Noise generated by transportation, industries, and other human activities is one of the main environmental problems and can cause various disturbances to the population. To limit noise pollution and regulate noise sources, national noise regulations (LQ 447/95 and its implementing decrees) have established limit values for different types of sources. These limits are divided into those for the outdoor environment (absolute emission and immission limits), based on municipal acoustic zoning, and limits for the interior of residential buildings (differential immission limits).

This indicator describes the monitoring activities conducted by ARPA/APPA through measurements to verify compliance with the legal limits, both outdoors and indoors, distinguishing among different types of sources (industrial activities, service and/or commercial activities, construction activities and temporary events, road, rail, airport, and port infrastructure). In 2023, as in previous years, the most frequently monitored sources were service and/or commercial activities (57.3% of all monitored sources), followed by industrial activities (31.5%). Among transport infrastructures, which account for 7.1% of monitored sources, roads were the most frequently controlled (5.2%). 

The Framework Law on Noise Pollution (LQ 447/1995) requires regions and autonomous provinces to issue their own regulations defining a set of criteria, methods, and procedures necessary for the full implementation of the national law. Since the enactment of LQ 447/95, the regional legislative framework remains incomplete: five regions have yet to adopt a regional law on noise pollution, while some regions, lacking specific legislation, have issued specific regulatory acts. 

La Legge Quadro sull'inquinamento acustico (LQ 447/1995) prevede che le regioni/province autonome provvedano all'emanazione di una propria normativa che definisca una serie di criteri, modalità, procedure necessari per la completa attuazione della legge nazionale. Dall'emanazione della LQ 447/95 non è ancora completo il quadro legislativo regionale: risultano ancora 5 le regioni che non si sono dotate di una legge regionale in materia di inquinamento acustico; alcune regioni, in mancanza di una legge regionale sul rumore, hanno deliberato atti specifici.

Il rumore prodotto dai trasporti, dalle industrie e da altre attività antropiche costituisce uno dei principali problemi ambientali e può provocare diversi disturbi alla popolazione. Per il contenimento dell'inquinamento acustico e quindi la regolamentazione delle sorgenti di rumore, la normativa nazionale sul rumore (LQ 447/95 e decreti attuativi) ha definito, per le diverse tipologie di sorgenti, i valori limite, distinti in limiti per l'ambiente esterno (assoluti di immissione e di emissione), in relazione a quanto disposto dalla classificazione acustica del territorio comunale, e in limiti all'interno degli ambienti abitativi (limiti differenziali di immissione). L'indicatore descrive l'attività di controllo con misurazioni del rispetto dei valori limite vigenti, in ambiente esterno e/o all'interno degli ambienti abitativi, effettuata dalle ARPA/APPA, con distinzione fra le diverse tipologie di sorgenti (attività produttive, attività di servizio e/o commerciali, cantieri e manifestazioni temporanee, infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e portuali). Le sorgenti maggiormente controllate risultano, anche per il 2023, le attività di servizio e/o commerciali (57,3% sul totale delle sorgenti controllate), seguite dalle attività produttive (31,5%). Tra le infrastrutture di trasporto, che rappresentano il 7,1% delle sorgenti controllate, le strade sono quelle più controllate (5,2%).

Il Piano di risanamento acustico comunale è previsto dalla normativa quale strumento fondamentale di gestione e risoluzione delle problematiche di inquinamento acustico sul territorio; tale Piano rappresenta l'atto conseguente al principale adempimento da parte dei comuni: il Piano di classificazione acustica. Il Piano di risanamento deve essere coordinato con tutti gli altri strumenti previsti in materia di gestione del territorio comunale e deve recepire il contenuto dei Piani di contenimento e abbattimento del rumore delle infrastrutture di trasporto. Al 2023 questo strumento di pianificazione risulta scarsamente utilizzato sull'intero territorio nazionale: solo 66 comuni dei 5.097 dotati di classificazione acustica hanno approvato il Piano di risanamento acustico, confermando negli anni una percentuale di poco superiore all'1%.

Il Piano di classificazione acustica rappresenta il principale atto di pianificazione comunale per la gestione dell'inquinamento acustico. Il Piano consiste nella suddivisione del territorio comunale in aree acusticamente omogenee, a cui sono associati dei limiti acustici, con l'obiettivo di fornire un indispensabile strumento di pianificazione dello sviluppo urbanistico e di tutela del territorio dall'inquinamento acustico. 

Al 2023, sul territorio nazionale, il Piano di classificazione acustica è stato approvato nel 64% dei comuni; permangono ancora evidenti, a scala regionale, le differenze di applicazione di questo strumento di pianificazione.

L'attività di gestione dell'inquinamento acustico prodotto dalle infrastrutture aeroportuali si esplica attraverso l'attuazione degli adempimenti previsti dalla normativa vigente, in particolare l'approvazione della caratterizzazione acustica dell'intorno aeroportuale, atto di pianificazione del territorio circostante l'aeroporto che permette di regolamentarne l'uso in maniera compatibile con i livelli sonori prodotti dall'infrastruttura, l'applicazione di specifiche procedure antirumore, al fine di minimizzare l'impatto acustico prodotto dai velivoli, e la realizzazione e gestione di un sistema di monitoraggio del rumore di origine aeroportuale. Ad oggi, questi adempimenti risultano ancora disattesi in molti aeroporti del territorio nazionale. Al 2024 in 24 dei 42 aeroporti in cui è presente il traffico aereo nazionale e internazionale, 39 dei quali individuati da ENAC come "aeroporti di interesse nazionale", è stata approvata la caratterizzazione acustica dell'intorno aeroportuale, atto fondamentale e prioritario di gestione dell'inquinamento acustico.

The Municipal Noise Mitigation Plan is legally established as a fundamental tool for managing and resolving noise pollution issues within a territory. This plan follows the primary municipal requirement: the Noise Zoning Plan. The Noise Mitigation Plan must be coordinated with all other urban planning tools and must incorporate the content of noise containment and reduction plans for transport infrastructure. As of 2023, this planning instrument remains scarcely implemented at the national level: only 66 out of 5,097 municipalities with an approved Noise Zoning Plan have also adopted a Noise Mitigation Plan, maintaining a percentage slightly above 1% over the years.

The management of noise pollution generated by airport infrastructures is carried out through the implementation of obligations set by current regulations. These include the approval of the acoustic characterization of the airport surroundings, a key territorial planning measure that regulates land use compatible with noise levels produced by the airport. Additionally, noise mitigation procedures are applied to minimize aircraft noise impact, along with the implementation and management of an airport noise monitoring system. To date, these obligations remain unfulfilled in many airports across the country. As of 2024, the acoustic characterization of the airport surroundings has been approved in 24 out of 42 airports handling national and international air traffic, 39 of which have been identified by ENAC as "airports of national interest", , marking a fundamental and priority step in the management of airport noise pollution.

The Noise Zoning Plan is the primary municipal planning tool for managing noise pollution. This plan involves dividing the municipal territory into acoustically homogeneous areas, each assigned specific noise limits. Its goal is to provide an essential tool for urban development planning and territorial protection from noise pollution.

As of 2023, the Noise Zoning Plan has been approved in 64% of municipalities nationwide. However, significant regional disparities persist in the application of this planning instrument.