Descrizione 1
Marina Penna, Benedetta Trabucco
L’Indice di classificazione ecologica dell'Elemento di Qualità Biologica macroinvertebrati bentonici M-AMBI (Multimetric-AZTI Marine Biotic Index), permette una valutazione sinecologica dell’ecosistema in esame. È basato sull'analisi della struttura della comunità a macroinvertebrati bentonici, considerando il valore ecologico delle specie di macrozoobenthos di fondi mobili. Le specie sono suddivise in cinque gruppi ecologici (opportuniste (I ordine), opportuniste (II ordine), tolleranti, sensibili/tolleranti e sensibili) in relazione alla sensibilità ai gradienti di stress ambientale. L’indice descrive lo stato di qualità dell'EQB macroinvertebrati bentonici in 5 classi: elevato, buono, sufficiente, scarso e cattivo. Nel complesso non si rilevano situazioni di particolare criticità per quanto attiene il periodo 2017 -2022 per le regioni costiere per le quali sono disponibili i dati: dall'analisi emerge che il 74% delle stazioni di monitoraggio è nello stato elevato o buono, tuttavia l'1% delle stazioni è in stato cattivo.
L'M-AMBI (Multivariate-Azti Marine Biotic Index) è un indice multimetrico che include il calcolo dell'AMBI, dell'Indice di diversità H e il numero di specie (S), nell’ambito delle acque marino costiere, ai fini dell’implementazione della Direttiva Quadro sulle acque (WFD 2000/60/CE; D.Lgs. 152/06; DM 260/10). La modalità di calcolo dell'M-AMBI prevede l'elaborazione delle suddette metriche con tecniche di analisi statistica multivariata. Tale indice viene utilizzato per fornire una classificazione ecologica sintetica dell'ecosistema attraverso l'utilizzo dei parametri strutturali (diversità, ricchezza specifica e rapporto tra specie tolleranti/sensibili) della comunità macrozoobentonica di fondo mobile. L'M-AMBI, consolidato da un robusto supporto bibliografico, è in grado di riassumere la complessità delle comunità di fondo mobile, permettendo una lettura ecologica dell'ecosistema in esame.
Il valore dell'M-AMBI varia tra 0 e 1, e corrisponde al Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) richiesto dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE.
L’indice descrive lo stato di qualità dell'EQB macroinvertebrati bentonici in 5 classi: elevato, buono, sufficiente, scarso e cattivo.
Classificare lo stato di qualità dei corpi idrici marini, ai sensi del DM 260/10, utilizzando l'elemento di qualità biologica macroinvertebrati bentonici.
Direttiva 2000/60/CE; DM 260/10.
Il valore dell’M-AMBI varia tra 0 e 1 e corrisponde al Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) richiesto dalla Direttiva. Ai fini dell’adempimento della Direttiva europea l’obiettivo è il raggiungimento del buono stato ecologico per tutti i corpi idrici.
Valori di riferimento dell'RQE:
Stato di qualità Elevato/Buono: 0,81
Stato di qualità Buono/Sufficiente: 0,61
Stato di qualità Sufficiente/Scarso: 0,41
Descrizione 2
Borja, A., Franco, J., Perez, V., 2000. A marine biotic index to establish the ecological quality of soft-bottom benthos within European estuarine and Coastal environments. Marine Pollution Bulletin 40 (12), 1100–1114.
Borja, A., Muxika, I., Franco, J., 2003a. The application of a marine biotic index to different impact sources affecting soft-bottom benthic communities along European coasts. Marine Pollution Bulletin 46, 835–845.
Borja, A., Franco, J., Muxika, I., 2003b. Classification tools for marine ecological quality assessment: the usefulness of macrobenthic communities in an area affected by a submarine outfall. ICES CM 2003/Session J-02, Tallinn (Estonia), 24–28 September, 2003.
Borja, A., Franco, J., Valencia, V., Bald, J., Muxika, I., Belzunce, M.J., Solaun, O., 2004a. Implementation of the European water framework directive from the Basque country (northern Spain): a methodological approach. Marine Pollution Bulletin 48, 209–218.
Borja, A., Franco, J., Muxika, I., 2004b. The biotic indices and the water framework directive: the required consensus in the new benthic monitoring tools. Marine Pollution Bulletin 48, 405–408.
- basso livello di dettaglio dell’informazione fornita
- disomogeneità dei dati relativi a diverse unità territoriali/diversa qualità dei dati
Aggiornamento costante della lista specie utilizzata.
Qualificazione dati
Utilizzati i dati delle ARPA raccolti nelle banca dati SINTAI, flusso EIONET-SoE.
Regioni costiere (8/15)
2017-2022
Qualificazione indicatore
L'M-AMBI (Muxika et al., 2007) include il calcolo dell'AMBI (Borja et al., 2000), dell'Indice di diversità H' di Shannon-Wiener (1949) e il numero di specie (S):
AMBI= [(0 x %GI) + (1.5 x % GII) + (3 x % GIII) + (4.5 x % GIV) + (6 x %GV)]/100
GI: specie sensibili
GII: specie sensibili/tolleranti
GIII: specie tolleranti
GIV: specie opportuniste (secondo ordine)
GV: specie opportuniste (primo ordine)
s
H' = - SOMMA (pi)(log2 pi)
i=1
dove pi = frequenza numerica della specie i-esima rispetto al totale degli individui = ni/N; s = numero totale di specie presenti in ogni stazione.
La modalità di calcolo dell'M-AMBI prevede l'elaborazione delle suddette metriche con tecniche di analisi statistica multivariata. Il valore dell'M-AMBI varia tra 0 e 1 e corrisponde al Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) richiesto dalla Direttiva.
Per il calcolo dell'indice è necessario l'utilizzo di un software gratuito (AZTI Marine Biotic Index: New Version AMBI 5.0) attualmente scaricabile dal sito http://ambi.azti.es. Essendo basato sul valore ecologico assegnato alle specie presenti nelle stazioni di monitoraggio, il valore dell'M-AMBI deve essere calcolato utilizzando nel software l'ultimo aggiornamento disponibile della lista delle specie. Le classi di qualità vengono assegnate in base ai risultati dell’elaborazione multivariata dei parametri descritti in precedenza confrontati con le condizioni di riferimento definite per ciascun parametro nel DM 260/ 2010.
Nel periodo 2017-2022 delle 272 stazioni monitorate relative a 8 regioni costiere, il 23% è nello stato ecologico elevato, il 51% nello stato buono, il 25% nello stato sufficiente e l'1%, relativo a 2 stazioni del Lazio in stato cattivo. In sintesi, il 74% delle stazioni considerate nell'analisi è in stato elevato o buono, raggiunge cioè lo standard di qualità richiesto dalla normativa (Figura 1).
Non definibile
Per l'analisi dei dati laddove le stesse stazioni fossero monitorate in più anni per l'elaborazione si è considerato il risultato peggiore della classificazione secondo il principio di precauzione.
Dal confronto tra regioni (Figura 2) emerge una notevole disomogeneità in termini di numero di stazioni monitorate nel periodo disponibile; si va infatti dalle 4 stazioni della Campania (per la sola annualità 2020) alle 95 stazioni della Sicilia (dati relativi agli anni 2017-2018). In particolare, il 100% delle stazioni è in stato elevato o buono in Toscana, Liguria e Basilicata, maggiore o uguale al 70% per Emilia-Romagna, Sicilia, Lazio, maggiore del 50% in Puglia. Lo stato sufficiente (al di sotto quindi dello standard di qualità richiesto) si rileva nel 50% delle stazioni in Campania, nel 48% della Puglia e nel 25% di quelle della Sicilia.