CONCENTRAZIONE DI BARIO E IPA TOTALI NEI SEDIMENTI MARINI CIRCOSTANTI LE PIATTAFORME OFFSHORE

Data aggiornamento scheda:

Nei mari italiani sono presenti 138 piattaforme offshore; 42 di esse, perlopiù situate nel medio e alto Adriatico e destinate all'estrazione di gas naturale, sono interessate da un piano di monitoraggio ambientale. Tra le sostanze chimiche monitorate vi sono il bario e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Il bario è un metallo utilizzato nella produzione di fluidi necessari al processo di perforazione e che può essere presente nelle acque di produzione che vengono periodicamente scaricate in mare dalle piattaforme, mentre gli IPA sono sostanze chimiche la cui presenza in mare, oltre che per fattori naturali, è legata allo svolgimento di attività antropiche. Le concentrazioni di bario e di IPA totali nei sedimenti circostanti le piattaforme sono indicatori ambientali della pressione derivante dallo sfruttamento di giacimenti di gas in ambito marino offshore. I dati disponibili per il periodo 2008-2023 mostrano una progressiva riduzione nel tempo delle concentrazioni medie di questi contaminanti, con le concentrazioni più elevate rilevate, in generale, in prossimità delle piattaforme. I dati del bario sono superiori al valore di riferimento di base nella maggioranza dei campioni di sedimento analizzati nel periodo 2008-2014, mentre tra il 2015 e il 2023 la percentuale dei superamenti scende al di sotto del 50%. La percentuale dei campioni di sedimento con concentrazione di IPA totali superiore al valore limite, indicatore di probabili effetti tossici sugli organismi marini, è in decremento in tutto il periodo, più elevata tra il 2009 e il 2017 e intorno al 3-6% nel periodo 2018-2023; solo nel 2018 si sono rilevati sedimenti con concentrazione di IPA totali con potenziali effetti tossici sull’ambiente a 500 m di distanza dalla piattaforma.

Infrastrutture a mare per la produzione e distribuzione di gas naturale 

CONDIZIONI AMBIENTALI CONTENUTE NEI PROVVEDIMENTI VIA DI COMPETENZA STATALE

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore permette di misurare la capacità di minimizzare l'impatto ambientale dell'opera oggetto del provvedimento di VIA, imponendo condizioni ambientali vincolanti e obbligatorie alla realizzazione e all'esercizio dell'opera stessa. L'indicatore evidenzia l'andamento negli anni del numero complessivo e del numero medio, per provvedimento, di condizioni ambientali contenute nei provvedimenti di VIA. Al fine di determinare l’indicatore sono state analizzate tutte le condizioni ambientali, impartite dal MASE, dal MIC, dalle Regioni e dagli Enti locali presenti nei provvedimenti di VIA, individuando quelle la cui verifica di ottemperanza fa capo al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Nel periodo giugno 1989 – 2023 si rileva una media di 30 condizioni ambientali per provvedimento, con un minimo di 6 nel 1989 e un massimo di 72 nel 2006.

CONDIZIONI AMBIENTALI CONTENUTE NELLE DETERMINAZIONI DIRETTORIALI DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA DI COMPETENZA STATALE

Data aggiornamento scheda:

Le condizioni ambientali sono prescrizioni poste eventualmente dal provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA, relative alle caratteristiche del progetto ovvero alle misure previste per evitare o prevenire impatti ambientali significativi e negativi. Nel periodo 2004-2023 si rileva una media di 6 condizioni ambientali per provvedimento. Le condizioni ambientali la cui verifica di ottemperanza è stata posta in capo al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nel periodo in esame, rappresentano circa il 32,6% dei casi.

