Descrizione 1
Angelo Santini, Fabio Tatti
L’analisi dei dati relativi al 2022 mostra quantitativi riciclati/recuperati in diminuzione rispetto all'anno precedente. Le cause possono essere trovate nel calo delle radiazioni annue certificate dal Registro del P.R.A. del Ministero dei Trasporti, nella situazione internazionale che ha generato ritardi nell’approvvigionamento di materie prime per la costruzione delle autovetture e la conseguente crisi del settore, con grandi ritardi sia nella produzione sia nell consegna. Complessivamente, la filiera raggiunge una percentuale di reimpiego e riciclaggio pari all’86% del peso medio del veicolo, al di sopra dell’obiettivo dell’85% previsto per il 2015 dall’art. 7 comma 2 del D.Lgs. 209/2003.
L'indicatore misura il rapporto tra il quantitativo riutilizzato più quello riciclato e il peso totale dei veicoli fuori uso, secondo la metodologia di calcolo stabilita dalla Decisione 2005/293/EC.
Verificare il conseguimento dell'obiettivo di preparazione per reimpiego, riciclaggio e recupero dei veicoli fuori uso stabilito dalla normativa.
Direttiva 2000/53/CE modificata dalla Direttiva 2018/850/UE
Entro il 1° gennaio 2015:
- percentuale di reimpiego e di recupero almeno il 95% del peso medio per veicolo
- percentuale di reimpiego e di riciclaggio pari almeno l'85% del peso medio per veicolo e per anno
Descrizione 2
ISPRA - Rapporto Rifiuti Speciali (edizioni varie)
Qualificazione dati
I dati derivano da elaborazioni e stime condotte a partire dalle informazioni contenute nella sezione veicoli del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).
Nazionale
2006-2022
Qualificazione indicatore
La metodologia di calcolo stabilita dalla Decisione 2005/293/EC si basa sull'analisi del bilancio di massa tra le entrate e le uscite degli impianti di gestione dei veicoli fuori uso dislocati sull'intero territorio nazionale, a partire dai dati dichiarati dai gestori nella scheda veicoli del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).
Nel 2022 la filiera raggiunge una percentuale di reimpiego e riciclaggio pari all’86% del peso medio del veicolo, al di sopra dell’obiettivo dell’85% previsto per il 2015 dall’art. 7 comma 2 del D.lgs. 209/2003.
Dall’analisi dell’andamento delle percentuali di reimpiego, riciclaggio e recupero, a partire dal 2006 emerge che, dopo l’iniziale miglioramento dovuto forse ad una risposta positiva dell’intera filiera alla nuova legislazione e ai target europei, nonché ad una fase di adattamento rispetto al metodo di dichiarazione delle informazioni, negli anni successivi si assiste ad una sostanziale stabilità. Nel 2022, si registra un lieve incremento (+1,7% punti percentuali) che permette di raggiungere e superare l'obiettivo previsto per il 2015 (85%).
L'indicatore ha l'obiettivo di valutare l'efficacia delle misure intraprese dagli Stati membri per verificare l'evoluzione della transizione verso l'economia circolare. L’andamento dei valori dell’indicatore registrati dal 2006 ad oggi risulta sostanzialmente stabile; tuttavia, si registra un lieve incremento della percentuale calcolata nel 2022 rispetto a quella del 2021, permettendo il raggiungimento dell’obiettivo dell’85% previsto per il 2015 dall’art. 7 comma 2 del d.lgs. n. 209/2003.
Tenuto conto dell’assenza di trattamenti di recupero energetico, la percentuale del recupero totale si assesta sempre all’86%, valore ancora lontano, sebbene meno rispetto ai precedenti anni, dall’obiettivo del 95% fissato dalla normativa per il 2015.
I fluff (residuo leggero di rottamazione) prodotto dagli impianti di frantumazione viene avviato quasi totalmente allo smaltimento. La difficoltà nell'individuare valide destinazioni per l'utilizzazione di questi rifiuti costituisce uno tra i maggiori problemi dell’intera filiera. Va rilevato che una corretta decontaminazione degli autoveicoli, visto l’elevato potere calorifico che caratterizza i fluff, costituito essenzialmente da materiali organici, ne consentirebbe un efficace recupero energetico. Le difficoltà gestionali registrate si sono, dunque, perpetuate negli anni e non registra alcun progresso per il recupero energetico, diffusamente utilizzato negli altri Stati membri.