Descrizione 1
Devis Canesso, Elisa Coraci, Franco Crosato
L'indicatore riporta il numero dei casi annui dei massimi di marea, suddivisi per classi di altezza, rilevati presso la stazione di Venezia - Punta della Salute, rappresentativa del centro storico cittadino. Monitorare l'andamento delle classi di marea alta e medio-alta (superiore agli 80 cm rispetto al piano di riferimento ZMPS) consente di controllare la pressione esercitata sia sul centro storico veneziano (effetti sulla tenuta delle rive e degli edifici), sia sulla laguna circostante (effetti ambientali sulla vegetazione degli habitat barenali e sulla maggiore erosione delle rive naturali). Nell’ultimo quinquennio, il 2019 è stato un anno eccezionale poiché si sono verificati ben 28 casi di “acqua alta”, cioè superamenti della soglia 110 cm sullo ZMPS, valore record dell’intera serie storica. A partire dal 2020, l’entrata in funzione delle barriere mobili contro le inondazioni da alta marea (sistema "Mo.S.E.”) ha portato a una differenziazione del numero di casi di acqua alta tra laguna e mare. Il 2023 ha fatto registrare 18 casi di “acqua alta” in mare e nessun superamento a Venezia, grazie all’azionamento del Mo.S.E. che ha difeso la città.
Il numero dei casi di alta marea, suddivisi per classi di altezza, è utile per rappresentare l'entità degli allagamenti del centro storico veneziano. I livelli sono riferiti allo Zero Mareografico di Punta Salute 1897 (ZMPS), piano adottato come riferimento convenzionale per la misura dei livelli di marea delle stazioni mareografiche situate nella Laguna di Venezia e nel braccio di mare antistante la costa veneta. L'indicatore si basa sui dati di marea rilevati presso la stazione di Venezia - Punta della Salute (lato Canale della Giudecca), appartenente alla Rete Mareografica della Laguna di Venezia e dell'arco costiero Nord Adriatico - RMLV (ISPRA) e, dal 2020, anche sui dati rilevati presso il mareografo installato presso la stazione di Piattaforma Acqua Alta, appartenente alla rete mareografica del Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia (CPSM).
Monitorare i casi di allagamento dell'area urbana veneziana causati dai livelli di marea superiori ai più elevati valori astronomici. Inoltre, l'andamento risulta utile a monitorare i cambiamenti in atto a Venezia (e con buona approssimazione nell’intera laguna veneta) e nell’arco costiero Nord Adriatico, dimostrandosi una base solida sulla quale impostare strategie di adattamento e mitigazione per il futuro.
L'indicatore risponde alle esigenze conoscitive fissate dalla Direttiva 2000/60/CE in materia di acque costiere e acque di transizione e dalla Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni.
Descrizione 2
- AA.VV. (2020): “Novembre 2019 un mese di maree eccezionali. Dinamica e anomalia dell’evento del 12 novembre 2019” da http://www.venezia.isprambiente.it/ispra/index.php?action=download&upload_id=173884;
- Battistin D., Canestrelli P., (2006), "1872-2004 La serie storica delle maree a Venezia", pubbl. interna, Comune di Venezia - Istituzione CPSM;
- Comune di Venezia-CPSM, ISPRA, CNR-ISMAR, Previsioni delle altezze di marea per il bacino San Marco e delle velocità di corrente per il Canal Porto di Lido - Laguna di Venezia. Valori astronomici. 2024, Comune di Venezia-CPSM, ISPRA, CNR-ISMAR;
- ISPRA (2024) "Bollettino Meteo-Mareografico - Laguna di Venezia - Anno 2023" (www.venezia.isprambiente.it).
L'indicatore è significativo per il centro storico veneziano e, generalmente, per la Laguna di Venezia nel suo complesso. Tuttavia, in condizioni meteorologiche particolari, il raggiungimento di determinate quote di marea non è omogeneo in tutta la laguna. Tipicamente queste differenze si registrano in presenza di forti venti locali (Bora, in particolare, e Scirocco) che sono in grado di provocare sovralzi differenziati all'interno della Laguna di Venezia. Non è possibile esportare le classi di altezza della marea così definite ad altre località, ubicate in zone diverse dal Golfo di Venezia. La definizione delle altezze di marea per cui è significativo calcolare la frequenza di superamento dipende anzitutto dal comportamento della marea astronomica nel sito di interesse e, in secondo luogo, dalle soglie di attenzione e allarme per il pericolo di allagamento, specifiche di ogni luogo.
Qualificazione dati
Il presente indicatore si basa su elaborazioni di dati validati reperibili alla sezione DATI del sito web www.venezia.isprambiente.it e dati registrati dal CPSM del Comune di Venezia.
Venezia centro storico e porzione di mare antistante la costa veneta.