DETERMINAZIONI DIRETTORIALI DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA DI COMPETENZA STATALE

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore, che rappresenta il numero di determinazioni direttoriali di Verifiche di Assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (VAV) di competenza statale emanate annualmente dal MASE, fornisce la risposta della Pubblica amministrazione centrale riguardo ai processi decisionali relativi alle valutazioni ambientali. Dal 2004 a 2023 le determinazioni di non assoggettabilità a VIA sono state 626 mentre quelle negative, cioè di assoggettabilità a VIA, sono state 148 e la procedura di verifica si è conclusa con determinazione direttoriale di non assoggettabilità a VIA nel 79% dei casi.

EMISSIONI NEL COMPARTO RAFFINERIE

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore rappresenta le emissioni nel comparto delle raffinerie tenendo conto delle tre componenti ambientali, aria, acqua e rifiuti, in particolare: le emissioni convogliate in aria dei macroinquinanti SOx, NOx, CO e Polveri; le emissioni di sostanze inquinanti in acqua, quali COD (Domanda Chimica di Ossigeno), SST (Solidi Sospesi Totali), Fenoli e Idrocarburi totali; la quantità dei rifiuti totali, pericolosi e non pericolosi prodotti e l’indice di recupero dei rifiuti. Le emissioni in atmosfera sono diminuite significativamente negli ultimi 10 anni, grazie all’introduzione nei provvedimenti AIA di limiti più restrittivi e all’applicazione delle BAT (Best Available Techniques). La maggiore riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti in acqua si ha per l’inquinante SST che, nel periodo 2011-2023, si riduce dell’84,8%. La percentuale dei rifiuti avviata al recupero è aumentata passando dal 26,7% del 2011 al 42,7% del 2023. I miglioramenti ottenuti, per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti in acqua e la percentuale dei rifiuti avviati al recupero, sono riconducibili ai sistemi di gestione ambientali messi in atto dai gestori, sulla base delle prescrizioni specifiche delle Autorizzazioni Integrate Ambientali che il MASE ha imposto specialmente dal 2018, periodo dei riesami complessivi delle AIA per le raffinerie, e grazie all’attività di controllo dell’ISPRA ai fini del monitoraggio ambientale che viene effettuato nei controlli ispettivi ordinari e straordinari.

PROVVEDIMENTI DI AIA

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore rappresenta il numero di provvedimenti di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per le installazioni attive di competenza statale (riesame complessivo nel rispetto dell'art. 29-octies del D.Lgs. 152/06) emanati dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), rispetto al numero procedimenti avviati, finalizzati al rilascio di provvedimenti AIA. A partire dal 2016, è stato dato avvio all’emanazione dei provvedimenti AIA di competenza statale in applicazione delle Decisioni di esecuzione della Commissione del 9 ottobre 2014 – 2014/738/UE, del 31 luglio 2017 – UE/2017/1442 e del 21 novembre 2017 – UE/2017/2117. Dall’analisi del trend per il periodo 2016-2023 si evince come la percentuale dei provvedimenti AIA emanati dal MASE sul totale dei procedimenti avviati cresca, raggiungendo il 93% nel 2023, avvicinandosi dunque all’obiettivo del 100%. ISPRA ha il compito di assicurare il supporto tecnico-scientifico alla Commissione AIA-IPPC per i rilasci di nuove AIA, le modifiche e i riesami delle AIA di competenza statale, nonché di proporre, in sede di Conferenza dei Servizi, il Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC), in accordo al comma 6 dell’art. 29-quater del D.Lgs.152/06. Nel 2023, nell’ambito del supporto tecnico-scientifico alla Commissione istruttoria AIA-IPPC per i rilasci, le modifiche e i riesami dei procedimenti AIA avviati dal MASE (98), ISPRA ha redatto e trasmesso al MASE 133 Relazioni Istruttorie (RI) per la valutazione della completezza della domanda di AIA e per la definizione dei Pareri Istruttori Conclusivi (PIC) redatti dalla Commissione AIA-IPPC, 5 Relazioni di validazione della Relazione di Riferimento e  7 Piani di Monitoraggio e Controllo (PMC) parte integrante dell’AIA finalizzati alla definizione delle modalità di monitoraggio e controllo degli impianti e delle emissioni in accordo a quanto previsto dal comma 6 dell’art. 29-sexies del D.Lgs. 152/06. Gli elaborati redatti da ISPRA e trasmessi al MASE riguardano in parte anche procedimenti AIA avviati dal MASE in periodi precedenti. Nel 2023, il MASE ha emanato 92 provvedimenti AIA.

