotta sul porto di Fiumicino all’interno del progetto EcAp-ICZM, finanziato dal MATTM, a cui si rimanda un approfondimento nel paragrafo “Valutazione condotta sul porto di Fiumicino all’interno del progetto EcAp-ICZM”. Per le altre tipologie, il criterio è stato stabilito mediante l’analisi della documentazione tecnica inclusa nei processi di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) o di Verifica di Assoggettabilità a VIA, nonché attraverso la consultazione della letteratura scientifica pertinente.
Pertanto, l’estensione è stata valutata in base ai seguenti criteri, a seconda del tipo di infrastruttura:
- Per i porti, è stata considerata un’area soggetta a modifiche permanenti delle condizioni idrografiche pari a due volte l’area occupata dall’infrastruttura stessa.
- Per i terminali di rigassificazione, è stata presa in considerazione un’incidenza di 1 km2 per ogni infrastruttura.
- Per i parchi eolici, è stata considerata un’incidenza pari a 0,1 volte il numero degli aerogeneratori presenti.
Il valore dell'indicatore è stato calcolato come il rapporto tra la somma delle aree interessate da modifiche permanenti delle condizioni idrografiche in ciascuna Sottoregione marina e l'estensione complessiva dei corpi idrici marino-costieri di ciascuna Sottoregione, così come definiti dalla Direttiva 2000/60/CE (Figura 1).
Nel 2023, tutte le Sottoregioni marine (Mar Adriatico, Mar Mediterraneo Occidentale, Mar Ionio e Mar Mediterraneo Centrale) raggiungono l’obiettivo fissato dal DM 15 febbraio 2019 di Buono Stato Ambientale (GES) (G 7.1), ossia non più del 5% dell’estensione dei corpi idrici marino costieri di ciascuna di esse presenta impatti dovuti a cambiamenti permanenti delle condizioni idrologiche dovuti a nuove infrastrutture realizzate a partire dal 2012 e soggette a VIA nazionale (Tabella 1). Nello specifico, l'estensione di tali impatti per ciascuna Sottoregione è la seguente: Mar Mediterraneo Occidentale 0,0930%, Mar Ionio e Mar Mediterraneo Centrale 0,033%, Mar Adriatico: 1,4193% (Tabella 1).
Al 2023, in funzione della definizione del GES (Good Environmental Status) per il Descrittore 7 della MSFD, sono 22 le infrastrutture marino-costiero realizzate o in corso di progettazione a partire dal 2012 e soggette a VIA nazionale sulla base delle quali è stato valutato lo stato ambientale. Nel periodo 2019-2023 è stato misurato un aumento dell’estensione dell’area interessata da alterazioni significative delle condizioni idrografiche rispetto a quanto riscontrato nel 2018. Tale aumento è stato determinato dalla ricognizione di ulteriori 20 infrastrutture nel periodo 2019-2023 che si sono andate a sommare alle sole due infrastrutture marino-costiere valutate nel 2018. Tale incremento è particolarmente significativo nel Mar Adriatico (+0,56%) in cui ricadono 10 delle nuove 20 infrastrutture.
Dati
Table 1: Extension of coastal marine water bodies of each Marine Subregion affected by impacts caused by permanent changes in hydrological conditions, resulting from new infrastructures built from 2012 and subject to National Environmental Impact Assessment (EIA)
ISPRA processing on data Ministry of Environment and Energy Safety (MASE) - Directorate General for Environmental Evaluations
Oltre alle 2 infrastrutture selezionate e oggetto di valutazione nel sessennio 2012-2018 (Nuovo Porto di Fiumicino e Terminale GNL di Monfalcone), nel periodo 2019-2023 sono state individuate ulteriori 20 infrastrutture, dando come risultato, per ciascuna Sottoregione marina (Tabella 1), un valore ben al di sotto della soglia del 5%. In Figura 2 è rappresentata l’ubicazione delle 22 infrastrutture marino costiere, con indicazione della tipologia (impianto eolico, terminale di rigassificazione, porto).