Descrizione 1
Marina Penna
Nella valutazione della qualità ecologica degli ambienti marino costieri nell’ambito della Direttiva europea 2000/60/CE (recepita con il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) si fa riferimento all'Elemento di Qualità Biologica (EQB) Macroalghe. Tale EQB in Italia, così come previsto dal DM Ambiente 260/2010, viene valutato mediante l’indice CARLIT (Cartography of littoral and upper-sublittoral benthic communities o, in breve, CARtografia LITorale) che permette di contribuire alla classificazione dello stato ecologico del corpo idrico marino - costiero. Per il periodo 2019-2021 le stazioni analizzate che raggiungono lo standard di qualità (almeno buono) sono più dell'80%.
Il metodo di classificazione CARLIT, previsto dal DM ambiente 260/2010, introduce i criteri per l'attribuzione dello stato ecologico dei corpi idrici marino - costieri considerando l'elevata sensibilità, rispetto alle pressioni, dei popolamenti di macroalghe presenti a livello della frangia infralitorale. Il CARLIT, metodo cartografico che sfrutta lo sviluppo lineare dei popolamenti superficiali in ambiente microtidale, è stato ideato per un'applicazione lungo coste prevalentemente rocciose: perché l'area di indagine possa essere considerata idonea all'applicazione del metodo, essa deve essere costituita principalmente da scogliere, non necessariamente continue. Le zone rocciose devono essere costituite almeno per l'80% da substrati naturali. Il CARLIT, basato sul campionamento visuale delle comunità algali superficiali, deve essere applicato in primavera, periodo di massimo sviluppo delle specie cospicue.
Per quanto riguarda la classificazione, lo stato ecologico "elevato" è definito dalla presenza di comunità dominate da alghe brune strutturanti (Cystoseira sp.), mentre uno stato "cattivo" è caratterizzato dalla dominanza di specie opportuniste a scarsa complessità morfologica, come le Ulvales (alghe verdi) e le Bangiophycidae (alghe rosse) o i Cianobatteri. Il risultato finale dell'applicazione dell'indice CARLIT non fornisce un valore assoluto, ma direttamente l'EQR.
Il calcolo del Rapporto di Qualità Ecologica (Ecological Quality Ratio, EQR) è quindi un valore adimensionale compreso tra 0 e 1 e permette di classificare lo stato ecologico dei corpi idrici secondo le 5 classi: elevato, buono, sufficiente, scarso e cattivo.
Formulare un giudizio di qualità ecologica per gli ambienti marino costieri nell'ambito della normativa vigente (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), attraverso l'utilizzo dell'Elemento di Qualità Biologica (EQB) Macroalghe, integrando nel tempo gli effetti di differenti cause di alterazioni fisiche, chimiche e biologiche, indotte da agenti inquinanti nelle acque e nei sedimenti, o da significative alterazioni fisico-morfologiche del tratto costiero.
Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE); D.Lgs. 152/06 "Testo unico sulle acque" ; DM 56/09 "Regolamento recante «Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del decreto legislativo medesimo»"; DM 260/10 "Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo". Limiti di classe che definiscono le soglie del Rapporto di Qualità ecologico (RQE); 0,75 Elevato/Buono, Buono/Sufficiente 0,60.
Descrizione 2
Ballesteros E., Torras X., Pinedo S., Garcia M., Mangialajo L., de Torres M. A new methodology based on littoral community cartography dominated by macro algae for the implementation of the European Water Framework Directive. Marine Pollution Bullettin 55(2007): 172-180
Qualificazione dati
Dati EIONET/SOE e Piani di Distretto
www.sintai.isprambiente.it/faces/public/WFD/index.xhtml
Regionale (5/8)
2019-2021
Qualificazione indicatore
Viene quantificato prima il valore di qualità ecologica (Ecological Quality Value, EQVcalc) in ogni area di indagine per ogni categoria geomorfologica rilevante. L'EQVcalc corrisponde alla media pesata dei valori di sensibilità delle comunità riscontrate, in funzione della lunghezza della costa (calcolata tramite GIS nel caso della cartografia in continuo) o del numero di settori (cartografia per settori). I valori di qualità ecologica calcolati secondo la stessa procedura nei siti di riferimento, per ogni categoria geomorfologica rilevante (EQVrif), permettono di calcolare il Rapporto di Qualità Ecologica (Ecological Quality Ratio, EQR). L'EQR è quindi un valore adimensionale compreso tra 0 e 1 che permette di classificare le aree di indagine secondo in base alle 5 classi di stato ecologico: elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo.
L'81% delle stazioni analizzate ricade nelle classi elevato e buono, tuttavia il restante 19% delle stazioni è in stato sufficiente, quindi al di sotto dell'obiettivo prefissato dalla normativa (raggiungimento dello stato buono).
Il trend non è ancora definibile per la mancanza di robuste serie temporali di dati.
I dati relativi al periodo 2019-2021 presentano una buona copertura a livello nazionale. Si osserva, tuttavia, una certa disomogeneità per ciò che attiene il numero di stazioni classificate per ciascuna regione analizzata, che va da un minimo di 1 stazione nel Lazio a un massimo di 36 per la Liguria (Figura 1). Le regioni con la percentuale maggiore di stazioni in stato sufficiente sono la Puglia e la Liguria, entrambe con valori pari al 31%. In tutte le regioni analizzate sono presenti stazioni in classe elevato che, per Toscana, Sardegna e Lazio sono uguali o maggiori del 50% (Figura 1). Va specificato che la Puglia presenta una situazione biogeografica peculiare che, per le particolari condizioni edafiche, conferiscono alla comunità oggetto di classificazione un assetto morfo-funzionale tipico dell’Adriatico meridionale . In sintesi, a livello nazionale, per il periodo 2019-2021 le stazioni che raggiungono lo standard di qualità (almeno buono) sono più dell'80% (Figura 2).