Descrizione 1
Stefania Ercole
I valori di defogliazione indicano il livello di resilienza o di suscettività delle specie all’impatto causato da deposizioni atmosferiche e inquinanti gassosi. I dati rilevati negli ultimi 27 anni (1997-2023) mostrano un andamento altalenante fino al 2020, con anni di attenuazione e anni di crescita del fenomeno e una maggiore sensibilità delle latifoglie. Nell’ultimo triennio (2021-2023), invece, è stato registrato un peggioramento del fenomeno, con valori di defogliazione molto alti, mai raggiunti prima. Tali valori, superiori al 40% nel 2021 e 2022, nel 2023 hanno raggiunto il 45% sia nelle latifoglie, sia nelle aghifoglie; sembra pertanto prefigurarsi un trend di peggioramento, che andrà confermato sulla base delle rilevazioni dei prossimi anni.
Indicatore di impatto espresso attraverso i valori medi annui di defogliazione della chioma di specie forestali (aghifoglie e latifoglie), rilevati dal 1997 al 2023 all'interno di una rete di aree permanenti individuate nell’ambito del Programma Nazionale Integrato CON.ECO.FOR. (CONtrolli ECOsistemi FORestali), avviato nel 1995 dal Corpo Forestale dello Stato e ora svolto dal Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi. I monitoraggi vengono realizzati all’interno di aree permanenti (254 aree di Livello I + 31 aree di Livello II) distribuite su tutto il territorio nazionale e rappresentative delle principali comunità forestali italiane.
Fornire informazioni sulle condizioni delle chiome delle principali specie forestali di latifoglie e aghifoglie presenti in Italia, al fine di evidenziarne il livello di resilienza o di suscettività rispetto all'impatto causato dalle deposizioni atmosferiche e dagli inquinanti gassosi.
L'indicatore risponde a quanto richiesto dagli accordi internazionali sottoscritti dall'Italia nell'ambito dell’ICP Forests (International Cooperative Programme on Assessment and Monitoring of Air Pollution Effects on Forests operating under the UNECE Convention on Long-range Transboundary Air Pollution (CLRTAP) e del MCPFE (Ministerial Conference on the Protection of Forests in Europe).
Il Programma CON.ECO.FOR. conduce attività di monitoraggio delle foreste sulla base della Convenzione Internazionale UN/ECE sull’Inquinamento Atmosferico Transfrontaliero a Lungo Raggio e in attuazione del Regolamento comunitario sul monitoraggio delle foreste e delle interazioni ambientali.
Descrizione 2
Ministero politiche agricole e forestali, 1999. Programma CONECOFOR. Primo rapporto 1999.
ANPA, 2000. Indicatori di Gestione Forestale Sostenibile. Serie Stato dell’Ambiente 11/2000.
UNECE, BFH, 2005. The Condition of Forests in Europe, 2005 Executive Report.
https://www.carabinieri.it/arma/oggi/organizzazione/organizzazione-per-la-tutela-forestale-ambientale-e-agroalimentare/progetti-life
I valori di defogliazione possono risentire di eventi specifici non direttamente correlati all'impatto degli inquinanti atmosferici e, quindi, possono non essere sufficienti, da soli, a delineare un quadro preciso del fenomeno.
Non previste.
Qualificazione dati
Richiesta dati al Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, SM - Ufficio Progetti, Convenzioni, Educazione Ambientale, Programma CON.ECO.FOR.(CONtrolli ECOsistemi FORestali).
Nazionale
1997-2023
Qualificazione indicatore
L'indicatore riporta la distribuzione percentuale degli alberi campionati nelle aree permanenti del Programma CON.ECO.FOR. (distinti anche per aghifoglie e latifoglie). I monitoraggi vengono realizzati all’interno di 2 reti di aree di saggio: una rete di 254 aree dette di Livello I e una rete di 31 aree di monitoraggio intensivo, dette di Livello II; le aree sono distribuite su tutto il territorio nazionale e sono rappresentative delle principali comunità forestali italiane.
La defogliazione viene valutata visivamente da personale adeguatamente preparato e assistito da appositi manuali di riferimento ed espressa in 5 classi, così definite: 0 = 0-10%, nessun danno; 1 = >10-25%, danni lievi; 2 = >25-60%, danni moderati; 3 = >60-<100%, danni gravi; 4 = 100%, alberi morti.
L'analisi temporale del fenomeno è realizzata sulla base degli andamenti della percentuale di alberi con defogliazione maggiore del 25%.
Lo stato può definirsi cattivo in considerazione dell’aumento significativo della defogliazione nell’ultimo triennio sia nelle latifoglie, sia nelle aghifoglie, con valori superiori al 40%, mai raggiunti prima, e un picco del 45% nel 2023 (Figura 1, Tabella 1). Nel triennio la percentuale di alberi con grado di defogliazione >25%, che corrisponde al valore soglia del danno, è tale da destare preoccupazione.
Nel periodo compreso tra il 1997 e il 2020 i valori totali di defogliazione si attestano in media sul 35%, con oscillazioni nei diversi anni. Nel biennio 2017-2018 il fenomeno è peggiorato (valori prossimi al 39%), per poi tornare a migliorare nel 2019-2020 con valori del 35-36% nella media. Definire un trend non è semplice per tale carattere altalenante del fenomeno, ma nell’ultimo triennio (2021-2023), si è registrato un deciso peggioramento che indica un trend negativo, poiché sono stati registrati valori superiori al 40%, che non erano stati mai raggiunti nei 27 anni di rilevamento (Figura 1, Tabella 1). La definizione del trend, basata sull’ultimo triennio, andrà dunque confermata o rivista sulla base delle rilevazioni dei prossimi anni.
Dati
Tabella 1: Distribuzione percentuale degli alberi campionati per classe di defogliazione e per categoria di specie
Corpo Forestale dello Stato sino al 2016, ora Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, SM - Ufficio Progetti,Convenzioni, Educazione Ambientale, Programma CON.ECO.FOR.(CONtrolli ECOsistemi
Classi di defogliazione: Classe 0: 0-10%, nessun danno; Classe 1: >10-25%, danni lievi; Classe 2: >25-60%, danni moderati; Classe 3 : >60-<100%, danni gravi: Classe 4: 100%, alberi morti
* I valori del totale tra parentesi rappresentano le ripartizioni percentuali sul totale del campione
Figura 1: Andamento annuale della distribuzione percentuale degli alberi campionati per i quali è stato rilevato grado di defogliazione > 25% (classi 2-4)
Corpo Forestale dello Stato sino al 2016, ora Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, SM - Ufficio Progetti,Convenzioni, Educazione Ambientale, Programma CON.ECO.FOR.(CONtrolli ECOsistemi FORestali)
I dati rilevati nel corso degli ultimi 27 anni (1997-2023) nelle aree permanenti di monitoraggio distribuite nelle foreste italiane nell’ambito del Programma CON.ECO.FOR. mostrano fino al 2020 un andamento altalenante del fenomeno di defogliazione, con una maggiore sensibilità delle latifoglie (Figura 1), ma nell’ultimo triennio si registra un peggioramento, con valori di defogliazione che raggiungono nel 2023 il 45%, sia nelle latifoglie sia nelle aghifoglie (Tabella 1). Nella valutazione di tali risultati bisogna considerare che oltre all’impatto delle deposizioni atmosferiche e degli inquinanti gassosi, sono molteplici i fattori di stress che possono influenzare le condizioni vegetative delle specie, tra questi basti pensare all’influenza dell’andamento climatico, ma anche degli attacchi parassitari o degli incendi.