1924-2023
Qualificazione indicatore
Frequenza assoluta dei massimi di marea superiori o uguali a 80 cm e superiori o uguali a 110 cm rispetto allo ZMPS. A partire dal 2020, l’attivazione delle paratoie mobili del Mo.S.E. ha portato a una differenziazione del numero di casi di acqua alta registrati tra laguna e mare. Per la classe ≥ 80 cm, dal 2020 vengono riportati i casi effettivamente verificatisi nel centro storico veneziano, con l’aggiunta differenziata dei "casi mancati", ovvero misurati soltanto esternamente alla laguna ma che si sarebbero di certo verificati anche all'interno senza l’azionamento delle paratoie mobili. Per la classe ≥ 110 cm, dal 2020 si riportano i casi registrati a Punta della Salute parallelamente a quelli registrati a Piattaforma Acqua Alta; tale rappresentazione permette di dare continuità alle osservazioni nel tempo.
Nel corso dell’ultimo quadriennio 2020-2023, grazie all'entrata in funzione del Mo.S.E., nel centro storico veneziano si sono registrati solo 2 superamenti di quota 110 cm sullo ZMPS (entrambi nel 2020), mentre in mare il numero di superamenti ha raggiunto 16 casi nel 2020, 10 nel 2021, 8 nel 2022 e ben 18 nel 2023 (Figura 2). Relativamente alla soglia ≥ 80 cm (quota minima a cui Piazza San Marco inizia a essere allagata), a Venezia si sono registrati 86 casi nel 2020, 109 nel 2021, 79 nel 2022 e addirittura 163 nel 2023. In tutti gli anni il numero di casi sarebbe stato più elevato senza l’azionamento delle paratoie mobili: sono stati infatti evitati 13 superamenti nel 2020, 12 nel 2021, 10 nel 2022 e 11 nel 2023 (Figura 1).
L'aumento della frequenza dei casi di acqua alta è evidente per entrambe le classi di altezza. Il 2010 registra il record per la classe di altezza ≥ 80 cm (195 casi, Figura 1), mentre è il 2019 a spiccare per l'eccezionalità dei numeri registrati nella classe di altezza ≥ 110 cm, cioè quegli eventi comunemente chiamati "acque alte" (28 casi, Figura 2). Anche il 2020 e il 2023 vanno segnalati per valori considerevoli (rispettivamente 16 e 18 casi), a conferma della tendenza crescente in atto dal 2009.
Dati
Tabella 1: Numero di casi di alta marea ≥ 80 cm
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA e Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia
Viene riportata la frequenza assoluta annuale dei massimi di marea superiori o uguali a 80 cm registrati nel periodo 1924-2023 a Punta della Salute. Dal 2020, ai casi misurati vengono aggiunti separatamente quelli teorici, cioè non verificatisi grazie all’azionamento delle paratoie mobili.
Aggiornamento a dicembre 2023
Tabella 2: Numero di casi di alta marea ≥ 110 cm
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA e Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia
Viene riportata la frequenza assoluta annuale dei massimi di marea superiori o uguali a 110 cm registrati nel periodo 1924-2023. Dal 2020, insieme ai superamenti di soglia misurati a Punta della Salute vengono mostrati anche i superamenti rilevati in mare aperto presso la stazione di Piattaforma Acqua Alta.
Aggiornamento a dicembre 2023
Agli effetti evidenti legati alla vita quotidiana nel centro storico veneziano si aggiungono quelli che hanno come conseguenza impatti ambientali rilevanti come, ad esempio, una più intensa erosione dei litorali e delle barene interne alla laguna, la perdita di habitat naturali, nonché la risalita del cuneo salino, in grado questo di alterare il chimismo delle acque interstiziali delle argille superficiali, acutizzando il problema della subsidenza per collasso degli strati argillosi stessi. Relativamente alla classe di maree ≥ 80 cm (Figura 1), si posizionano al primo e secondo posto rispettivamente il 2010 (195 casi) e il 2014 (189 casi), seguiti a breve distanza dal 2023, terzo con 174 casi (163 misurati, più 11 teorici, ossia evitati per l'utilizzo del Mo.S.E.). Come detto, dal 2020 l’azionamento delle paratoie mobili alle bocche di porto (Mo.S.E.) influenza in modo differente la frequenza delle diverse classi di altezza di marea all’interno della Laguna di Venezia. Proprio per questo motivo, e in particolare per la classe rappresentante gli eventi più estremi (picchi di marea ≥ 110 cm sullo ZMPS), si è reso necessario supportare la serie storica lagunare effettuando le medesime analisi statistiche su una stazione mareografica posta a mare, in modo da giungere alla corretta informazione sulle tendenze climatologiche in corso. Nel 2023, grazie all’azionamento del Mo.S.E., il centro storico veneziano non ha registrato superamenti di quota 110 cm, mentre in mare il numero ha raggiunto i 18 casi (Figura 2).