Descrizione 1
Gabriella Aragona, Lucia Muto
L’indicatore misura il costo medio nazionale sostenuto dai comuni per garantire il servizio di igiene urbana, per abitante e per kg di rifiuto prodotto. Nel 2023, il costo medio annuo di gestione risulta pari a 197,0 euro/abitante e a 39,8 euro centesimi/kg per rifiuto urbano prodotto.
A livello di macroarea geografica il costo totale annuo pro capite del servizio risulta maggiore al Centro con 233,6 euro/abitante (43,7 euro centesimi/kg), seguito dal Sud con 211,4 euro/abitante (46,4 euro centesimi/kg) e dal Nord con 173,3 euro/abitante (34,5 euro centesimi/kg).
L’indicatore misura il costo medio nazionale di gestione per il servizio di igiene urbana, sostenuto dai comuni, per abitante e per kg di rifiuto. L’analisi dei dati è condotta su un campione di comuni, che per il 2023 è stato di 6.592, con una copertura dell'83,4%.
Verificare l'efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti in relazione ai proventi derivanti dalla vendita di energia e di materia.
Il D.Lgs. 152/2006, all’art.238, comma 1 stabilisce che chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo locali, o aree scoperte ad uso privato o pubblico non costituenti accessorio o pertinenza dei locali medesimi, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale, che producano rifiuti urbani, è tenuto al pagamento di una tariffa. La tariffa costituisce il corrispettivo per lo svolgimento del servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Il DPR 158/99 è un regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato al fine di definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani.
La Legge 205 del 2017, all’art.1, comma 527, ha assegnato all’Autorità di Regolazione per l’Energia e le Reti e Ambiente (ARERA) funzioni di regolazione e il controllo in materia di rifiuti urbani e similari. Con la Deliberazione 443 del 2019, l’Autorità ha adottato il Metodo Tariffario Rifiuti (MTR) recante i criteri di riconoscimento dei costi efficienti di esercizio e di investimento del servizio integrato dei rifiuti per il periodo 2018-2021. Successivamente con la Deliberazione 363/2021 l'Autorità ha adottato il Metodo Tariffario Rifiuti (MTR-2) per Il Secondo Periodo Regolatorio 2022-2025.
Descrizione 2
Rapporto rifiuti urbani - Edizione 2024
Qualificazione dati
ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
Modello Unico di dichiarazione Ambientale MUD ISPRA - Catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it)
Nazionale, regionale
2020-2023
Qualificazione indicatore
L’indicatore è costruito sommando il costo delle singole voci riportate nella scheda CG (Costi di Gestione) della sezione “Comunicazione Rifiuti Urbani” del MUD, presentata annualmente dai soggetti obbligati (comuni, i loro consorzi, le unioni dei comuni e altri gestori pubblici e privati) e poi tale valore viene rapportato alla popolazione e alla quantità di rifiuto urbano prodotto.
Le schede CG vengono verificate puntualmente al fine di giungere a un campione di comuni rappresentativo a livello nazionale.
Nel 2023, il costo medio annuo di gestione risulta pari a 197,0 euro/abitante (+2,5% rispetto al 2022) e a 39,8 euro centesimi/kg (+0,7% rispetto al 2022).
Tra il 2020 e il 2023 il costo per abitante risulta in crescita (+6,2%), più del quantitativo di rifiuti urbani procapite prodotti nello stesso arco temporale (+1,5 rispetto al 2020).
A livello di macroarea geografica il costo totale annuo pro capite del servizio risulta maggiore al Centro con 233,6 euro/abitante (43,7 euro centesimi/kg), seguito dal Sud con 211,4 euro/abitante (46,4 euro centesimi/kg) e dal Nord con 173,3 euro/abitante (34,5 euro centesimi/kg) (Tabelle 1 e 2 e Figure 1 e 2). Nella macroarea del Nord si evidenzia un costo medio per abitante inferiore al costo medio nazionale, di 23,7 euro/abitante, mentre il Sud e il Centro presentano un costo medio per abitante superiore al costo medio nazionale, rispettivamente, di 14,4 euro/abitante e di 36,6 euro/abitante. Analogamente, il costo sulla quantità di rifiuto prodotto, al Nord risulta inferiore al costo medio nazionale di 5,3 euro centesimi/kg, mentre al Centro e al Sud il costo medio su kg è superiore al costo medio nazionale, rispettivamente, di 3,8 euro centesimi/kg e di 6,6 euro centesimi/kg.
È necessario evidenziare che i costi sostenuti dai comuni per la gestione dei rifiuti urbani sono influenzati da diversi fattori, quali ad esempio la distanza dagli impianti in relazione anche alla posizione orografica del comune, così come l’affluenza turistica. Dall’analisi dei costi si è riscontrato che i comuni a vocazione turistica, presentano costi di gestione del servizio più elevati rispetto alla media nazionale. Anche per le isole, in modo particolare per le minori, si è rilevata un'incidenza maggiore dei costi relativi al trasporto, obbligatoriamente marittimo, e alla distanza dagli impianti. Nella macroarea del Nord i maggiori costi pro-capite si registrano in Liguria che si riconferma anche a livello nazionale la regione con il maggior costo per abitante, 275,7 euro (51,5 euro centesimi/kg). Al Centro il maggiore costo si rileva in Toscana con 258,1 euro/abitante (44,0 euro centesimi/kg) mentre al Sud si rileva in Campania con 227,2 euro/abitante (48,9 euro centesimi/kg) (Figure 3 e 4).
I minori costi pro-capite si riscontrano: al Nord in Lombardia con 144,6 euro/abitante (30,6 euro centesimi/kg), al Centro nelle Marche con 173,4 euro/abitante, (33,1 euro centesimi/kg) e al Sud in Molise, con 144,3 euro/abitante (35,8 euro centesimi/kg) (Figure 3 e 4).