SCARICHI A MARE DI ACQUE DI PRODUZIONE DA PIATTAFORME OFFSHORE

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Le “acque di produzione” o “acque di strato” sono uno dei principali reflui connessi allo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi in ambiente marino offshore e sono potenzialmente in grado di produrre effetti perturbativi sugli ecosistemi. Lo scarico in mare di tali reflui necessita di un’autorizzazione subordinata alla valutazione degli esiti di un monitoraggio annuale dell’ambiente circostante la piattaforma.

Il numero di piattaforme interessate da attività di valutazione ambientale degli esiti del monitoraggio ha subito delle fluttuazioni tra il 2016 e il 2020, per poi rimanere stabile fino al 2022 ed è andato diminuendo nell’ultimo biennio; tale andamento è legato perlopiù alla oscillazione  del numero delle istanze di autorizzazione allo scarico presentate. Il numero delle piattaforme autorizzate ogni anno è diminuito dal 2017 al 2021, con una ripresa dal 2022 per poi decrescere nel 2024; analogo andamento si rileva per il quantitativo annuale di acque di produzione che è stato autorizzato allo scarico in mare.

Infrastrutture a mare per la produzione e distribuzione di gas naturale 

CONTROLLI INSTALLAZIONI DI COMPETENZA STATALE

Data aggiornamento scheda:

L'informazione riguarda l'attività di vigilanza e controllo che ISPRA svolge, in qualità di Ente di Controllo e con il supporto delle Agenzie regionali per l'ambiente territorialmente competenti (ARPA/APPA), presso le installazioni industriali soggette al rispetto dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di competenza statale. Nel 2023 si rileva un numero di installazioni statali vigilate soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in linea con il 2022.

Il trend positivo registrato tra il 2009 e il 2014 ha subito una leggera inversione nel 2015 per ragioni indipendenti dall’attività di controllo, per poi stabilizzarsi tra il 2016 e il 2017 e di nuovo aumentare nel 2018 (registrando il numero massimo di installazioni vigilate), per decrescere poi tra il 2020 e il 2023. 

L'AVVIO DELL'AZIONE DI DANNO AMBIENTALE NEI PROCESSI PENALI

Data aggiornamento scheda:

La normativa nazionale sul danno ambientale, regolamentata nella parte sesta del D.Lgs. 152/2006 (recepimento della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale), designa il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) come l'unica autorità competente per la prevenzione e la riparazione dei danni ambientali.  Il Ministero agisce sia attraverso procedure giudiziarie che amministrative, supportato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che fornisce l'assistenza tecnica necessaria. Nel 2023, su 552 procedimenti penali segnalati, il Ministero ha richiesto l'assistenza del SNPA per valutare il danno ambientale in 53 casi. Il SNPA ha concluso 61 istruttorie tecnico-scientifiche per supportare le decisioni ministeriali, inclusi i casi del 2022. Il Ministero si è costituito parte civile in 2 casi, basandosi sulle relazioni tecniche del SNPA.

PROVVEDIMENTI DI VIA DI COMPETENZA STATALE

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore mostra l'andamento negli anni del numero di progetti di competenza statale sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la ripartizione negli anni degli esiti delle pronunce di compatibilità ambientale e la loro distribuzione in funzione delle tipologie di opere. L’indicatore fornisce la risposta della Pubblica amministrazione centrale relativamente ai processi decisionali di valutazione di impatto ambientale. Nel 2023 su 141 progetti esaminati sono stati emanati 122 provvedimenti VIA positivi con condizioni ambientali e 19 negativi.